Io aspetto di vedere le proposte politiche dei candidati, ma ho già lanciato su questo blog la candidatura di Minniti: è l’unico che possa provare ad unire il PD e sconfiggere la lega di Salvini. Martina,secondo me, essendo molto giovane manca di esperienza e soprattutto di carisma e ti fronte ad un “selvaggio” come l’onorevole Salvini non ne uscirebbe vivo. Ovviamente io apprezzo e stimo il nostro Martina, ma non si può fare il segretario senza considerare il compito e la situazione che ti aspetta. Inoltre fino adesso Martina non mi sembra abbia gestito la situazione difficile del PD in modo sufficientemente accettabile: non è sempre la voce del PD , anzi spesso viene contraddetto dai suoi colleghi . Un Segretario nazionale di un partito deve fare gli accordi con le varie correnti dello stesso: solo così riuscirà a gestire il partito e quando parlerà rappresenterà tutto il partito. Certo se nel frattempo Martina riuscirà ad accordarsi con i vari capi corrente e ad avere il loro appoggio anch’io voterò lui, ma non penso accadrà.
Buona giornata tutti Antonio De Matteo
Assolutamente d’acc ordo con Antonio ci vuole un segretario che abbia carisma e Minniti c’E l’ha sa rispondere con la dovuta pacatezza alle esigenze del paese, Martina mi è simpatico ma non lo reputo in grado oggi ha tempo di farsi esperienze.
Marco
Caro Sergio, caro Ernesto, caro Camillo, caro Marco, cari tutti,
Possiamo discutere su questo blog per fare un appello all’onorevole Minniti affinché si presenta come candidato, alle prossime elezioni, per la carica di segretario nazionale del partito democratico Italiano?
Io penso che la discussione sarebbe più utile ed interessante rispetto a quella su gli “assiomi” di Riondino , “un compagno che sbaglia”, come mi pare di capire dica Sergio, esprimendo un concetto già sentito, in tempi remoti e tragici, e, per fortuna dell’Italia democratica, già sconfitto definitivamente. Io credo che a nessuno del PD interessi accordarsi con la formazione “potere al popolo“, cara a Riondino, che vorrebbe riportarci alla filosofia comunista, suicidatosi, dopo circa cinquant’anni di esperienza fallimentare. Spero che si possa discutere di democrazia diretta e non più di comunismo su questo blog e con questa speranza auguro a tutti buona domenica . Antonio De Matteo Milano
Penso che chi auspica Minniti segretario lo faccia perché influenzato soprattutto da come ha gestito il ministero degli Interni e, quindi, per essere di fatto l’avversario più valido nei confronti di Salvini e soprattutto di quella ideologia reazionaria che Salvini ha diffuso negli strati tradizionalmente più vicini a noi. Penso anche che questa sia la stessa ragione per cui una larga parte della “sinistra” (ex PCI, società civile, movimenti libertari e liberali… dall’area di Zingaretti a quella di Mimmo Lucano, da Don Ciotti alla Bonino per intenderci) guarderebbe con molto sospetto questa candidatura. L’azione di Minniti sul piano internazionale per ridurre gli arrivi dei migranti è stata molto intelligente da un punto di vista tecnico-politico ma assai carente di una visione più incisiva e globale del problema. L’impostazione di un segretario sul fenomeno migrazioni deve avere un valore storico più ampio e comprensivo di molte azioni politiche non riconducibili al solo ministero degli Interni. Mi sembra che da questo punto di vista la figura di Zingaretti sia molto più forte. Il discorso programmatico che ha fatto ieri, domenica, a San Lorenzo, dal punto di vista degli orizzonti politici e delle conseguenti azioni governative mi sono sembrate molto ricche e articolate e mi hanno dato fiducia. Su Zingaretti grava però un grosso problema: il fatto di essere presidente di una regione da poco e a malapena riconquistata da noi. E’ giusto pensare che possa fare il segretario e il governatore insieme? A mio avviso no ed è ugualmente da scartare l’idea di farlo dimettere con il rischio di perdere la regione. Per queste ragioni io arrivo a Martina. Mi sembra il segretario giusto in questa fase di ricostruzione del partito e di ricerca di una nuova grande unità dei nostri militanti. Dovremo al congresso votare il cambiamento dello statuto e dividere le figure di premier e segretario. In tal modo avremmo candidati migliori: Gentiloni per l’eventuale governo, Martina segretario, Zingaretti e Minniti vicesegretari.
Il carisma è un falso problema, non ditemi che personalità come Longo, Natta, lo stesso Berlinguer o Occhetto si sono presentati sulla scena politica con un forte carisma. Il carisma lo esprimi lavorando bene. Martina ha le carte per lavorare bene e soprattutto per tenere unito e appassionare il partito e i tanti che ancora ne rimangono fuori.
Martina, Minniti, Zingaretti (in ordine alfabetico) sono senza alcun dubbio delle ottime persone, bravi dirigenti, con esperienza (anche Martina), con un buon rapporto con la base, capaci di ben rappresentare tutto il Partito.
Sinceramente non riesco e non voglio per ora esprimere preferenze di merito.
Una cosa però posso e voglio dirla: in questo momento è prioritario per il Partito scegliere una candidatura unitaria, svolgere un congresso unitario, evitare come la peste ulteriori, inutili, divisioni, su cui i nostri avversari, non solo politici in senso stretto, continuerebbero a ricamare come non mai.
Discutiamo di contenuti, contenuti ed ancora contenuti.
La fase storica che attraversiamo ci richiede uno sforzo collettivo: dobbiamo riguadagnare fiducia, consensi, dobbiamo fare proposte, illustrare progetti, nel dettaglio, dobbiamo marcare le differenze abissali che ci sono tra la nostra classe dirigente (tutta!) e questa banda di sciamannati che ci governa.
Non serve a nulla dividerci, se non a fare il gioco degli altri.
Le uniche elezioni vicine sono le europee e su quel punto non dovrebbe essere difficile trovare convergenze.
(Bisogna piuttosto trovarle al più presto con i Partiti europeisti degli altri Paesi).
Quando arriveremo alle politiche, speriamo non molto oltre le europee, quasi sicuramente non sarà il Segretario il nostro candidato premier.
Ho già detto che per allora ci servirà un Cristiano Ronaldo, un fuoriclasse, una persona indiscutibile, al di sopra delle divisioni interne, ed a quella persona dovremo fornire il meglio della nostra classe dirigente, un dream team!
Le risorse non ci mancano, per fortuna!
Non sprechiamole adesso in un’inutile lotta fratricida.
Spero che questa posizione si faccia strada nel PD, almeno in tutte le sue componenti principali.
E se qualcuno resta fuori, peccato per lui!
Caro Sergio, non ho dubbi che Martina possa lavorare bene e che sia una bella persona,ma il carisma non è un falso problema. Natta Longo, Berlinguer ( e lui c’è lo aveva il carisma,eccome!solo che non lo chiamavamo così )vivevano in un epoca in cui non esistevano la rete e i social. Purtroppo oggi tutti sono abituati alla visibilità ,al riassunto veloce, a non fare troppi sforzi per approfondire capire veramente i problemi. È il carisma aiuta,soprattutto con quelli ,e sono tanti ahimè che votano “di pancia “.Comunque spero davvero che troveremo il segretario giusto. Faccio il tifo per Trotta in segreteria!!!
Concordo con Trotta, ci vuole un congresso unitario e riscrivere le regole del Partito.
Sono un semplice elettore e quindi dico che non ho nessun diritto a partecipare alla elezione degli organi di Partito, diritto che spetta agli iscritti con modalità che evitino la corsa al pacchetto delle tessere, si può fare.
Ho avuto la fortuna questa estate di sentire alla festa dell’unità di Torino tutti i big del partito e mi son fatto una mia positiva opinione che una bella accoppiata Martina – Richetti non farebbero male.
Il carisma? I fondamentali i due giovani dirigentisi ce l’hanno e per farli crescere hanno bisogno di lavorare sodo con l’aiuto e il rispetto LEALE del restante gruppo dirigente.
Il segretario del partito democratico Italiano dovrà essere in grado in futuro di rappresentare il partito nella sua interezza. Per quanto detto è necessario, secondo me, che i candidati alla carica suddetta firmino un accordo preliminare in cui stabilisca con chiarezza i tre seguenti principi da rispettare:
1 ) il nuovo segretario attuerà integralmente la sua linea politica, vincente al congresso;
2 ) l’opposizione interna al PD non potrà sconfessare la linea vincente e chi lo farà dovrà essere espulso dal partito;
3 ) I cantidati perdenti potranno continuare a sostenere la loro linea politica sconfitta negli organi competenti del partito democratico, ma quando parleranno a nome del PD dovranno parlare della linea politica vincente e non della loro.
Secondo me, il candidato che sarà in grado di stabilire delle regole precise, come quelle suddette, per la gestione del partito democratico in futuro, avrà sicuramente il consenso del popolo del Partito democratico Italiano.
Io poi a titolo personale aggiungo che Minniti potrebbe provarci: è l’unico tra quelli che si propongono che possa riuscirci ed è molto apprezzato dal grande popolo del PD.
Comunque chiudo dicendo: vinca il migliore evviva il PD.
Buona giornata a tutti Antonio De Matteo
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Reputo Martina il miglior candidato possibile alla segreteria PD
Io aspetto di vedere le proposte politiche dei candidati, ma ho già lanciato su questo blog la candidatura di Minniti: è l’unico che possa provare ad unire il PD e sconfiggere la lega di Salvini. Martina,secondo me, essendo molto giovane manca di esperienza e soprattutto di carisma e ti fronte ad un “selvaggio” come l’onorevole Salvini non ne uscirebbe vivo. Ovviamente io apprezzo e stimo il nostro Martina, ma non si può fare il segretario senza considerare il compito e la situazione che ti aspetta. Inoltre fino adesso Martina non mi sembra abbia gestito la situazione difficile del PD in modo sufficientemente accettabile: non è sempre la voce del PD , anzi spesso viene contraddetto dai suoi colleghi . Un Segretario nazionale di un partito deve fare gli accordi con le varie correnti dello stesso: solo così riuscirà a gestire il partito e quando parlerà rappresenterà tutto il partito. Certo se nel frattempo Martina riuscirà ad accordarsi con i vari capi corrente e ad avere il loro appoggio anch’io voterò lui, ma non penso accadrà.
Buona giornata tutti Antonio De Matteo
Assolutamente d’acc ordo con Antonio ci vuole un segretario che abbia carisma e Minniti c’E l’ha sa rispondere con la dovuta pacatezza alle esigenze del paese, Martina mi è simpatico ma non lo reputo in grado oggi ha tempo di farsi esperienze.
Marco
Caro Sergio, caro Ernesto, caro Camillo, caro Marco, cari tutti,
Possiamo discutere su questo blog per fare un appello all’onorevole Minniti affinché si presenta come candidato, alle prossime elezioni, per la carica di segretario nazionale del partito democratico Italiano?
Io penso che la discussione sarebbe più utile ed interessante rispetto a quella su gli “assiomi” di Riondino , “un compagno che sbaglia”, come mi pare di capire dica Sergio, esprimendo un concetto già sentito, in tempi remoti e tragici, e, per fortuna dell’Italia democratica, già sconfitto definitivamente. Io credo che a nessuno del PD interessi accordarsi con la formazione “potere al popolo“, cara a Riondino, che vorrebbe riportarci alla filosofia comunista, suicidatosi, dopo circa cinquant’anni di esperienza fallimentare. Spero che si possa discutere di democrazia diretta e non più di comunismo su questo blog e con questa speranza auguro a tutti buona domenica . Antonio De Matteo Milano
Brutalmente. Perché non ha carisma e perché purtroppo la figura di Martina è legata ad un momento molto negativo del PD.
Penso che chi auspica Minniti segretario lo faccia perché influenzato soprattutto da come ha gestito il ministero degli Interni e, quindi, per essere di fatto l’avversario più valido nei confronti di Salvini e soprattutto di quella ideologia reazionaria che Salvini ha diffuso negli strati tradizionalmente più vicini a noi. Penso anche che questa sia la stessa ragione per cui una larga parte della “sinistra” (ex PCI, società civile, movimenti libertari e liberali… dall’area di Zingaretti a quella di Mimmo Lucano, da Don Ciotti alla Bonino per intenderci) guarderebbe con molto sospetto questa candidatura. L’azione di Minniti sul piano internazionale per ridurre gli arrivi dei migranti è stata molto intelligente da un punto di vista tecnico-politico ma assai carente di una visione più incisiva e globale del problema. L’impostazione di un segretario sul fenomeno migrazioni deve avere un valore storico più ampio e comprensivo di molte azioni politiche non riconducibili al solo ministero degli Interni. Mi sembra che da questo punto di vista la figura di Zingaretti sia molto più forte. Il discorso programmatico che ha fatto ieri, domenica, a San Lorenzo, dal punto di vista degli orizzonti politici e delle conseguenti azioni governative mi sono sembrate molto ricche e articolate e mi hanno dato fiducia. Su Zingaretti grava però un grosso problema: il fatto di essere presidente di una regione da poco e a malapena riconquistata da noi. E’ giusto pensare che possa fare il segretario e il governatore insieme? A mio avviso no ed è ugualmente da scartare l’idea di farlo dimettere con il rischio di perdere la regione. Per queste ragioni io arrivo a Martina. Mi sembra il segretario giusto in questa fase di ricostruzione del partito e di ricerca di una nuova grande unità dei nostri militanti. Dovremo al congresso votare il cambiamento dello statuto e dividere le figure di premier e segretario. In tal modo avremmo candidati migliori: Gentiloni per l’eventuale governo, Martina segretario, Zingaretti e Minniti vicesegretari.
Il carisma è un falso problema, non ditemi che personalità come Longo, Natta, lo stesso Berlinguer o Occhetto si sono presentati sulla scena politica con un forte carisma. Il carisma lo esprimi lavorando bene. Martina ha le carte per lavorare bene e soprattutto per tenere unito e appassionare il partito e i tanti che ancora ne rimangono fuori.
Martina, Minniti, Zingaretti (in ordine alfabetico) sono senza alcun dubbio delle ottime persone, bravi dirigenti, con esperienza (anche Martina), con un buon rapporto con la base, capaci di ben rappresentare tutto il Partito.
Sinceramente non riesco e non voglio per ora esprimere preferenze di merito.
Una cosa però posso e voglio dirla: in questo momento è prioritario per il Partito scegliere una candidatura unitaria, svolgere un congresso unitario, evitare come la peste ulteriori, inutili, divisioni, su cui i nostri avversari, non solo politici in senso stretto, continuerebbero a ricamare come non mai.
Discutiamo di contenuti, contenuti ed ancora contenuti.
La fase storica che attraversiamo ci richiede uno sforzo collettivo: dobbiamo riguadagnare fiducia, consensi, dobbiamo fare proposte, illustrare progetti, nel dettaglio, dobbiamo marcare le differenze abissali che ci sono tra la nostra classe dirigente (tutta!) e questa banda di sciamannati che ci governa.
Non serve a nulla dividerci, se non a fare il gioco degli altri.
Le uniche elezioni vicine sono le europee e su quel punto non dovrebbe essere difficile trovare convergenze.
(Bisogna piuttosto trovarle al più presto con i Partiti europeisti degli altri Paesi).
Quando arriveremo alle politiche, speriamo non molto oltre le europee, quasi sicuramente non sarà il Segretario il nostro candidato premier.
Ho già detto che per allora ci servirà un Cristiano Ronaldo, un fuoriclasse, una persona indiscutibile, al di sopra delle divisioni interne, ed a quella persona dovremo fornire il meglio della nostra classe dirigente, un dream team!
Le risorse non ci mancano, per fortuna!
Non sprechiamole adesso in un’inutile lotta fratricida.
Spero che questa posizione si faccia strada nel PD, almeno in tutte le sue componenti principali.
E se qualcuno resta fuori, peccato per lui!
Caro Sergio, non ho dubbi che Martina possa lavorare bene e che sia una bella persona,ma il carisma non è un falso problema. Natta Longo, Berlinguer ( e lui c’è lo aveva il carisma,eccome!solo che non lo chiamavamo così )vivevano in un epoca in cui non esistevano la rete e i social. Purtroppo oggi tutti sono abituati alla visibilità ,al riassunto veloce, a non fare troppi sforzi per approfondire capire veramente i problemi. È il carisma aiuta,soprattutto con quelli ,e sono tanti ahimè che votano “di pancia “.Comunque spero davvero che troveremo il segretario giusto. Faccio il tifo per Trotta in segreteria!!!
Concordo con Trotta, ci vuole un congresso unitario e riscrivere le regole del Partito.
Sono un semplice elettore e quindi dico che non ho nessun diritto a partecipare alla elezione degli organi di Partito, diritto che spetta agli iscritti con modalità che evitino la corsa al pacchetto delle tessere, si può fare.
Ho avuto la fortuna questa estate di sentire alla festa dell’unità di Torino tutti i big del partito e mi son fatto una mia positiva opinione che una bella accoppiata Martina – Richetti non farebbero male.
Il carisma? I fondamentali i due giovani dirigentisi ce l’hanno e per farli crescere hanno bisogno di lavorare sodo con l’aiuto e il rispetto LEALE del restante gruppo dirigente.
Il segretario del partito democratico Italiano dovrà essere in grado in futuro di rappresentare il partito nella sua interezza. Per quanto detto è necessario, secondo me, che i candidati alla carica suddetta firmino un accordo preliminare in cui stabilisca con chiarezza i tre seguenti principi da rispettare:
1 ) il nuovo segretario attuerà integralmente la sua linea politica, vincente al congresso;
2 ) l’opposizione interna al PD non potrà sconfessare la linea vincente e chi lo farà dovrà essere espulso dal partito;
3 ) I cantidati perdenti potranno continuare a sostenere la loro linea politica sconfitta negli organi competenti del partito democratico, ma quando parleranno a nome del PD dovranno parlare della linea politica vincente e non della loro.
Secondo me, il candidato che sarà in grado di stabilire delle regole precise, come quelle suddette, per la gestione del partito democratico in futuro, avrà sicuramente il consenso del popolo del Partito democratico Italiano.
Io poi a titolo personale aggiungo che Minniti potrebbe provarci: è l’unico tra quelli che si propongono che possa riuscirci ed è molto apprezzato dal grande popolo del PD.
Comunque chiudo dicendo: vinca il migliore evviva il PD.
Buona giornata a tutti Antonio De Matteo
Qualunque sia il prossimo segretario al di là che sia il mio candidato, sarà assolutamente il mio segretario.