Staino, ateo e vignettista dei vescovi: “Anticlericale solo se i preti sfruttano”
L’ideatore di Bobo spiazza l’Uaar, associazione di non credenti di cui è presidente. “Sono sbalorditi per la mia collaborazione con Avvenire, ma il dialogo fa parte della laicità”
di MAURO FAVALE
ROMA – “Ateo sono e ateo rimango”. Premessa doverosa da parte di Sergio Staino, 77 anni, direttore dell’Unità fino allo scorso aprile, ma soprattutto fumettista e vignettista che, da domenica scorsa, ha iniziato a collaborare con Avvenire, il quotidiano della Conferenza episcopale. Un salto triplo che a Staino, inventore di Bobo, prototipo del militante di sinistra scontento, è costato le critiche dell’Uaar, l’unione atei e agnostici razionalisti, di cui lui stesso è presidente onorario. Carica che gli fu data da Margherita Hack. “Ora mi tocca scrivere un pezzo per il loro sito”.
Per dire cosa?
“Per tranquillizzarli, ovviamente, sulla mia laicità”.
È stata messa in dubbio?
“Mi ha telefonato un mio amico dall’Uaar per dirmi che stanno ricevendo messaggi sbalorditi e incazzati da parte dei soci. Ma fanno male a prendersela così, il dialogo fa parte della laicità dello Stato ed è fondamentale proprio quando le forze che si parlano sono oneste. Il problema semmai è un altro”.
Quale?
“Che queste associazioni nate per scopi molto precisi a volte perdono di vista i loro compiti e si trasformano in partiti. È un rimprovero che faccio alla Cgil, all’Anpi e anche all’Uaar che unisce persone non credenti sui temi della laicità dello Stato. La loro missione è questa, mica quella di non parlare coi cattolici”.
E da sinistra come l’hanno presa?
“I cattolici di sinistra sono entusiasti, ma ho ricevuto anche mail di persone che si dicono di sinistra e mi attaccano”.
Con quali argomenti?
“Mi scrivono: “Non ti rendi conto che questo papa è peggio degli altri perché dietro una faccia buonista nasconde altro”.
Per lei, invece, Bergoglio cos’è?
“Quando ho sentito il suo ultimo discorso sui migranti mi si è allargato il cuore. Sono parole che mi piacerebbe sentire da tutta la sinistra. Poi, certo, stiamo parlando di una monarchia assoluta teocratica, non è il massimo della democrazia”.
Ma lei è ancora ateo?
“Certo, anche se ho una formazione cristiana. Da bambino facevo catechismo e mi piaceva. Ma Gesù l’ho sempre visto sotto l’aspetto umano. A Dio proprio non c’arrivo”.
E anticlericale?
“L’anticlericalismo è una difesa quando il clero faceva parte dei ceti sfruttatori, quando si mette al servizio del potere, quando ha un atteggiamento antiscientifico”.
È una caratteristica che il suo Bobo, il personaggio più famoso da lei creato, perderà nelle sue strisce su Avvenire?
“Bobo non ha perso i suoi valori: ha esaltato quelli che già c’erano. D’altronde il primo elemento dell’essere di sinistra è essere buoni: se non vuoi bene al prossimo, se non hai un atteggiamento costruttivo e solidale non puoi essere di sinistra. Vedi Grillo: lui è cattivo, vendicativo, rancoroso: con la sinistra non c’entra nulla”.
Leave A Reply