Si conserva e si ostenta ancora un pregiudizio anti occidentale in talune frange della sinistra italiana, vedova di antiche ideologie, ma fermamente convinta dell’attualità dell’antico settarismo. Uno degli esponenti più crudi di questa impostazione é l’onnipresente Vauro. Per lui noi non siamo meglio dei pakistani che ammazzano una figlia solo perché non accetta di sposarsi con un estraneo da loro scelto. Non siamo meglio perché fino a 40 anni fa esisteva nel codice italiano il delitto d’onore che puniva con soli 3-7 anni l’omicidio per tradimento di un coniuge. Non siamo meglio perché mille anni orsono abbiamo organizzato le crociate e duemila anni fa durante l’Impero di Roma si condannavano innocenti a morire in croce. Noi non siamo meglio dunque di chi fa strage a Parigi di una redazione che s’era permessa di oltraggiare il profeta e non siamo meglio di chi sgozza i suoi detenuti o gli taglia la testa, di chi con un camion uccide centinaia di persone su un lungomare, di chi fa saltare treni e palazzi, di chi ci dichiara guerra senza che noi l’abbiamo mai dichiarata loro. Penso che questa deformazione della realtà che é solo italiana, basti pensare alle reazioni francesi anche in termini militari, seguite agli attentati islamici, abbia origine in una sorta di intreccio tra cultura comunista e cattolico populista. Questa idea che noi dobbiamo ancora finire di pagare i nostri peccati e per questo non avremmo diritto nemmeno di reagire, nemmeno di difenderci, sembra anch’essa una condanna di ordine religioso, come quella degli ebrei condannati a non vivere in pace. Pazzesco. Ma é così. Non si può dire a proposito dei delitti delle figlie che vogliono vivere all’occidentale che si tratta di delitti islamici, cioè commessi in famiglie di religione musulmana (che poi questo comportamento sia un abuso interpretativo di quella religione, come lo é l’estremismo terroristico anch’esso islamico, é tutt’altra questione), ma si deve parlare di femminicidio, appunto per paragonarlo a quelli, troppi, di casa nostra. Un passo avanti verso il pluricitato Ddl Zan (costui come Ubaldo Lai fu Sheridan per l’eternità sarà sempre il suo Ddl). Chi si azzarda a proporre modifiche di buon senso non é oggi accusato di omofobia? Il vecchio settarismo senza ideologia é una malattia incurabile. Perché resiste a qualsiasi farmaco. Torniamo al pregiudizio. Poche domande. Negli ultimi cinquant’anni avete mai visto una gang cristiana massacrare la redazione di un giornale che ironizza su Gesù? Negli ultimi cinquant’anni anni avete mai visto uno stato occidentale armarsi, conquistare un territorio, schiavizzare quelli che professano un’altra religione, organizzare brutali attentati nel mondo? Negli ultimi cinquant’anni avete mai registrato un caso di un padre in Europa che uccide la figlia perché si rifiuta di sposare chi ha deciso lui? in Europa esiste oggi un solo paese in cui alle donne sia impedito di studiare, di lavorare, di guidare l’auto? Perché le donne italiane che si recano in diversi stati arabi devono indossare il velo mentre le donne che arrivano in Europa (non tutte) non possono toglierlo? In Europa esiste un solo paese come l’Arabia Saudita in cui sia vietato professare altra religione, pregare in altre chiese? Potrei continuare. Ma il pregiudizio finisce paradossalmente per trascurare proprio le grandi battaglie di libertà che i nostri popoli hanno vinto negli ultimi 75 anni. Finisce per oscurare le magnifiche conquiste degli anni settanta e ottanta in Italia, che l’hanno resa più europea, civile, democratica, moderna, lontana un milione di anni dai valori di persecuzione e violenza professati da altri. Se resiste il pregiudizio é perché resiste il settarismo senza ideologia che benda gli occhi a chi preferisce non vedere. Loris Fortuna e Marco Pannella ne sono le prime inevitabili vittime. Con questo assurdo paragone a cosa sarebbero servite le loro vite?
Mauro Del Bue, l’Avanti, 8 luglio 2021
3 Comments
Il dogma rende gli esseri umani irrazionali e settari. Quanto sopra, secondo me, non vale solo per le filosofie religiose, ma anche per le dottrine laiche. Il vignettista Vauro è un fervente comunista che non ammette altri algoritmi diversi dal suo per vivere la Vita. Difficile, se non impossibile, parlare con la gente suddetta. Buona giornata a chi legge Antonio De Matteo Milano
Caro Sergio,
è inutile discutere con Vauro: le sue certezze sono incrollabili. Non so se si tratti di settarismo senza ideologia, come dice Mauro Del Bue, o di massimalismo duro a morire. L’episodio che racconti mi ha ricordato un compagno – erano gli anni ’70 – che lavorava al canile municipale e riceveva spesso telefonate da signore disperate che avevano perso il loro cagnolino, alle quali immancabilmente rispondeva: ¨Ma non si vergogna? Lo sa quanti bambini stanno morendo in questo momento in Vietnam?”.
Peccato non poter disporre della trascrizione dell’intervento di Formica a Radio Radicale, un intervento bellissimo, quel genere di riflessione sulla quale bisognerebbe meditare a lungo.
Contributi alla guardia libica: non possiamo farci carico di tutti i problemi del mondo, di tutte le ingiustizie, di tutte le catastrofi. Non possiamo riavvolgere l’Italia da sud a nord come fosse un tappeto e spostarla da un’altra parte del pianeta. Le nostre coste sono a qualche centinaio di chilometri dall’Africa, che cosa possiamo mai fare per non essere raggiunti da un oceano di diseredati in fuga alla ricerca di un futuro? La vita mi ha insegnato che la scelta che abbiamo di fronte è quasi sempre fra due mali. Se qualcuno ha delle soluzioni praticabili allora le esponga. Come sai, io sono per una integrazione vera. Oltre tutto, questa di finanziare la Libia non è certo una soluzione che possa durare all’infinito. La situazione può diventare esplosiva e queste misure servono solo a tamponare la situazione.
Un abbraccio
Grazia
Beh, però siamo andati a “esportare la democrazia” a suon di bombe, bevendoci e facendo bere a tutto il mondo la fandonia delle armi di distruzione di massa. Quindi, sì, negli ultimi 50 anni c’è stato uno stato occidentale che è stato protagonista in diversi scenari di guerra probabilmente più per i propri interessi economici che per quelli dell’umanità. Anche gli altri esempi sono facilmente contro-argomentabili.