L’Italia è il paese dove vige il motto: ” chi ha avuto, ha avuto e chi ha dato, ha dato e scordiamoci il passato”. Peccato che gli aventi siano sempre i prepotenti, come furono i brigatisti Rossi ed i loro collaterali. Per intenderci quelli che urlavano la superiorità delle loro idee in nome delle quali non esitavano ad uccidere chi la pensava diversamente da loro. Quanti scioperi e quanto sangue,abbiamo versato per la nostra comunità, come lavoratori, per fermare i sanguinari brigatisti rossi e chi per pusilanime diceva ” ne con lo stato ne con le brigate rosse” ed ora saremmo noi a dover dimenticare mentre gli assassini ed i loro difensori occulti ci accusano di essere “forcaioli”? Caro Sergio, il pensiero illuminista dello statista francese Mitterrand non ha mai difeso chi voleva sostituire la democrazia rappresentativa, esistente in Italia ed in Francia, con la dittatura sanguinaria e razzista del proletariato. Sono stati gli “azzeccagarbugli”e coloro che si sentono correi delle stesse idee dei brigatisti rossi a strumentalizzarlo. Comunque credo che la soluzione migliore sia quella di far calare il silenzio su quel periodo infame delle brigate rosse e difendere con tutte le nostre forze la democrazia rappresentativa attuale che non applica la stessa legge dei terroristi condannandoli a morte. Anzi la nostra democrazia è stata molto indulgente con chi si è macchiato dei suddetti crimini. Ai brigatisti rei confessi è stato garantita la libertà, che quasi tutti hanno acquistato.Anche al capo delle brigate rosse, Renato Curcio, dopo trent’anni di carcere è stato concesso la libertà, eppure quest’ultimo non si era macchiato di nessun delitto, ma aveva solo acclamato la rivoluzione del proletariato e l’annientamento della nostra democrazia. Viva la nostra democrazia rappresentativa, viva la convivenza solidale, libera e democratica di tutti gli esseri umani.
Un Caro saluto a tutti Antonio De Matteo Milano
L’Italia è il paese dove vige il motto: ” chi ha avuto, ha avuto , chi ha dato, ha dato e scordiamoci il passato”. Peccato che gli aventi siano sempre i prepotenti, come furono i brigatisti Rossi ed i loro collaterali. Per intenderci quelli che urlavano la superiorità delle loro idee in nome delle quali non esitavano ad uccidere chi la pensava diversamente da loro. Quanti scioperi e quanto sangue,abbiamo versato per la nostra comunità, come lavoratori, per fermare i sanguinari brigatisti rossi e chi per pusilanime diceva ” ne con lo stato ne con le brigate rosse” ed ora saremmo noi a dover dimenticare mentre gli assassini ed i loro difensori occulti ci accusano di essere “forcaioli”? Caro Sergio il pensiero illuminista dello statista francese Mitterrand non ha mai difeso chi voleva sostituire la democrazia rappresentativa, esistente in Italia ed in Francia, con la dittatura sanguinaria e razzista del proletariato. Sono stati gli “azzeccagarbugli”e coloro che si sentono correi delle stesse idee dei brigatisti rossi a strumentalizzarlo. Comunque credo che la soluzione migliore sia quella di far calare il silenzio su quel periodo infame delle brigate rosse e difendere con tutte le nostre forze la democrazia rappresentativa attuale che non applica la stessa legge dei terroristi condannandoli a morte. Anzi la nostra democrazia è stata molto indulgente con chi si è macchiato dei suddetti crimini. Ai brigatisti rei confessi è stato garantita la libertà, che quasi tutti hanno acquistato.Anche al capo delle brigate rosse, Renato Curcio, dopo trent’anni di carcere è stato concesso la libertà, eppure quest’ultimo non si era macchiato di nessun delitto ma aveva solo acclamato la rivoluzione del proletaria e l’annientamento della nostra democrazia. Viva la nostra democrazia rappresentativa, viva la convivenza solidale, libera e democratica di tutti gli esseri umani. Viva il primo maggio.
Un Caro saluto a tutti Antonio De Matteo Milano
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L’Italia è il paese dove vige il motto: ” chi ha avuto, ha avuto e chi ha dato, ha dato e scordiamoci il passato”. Peccato che gli aventi siano sempre i prepotenti, come furono i brigatisti Rossi ed i loro collaterali. Per intenderci quelli che urlavano la superiorità delle loro idee in nome delle quali non esitavano ad uccidere chi la pensava diversamente da loro. Quanti scioperi e quanto sangue,abbiamo versato per la nostra comunità, come lavoratori, per fermare i sanguinari brigatisti rossi e chi per pusilanime diceva ” ne con lo stato ne con le brigate rosse” ed ora saremmo noi a dover dimenticare mentre gli assassini ed i loro difensori occulti ci accusano di essere “forcaioli”? Caro Sergio, il pensiero illuminista dello statista francese Mitterrand non ha mai difeso chi voleva sostituire la democrazia rappresentativa, esistente in Italia ed in Francia, con la dittatura sanguinaria e razzista del proletariato. Sono stati gli “azzeccagarbugli”e coloro che si sentono correi delle stesse idee dei brigatisti rossi a strumentalizzarlo. Comunque credo che la soluzione migliore sia quella di far calare il silenzio su quel periodo infame delle brigate rosse e difendere con tutte le nostre forze la democrazia rappresentativa attuale che non applica la stessa legge dei terroristi condannandoli a morte. Anzi la nostra democrazia è stata molto indulgente con chi si è macchiato dei suddetti crimini. Ai brigatisti rei confessi è stato garantita la libertà, che quasi tutti hanno acquistato.Anche al capo delle brigate rosse, Renato Curcio, dopo trent’anni di carcere è stato concesso la libertà, eppure quest’ultimo non si era macchiato di nessun delitto, ma aveva solo acclamato la rivoluzione del proletariato e l’annientamento della nostra democrazia. Viva la nostra democrazia rappresentativa, viva la convivenza solidale, libera e democratica di tutti gli esseri umani.
Un Caro saluto a tutti Antonio De Matteo Milano
L’Italia è il paese dove vige il motto: ” chi ha avuto, ha avuto , chi ha dato, ha dato e scordiamoci il passato”. Peccato che gli aventi siano sempre i prepotenti, come furono i brigatisti Rossi ed i loro collaterali. Per intenderci quelli che urlavano la superiorità delle loro idee in nome delle quali non esitavano ad uccidere chi la pensava diversamente da loro. Quanti scioperi e quanto sangue,abbiamo versato per la nostra comunità, come lavoratori, per fermare i sanguinari brigatisti rossi e chi per pusilanime diceva ” ne con lo stato ne con le brigate rosse” ed ora saremmo noi a dover dimenticare mentre gli assassini ed i loro difensori occulti ci accusano di essere “forcaioli”? Caro Sergio il pensiero illuminista dello statista francese Mitterrand non ha mai difeso chi voleva sostituire la democrazia rappresentativa, esistente in Italia ed in Francia, con la dittatura sanguinaria e razzista del proletariato. Sono stati gli “azzeccagarbugli”e coloro che si sentono correi delle stesse idee dei brigatisti rossi a strumentalizzarlo. Comunque credo che la soluzione migliore sia quella di far calare il silenzio su quel periodo infame delle brigate rosse e difendere con tutte le nostre forze la democrazia rappresentativa attuale che non applica la stessa legge dei terroristi condannandoli a morte. Anzi la nostra democrazia è stata molto indulgente con chi si è macchiato dei suddetti crimini. Ai brigatisti rei confessi è stato garantita la libertà, che quasi tutti hanno acquistato.Anche al capo delle brigate rosse, Renato Curcio, dopo trent’anni di carcere è stato concesso la libertà, eppure quest’ultimo non si era macchiato di nessun delitto ma aveva solo acclamato la rivoluzione del proletaria e l’annientamento della nostra democrazia. Viva la nostra democrazia rappresentativa, viva la convivenza solidale, libera e democratica di tutti gli esseri umani. Viva il primo maggio.
Un Caro saluto a tutti Antonio De Matteo Milano