L’amico americano

CARO BOBO E COMPAGNI,

Sarà capitato anche a voi di sentire (o di vivere) di un rapporto con una persona anziana in cui l’età ha avuto il suo ruolo, ma in realtà con gli anni si sono solo esasperati i tratti caratteriali del soggetto.

Un nonno che rubava di tutto, dalle caramelle ai bambini al pane dalla credenza, sigarette o soldi, non per utilizzarli, ma solo per un atteggiamento preesistente che gli anni hanno esasperato.

Ricordo una signora anziana che non si lavava mai, con le conseguenze immaginabili, e che quando i parenti l’obbligavano, dopo per giorni piangeva dalla rabbia. O un’altra persona, un uomo sempre stato un po’ litigioso, che con gli anni era diventato irascibile al punto tale che il titolare del bar dove aveva passato il tempo libero, per tutta la vita non lo faceva più entrare perché litigava con tutti, conoscenti e non, per un nonnulla.

O di zie ormai anziane, belle donne da giovani, che continuavano a truccarsi tipo anni ’50: labbra rosse fuoco, palpebre viola blu oltremare, capelli nero corvino e profumo di “Violetta di Parma”.

Mi sono ricordato di questi personaggi, vedendo Donald (l’americano vero) con i capelli non più giallo ocra, ma sempre con il vistoso riporto.

Solo che i personaggi folkloristici della mia giovinezza fermavano i loro eccessi con un cazziatone, se uomo, della moglie o sorella e se donna da un amica o parente, ma non del marito: anzi se interveniva il marito, aumentavano il delirio. Demenza senile? Forse, ma Donald oltre che urlacciare può fare danni maggiori.

Speriamo soltanto che gli abbiano tolto la famosa valigia rossa. Quella che contiene i codici per dare il via ad una guerra nucleare e che gli abbiano prenotato un accurata visita specialistica, che coi casi di Covid che hanno in America non dev’essere rapidamente ottenibile.

Gianni Carino