Buongiorno, compagno. A Napoli alcuni compagni/e hanno elaborato un’ipotesi di vignetta che allego. La compagna Mary Falanga, del quartiere San Giovanni a Teduccio, mi ha detto, giustamente, perché non chiediamo direttamente a Sergio Staino di farne una sua, originale? Così ti ho scritto qui. Ovviamente se ne hai voglia e ne condividi il senso. Grazie, comunque.
Michele Caiazzo
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Un abbraccio forte forte da Napoli…
Massimiliano
Caro Sergio, e cari compagni (?) di Napoli: la mia posizione è esattamente la medesima !
Tu, caro Sergio, hai inviato anche il mio scritto a Letta, che lo ha anche letto ( spero!), in cui io sostengo la scelta di Calenda a Roma e di Bassolino a Napoli non come scelte di necessità, bensì di virtù: invitavo il PD a farsi lievito, piuttosto che farina! Concetto che è molto elevato ( evangelico??) e che tutto è tranne che rinuncia: forse l’unico modo di tornare tra la realtà dei territori, oltre che scelta inclusiva piuttosto che oppositiva!
A dirla tutta, però, in Letta sto vedendo tentativi di aggirare le questioni, piuttosto che affrontarle: lo spostamento da questioni di identità a questioni di genere rappresenta più una scelta tattica, che strategica!
Per una volta voglio essere ottimista e non pensarci troppo: mi auguro che la scelta di due capigruppo parlamentari donne ( Malpezzi e Serracchiani) produca fatti nuovi!
Ma se questo metodo, candidati donne, lo si vuole applicare come tentativo di soluzione delle questioni di Roma e Napoli, credo che, a fronte di sicuri sconquassi nel nostro campo, andremo incontro a sicure sconfitte!
Ma, caro Sergio, prima del merito, vorrei capire le modalità con le quali avverrà la scelta del candidato: chi decide??
Si può capire se i tesserati, i circoli, i club, o che diavolo esiste, conteranno o no? Oppure saranno i famosi gruppi dirigenti di vertice, che non rappresentano nessuno in concreto, ma giunti nei posti chiave per meccanismi interni di cordata e non democratici: nessuno insegue più il Sol dell’avvenir, ma il meglio di storia politica del secolo scorso lo vogliamo salvare? Oppure ci vogliamo dividere su chi è più legato al PCI ( o PSI, o DC) senza neppure riuscire a fare un’assemblea di sezione che sia tale?
Ecco: chi decide il candidato del centro sinistra a Napoli?? Poi capiamo chi è meglio candidare, sebbene per me, non c’è alternativa credibile a Bassolino!
Un abbraccio
Gerardo
Le primarie praticate dal partito democratico di una volta erano un tentativo ben riuscito, secondo me, di allargare la democrazia nel popolo del PD. Strada facendo i “capi bastone” nel tentativo di imporre la propria idea hanno demonizzato il suddetto metodo, per tentare un compromesso delle idee onorevole,rafforzato, e sperano di addormentare la democrazia tornando alla cooptazione tanto amata e praticata dal pci e dal sindacato. Bassolino, pur essendo un vecchio come me, è uscito indenne da numerosi accuse e processi, conseguenze delle alte cariche ricoperte a lungo nella sua attività politica (sindaco di Napoli per due volte e governatore della Campania per altrettanto, nonché ministro della Repubblica italiana.). Pertanto, secondo me,sarebbe sicuramente acclamato dal popolo del PD e potrebbe battere qualsiasi candidato dell’opposizione di centro destra. Spero che Enrico Letta lo capisca ed imponga il rispetto della democrazia,finalmente, nel partito democratico. Naturalmente poi spero che Bassolini non sia diventato un capo bastone ed accetti le primarie? Buona giornata a chi legge Antonio De Matteo Milano
Questi commenti di Vespucci e De Matteo mi sembrano contributi molto utili per il nostro segretario.
Sergio