Caro Sergio,
ti allego qualche riga al riguardo del discorso di Gianni Cuperlo tenutosi a Napoli nei giorni scorsi.
Chi prende le distanze dal Partito Democratico, è evidente che insieme alla rabbia per la quale compie il gesto unisca anche l’amarezza e una forte tristezza. Sì, tristezza. Tristezza per quella Sinistra che forse costui amava e che adesso trova persa, smarrita e calpestata. Tristezza per quegli ideali che negli anni sono stati purtroppo la conseguenza di morte ed umiliazione. Ecco, quegli ideali che dovevano salvaguardare e mirare come prima cosa alla dignità e al rispetto dell’essere umano. Essere umano che adesso è tornato nuovamente ad essere una matricola nelle mani di capitalisti, predicatori e populisti di quella sporca retorica morale socio-politica.
Ho ascoltato a fondo, le parole di Gianni Cuperlo. In esse, si sente chiaramente il distacco che questi ha preso dalla Sinistra di maggioranza – PD, rappresentato da Matteo Renzi – ma comunque, non l’ha voluta tuttavia lasciare. Non l’ha lasciata poiché – e questo lo aggiungo io, che sono libero e privo di alcuna tessera di partito – la Sinistra: nasce riformista e non può certo morire demolitrice. La Sinistra, deve riformarsi al suo interno. Anche se sarà difficile. Deve parlare tra sé. Ma soprattutto, deve ascoltarsi e, ascoltare. Deve ascoltare l’operaio, l’immigrato, l’emarginato, l’esodato, lo studente, il disagiato, l’escluso; ma anche l’imprenditore, il banchiere, il finanziere e chiunque faccia parte di questa società logora e terminale. Solo così, riuscirà, forse a rinascere e capire per chi deve realmente lottare. Dico forse, poiché al momento non se ne vede l’ombra di tutto quanto. L’unica cosa che si vede nella Sinistra, purtroppo, è il protagonismo e la vanità che essa non dovrebbe certo incarnare.
Caro Sergio, questo è il mio pensiero, che con te ho volto condividere. Lo sai, non ci conosciamo, ma ti stimo molto e, questo scambio di messaggi, visto come uno sfogo culturale, intellettuale ed emotivo, lo trovo sempre una grande fortuna della quale mi hai reso partecipe. Ho 21 anni, devo dire, che mi ritengo molto lusingato di tutto questo. Grazie
Un abbraccio…
Stefano
Caro Stefano,
se hai 21 anni non restartene fuori, iscriviti e porta queste riflessioni belle e sincere dentro il PD e ovunque tu possa. Probabilmente troverai il circolo chiuso, ti scoraggeranno a partecipare, ti sentirai un po’ preso in giro, ma non demordere. Ovunque c’è un’attività in corso, un incontro, un’assemblea, una protesta, cerca di essere presente e di portare il tuo contributo. Prima o poi qualcuno a cui affiancarti e incominciare un cammino lo trovi.
Un abbraccio
Sergio
3 Comments
Caro Stefano,
Mi risulta automatico dirti la mia, perché tra qualche settimana 21 anni ne avrò pure io. Voglio dirti la mia dal versante opposto: dal punto di vista di chi dentro a questa gabbia di matti che è il PD ci sta da ormai più di tre anni.
Ti scrivo da un circolo (quello unico per i comuni di Momo, Barengo, Vaprio d’Agogna e Caltignaga) del profondo Nord novarese, dove la situazione è abbastanza triste se guardiamo il PD in tutta la provincia: pochi circoli che hanno un riferimento anche online, poca movimentazione (tra partecipazioni ad una manifestazione piuttosto che ad una piazza), un’organizzazione talmente fatta male che sul sito pdnovara.it alcuni circoli sono scritti sbagliati (ad es. Vaprio d’Agogna risulta sotto il circolo di Suno e non quello di Momo).
Quest’anno, ad un certo punto dopo la sconfitta del 4 dicembre, ho pensato quello che pensi anche tu: che la sinistra “deve riformarsi al suo interno”. Così ho iniziato a mettere insieme delle proposte concrete, a stendere una mozione e a pensare di candidarmi a segretario di circolo. Candidatura che, tuttavia, a metà settembre ho preferito ritirare per evitare spaccature nel circolo che sarebbero rimaste tali anche dopo il congresso e per essere sicuro che le mie proposte concrete avessero una possibilità di tradursi in realtà.
E’ così che da quel congresso sono uscito come vicesegretario di circolo, con deleghe di comunicazione ed organizzazione.
Nonostante tutto, in queste prime settimane posso ritenermi soddisfato: dopo sette giorni ho avuto il permesso per dotarci di un indirizzo email e di una pagina Facebook, che stiamo cercando di rendere la più viva possibile; poi ci stiamo spendendo per partire settimana prossima con quattro incontri, uno per Comune, con gli elettori delle primarie, che non puoi considerare solo quando è il momento di cercare il voto ma anche in queste situazioni. Per mostrare che il PD esiste ed è ancora vivo.
Insomma: avrei potuto stare ai margini, essere trattato come una “risorsa” (così chiamano noi ragazzi) da lasciare lì, oppure dire che le cose non cambieranno mai e che tutto e tutti fanno schifo. Invece ho preferito mettermi in gioco, metterci il tempo e la testa (perché sì gli ideali sono belli, ma le cose le mandi avanti con azioni concrete) e verificare se sono (sarò) tanto meglio di certe pratiche, logiche di poltrone e di correnti e quant’altro contro cui mi sono sempre posto. Ai risultati futuri l’ardua sentenza.
Perché che grande che è la sfida che abbiamo avanti, ma anche che bello che è questo ramo d’ulivo che possiamo far crescere con l’aiuto di ognuno di noi, in modo da essere organizzati, presenti e pensanti!
Un bel cinque, caro compagno (spero di poterti chiamare così;) Stefano,
MT
manu962017@outlook.com
Bravo Manuel, il PD ha bisogno di giovani come te! Noi vecchi possiamo, casomai, darvi dei consigli per aiutarvi a non ricadere nei nostri stessi errori, ma il Partito dovete cominciare a prenderlo in mano voi!
Un forte abbraccio da un vecchio compagno.
Silvano
Caro Silvano, la ringrazio molto per il suo apprezzamento! Com’è giusto che sia x rendere viva una comunità, il passaggio di testimone dev’esserci: noi ragazzi col nostro entusiasmo, la cocciutaggine e l’apertura verso le nuove tecnologie ed i nostri coscritti; e voi veterani con la vostra esperienza di vita.
Spero di avere acceso la scintilla del compagno (?) Stefano!
Ricambio l’abbraccio,
MT