Caro Sergio,
ti invio una riflessione che so condividerai e che io non ho potuto far a meno di ignorare. Ma soprattutto, è la sinistra, che non la dovrebbe ignorare.
Buona giornata
Stefano Magi
LA SINISTRA CHIAMA “AIUTO”
La sinistra chiama aiuto, ma nessuno la sente. Tutti, anzi, soprattutto i suoi rappresentati, sembrano quasi ignorare questo richiamo che sta dettando lei la fine e quella dei suoi (soprattutto ex) elettori.
Le lacrime scese dagli occhi dell’operaio di un’acciaieria di Piombino ieri su un programma de La7, non erano certamente quelle da commozione di soap opera o da copione televisivo, ma bensì, di una realtà. E, proprio, di una cruda realtà.
L’uomo, cinquantaduenne, dice di lavorare da quando ne aveva sedici, di anni, e adesso, si trova senza lavoro dopo che il Gruppo per il quale lavorava è stato messo in mora. Paolo, così si chiama l’ex dipendente dell’acciaieria, ha anche un figlio; ventitreenne che studia a l’università e al quale ha detto « non vedo l’ora che tu finisca gli studi così che tu possa andare via dall’Italia ». Parole forti, queste. Tristi. Tristi per un uomo che conferma di: aver ricevuto ma aver dato anche tanto a questo Paese.
Paolo, attacca Renzi, soprattutto. E lo attacca per via delle politiche che di questi ritiene complici del fallimento dell’azienda per la quale lavorava. Ma Paolo, anche se adesso se la prende solo con il segretario del Pd, nell’anima, se la prende con tutta quella sinistra che non sembra affatto ascoltare le grida di un evidente disperazione come questa. E, come Paolo, troppe, ce ne sono di situazioni del genere che non solo non arrivano negli schermi televisivi ma bensì, in primis, non arrivano economicamente a fine mese.
3 Comments
Paolo abbia fiducia non in una vaga ” sinistra” col cuore in mano ma nel lavoro dei Governi del PD che di casi simili ne hanno risolti a decine. Il prossimo Governo PD risolverà anche Piombino come ci sta provando con l’Ilva. Tutto il PD è a fianco delle maestranze piombinesi delle acciaierie, nessuno si scorderà di loro. E vediamo se La 7 inviterà qualcuno in caso di successo.
Se non avesse attaccato Renzi ed il PD quell’operaio non sarebbe passato su La7.
Purtroppo le crisi aziendali non le si può eliminare per decreto.
Mi pare che Bellanova abbia ottenuto risultati mirabili finora.
Questo non solleva l’operaio Paolo, i cui problemi sono drammatici e rispettabilissimi, ma ci insegna molto sulla gestione dell’informazione.
In ogni caso, se vince M5S o Berlusconi, lui non starà meglio.
Vuole illudersi votando Bersani? Mi dispiace per la sua ingenuità.
L’unica sua speranza in realtà è il PD al governo. Sta a noi convincerlo.
Come dice bene Trotta, penso che La7, che potremmo tranquillamente indicare come l’emittente ufficiale del m5s, li vada a cercare col lanternino questi casi e che addirittura li “manipoli” ad uso e consumo della propaganda antirenziana di cui sono infarcite tutte le sue trasmissioni, da mane a sera! Ciò detto, vorrei ricordare alcuni dati sulla situazione economica GENERALE del Paese, nella quale singoli casi, più o meno disperati, ci sono sempre stati e sempre ci saranno. Dunque, lasciando stare dati sull’occupazione e Pil, che credo tutti conoscano, mi limito a segnalare: 1) le vendite di auto nuove nell’anno supereranno i 2 (due) milioni di unità, riportando il dato ai più alti livelli pre-crisi (dati Quattroruote); 2) i consumi delle famiglie sono aumentati dell’1,4% nell’ultimo anno (dati Federconsumatori); 3) nel corso dell’estate appena trascorsa è andato in vacanza un +9% di italiani rispetto al 2016 (dati Confcommercio) ; 4) l’indice della fiducia “sul futuro” di famiglie e imprese è tornato a livelli superiori a quelli pre-crisi (dati Istat); 5) il risparmio delle famiglie è tornato a crescere (dati B. d’Italia). Vorrei chiedere a certi giornalisti “prezzolati” e a taluni politici “cialtroni” se dal quadro economico complessivo del Paese questi dati debbano essere estrapolati, così che essi possano continuare a parlare di “disastri”, ovviamente da attribuire a Renzi e ai governi a guida PD degli ultimi 4 anni, mediante la rappresentazioni dei casi singoli o delle situazioni marginali di disagio che sono soliti raccontarci!