Come molti suoi amici e compagni, sento al telefono ogni giorno Emanuele Macaluso. Pratichiamo il “distanziamento fisico”. Non sociale. Da qualche tempo ha smesso di scrivere le sue note di politica su Facebook. Ci sta rinunziando, per il momento. Credo che gli costi tanto. Lo provoco. Perché ad un combattente di 97 anni se gli togli la politica che fa? E lui mi stronca: “La politica è morta”.
La politica è morta?
“Sì, defunta. A chi parli di politica? Tutti si occupano di Covid, del contagio. Accenni una discussione e subito si tocca lo stesso tasto: la diffusione della malattia. Sai cosa è successo, hai sentito gli ultimi dati…”.
Comprensibile…
“Lo capisco. Ma la politica, purtroppo, viaggia in terza classe”.
Prevale la preoccupazione, il timore per la salute, giusto?
“Non c’è dubbio. Però, parliamoci chiaro, non c’è più, in verità, scontro e passione politica. Tutto scomparso. Ogni tanto qualcuno si agita ma nulla di più. Fuori dai denti: si dicono tante stupidaggini, queste sì”.
Insisto, davvero niente politica?
“Non dico che non ci sia ragione perché sia viva e vegeta. Il fatto è che la politica vera non ha il rilievo che meriterebbe. Tranne in questi ultimi giorni, quando il dibattito si è rianimato per la vicenda americana. C’è giustamente stata una eco mondiale”.
Governare e combattere il virus non è fare politica?
“Certamente lo è. Ma è solo quello che si attende la gente adesso, perché ha di fronte il male maggiore. Questo è”.
La politica è risolvere i problemi.
“Sì. Deve intervenire. Infatti, io vedo solo le persone con le mascherine. Non vedo altro attorno a me. Pensa alla salute e fa bene”.
Salute ed economia.
“Penso che l’economia, via via, andrà a rotoli. Stampano soldi. Il pur bravo Gualtieri stampa soldi. Cresce il debito pubblico e quella che si chiamava economia reale è in grave difficoltà. Siccome anche Draghi ci ha detto che in queste fase bisogna indebitarsi, si è colta la palla al balzo”.
Ne usciremo in ginocchio, dunque.
“Quando e se tutto finirà non usciremo in ginocchio ma neppure tanto in piedi”.
E i partiti, che fanno i partiti?
“I partiti non esistono. Salvini raglia ogni tanto, la Meloni cinguetta e Zingaretti ripete sempre le stesse cose”.
Dimentichiamo Di Maio.
“Vabbè di che parliamo? Purtroppo è ministro degli esteri. I grillini nessuno li prende più sul serio”.
E Conte?
“Tira a campare. Non ha strategia. Sì, tira la carretta. Non mostra una capacità di guida del Paese. All’inizio sembrava meglio. Brava persona ma non ha grinta politica. Non un leader, semmai un amministratore”.
Graffiante, sintetico. Senza sconti a nessuno. Emanuele Macaluso osserva melanconico e arrabbiato il procedere delle cose. Ogni mattina fa la sua breve passeggiata (in altri tempi macinava chilometri sul Lungotevere). All’edicola della sua piazza a Testaccio (Roma) compra il solito pacco di giornali. Va al bar per il caffè, dà uno sguardo alla libreria. Con la mascherina d’ordinanza e gli occhiali dal sole. Poi torna a casa. E pensa alla politica perduta.
4 Comments
Scriveva Il grande poeta Ugo Foscolo:“Anche la speme fugge i sepolcri”. Io però sono convinto che le società terrestre successive saranno migliori delle precedenti come è successo finora nella storia umana. A differenza di chi pensa di non sbagliare mai facendo credere che la sua filosofia sia la migliore da difendere fino alla morte, io penso che tutte le idee umane siano continuamente da rivedere e da aggiornare e non si può insistere nel pensare che il proprio algoritmo di vita sia valido per sempre. Sono sicuri che i giovani /e attuali saranno capaci di gestire la loro comunità, con le nuove tecnologie che avanzano velocemente ed incessantemente, in modo corretto e proficuo. Fra poco abbandonerò questa Terra, ma non ho delusioni ne consigli da dare: il mondo andrà avanti sicuramente migliorando. un caro saluto a tutti Antonio De Matteo Milano
Guarda SERGIO è così in tutto il pianeta , la politica se paragonata ai tempi di MACALUSO è morta sicuramente, come è morto il ROCK se paragonato agli anni 50 60 70 , come è morta l’arte se paragonata perlomeno ai tempi di PICASSO . Comunque sia lo ripeto da sempre , io vivo la realtà con i suoi pro e contro , se li si sanno vivere , non ho rimpianti anzi sono “ contento “ di avere vissuto la storia degli anni miei fine 60 70 , poi capitolo chiuso e apro vivo un’altro capitolo, le esternazioni di MACALUSO LE TROVO “ patetiche “ sempre a pontificare sempre a criticare, guarda se oggi uno vuole travare uno scopo , proprio perché ci sono altri problemi , basta che si impegni per il sociale per l’ambiente per i diritti UMANI calpestati in molte parti del pianeta , tanto per fare tre esempi, ecc vedrai che ci si può sentire utile a se stessi e agli altri. Sono morti GESÙ CRISTO GANDHI KING e MACALUSO sta a fare il funerale alla politica, ricordo bene che ai suoi tempi la polizia di SCELBA sparava sui lavoratori non esisteva lo statuto dei lavoratori il mondo era diviso dalla guerra fredda il terrorismo la gente ammazzata nelle strade e MACALUSO CI DICE LA POLITICA E MORTA , se questo è vero dovrebbero recitare un mea culpa , perché sono anche loro di quel passato dove la politica era “ viva “ che hanno sbagliato qualcosa, non si può dare sempre la colpa agli altri . Te la dico tutta, non ho più gli impulsi di una volta perché non sono giovane, però come disse FALCONE io sto dalla parte della LEGALITÀ senza se senza ma . Ti dirò di più , non ho mai creduto di avere la verità in tasca , oggi , direi già da 30 anni , la politica e gli uomini politici di oggi non sono certamente culturalmente come quelli di ieri ma io scelgo e difendo questo meno peggio di oggi perché sto con i piedi per terra e non soffro di nostalgia politica, ho solo una nostalgia LA MIA GIOVENTÙ . Scusa ma a me ste analisi “ catastrofiche “ non mi piacciono , libero tu di pubblicare e condividere, libero io di non condividere. OGGI nonostante il caos della società “ moderna “ , sette miliardi e passa di persone , nel 900 eravamo 2 miliardi , se uno vuole può trovare lo scopo che la politica non da piu, c’è da lavorare c’è da fare tutto sembra piu semplice piu banale di prima invece è tutto più complicato. Certo che se facciamo i PENSIONATI CHE VIVONO DI LUCE RIFLESSA, be allora liberi tutti . Saluto un tuo ROMPIBALLE GIOVANNI. Ps : vorrei fare il “ comunista “ ma è da 40 anni che non ci riesco più . MACALUSO sicuramente ne ha sempre voglia.
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Caro Giovanni, beato te. Macaluso fu tra i primi a capire la brutta strada dei soviet . E la persona più tollerante e illuminata che abbia conosciuto e la sua non è nostalgia ma tristezza . La politica con la p maiuscola è stata corrotta dal populismo e se non la riportiamo viva perderemo tutte le conquiste che elenchi . l’0ttanta per cento della popolazione mondiale non conosce quelle conquiste e forse non le conosceranno neanche i nostri nipoti.
Sergio
Parole sante quelle di Macaluso… non vedo l’ora che tutto ciò sia passato ANCHE per avere occasione di incontrarlo, e rendergli – con le dovute differenze di visione – i più grandi onori.
In ogni caso, vedo un giusto disagio nelle sue parole ma non di certo la rassegnazione: tocca fare tesoro di tutto.
un abbraccio
Alessio
Caro Sergio,
la politica è stata uccisa dal populismo come fu uccisa dal fascismo, dal nazismo, dallo stalinismo, dal peronismo, dal razzismo, dell’imperialismo, dal colonialismo, …, vado avanti?
No, mi fermo qui, per dire che ogni epoca ha i suoi guai e tocca ai contemporanei scraniarsi per risolverli.
Va bene la tristezza ma fino a un certo punto …
Noi non siamo più giovani, ma i giovani non sono scomparsi; hanno bisogno di essere spronati, forse.
Oggi non mancano intelligenze, né manca la creatività, né tantomeno i mezzi tecnici e tecnologici.
Bisogna solo guardare avanti e pedalare. Noi anziani, o vecchi, possiamo decidere se intristirci e sognare il bel tempo che fu (ma quando mai?) oppure metterci al servizio di chi ha voglia di fare.
Sai già come la penso: l’unica cosa che NON dobbiamo fare è metterci di traverso per difendere un passato che è passato e dal quale dobbiamo, noi che possiamo, trarre insegnamenti sugli errori (tanti!) fatti e sulle occasioni (tante!) sprecate.