Cari amici,
non meravigliatevi se vi invio la lettera di Matteo Renzi pubblicata questa mattina su La Stampa. Il testo inizia quasi come una riposta al mio scritto dedicato al pezzo di Massimo Recalcati ma in realtà, come potrete notare, più che a me risponde a Massimo D’Alema e tutti coloro usciti dal PD perché scontenti degli sviluppi del nostro partito. Insomma, in pratica gira gira critica quelle stesse posizioni che ho sempre criticato anch’io in noi eredi del PCI.
Ciao,
Sergio
Caro Direttore,
il Suo giornale mi ha coinvolto in un bel dibattito grazie all’articolo del professor Massimo Recalcati “Perché difendo Matteo Renzi” cui ha replicato – con accenti molto critici – Sergio Staino.
Vorrei ringraziare per l’attenzione provando tuttavia a spostare il dibattito dalla mia persona alla situazione politica. Non mi sfugge che il punto di partenza di Recalcati sia infatti incentrato sull’ostilità contro di me, come persona prima ancora che come politico: “Quando i giudizi si compattano in modo così conformistico contro qualcuno, uno psicoanalista, abituato a diffidare da ogni forma di pensiero unico, non può non interessarsene” scrive il professore. Né che larga parte delle critiche che Staino formula nascano da delusioni personali, a cominciare dalla triste esperienza di Sergio alla direzione de “L’Unità”.
Ma la profondità del pensiero di Recalcati chiama in causa non già una sola persona quanto una sfida più ampia. Cito testualmente: “Il livore antirenziano segnala come ripeto da tempo un problema storico del centro-sinistra assai più serio di quello della diagnosi psicopatologica di Renzi. In gioco è l’identità stessa del Pd, di ereditare autenticamente la propria storia, della sua capacità o incapacità di interpretare il suo tempo.”
Parliamo di questo allora: come si caratterizza oggi una comunità politica riformista? Qual è l’identità di chi pur condividendo le critiche da noi mosse al Governo uscente non ha avuto il coraggio di essere conseguente? E perché il PD ha rinunciato a giocare un ruolo da protagonista rifugiandosi in un “O Conte o voto”, slogan tanto assurdo quanto velleitario?
Di questo dobbiamo discutere. E la conclusione della crisi di Governo ci aiuta nel cogliere il disagio del gruppo dirigente della sinistra davanti alle sfide della contemporaneità. Ma anche la difficoltà di rilanciare l’eredità del proprio patrimonio valoriale, concetto molto caro ai lettori di Recalcati.
La sinistra di oggi – quella che si riconosce nel neonato fronte Pd, Cinque Stelle, Leu – ha scelto come proprio leader senza il passaggio delle primarie. Ha incoronato Conte non con una consultazione tra i militanti ma definendolo sui media “il più popolare” trasferendo la legittimazione dai gazebo ai sondaggi. Questa svolta, strutturale, parte dall’assurdo presupposto per il quale al populismo si risponde con la popolarità, mentre invece per quelli come me al populismo si può rispondere solo con la Politica, con la p maiuscola. E poco importa se quel leader – Giuseppe Conte – sia stato il leader che ha firmato i decreti Salvini sull’immigrazione, che ha affermato il Sovranismo davanti all’Assemblea Generale dell’Onu, che si è posto in scia di Trump alla Casa Bianca, che si è detto populista davanti ai giovani della scuola di formazione della Lega, che ha equiparato il garantismo al giustizialismo. Non importa ciò che uno ha detto o fatto, secondo questa visione del sondaggismo esasperato: conta essere il più popolare, quello con più like, quello con più followers.
E per non parlare di politica si gioca la carta del carattere, dell’antipatia, dell’essere divisivo. È dunque ovvio che chi come noi ha cercato in questi anni di affrontare molte delle questioni identitarie di una forza riformista, anche compiendo inevitabilmente errori, non può che essere visto come sospetto, “un corsaro, una canaglia, un poco di buono, un figlio bastardo” da chi ha spesso amato discutere dei problemi senza mai risolverli. È il caso della riforma del lavoro che i DS di Massimo D’Alema ponevano a base della propria identità fin dai congressi del secolo scorso e che soltanto il JobsAct ha infine affrontato. È il caso dei diritti della cui necessità da sempre la sinistra discuteva ma che solo con le Unioni Civili, la riforma del terzo Settore, la legge sul dopo di noi, la legge sullo spreco alimentari, la legge sul caporalato, la legge sulla cooperazione internazionale hanno visto – con il nostro governo – una svolta. È il caso della parità di genere su cui i democratici da anni discettano ma che solo con il nostro Governo ha visto il primo, e purtroppo al momento unico, esecutivo con una composizione paritetica. Colpisce come il nuovo PD non riesca a profferire una parola credibile sul tema femminile. E che sia l’unico partito – insieme a Leu – che non abbia offerto al Premier incaricato il nome di una donna, facendosi superare non solo da Italia Viva, movimento politico in cui la rappresentanza di genere è cardine statutario, ma anche dalla Lega, da Forza Italia e, in extremis, persino dai Cinque Stelle.
Questo accade perché il PD appare più come un puzzle di correnti che non come una vera e propria casa del riformismo. E lo dico con l’amarezza di chi ha lasciato la comunità dalla quale era stato eletto due volte alla guida con il 70% (dei consensi, non dei sondaggi) proprio perché non poteva accettare una deriva populista l’idea di legarsi mani e piedi al carro del Movimento Cinque Stelle e alla leadership personale dell’ex premier Conte. Contro il quale – sia chiaro – non ho alcun elemento di risentimento personale ma rispetto al quale chi realmente ricorda la nascita del PD di Prodi e Veltroni non può che avvertire una marcata distanza di cultura politica.
Oggi le Istituzioni hanno voltato pagina. Il Governo Draghi nasce per rispondere ad alcune emergenze: i vaccini, la crisi economica, il ruolo dell’Italia in Europa e nel mondo. Facciamo tutti il tifo per questo Governo, nato per rispondere all’appello del Presidente della Repubblica. E tutti noi faremo la nostra parte, in Parlamento, per sostenerlo. Ma il Governo Draghi è anche una occasione per la sinistra. È come se dopo un incidente fosse entrata nel circuito di Formula Uno una Safety Car. Tutte le monoposto in competizione sono costrette a rallentare, a cambiare strategia sul rifornimento, a ripartire in una situazione diversa. La stessa cosa accadrà per i singoli partiti dopo la fine del Governo Istituzionale. Che cosa vorrà fare la sinistra riformista di questo Paese? Quella sinistra che ha sognato con Blair e Obama, che ha festeggiato Biden e Macron, che ricorda Mitterand e Schroeder? Io penso che una storia così grande non possa diventare la sesta stella di un movimento grillino che mi appare in caduta libera. Mi auguro che, una volta diradata la nebbia del rancore per una crisi dove il PD ha seguito una strategia talmente sottile da sembrare inesistente, in quella comunità politica si provi ad assumersi “la responsabilità di dare al Paese una nuova speranza” per utilizzare le parole di Recalcati. Sono molti gli amministratori, giovani e meno giovani, che potrebbero provarci. Ed essendo io fuori dalla mischia dem il mio “cattivo carattere” non sarà un alibi o un impedimento per chi vorrà davvero provare a cambiare.
Se invece si salderà in modo definitivo l’alleanza con Cinque Stelle e Leu e il PD diventerà la sesta stella del grillismo questo aprirà un’autostrada a chi come Italia Viva ambisce a costruire una casa dei riformisti solida e solidale. Il tempo ci dirà chi ha ragione. Quello che è certo è che il coraggio delle proprie idee merita la luce, come scrive ancora Recalcati. E nei due anni che ci attendono da qui alla fine della legislatura potremo chiedere al Governo Draghi di scrivere un Recovery Plan degno e credibile, di cambiare passo sui vaccini, di scommettere sul lavoro e non sui sussidi. Ma non potremo chiedere a nessuno, meno che mai all’Esecutivo, di sostituirsi alla politica. Abbiamo due anni di indubbio interesse politico e culturale: mi auguro che la politica riformista riesca a non sprecarli.
Matteo Renzi, La Stampa, 14 febbraio 2021
8 Comments
E’ una bellissima lettera che non voglio esaltare per la mia partigianeria su Renzi, ma perchè in essa trovo molti elementi su cui ragionare per far partire il progetto di una nuova Sinistra che definisco del 3° millennio. E’ necessario però fare tesoro delle esperienze di questo ultimo decennio e sgombrare il campo da ogni deleterio personalismo che ha portato ad una conflittualità perenne la ns parte politica.
E’ sicuramente una visione nuova di Sinistra Riformista su cui lavorare, che non dimentica le storie del ‘900 ma che non può essere legata ad essa in modo nostalgico.
E’ un percorso, secondo me utile a tutti coloro a cui sta a cuore questa nuova pagina e tenerla come base di una nuova discussione, per avere l’ambizione che alle prossime elezioni nazionali del 2023 si sia fatta una ossatura seria di un fronte compatto per controbattere le destre italiane.
Ragioniamoci sopra.
Un caro saluto
Gianni Moscatellini
Caro Sergio,
sugli argomenti inerenti all’attività politica di Matteo Renzi, io avevo scritto che non sarei più intervenuto ( con il plauso dell’ ing. Ernesto) ; ma,visto il tuo interesse, intervengo anch’io, ancora una volta, per cercare di aiutarti a distoglierti da questa “passione” renziana, visto che io ci sono riuscito con il tuo aiuto.
Allora, come tu puoi constatare, Matteo Renzi continua a dire anche delle cose giuste, Ma poi per realizzarle utilizza la strategia quasi sempre sbagliata. Gli ultimi esempi di Strategie errate, secondo me,sono sotto gli occhi di tutti/e. Ha proposto il governo con il Movimento 5 Stelle e convinto il PD a partecipare; ma poi si rifiutava di parlare con i rappresentanti dei sui proponenti ed accusava il suo ex partito il PD di collaborazione vergognosa con quest’ultimi. Per arrivare ai giorni recenti: ha fatto cadere il governo Conte 2 perché, secondo lui, non l’ascoltava e navigava verso la destra populista e sovranista di Salvini. Ha ottenuto il governo del presidente Draghi il quale È stato costretto ad invitare proprio Salvini, spostando ovviamente l’asse del governo decisamente a destra ed Evidenziando la nullità dell’ “Italia viva” Che conta una sola ministra e prima ne aveva due. Non solo, i suoi deputati e senatori non sono più determinanti per far cadere il governo. Quindi qual’era lo scopo della sua spallata al governo Conte due? Se voleva eliminare dalla scena politica l’ex presidente del consiglio Conte, non solo non ci è riuscito, ma ha rafforzato la sua posizione come coordinatore tra PD ,Movimento 5 Stelle e Leu in attesa della nuova coalizione del nuovo centrosinistra. Se poi il suo scopo era quello di contare di più nel governo, io credo che nella attuale coalizione governativa “Italia viva” conterà come il due di picche quando la briscola è a quadri. Il giudizio su Matteo Renzi, attualmente circolante nella maggioranza della popolazione italiana è,nel migliore dei modi, il seguente: il “rottamatore”italiano si è rottamato da solo creando gravi danni all’ Italia. Speriamo che il professor Mario Draghi, con la sua grande competenza e il suo eccellente,prestigio internazionale, ci salvi, assolvendo il compito che il nostro presidente della Repubblica Sergio Mattarella con lungimiranza e coraggio gli ha affidato. Per concludere, caro Sergio, Renzi non sa nemmeno usare la strategia giusta per valorizzarsi, Ma continua a predicare,per certi versi, giusto ed a razzolare male.
Rassegnati Sergio: Matteo Renzi non ti ama e per tua fortuna non tornerà da te. Un caro saluto a te ed a chi mi legge.Antonio De Matteo Milano
Caro Antonio
se non smetti di mettere questi paraocchi che ti fanno guardare solo davanti, non credo tu possa dare una fattiva collaborazione ad una discussione Politica a favore delle ns cara Sinistra.
Per settimane avete sostenuto il mantra che l’azione di Renzi e di I.Viva erano di esclusivo egoismo per ottenere potere e poltrone. Ora che le carte si sono scoperte e tu stesso ammetti che Renzi in termini di potere con questa sua mossa si è impoverito, ritorni a ribadire impropriamente, che tutto è stato fatto per esaltare l’ego Renziano e che però oggi “Italia viva” conterà come il due di picche quando la briscola è a quadri”. Devi decidere a quale visione aderire.
Dici che Renzi “continua a dire anche delle cose giuste” ma “la strategia quasi sempre sbagliata” per le posizioni prese con Salvini e con i 5stelle, bah!! Caro Antonio, la strategia è sostanza in politica e l’aver sostenuto i 5stelle nel far nascere il Conte 2, ha evitato una serie di cose che oggi sono chiare pure ai sassi (Salvini al governo, isolati in Europa, ecc..).
Poi ancora non hai capito il perchè si è voluti arrivare a questa crisi … Leggiti questo ricostruzione di Emiliano Fittibaldi su il Domani (un giornale mai tenero con Renzi, anzi…) https://www.startmag.it/mondo/governo-conte-recovery-plan-fallimento/?fbclid=IwAR1m2A0VbgEanr5pOWNUHtLWZgFyjiy0nSDZmVlkaYqA20v0a8C2JwIlEJU è solo una parte dei mille motivi per evitare di far sprofondare l’Italia nel peggio in cui già stiamo.
Quindi cerchiamo di cambiare argomento e diamoci un orizzonte futuro per costruirci un fronte che possa battere le destre italiane (le peggiori in Europa) e la lettera di Renzi va proprio in questa direzione. Non vi intimorite del carattere di Renzi facendovi scudo di questo per fare una pessima figura dietro l’altra. Ultima quella delle donne nel PD e l’ossessione di Zingaretti di voler emarginare Renzi senza ragione logica.
Lasciate perdere le persone “simpatiche” perchè con esse non si costruisce un leader ed una classe politica di tutto rispetto. Ci vogliono persone ambiziose, competenti, lungimiranti, determinate e coraggiose per sopravvivere nella giungla politica-corporativa dove purtroppo domina tanta mediocrità e disinteresse per la massa dei cittadini, soprattutto i più deboli che si vogliono solo illudere con un becero populismo.
Usiamo Potere come verbo e non come sostantivo, ossia “potere di fare le cose”, il resto è tutta fuffa.
Un caro saluto
Gianni Moscatellini
Caro Gianni Moscatelli,
può essere che io sia un cavallo da tiro e come tale sono dotato di paraocchi Che mi servono per non distrarmi dal lavoro che sto facendo, quello di provare a risolvere i problemi concreti dell’Italia.
In particolare io cerco di affrontare i suddetti problemi con la mia associazione di volontariato denominata “comitato bicocca” nel quartiere Bicocca di Milano. Parliamo della vaccinazione anti COVID19 e come organizzarla; come aiutare le persone anziane che non sanno usare il computer e devono prenotarsi. Abbiamo aiutato ed Aiutiamo le persone che non hanno soldi per comprarsi gli occhiali ed organizziamo insieme con l’Università bicocca, grazie all’aiuto dell’ex Rettrice Cristina Messa, attualmente Ministra dell’ università,ed alcuni sponsor, le visite e la fornitura gratuita delle lenti. Abbiamo aiutato ed aiutiamo con una linea diretta con i nostri cellulare le persone in difficoltà nel quartiere, soprattutto durante il Lockdown recente. Abbiamo organizzato durante le feste di Natale una campagna pubblicitaria per invogliare gli abitanti del quartiere ad utilizzare i piccoli negozi e le piccole attività locale che stanno soffrendo in un modo pesantissimo e particolare. Insieme all’istituzione, Comune di Milano, Regione, eccetera, stiamo cercando di migliorare la viabilità e le vie del nostro quartiere. Abbiamo contribuito a raccogliere l’esperienze del quartiere bicocca durante la pandemia da COVID-19, che sono state raccolte e pubblicate nel libro “ ” Esperienze di vita nei giorni del silenzio.La Bicocca al tempo del Coronavirus” a cura del prof. Giampaolo Nuvolati (Nomos edizioni, 2021), dell’Università Bicocca.
Stiamo collaborando a tanti altri progetti per rendere la vita di quartiere più serena solidale e democratica. Spesso la nostra organizzazione chiede aiuto e lo riceve dal senatore Franco Mirabelli del PD. Tutte le volte che mi sono rivolto al senatore Renzi, salvo quando gli facevo i complimenti, non ho mai ricevuto nessuna risposta sui problemi a lui esposti. L’atteggiamento del senatore Renzi non mi meraviglia, anzi lo capisco. Lui è un cavallo da galoppo senza paraocchi e serve ad una sola categoria di persone,agli scommettitori. Io non sono fra quest’ultimi. Io caro Gianni sono un cavallo da tiro con i paraocchi, ma cerco di risolvere uno per volta i problemi della mia comunità. Così faccio politica. Poi sono anche disponibile a colloquiare con coloro che vogliono “galoppare” per cercare di convincerli che per galoppare bisogna prima procurarsi da mangiare per se e per tutti coloro che hanno bisogno del tuo aiuto per poi aiutarti. Ieri sera ho ascoltato, il segretario nazionale del PD, Nicola Zingaretti,intervistato da, bianca Berlinguer. Ho condiviso ed applaudito il suo piano politico. Soprattutto vedo con grande speranza la costituzione di un gruppo unitario al Senato, tra PD, Leu e Movimento 5 Stelle per appoggiare e determinare il percorso del nuovo governo del professor Mario Draghi. Spero che si unisca anche Italia viva, così potremo continuare l’esperienza del governo giallo rosso, Voluto da Matteo Renzi e difeso da Nicola Zingaretti, sotto l’egida Dell’ex governatore della Banca europea, Mario Draghi, che salvo’ l’euro e l’Europa unita. In questo caso io ho un obiettivo, uguale a quello del segretario nazionale del PD e con l’ausilio ed il consenso del popolo del PD,cerco di realizzarlo. I paraocchi non disturbano il mio percorso, anzi lo rafforzano, visto i risultati ed il consenso ottenuto, fino ad ora, dalla politica del partito democratico Italiano che Renzi voleva distruggere (disse chiaramente che voleva svuotarlo quando fondò “Italia viva”).
Un grande abbraccio caro Gianni, tu continua pure a galoppare, io continuo a seminare l’erba, con i paraocchi, che deve servire agli esseri umani per continuare a vivere. Buona giornata a tutti coloro che leggono Antonio,De Matteo Milano
Caro Antonio
tanti auguri per questa nuova aggregazione con i 5* e mi raccomando andate con calma, non c’è fretta. Continua pure la tua azione meritoria giornaliera da “cavallo da tiro” piano piano arriverai a meta tanto il mondo sta aspettando non ti preoccupare.
Mi permetto solo di dirti che le azioni meritorie che tu svolgi purtroppo saranno solo da sollievo temporaneo e non affronteranno di certo la radice di quei problemi. Per farlo ci vuole altro e sono tutte una serie di cose che sarebbe lungo farti capire.
Buon lavoro e di nuovo tanti auguri per l’alleanza strategica del nuovo PD.
…Veltroniiiiiiiiiiii dove sei? Hai capito cosa è successo dopo il Lingotto? Veltroni: “Ormai il mio Lingotto è lontano, il Pd non ha più un’identità. Oggi il partito non è più la forza innovativa e di sinistra che avevamo immaginato.”
un caro saluto
Gianni Moscatellini
UBI major minor cessat.
Silenzio parla il professor draghi e tutti/e finalmente stanno zitti ed accettano.
Salvini, a nome della lega, vota la fiducia al nuovo governo , nonostante il direttore d’orchestra, della nuova compagine governativa dica, anzi urli, con squilli di tromba, chiaramente: “questo governo è europeista ed atlantista e chi accetta di farne parte deve riconoscere L’insostituibilità dell’euro e la supremazia dell’Unione Europea sulla sovranità nazionale degli Stati che ne fanno parte”. Grillo, Beppe il comico nonché fondatore e guida del movimento cinque stelle, dopo aver attaccato le banche come gli unici nemici o perlomeno i principali guastafeste della nostra società, si inchina di fronte al capo del sistema bancario europeo E non parla più di sovranismo e possibilità di indire il referendum per chiedere di uscire dall’attuale Unione Europea. Berlusconi Silvio, dopo aver appoggiato i sovranisti europei allegandosi con loro, resuscita dalle ceneri e dice: “Mario, È il mio pupillo ed è l’unico che possa tirarci fuori da questa terribile situazione,“. Matteo Renzi, il capo “dei vivaci”, non ha più niente da dire ed accetta persino, come ministro del lavoro, il vice segretario del PD, Andrea Orlando. Eppure quest’ultimo fu, per Renzi Matteo, segretario nazionale del PD e capo del governo in carica al tempo dell’approvazione del job act, con la modifica, per i nuovi assunti a tempo indeterminato,del famoso articolo 18 dello statuto dei lavoratori,suo acerrimo oppositore. La capo, dei post fascisti più accreditabili, Giorgia Meloni, non se la sente di entrare direttamente nella compagine governativa per mere ragioni elettorali, ma precisa subito che rispetta il nuovo capo del governo ed è pronta a collaborare con lui. Tant’è che propone ai suoi amici del centro destra al governo, come ha già fatto il centro sinistra che appoggia in toto,il nuovo governo, un gruppo parlamentare unitario, cioè decidere insieme come comportarsi stando all’opposizione ed al governo. L’unico che dovrebbe e potrebbe urlare: “viva il professor Mario Draghi e lunga vita al suo governo!“ e’ il segretario del partito democratico Italiano, Nicola Zingaretti, che continua a tacere lavorando . Ricordo, per chi se ne fosse dimenticato alcune sue vittorie significative. Ha conquistato le cariche più importante, o comunque contribuito in modo determinante alla loro affermazione, nell’Unione Europea. Solo qualche esempio il presidente del parlamento europeo David Sassoli , il commissario all’economia europea Paolo Gentiloni. Non solo ma si è sempre battuto per l’unione europea forte e determinante, come quella che è venuta fuori, per fortuna, in questo momento di pandemia da COVID-19. Caro Sergio, tu,puoi anche dirmi che il mio discorso è fideistico, anche se io mi considero sempre “un cane sciolto”, ma non puoi disconoscere che con il prof. Draghi a capo del governo anche in Italia, per il momento, sono tutti Europeisti, come lo è e lo e’stato sempre il vituperato PD. Le uniche, per la verità, che protestano sono alcune donne, o perlomeno qualche movimento femminista e reclamano la parità tra gli esseri umani. Sempre ad onor del vero, non mi risulta che avessero proposto al capo dello Stato al posto del dell’attuale capo del governo una donna ti pari qualità. Comunque tranquille:preparate per il prossimo giro la vostra candidata.
Come vedete taccio anch’io e aspetto che il prof. Draghi Operi bene e subito. Tantissimi auguri presidente Draghi, a lei al suo governo e a tutti noi italiani/e che speriamo di ritornare ad una vita normale. Siamo stanchi, ma non molliamo. Che la Speranza ci aiuti! ed un caro e affettuoso saluto a Chi legge. Antonio De Matteo MI
Cari frequentatori e frequentatrice di questo blog meraviglioso,
in cui tutti possono scrivere liberamente la propria idea, rispettando quelle altrui , con gentilezza e cortesia, vi ringrazio per la vostra attenzione e passione e per rasserenare un po’ gli animi, in questo periodo di attesa difficile, soprattutto nei confronti dei nostri amici “renziani”, provo a raccontare una barzelletta . Scusatemi se non fa ridere, ma era per rimarcare, la mia riconoscenza, il mio affetto e la mia amicizia nei vostri confronti. Un Grande abbraccio a tutti/e Antonio De Matteo Milano
Vacanze alternative.
Un gruppo di donne tutte sposate decidono di trascorrere insieme un periodo di ferie breve in Africa. Prenotano in Sudafrica,in un albergo gestito da Italiani, per essere sicure e rassicurare. Si divertono tantissimo. Adriana, la più timida della comitiva femminile, conosce un ragazzo di colore con un fisico da atleta, dedito al pugilato, Molto discreto,e gentile che cura la sicurezza sulla spiaggia dove lei tutte le mattine prende il sole. Il suddetto bagnino non parla molto bene L’italiano, ma quando Adriana gli chiede come si chiama lui risponde: “i bianchi, come te,mi chiamano ironicamente neve“. I giorni passano allegramente e la nostra comitiva torna a casa. Adriana riabbraccia il marito che le chiede: “ allora amore com’è andata la vacanza?“
Lei risponde: molto bene, ma la cosa più meravigliosa e sorprendente è stata che una mattina mi sono trovata avvolta e quasi coperta da quasi 30 centimetri di neve”. Buona giornata Antonio De Matteo Milano
Cari frequentatori e frequentatrice di questo blog meraviglioso,
in cui tutti possono scrivere liberamente la propria idea, rispettando quelle altrui , con gentilezza e cortesia, vi ringrazio per la vostra attenzione e passione e per rasserenare un po’ gli animi, in questo periodo di attesa difficile, soprattutto nei confronti dei nostri amici “renziani”, provo a raccontare una barzelletta . Scusatemi se non fa ridere, ma era per rimarcare, la mia riconoscenza, il mio affetto e la mia amicizia nei vostri confronti. Un Grande abbraccio a tutti/e Antonio De Matteo Milano
Vacanze alternative.
Un gruppo di donne tutte sposate decidono di trascorrere insieme un periodo di ferie breve in Africa. Prenotano in Sudafrica,in un albergo gestito da Italiani, per essere sicure e rassicurare. Si divertono tantissimo. Adriana, la più timida della comitiva femminile, conosce un ragazzo di colore con un fisico da atleta, dedito al pugilato, Molto discreto,e gentile che cura la sicurezza sulla spiaggia dove lei tutte le mattine prende il sole. Il suddetto bagnino non parla molto bene L’italiano, ma quando Adriana gli chiede come si chiama lui risponde: “i bianchi, come te,mi chiamano ironicamente neve“. I giorni passano allegramente e la nostra comitiva torna a casa. Adriana riabbraccia il marito che le chiede: “ allora amore com’è andata la vacanza?“
Lei risponde: molto bene, ma la cosa più meravigliosa e sorprendente è stata che una mattina mi sono trovata avvolta e quasi coperta da quasi 30 centimetri di neve”. Buona giornata Antonio De Matteo Milano