Caro Sergio,
sono del tutto d’accordo con quanto scrive Sansonetti.
Del tutto in disaccordo con Sofri quando dice “ho guardato Sanremo e sono stato premiato dal monologo di Favino che sembrava un’appendice della manifestazione”.
Un’appendice un corno. Chi lo autorizza ad appropriarsi del monologo di Favino?
Poco prima della manifestazione di Macerata mio figlio (anni 39) mi gira il link di un articolo “Macerata scotta: Renzi si tiene lontano, il sindaco Pd annulla la manifestazione di sabato, ma i centri sociali ci andranno comunque” e mi chiede su FB “cosa ne pensi”.
Gli ho risposto così:
“Penso che per demotivare ed isolare i pericolosi e rischiosi imbecilli come quello che ha sparato ai neri a Macerata bisogna far perdere le elezioni a Salvini.
Per fare perdere le elezioni a Salvini occorre votare PD.
Se il PD va in piazza insieme ai centri sociali e come quasi sempre è accaduto la piazza se la prendono quelli che spaccano e incendiano e l’immagine del PD viene associata alla loro, il PD perde voti e si fa un favore a Salvini.
Se il PD non va in piazza insieme ai centri sociali e gli si da addosso accusandolo di non essere antifascista, ecc. ecc. e si propone quindi un vero voto antifascista e antirazzista a Liberi e belli (nella versione Sciampo di Fiorello che mi pare prorpio azzeccata) o a Potere al Popolo (Rif. comunista), il PD perde voti e Salvini se la ride.
Penso che occorre distinguere fra il gesto dannunziano e lo scontro sociale. Andare in piazza col rischio di far vincere Salvini non è scontro sociale ma gesto dannunziano, non risponde a una esigenza politica condivisibile ma a una esigenza esistenziale di chi non si sa immaginare altrimenti, politicamente non condivisibile. Penso che per far perdere voti a Salvini ed eliminare le sponde politiche ai cretini pericolosi e rischiosi come quelli di Macerata bisogna farsi un adesivo con su la faccia di Salvini e quella in secondo piano del pistolero di Macerata, avvolto dalle fiamme, un bambino che ci piscia sopra e la scritta “Spegni l’incendio degli apprendisti stregoni. VOTA PD”
Appiccicarsi l’adesivo sulla fronte e portarselo in giro”.
Io ho visto san Remo. E ho considerato il monologo la miglior e più efficace risposta al pistolero, a Salvini, ecc.
Il giorno dopo la manifestazione ho visto Grasso in TV che diceva che – assente il PD dalla manifestazione di Macerata – solo LeU può considerarsi la vera sinistra.
Considero Grasso una foglia di fico con una spiccata attitudine allo sciacallaggio elettorale. Il suo contributo in che cosa ha a che vedere con il monologo di Favino?
Ho letto sul Corriere un resoconto della manifestazione di Macerata. Tu c’eri, forse puoi smentire o confermare che uno degli slogan era “Minniti Minniti fascisti garantiti”…
A me sembra che se in tutte le decine e decine di manifestazioni che si sono tenute l’unico che è finito in ospedale è un carabiniere a Piacenza, lo si deve anche a Minniti.
Che se a Macerata è andata liscia lo si deve sia a chi ha concordato modalità, percorsi ecc. … sia al fatto che l’assenza del PD ha reso la giornata – per tutti – un’occasione meno succulenta di disordini.
E di questo hanno potuto beneficiare tutti i partecipanti, Sofri e te compresi.
A parte Genova ho partecipato a Roma a quasi tutte le manifestazioni in cui – presenti i centri sociali – non una volta si sono evitati incendi, scontri, ecc.
Se fosse successo anche a Macerata? Nessuna responsabilità per Grasso, Sofri, ecc. ecc.??
Con i migliori saluti.
Mauro Levratti
PS – Democratica te assente è meno simpatica – ma decisamente utile (forse più?). Abbracci
Mi sembra che hai un po’ di confusione in testa, caro Mauro, come forse tutti noi. Personalmente credo che andare a Macerata una qualche utilità la ha avuta. Innanzitutto i centri sociali erano in netta minoranza, anche se erano quelli che urlavano di più, ma il grosso della manifestazione era composto da compagni sinceramente democratici e antifascisti, smarriti e ondeggianti sul votare LeU o PD o astenersi o Bonino e così via. Tu in tutto il tuo pezzo dimentichi un fatto importante per noi della sinistra: il dialogo. Non si possono lanciare anatemi e rimanersene a casa, non è il nostro stile, non è mai stato il nostro stile. Io ho parlato con tantissime persone, ho difeso Minniti e il PD e soprattutto, con l’esempio di quel che succede in Lombardia, ho messo in crisi molti compagni che speravano un po’ troppo in LeU. Se ci fossi stato anche tu con noi forse avremmo raggiunto qualche risultato in più senza mettersi tanti adesivi sulla fronte che lasciano, a mio avviso, il tempo che trovano.
Un abbraccio
Sergio
10 Comments
“Il M5S è frenato dall’ultimo scandalo sui rimborsi e da candidature di pessimo profilo.
Il Pd è zavorrato dallo scontro interno e da un’atmosfera negativa intorno a Matteo Renzi.
Il centrodestra è spaccato dalla lite sempre più profonda tra Berlusconi e Salvini”.
Questa è la sintesi che fa oggi Claudio Tito, capo della redazione politica di Repubblica.
Leggila bene: al M5S si imputano scandali e candidature improbabili, al centrodestra incoerenza sui programmi, tutta roba tosta, sostanziosa; a noi si imputa “lo scontro interno e l’atmosfera negativa” intorno al Segretario.
Non critica ai contenuti ma al contenitore! Insomma, roba nostra, roba interna al Partito ed alla sinistra, qualunque accezione vogliamo dare al termine.
Così ci vedono da fuori, questa è l’immagine che passa, ed è con questa immagine che ci presenteremo agli elettori il 4 marzo.
Capisci allora che Mauro Levratti NON è affatto confuso: è giustamente molto preoccupato da come il PD viene letto e vissuto dai potenziali elettori.
Chi è ancora indeciso sul da farsi, chi ondeggia tra ipotesi non paragonabili tra di loro (votare LeU o astenersi NON vale come votare centrosinistra!) secondo me non va alla sostanza politica del voto e si ferma a connotazioni ideologiche.
Io spero davvero che tu abbia convinto qualcuno sabato scorso, ma vorrei che tu avessi chiaro che nessuna persona ragionevole di sinistra, anche a prescindere dai suoi ideali, può pensare che le due alternative abbiano la stessa valenza.
Non ci sono “compagni che sbagliano”, ci sono “compagni che non capiscono” la posta in gioco.
Uno che vota Errani a Bologna insegue le nuvole, non la politica, uno che vota Potere al Popolo vive in un altro mondo, uno che vota Onorio Rosati in Lombardia è un marziano e soprattutto tutti questi NON sono innocui. Fanno del male alla sinistra, alla gente, ai lavoratori, alla democrazia come la intendiamo noi.
Il ragionamento di Levratti ha una logica stringente: il 4 marzo o vinciamo, e diamo noi le carte, o perdiamo, e le carte le danno gli altri: e che dio ci aiuti!
Caro Sergio, il dialogo è importantissimo, è vero. Ma a volte sconfina nella predicazione. Noi siamo laici, ci appelliamo prima alla ragione, poi anche al cuore.
Dialoghiamo con la gente comune, con quelli che leggono i commenti di Claudio Tito, piuttosto che con un manipolo di “compagni” rancorosi, incazzati per definizione, e soprattutto terrorizzati dalle responsabilità che l’esercizio del potere comporta.
Nei confronti del PD e di Renzi è in atto un selvaggio BULLISMO collettivo da parte dei media di ogni tipo.
Se in una classe alcuni alunni, considerati più influenti, cominciano a dire che il tal ragazzo è “out”, in breve tempo si creerà attorno a lui un cordone di insofferenza e di emarginazione, che non verrà rimosso fino a che la cosa non esploda pubblicamente, costringendo tutti a fare un’analisi razionale.
E’ questo il compito che abbiamo. Denunciare tutti insieme l’irrazionalità dei rilievi che ci vengono mossi e sostenere con calma e chiarezza le nostre proposte.
Non so se basterà, forse no, ma il 5 marzo non dovremo avere rimpianti.
Il mio pensiero spero di averlo espresso compiutamente nel commento postato per Macerata. Detto che condivido il commento di Ernesto, vorrei ricordare quanto scrisse quel tal compagno (ora mi sfugge il nome), allora in polemica con Orlando, e cioè che “siamo in campagna elettorale, tutti pancia a terra e pedalare”!
Per me siete fuori di testa, probabilmente la strizza di perdere è talmente grossa che vi fa venire l’orticaria davanti a qualunque dissenso tattico uno sottolinei. Personalmente sto facendo quello che posso fare per invitare le persone a votare PD o Bonino e criticando qualunque altra via di fuga che qualcuno di sinistra potrebbe intravedere. Che consideri un errore il non essere andato a Macerata non contraddice assolutamente il mio lavoro, anzi, per me lo arricchisce. Non ho letto Tito e non mi meraviglia che lui sottolinei cose che hanno comunque un peso relativo. Il nostro problema è portare gli astensionisti a votarci e non lo fai sottolineando in continuazione che il governo è bravo. Questo lo sanno tutti, io ho anche fatto una vignetta in proposito perché sono convinto che se votassimo sul governo vinceremmo a man bassa. Il problema è il partito e Renzi come segretario del partito fa molti errori. Dirlo convince molto di più i titubanti di chi, in modo acritico, giustifica tutto.
A me piace questo blog perché è frequentato da tanti compagni pieni di dubbi ed è a loro che mi interessa parlare, non chi si asserraglia nel fortino di Renzi. Chi è già convinto non ha bisogno di discutere.
Non mi pare di essere così fuori di testa se invito a non perdere tempo con chi crede che votare Rosati a Milano oppure votare Errani a Bologna sia una buona opportunità per la sinistra.
I veri indecisi, quelli da convincere, lo sono perché sono confusi dal casino che facciamo noi con le nostre polemiche interne e da quello che i media tutti ci attribuiscono quotidianamente.
Insomma, mi pare più opportuno tentare di convincere il negoziante di Macerata piuttosto che l’incazzato che viene da Milano.
Mi fa paura il sentimento popolare negativo che ci aleggia intorno e quello lo sconfiggi solo mostrando il lato costruttivo e riformista della nostra proposta.
D’altronde dovrebbero votarci perché siamo bravi, non certo perché siamo di moda!
Quale altro motivo dovrebbe esserci?
Che c’entra il fortino di Renzi? Il PD, o vince tutto insieme o perde tutto insieme, checchè qualcuno possa pensarne.
Ho già espresso il mio pensiero sulla manifestazione di Macerata per cui condivido fino in fondo il pensiero Mauro Levratti e di Ernesto Trotta, ma credo sia ora di chiuderla li perchè in questo momento non serve lacerarsi ancora su questo.
Sono proprio queste divisioni a creare sfiducia e confusione nell’elettorato di centro sinistra e che ci portano ad ingrossare il popolo del non voto.
Nono concordo con Trotta, anzi capovolgo il suo concetto non ci sono compagni che non capiscono, ma compagni che stanno sbagliando volutamente.
Concordo anche sul fatto che nei confronti di Renzi è in atto un selvaggio bullismo da parte dei media, anche da chi qualche anno fa lo salutava come l’uomo che aspettavamo e che ci avrebbe portato fuori dal guado.
Il perchè sta avvenendo questo continuo tiro al piccione possiamo immaginarlo od ognuno può avere le sue idee, ma questi attacchi iniziati subito dopo il referendum stanno danneggiando tutto il Partito e mi chiedo se un suo mettersi da parte non avrebbe evitato la perdita di consensi in atto.
La sua sarebbe stata una scelta, un sacrificio da statista e non un ammissioni di colpe.
Sarebbe come dire che al bullizzato chiediamo di cambiare scuola e non farsi più vedere?
E’ Renzi il problema del PD? E’ Renzi il problema dell’Italia? Senza Renzi l’Italia ed il PD sarebbero migliori?
Dobbiamo nascondere una risorsa indiscutibilmente valida, alla quale in tanti riconosciamo il merito di avere messo tutto in movimento, solo perché qualcuno è geloso e ne patisce l’ingombro?
E dunque il PD non potrà mai avere la legittimazione per riformare l’Italia?
Bisogna chiedere il permesso ai media, ai gruppi editoriali, ai “poteri forti” (o supposti tali?).
In Germania gente di sinistra come Willy Brandt, come Helmut Schmidt, come Gerard Schroeder hanno ben avuto il tempo e l’opportunità per sviluppare le loro politiche; così Olaf Palme, Blair, Clinton ed Obama; poi la loro parabola si è esaurita e sono usciti di scena (Palme l’hanno ammazzato!), com’è ovvio e naturale che sia.
Qui no?
Renzi ha già fatto il passo indietro: ha già detto che non pretende lui di essere il premier. Non è così stupido da non capire la situazione.
Ma il problema è che per tanti dovrebbe SCOMPARIRE; e con lui tutti quelli che lo hanno aiutato.
Si chiama RIMOZIONE.
Ragazzi, per quel che può valere, condivido tutto quel che avete detto e a Sergio dico di essere un po’ più deciso a dire per chi voterà , vista la sua influenza su tante persone magari indecise.
Devi dire fortemente che voti e cercare di convincere a votare PD e non magari la Bonino che sarà anche brava ma a noi i radicali hanno sempre sparato contro a prescindere e quando è stato(vedi Pannella) si è accordato con Berlusconi, o lo stai dimenticando caro Sergio.
ciao a tutti.
Camillo
Oddio! Confondere la Bonino con i Radicali che ci sparano addosso è un po’ pesante. Sono proprio i Radicali che in questo momento stanno sparando sulla Bonino in un modo per me indegno. Come voterò l’ho detto e ridetto più volte, anche all’incontro di Roma. Io voterò PD convintamente sia perché ho in tasca una tessera che sono tenuto a rispettare, sia perché credo che per l’Italia sia l’unica soluzione che abbiamo. Lo voterò anche se penso che Renzi non è un buon segretario e non riesce a lavorare collegialmente per far crescere il partito. Nei territori, grazie a lui, siamo praticamente inesistenti. Il governo è un’altra cosa, lui e Gentiloni ci hanno dato il miglior governo del dopoguerra ed io voto sperando che questa strada vada avanti. Ai tanti e tantissimi che mi dicono “non voterò PD neanche morto” dico “non disperdere il voto e aiutaci votando Bonino”.
Proprio 10 minuti fa mi hanno chiamato da “Huffington Post” chiedendomi se aderivo ad un appello per il voto ad Emma e naturalmente ho risposto che non potevo perché io voto PD, ma il voto alla coalizione va sostenuto. Più chiaro di così si muore.
Invito ad apprezzare i buoni risultati ottenuti da questo governo: l’équipe ha agito bene, nella logica di una visione di sinistra quale è possibile qui e ora. Nel governo hanno portato le loro forze tutti, Renzi compreso. A mio avviso, dopo le elezioni, comunque vadano, bisognerà fare ordine nell’ organizzazione del partito, dalla periferia al vertice.
Ma il 4/03 non giochiamoci il futuro, sosteniamo il partito.
Sottoscrivo totalmente e convintamente l’intelligente e puntuale sintesi fatta da Sandra Festi. Ho letto tutti , ma alla fine l’unica cosa che conta ,sopratutto in questi ultimi giorni, anche a mio avviso, e’ quello che conclude Sandra: ” ….non giochiamoci il futuro ,sosteniamo il partito.” Con tutta la pazienza ,la conoscenza,l’esperienza di cui disponiamo. Ci sarà tempo,dopo, per le precisazioni,e sarà dura,purtroppo.