«Dovreste baciarci per le strade, è grazie a questi ragazzi disadattati se non è arrivato il fascismo». Roba del genere Beppe Grillo l’ha ripetuta spesso – questa è del 2016 – e per una volta ci aveva visto giusto. Il pessimo dei cinque stelle è di aver eccitato il malcontento e di averlo innalzato con campagne surreali a quote virulente; il buono è di averlo sottratto alla furia delle piazze per inscatolarlo dentro un unico coso, il Movimento, capace di contenere e disarmare ogni rabbia, ogni frustrazione, ogni psicosi. Poi però i ragazzi disadattati, cioè gli eletti, sono andati a sbattere contro la realtà. Carlo Sibilia, per esempio, il sottosegretario all’Interno, quello convinto che l’uomo non è mai sbarcato sulla Luna: quattro anni fa diede della matta a Beatrice Lorenzin poiché imponeva le vaccinazioni ai bambini, oggi dà del matto a chi ammicca ai no vax. Bravo Sibilia: un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l’umanità. Ma ora che i ragazzi disadattati hanno messo un po’ di sale in zucca, e qui e là cominciano a parlare come altri esseri senzienti. Adesso si avvera la profezia di Grillo, gli arrabbiati lo mollano e in mancanza di meglio un tantino di fascismo a cui mettersi alla coda lo hanno trovato. Dunque a sinistra si può esultare per le vittorie nelle città, e trascurare che sono arrivate per l’astensione delle periferie, e si può pure sciogliere Forza Nuova, a questo punto cosa buona e giusta. Ma sarà soltanto illusione: il rapporto fra le classi dirigenti e un pezzo di popolo sì è guastato da molto tempo, e non lo si aggiusterà riducendo tutto a fascismo.
Mattia Feltri, La Stampa, 12 ottobre 2021
Comment
Sì, il rapporto si è guastato da tanto, tanto tempo. Più penso alle monetine lanciate a Craxi più ci vedo non una folla indignata, ma un’orda furiosa e cattiva, pronta a ferire e a uccidere dentro prima ancora di una sentenza. Non sto dando un giudizio su Craxi, beninteso, ma sulla “folla”.
Cosa si vuol dire a quella folla armata di fiato in gola e di monetine? Per tanti di loro basta che uno è “onesto”, cioè non ruba denaro, poi può anche rubare dignità e umanità, alzando muri e negando diritti.
Pare che tutto ciò che si può portare via ad una comunità siano i soldi. Non i diritti umani e sociali.
“È una persona onesta, sicuro almeno non ruba. Poi certamente farà qualcosa di buono”…Ma cosa sia questo qualcosa, alla fine, non interessa.
Grazie del bellissimo articolo di Feltri!