L’intervista Sergio Staino racconta quarant’anni insieme alla sua creatura di carta nata per Linus«Il successo del personaggio? Ognuno ci ritrova qualcosa di suo, chi il babbo, chi il fratello»
Io e Bobo, sempre nei casini
«Ma quanto sono stato stupido e per quanto tempo ahimè…».
Ci ha sempre abituato a una buona dose di autocritica, Sergio Staino, ma ora… addirittura «stupido»?
«Quando a ottobre del 1979 è nato il mio personaggio, Bobo, quella prima vignetta per Linus mi servì per fare un bilancio politico dopo un decennio di militanza fanatica e fissata passata al fianco degli albanesi e della Cina. Mi resi conto di aver buttato via dieci anni della mia vita. Un crollo totale. Per questo disegnare Bobo che si paragona al Gastone di Petrolini, mi è costato una fatica enorme. Mi vergognavo di essere stato così stupido da inseguire una falsità totale quando molti altri lo avevano capito prima».
Gastone diceva di essere stato rovinato dalla guerra…
«E io dalla Cina».
Quarant’anni dopo però, Bobo è ancora vivo e combattivo. E ieri è uscito un altro libro a lui dedicato: «Quel signore di Scandicci » (Rizzoli Lizard). Un’analisi di quarant’anni di sinistra italiana visti con gli occhi del suo personaggio più celebre.
«Sulla carta Bobo è nato nel 1979, quando mi sono messo a disegnarlo per la prima volta. Ma come mio alter-ego di fatto è del 1940 anche lui, come me: ha attraversato tutto il dopoguerra e su di lui ho scaricato tutta la mia personalità. Tra noi c’è un’identificazione molto profonda: in lui ho messo tutta la naturale bontà che deriva dalla mia educazione familiare, dalla mia Toscana terra focosa ma ricca di persone generose e da una chiesa cattolica di parrocchia fatta di preti abbastanza illuminati. Questa è la mistura di partenza».
Partiamo dunque…
«Io e Bobo partiamo pensando di risolvere i nostri problemi col mondo e invece poi scopri che ci si ritrova sempre nei casini. Forse il successo del personaggio è dovuto al fatto che ognuno ci ritrova qualcosa di suo: chi il babbo, chi il fratello, Bobo vive una storia comune a molti. E oggi credo si mantenga ancora così come allora. Nonostante la sempre più diffusa cattiveria, malvagità e dietrologia della politica abbia tolto a molti il piacere di ridere. Perché quando faccio una vignetta e ci metto dentro Bobo, e un suo sentimento, vedo che la vignetta acquista vita».
Ha quasi una funzione terapeutica.
«Mi ha fatto affrontare i problemi della vita in un modo più sereno. Da quelli con la scuola, quando insegnavo, a quelli con i marxisti leninisti per via della mia relazione adulterina che diventava qualcosa di serio e strutturato, con una figlia che non si poteva riconoscere. Per non parlare poi di quando ho saputo che sarei diventato cieco e la cosa mi ha sconvolto… Ho scaricato tutto addosso a Bobo e lui mi ha sorretto. Lo fa ancora oggi. E così la vita ha iniziato ad andare bene. Nel libro troviamo un quadro del personaggio completo, un viaggio che va dal Sessantotto in poi, c’è dentro il sogno di un’intera generazione».
E poi, ciliegina sulla torta: la prefazione a firma Dacia Maraini.
«Mi ha riempito di una gioia enorme. Se penso che quando andavo a scuola era vietato leggere i fumetti e che la cultura di sinistra di allora li considerava la peggior forma di degenerazione della gioventù, cosa che ho accusato molto. È in un certo senso il riconoscimento da parte della cultura cosiddetta alta. Un po’ come per la musica, oggi che sono anche presidente del Club Tenco: a quei tempi che i cantautori erano considerati cultura bassa. Ora invece…».
La sua satira 40 anni fa. La sua satira oggi.
«L’approccio alla vignetta non è cambiato. Quando ho cominciato, a questo mezzo di espressione chiedevo una sorta di risarcimento psicologico: se ero angosciato, se ero incazzato, mi mettevo a disegnare. Il salto di qualità l’ho fatto quando mi sono messo a disegnare per capire cosa mi succedeva intorno, per dire la mia. È così che ho trovato una forma di tranquillità».
Almeno Bobo sarà cambiato in tutti questi anni…
«No. Guarda il mondo con gli stessi occhi e la stessa voglia di cercare sempre un dialogo o un confronto. Non si è intristito, si batte sempre. E ora ha vicino una bambina che lo stimola in continuazione. Anche grazie a lui sono sempre in cerca di persone belle».
Eppure il libro, la sua storia, è piena di promesse mancate.
«Sì ma in compenso c’è anche tanta umanità che ti fa reggere il colpo delle promesse mancate. Il paradosso è che per quanto la politica sia impoverita, e i politici sempre più piccoli, televisivamente superficiali, e ci intristicano, intorno a me trovo sempre persone belle».
Sogni e desideri di Sergio Staino oggi?
«In chiave politica sogno sempre di trovare il modo di poter ricominciare da capo a costruire una strada possibile. Qualcosa di serio che vada verso una giustizia sociale. Il comunismo era una scorciatoia e oggi non cerco più scorciatoie. Anche la superficialità di Grillo o la reazione leghista lo è. L’unica possibilità che abbiamo è di alzare la qualità culturale della nostra popolazione. A realizzare il sogno ci possiamo arrivare solo con un moto collettivo maggioritario: come i socialisti dell’800 che la prima cosa che facevano era aprire una scuola. Purtroppo però il Pd ha abbandonato questi sentieri per rincorrere le parole d’ordine superficiali e temporanee dei grillini».
Edoardo Semmola, Corriere Fiorentino, 5 novembre 2020
2 Comments
Caro Sergio,
mi permetto di pubblicare sul tuo blog una iniziativa della associazione di volontariato, della quale faccio parte, che tende ad informare, mettendoci a disposizione, gli abitanti del quartiere bicocca Milano, nei singoli condomini e sul web, con l’aiuto prezioso e determinante del commissariato di polizia Greco/Turro, sulle nuove disposizioni per l’attuale nuovo Lockdown anti COVID-19.
Mi auguro che la nostra iniziativa, grazie all’ospitalità di Sergio, possa servire ad altri quartieri della Lombardia e di Italia per resistere e vincere questa guerra invisibile e terribile che siamo costretti a combattere. Milano resiste. ed accetta consigli ed aiuti, Auguri e coraggio a tutti: diamoci da fare ed ognuno di noi contribuisca come meglio può, senza polemica, alla lotta al maledetto covi d’19. Per l’associazione di volontariato denominata “comitato bicocca“ l’incaricato alla sicurezza Antonio De Matteo
Cari residenti del quartiere bicocca,
purtroppo il covd19 è ritornato in tutto Italia ed in modo pesante nella nostra regione. I nostri ospedali sono in affanno e tutti noi umani dobbiamo prodigarci per combattere questa pandemia. In primo luogo rispettiamo le disposizioni delle nostre istituzioni democratiche che sono: mascherine chirurgiche obbligatorie anche all’aperto, disinfezione delle mani e distanza interpersonale di almeno un metro. A questo proposito ricordiamo le recenti disposizioni che ci riguardano come residenti del zona bicocca. Dal giorno 6-11-2020 possiamo uscire dalle nostre abitazioni soltanto per comprovate necessità, da certificare alle forze dell’ordine che ce lo chiederanno con l’auto dichiarazione, che alleghiamo in copia, scaricabile, facilmente, compilabile e comunque a disposizione di chi ci controlla che ci aiuterà a compilarla, avvisandoci degli obblighi che comporta la nostra firma per accettazione. Si può uscire per le seguenti necessità.
1) Per fare la spesa nel comune di Milano( non si può andare al centro sarca nel comune di sesto o al supermercato di Cusano)
2 ) Possiamo andare a lavorare anche in comuni diversi compilando e firmando l’ auto dichiarazione,
3) Possiamo recarci dal medico solo su appuntamento e sempre con l’auto dichiarazione,
3 ) Possiamo fare sport all’aperto, nell’ ambito di 500 m dalla propria abitazione, da soli o con conviventi, mantenendo la distanza minima con altre persone, non convivendi, di almeno due metri ed utilizzando la mascherina nel caso non sia garantita momentaneamente la stessa.
Comunichiamo che riprestiniamo il servizio di aiuto al quartiere bicocca ed a tale proposito alleghiamo il link del servizio del giornale ” Zona Nove ” che spiega come si svolgerà.
https://www.zonanove.com/2020/04/coronavirus-aggiornamento-23-aprile-abiti-alla-bicocca-e-hai-bisogno-di-aiuto-ecco-a-chi-puoi-rivolgerti/
Grazie per la vostra attenzione e, mentre ribadiamo la nostra disponibilità, saluto con un forte abbraccio virtuale ed un
Augurio: coraggio ce la faremo e batteremo il maledetto Covd19
Per l’ associazione di volontariato denominarmta
” comitato bicocca ”
L’incaricato alla sicurezza. Antonio De Matteo
Hai fatto bene.
Sergio