La Politica, la buona politica, parola da riscoprire
(Uno stralcio di una mia riflessione sulla Politica)
Premessa
Non penso che si debbano aggiungere parole per spiegare la scelta di questa mia riflessione sulla Politica, parola da riscoprire.
Dalla Costituzione
Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Da Antonio Gramsci
Odio gli indifferenti. Credo […] che vivere vuol dire essere partigiani. Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. (11 febbraio 1917)
Ho ripreso l’art 3 della nostra Costituzione come leitmotiv della mia riflessione sulla buona politica. Non ci sarebbe bisogno di nessun aggettivo per accompagnare la parola ma la realtà che scorre sotto i nostri occhi ce lo impone.
Ho poi ripreso brevi citazioni da Antonio Gramsci perché ne condivido il contenuto. Sono anch’io partigiana ma senza mai perdere di vista il confronto con gli altri e il bisogno di mediare, senza mai mettere da parte l’interesse generale. Almeno, lo spero.
La politica, la buona politica non è equidistanza da ogni cosa, al contrario è presa di posizione, impegno, idee forti sostenute da intelligenza, autorevolezza.
Chi dice “La politica non è cosa mia, me ne sto alla larga, tanto sono tutti uguali” non sa che questa sua presa di posizione è “fare politica” nel peggiore dei modi, chiudendosi in se stesso, ignorando che l’impegno per una buona amministrazione della cosa pubblica è anche salvaguardare il proprio interesse.
Gramsci sosteneva: “Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città”. Questo imperativo morale è stato, è, spesso, disatteso e a soffrirne sono tutti i membri della città e la città non è solo il proprio ristretto cerchio di appartenenza, è anche il proprio paese, parte di una comunità sempre più vasta, sino ad abbracciare il mondo.
La buona politica è rifiuto di un’accettazione passiva della realtà. I problemi che si presentano sono problemi di tutti, farsene carico è sentirsi parte integrante della città, sino alla città mondo.
Ancora Antonio Gramsci scriveva:
“Ciò che avviene, non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia fare […] La fatalità che sembra dominare la storia non è altro appunto che apparenza illusoria di questa indifferenza, di questo assenteismo”.
Per vari motivi, nel nostro presente, molti si allontanano dalla città di cui fanno parte. Per loro la politica non merita nessuna attenzione, perché i politici sono tutti uguali… Trionfa così l’antipolitica, l’indifferenza, l’assenteismo
Questi atteggiamenti di presa di distanza non aiutano a trovare buone soluzioni in nessun campo e ancora meno servono alla convivenza civile.
Che fare di fronte ai gravi problemi che toccano tutti? È necessario “essere vigili, presenti, animati da reciproca simpatia”.
Una buona dose di utopia, si obietterà, ma senza non si può guardare al futuro con speranza.
Due anni fa, avvicinandomi ad una soglia importante della mia vita, i miei 70 anni, ora, novembre 2011, da poca varcata, ho sentito il bisogno di una partecipazione più vigile e attiva a quella che chiamerò, d’ora in poi, la città, e questo per non essere un’estranea alle sue sorti, per non essere tra coloro che pensano che essere partigiani non serva a niente in una realtà in cui gli indifferenti sono di gran lunga la maggioranza.
Sono passati degli anni dalla prima stesura di questa mia breve riflessione, siamo alla fine del 2020, un lungo periodo di tempo sospeso questo – una pandemia causata da un virus che ci mette duramente alla prova – perciò ripetiamo con Antonio Gramsci Odio gli indifferenti.
Riscopriamo la forza della parola Politica.
Giovanna Corchia
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