Turani, si sa, quando vuole essere stronzo lo sa essere bene, però fa anche molto ridere.
Sergio
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Questa storia dell’alleanza (strategica, per di più) fra il Pd e i 5scemi mi sembra il disegno di uno zoologo pazzo che voglia incrociare una zebra con un cane. Qualcosa, alla fine, forse uscirà, ma nessuno sa cosa. Probabilmente un mostrino.
Il Pd ha una storia secolare. Ha fatto la guerra di Spagna con le Brigate Internazionali, ha combattuto ovunque il nazismo, ha lottato per la repubblica, ha fatto le guerre bracciantili, ha avuto martiri ovunque compresa Portella delle Ginestre, dopo la guerra ha reso possibile la convivenza fra cattolici e marxisti. Fino all’incontro con la Dc per un governo di unità nazionale.
I 5scemi, invece, non hanno storia, non hanno conosciuto il lavoro, l’organizzazione clandestina nelle città e in fabbrica, stavano sul divano di mamma o alla cassa del bar.
Sono nati dall’invettiva di un comico scaduto e fino a ora non hanno dimostrato la minima competenza, il minimo rispetto per la nostra complicata storia. Che ignorano del tutto.
Quando muore, di colpo, il segretario dell’allora Pc, Enrico Berlinguer, il segretario del Msi, un’organizzazione fascista con la quale Pajetta aveva più volte fatto a botte anche in parlamento, esce dalle Botteghe Oscure e prega i compagni di stare zitti e di consentire a Almirante di rendere omaggio alla salma di Berlinguer. Cosa che avviene regolarmente.
Questa è la tradizione del Pd. Che cosa c’entra con quei quattro scappati da casa dei 5scemi? Assolutamente niente. Lo stesso Berlinguer, poco tempo prima, aveva dichiarato pubblicamente di sentirsi più al sicuro con la Nato occidentale che il Patto di Varsavia, chiudendo la lunghissima parentesi della sudditanza a Mosca (che però ha una spiegazione: durante il nazismo Mosca è stato l’unico posto relativamente sicuro per tutti i comunisti europei).
I 5scemi ignorano persino tutto questo. Per loro contano i voti e la piattaforma Rousseau, il resto non esiste e non è mai esistito.
Sono dei bambini, per di più ignoranti.
Nessuna alleanza, quindi. Al massimo li si può accompagnare al giardino zoologico a vedere le scimmie e i leoni.
6 Comments
Caro Ernesto Trotta, un giornalista che scrive quello che ha scritto il signor Turani Giuseppe come lo chiami tu, escludendo il termine che ha usato Sergio? Io lo chiamo sfasciacarrozze e non mi sembra un termine offensivo, visto il linguaggio “forbito” del suddetto personaggio. Non capisco tra l’altro come possa far sorridere un linguaggio così offensivo e scurrile nei confronti di essere umani, dei quali io non condivido spesso il pensiero ma sicuramente non sono affatto scemi. Inoltre se fosse vero che ci troviamo di fronte “ai 5 scemi”, Che nel vero senso della parola vuol dire persone non in grado di capire e non per colpa loro, cosa facciamo li mandiamo nei forni crematori ,come faceva Hitler O cerchiamo di aiutarli a vivere meglio la loro sfortuna? Certo anche chi ha scritto l’articolo a margine non è molto fortunato ma io voglio aiutarlo a vivere e a colloquiare con noi e non lo voglio cremare. Comunque capirò Ernesto il tuo silenzio: scrive sul giornale diretto da Turani e dissacrare quest’ultimo ultimo non è elegante. Nessuno vorrebbe essere scemo o cretino, ma se, per sfortuna, ti capita vorresti essere aiutato e non oltraggiato.
Forse la nostra società vivrà meglio se tutti facciamo uno sforzo ad ascoltare le idee degli altri senza offendere nessuno. Pace e bene a tutti Antonio De Matteo Milano
https://www.uominiebusiness.it/default.aspx?c=634&a=28198&tag=26-11-2019-Senonoraquando?
Caro Antonio, questo è il mio pensiero.
Quanto allo stile, ognuno ha il suo.
Spetta a chi legge scegliere e giudicare.
Sono totalmente d’accordo con Trotta.Se non ora quando?!
In particolare : da un lato “fare squadra “, dall’altro attenzione massima all’hadicap maggiore: il sistema informativo tutto ( stampa,radio TV ,rete ecc.ecc..) ..
Sarà dura perché è l’arma principale e più pericolosa che useranno gli avversari e che non molleranno ….
C’è la possiamo fare se il gioco di squadra funzionerà e staremo sempre molto attenti a controbattere e spiegare con parole chiare è sopratutto fatti.
Grazie a Michele Ciliberto .
SI !!! Il momento è ADESSO !!
Cara Rossana e caro Ernesto, sono d’accordo sul motto “se non adesso quando“, ma per poterlo onorare Bisogna isolare gli sfasciacarrozze alla Turani e curare lo stile. Il compromesso è possibile solo se i partecipanti al tavolo della discussione si rispettano, non si offendono e cercano con passione e concretezza un punto d’incontro, mettendo in secondo ordine gli interessi personali. Mi auguro che Zingaretti, Di Maio, Renzi, Bersani riescano a mettersi d’accordo riformando il nostro paese in modo che la maggioranza, se non assoluta almeno relativa, degli abitanti della nostra bella Italia stiano meglio. Buona serata a tutti Antonio De Matteo
Caro Antonio, dare dello sfasciacarrozze a Turani è molto, ma molto ardito, credimi.
Soprattutto mentre alcuni giudici entrano a gamba tesa sulla gestione dell’attività politica, qualcuno continua a chiedere “pieni poteri” e qualcun altro usa l’informazione come una clava, e sempre a senso unico.
La democrazia è una sola, teniamocela cara e difendiamola, se non vogliamo pentirci di non aver alzato la voce quando necessario.
Questo Paese non vuole cambiare, e invece DEVE cambiare, se non vuole finire in un clima sudamericano.
Le persone di buona volontà non devono tacere.
Riprendo un mio vecchio avvertimento: “questa non è un’esercitazione!”
Caro Antonio,pienamente d’accordo sul “curare lo stile”! e anche sul ” non tacere”. Duri e precisi ma educati !!
Il linguaggio dei media gli avversari lo conoscono molto bene…
Speriamo che i nostri siano d’accordo anche loro…
Un abbraccio
Rossana