Ferruccio Giromini da Forte dei Marmi per Artribune
Torna il Premio Satira Politica a Forte dei Marmi. Tutti i premi dell’edizione numero 45
I tempi in cui la satira si concentrava sulla carta stampata sono un ricordo. Il Premio Satira Politica Forte dei Marmi, braccio armato del locale Museo della Satira e della Caricatura (l’uno e l’altro guidati con polso d’acciaio dai nocchieri veterani Cinzia Bibolotti e Franco A. Calotti), anno dopo anno ricorda e insegna che bisogna guardarsi intorno per trovare i pungiglioni più acuminati.
L’edizione 2017, la numero 45, conclusasi con una spettacolare premiazione il 16 settembre, ha saputo scovare i suoi palmarès in un ventaglio quanto mai ampio di ambienti, confermandosi una manifestazione culturale che audacemente non rispetta alcuno scontato steccato. A dimostrare che, se i giornali sono in caduta libera, le pratiche (e le estetiche) del dissenso trovano spazi di coltura e di crescita in altri ambiti, a volte anche inattesi.
UNA FEMMINISTA ATTENTA A TRUMP E BERLUSCASCO
L’umorismo grafico resiste, e ci mancherebbe altro. E stavolta l’attenzione del Premio è stata puntata su una cartoonist femminista americana, Liza Donnelly, da oltre trent’anni regolare collaboratrice del New Yorker e commentatrice al tablet, in diretta, per CBS News; ultimamente, e non poteva essere altrimenti, particolarmente attenta al “fenomeno” Trump. Per l’Italia, il premio per la grafica è andato all’Istituto Lupe, alias il geologo e geochimico Luca Peruzzi, innovativo commentatore del nostro universo politico nazionale mediante geniali fotocollage digitali che appaiono perlopiù su Dagospia (insuperabile il “berluscasco” per moto). E dal web arriva anche l’assicuratore romano Federico Palmaroli, che con Le più belle frasi di Osho fa commentare al noto guru indiano, con quel tipico atteggiamento metà altofilosofico e metà bassoquotidiano, l’attualità, anche quella sportiva. Nuovo fenomeno mediatico, per la delizia di 320mila followers su Facebook, 7mila su Instagram e 10mila su Twitter, Rajneesh che sentenzia disincantato su tutto in vernacolo romanesco può essere irresistibile.
UN POETA DI BUON UMORE
La carta stampata accoglie bene la satira anche non disegnata. Stavolta il Premio lo dimostra centrando alcuni bersagli davvero singolari, a cominciare dall’anomalo poeta torinese Guido Catalano, autore di raccolte che vantano titoli come Piuttosto che morire m’ammazzo, Ti amo ma posso spiegarti e Ogni volta che mi baci muore un nazista e che risultano incredibilmente vendutissime per essere “poetiche”. Lui, forse per sfida, si commenta così: “Per essere un poeta son troppo di buon umore”. Gli fa da contraltare il dissacrante libro Il culo non esiste solo per andare di corpo. Antologia della letteratura greca e latina per il triennio del liceo classico, volume unico e interattivo. Lo firma Alvaro Rissa, pseudonimo eccebombiano del professore di Letteratura greca all’Università di Genova Walter Lapini. E sono composizioni in perfette lingue classiche, di argomenti piuttosto profani, attribuite via via a Orazio o a Omero e poi tradotte in italiano e commentate in puro didattichese. Il più “classico” degli spassi possibili. E c’è pure il libro fotografico Umarells 2.0. Sono tanti, vivono in mezzo a noi, ci osservano… e noi osserviamo loro del bolognese Danilo Masotti, un’infilata di pietosi e impietosi sguardi sociologici sul mondo (più empio che pio) della terza e quarta età. Anche questo volume, come i precedenti, è campione di vendite, a dimostrazione e conferma che il semiserio ha numerosi estimatori.
IL PREMIO ALLA FRANCIA, SATIRA E FASCISMO
Un altro premio è andato, doverosamente, al settimanale francese Le Canard enchaîné, il cui giornalismo di denuncia utilizza anche la vignetta ormai da più di un secolo e oltralpe è diventato quasi un riconosciuto servizio sociale, che ha contribuito a scovare e documentare non pochi megascandali politici, contribuendo a più e più riprese alla caduta di ministri e Presidenti. Tuttora senza mai una riga di pubblicità e senza alcuna controparte sul web, continua a vendere oltre 300mila copie alla settimana, basandosi solo sul rapporto di piena fiducia con i suoi lettori, che sanno di trovarvi, accanto a opinioni vivaci e inaspettate, unicamente notizie verificate e attendibili. E va citato pure il riconoscimento d’incoraggiamento a Valerio Zandonà per la sua tesi di dottorato all’Università di Macerata su Satira e Fascismo, Rappresentazioni del ceto politico tra il primo dopoguerra e il consolidamento del regime, uno studio storico attento capace di evidenziare inquietanti analogie tra ieri e oggi: corsi e ricorsi storici…
UN PREMIO ANCHE A ROSARIO FIORELLO
L’affollatissima cerimonia di premiazione, svoltasi come da tradizione nei locali della mitica Capannina sul lungomare, è stata condotta con la consueta verve composta femminile-femminista da Serena Dandini, che ha retto da estrosa anfitriona uno spumeggiante spettacolo di due ore e mezza, in grado di coniugare scioltamente impegno e divertimento anche con la divertita partecipazione dei premiati più navigati e noti: il duo Ficarra e Piconeper il film di satirica denuncia L’ora legale e Rosario Fiorello per la sua ormai lunga carriera di leader comico capace di giocare e ironizzare anche con la politica.
Al Museo della Satira, che ha sede proprio nello storico Forte di Leopoldo I al centro della città versiliana, proseguono fino al 1 ottobre le due mostre Trumpeide, 60 disegnatori satirici di tutto il mondo alle prese con il nuovo inquilino della Casa Bianca e La Costituzione Italiana disegnata da Ro Marcenaro. Ancora di che ridere e, al contempo, preoccuparsi un po’.
– Ferruccio Giromini
www.museosatira.it
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