Caro Sergio,
leggevo casualmente, un servizio dell’Espresso sul M5S. In coda all’articolo si riportavano i recenti attacchi sessisti a Laura Boldrini e in particolare, fra virgolette, le parole di Gianroberto Casaleggio. Eccole: “Oggi abbiamo sbagliato ma il risultato che ne è venuto fuori ci dice che la rete è dalla nostra parte. E’ LA RETE CHE DECIDE LA REPUTAZIONE DELLE PERSONE. Per il futuro dobbiamo essere in grado di canalizzare questo sentimento senza apparire, governandolo”. Rileggete attentamente: ne esce un messaggio orrendo, amorale e violento. In breve il Casaleggio padre, e non ho dubbi oggi anche il David, invitava a “gestire l’odio, la gogna e le aggressioni sui social governando, senza apparire, questi sentimenti in modo da decidere in merito alla “reputazione delle persone”. Uomini e donne, politici, scienziati, scrittori e giornalisti, critici verso il pensiero dei grillini, fatti a pezzi da una massa di forcaioli, aizzati dai vaffa e dai tweet, grazie alla manipolazione di Casaleggio, di un vecchio comico e del burattino con la giacchettina blu.
10 Comments
E le orribili parole di Ugo Sposetti: “Renzi è un delinquente seriale. Dopo le elezioni troveremo il modo di occuparci della delinquenza” (De Marchis, Repubblica).
Quanta rabbia covano questi vecchi sedicenti comunisti, quanto rancore verso chi gli ha tolto il giocattolo di mano.
Incapaci di autocritica, incapaci di uscire dignitosamente di scena, incapaci di accettare il tempo che passa. Che vergogna!
Purtroppo le orribili parole di Casaleggio non sono le sole a far rabbrividire.
ugo sposetti lo conosciamo…..
Orribili, vero, però questi vecchi comunisti dal portafoglio pieno, sono titolari di grandi risorse di tutti gli iscritti che vengono dal PCI fino al PD, io compreso e non vogliono mollare la loro poltrona alle fondazioni di partito.
Ma chi può decidere di mandarli in pensione?
Spero che Renzi, anche se non si riuscirà ad andare a governare e mi dispisace dirlo ma la vedo brutta, almeno da segretario porti un èò di freschezza nelle fondazioni dei partito.
Cordiali saluti.
Camillo Repetti
Più che orribili mi paiono delinquenziali!
A quanto già detto, molto opportunamente, negli altri commenti aggiungo questo di mio. Mai e poi mai avrei pensato che nel partito in cui ho sempre militato finissero per trovare posto, e persino occupare ruoli dirigenziali importanti, personaggi di tale fatta. Sembra quasi una riproposizione della “Fattoria degli animali” di Orwell! Che squallore!
Mamma mia che tristezza. Ma come si fa ad argomentare un giudizio politico su un compagno infilandoci nel bel mezzo la frase “comunisti dal portafoglio pieno”? Non ci si rende conto che questa è proprio la poetica grillina? Ugo Sposetti è uno dei pochi della vecchia guardia che non ha abbandonato il partito. E’ stato corteggiatissimo dai vari D’Alema e Bersani ma lui è rimasto convinto come tanti che non si doveva uscire dal PD perché quello era il nostro luogo naturale di lavoro politico. Ha votato “sì” al referendum e si è battuto con grande onestà e chiarezza contro l’abolizione dei vitalizi di tanti vecchi compagni. E’ chiaro che non è Renzi e che è uno che ha una visione del partito molto togliattiana e, da questo punto di vista, molto generosa ed onesta. Ha usato delle espressioni forti e offensive ma, ricordiamoci, che è uno di quelli che Renzi voleva trattare con il lanciafiamme. La situazione vera è che ormai siamo ad una spaccatura tra chi vuole mantenere il partito come struttura determinante di lavoro (e quindi di decisione) e chi vuole annientare il partito privilegiando un gruppo direzionale isolato dall’elaborazione collettiva. Macron ha fatto questo ma progettando e facendo una nuova forza politica, Renzi mi sembra stia tentando di raggiungerla cambiando geneticamente la natura del PD. E’ chiaro che fra queste due posizioni avremo scintille terribili con esiti a cui non oso pensare. Però guai a criminalizzare le singole personalità: o troviamo una sintesi o siamo finiti.
certo, se le parole di Casalegno sono quanto di più moderno si possa sentire nel rovesciamento della democrazia avvertita, quelle di Sposetti sembrano quanto di più stantio. La convinzione di avere ragione e chi non la pensa nello stesso modo è un delinquente di cui occuparsi al tempo opportuno…bah. Molto togliattiano? E’ un complimento? Io ne capisco poco, vengo dalla Sinistra DC. Occupiamoci di Casalegno & Associati, loro sì sono pericolosi e pochissimo togliattiani, degasperiani, lapiriani; sono proprio virus nuovissimi.
Caro Sergio,
inutile girarci intorno. Le parole di Sposetti sono semplicemente inaccettabili in una comunità di persone civili.
Sono dirette intenzionalmente ad una persona specifica e non esemplificano un processo di rinnovamento della classe dirigente, come il metaforico lanciafiamme di Renzi, che era diretto a quelli che lavorarono CONTRO il PD alle amministrative del 2016.
Renzi ha solo cercato di portare avanti il necessario e sacrosanto rinnovamento del Partito, di cui è Segretario legittimo e legittimato, anche contro i vecchi santoni, che, anch’essi legittimamente, resistevano.
Al tempo di Togliatti però le gerarchie erano sacre: forse è più togliattiano Renzi che Sposetti nell’approccio alla gestione del Partito che, ricordo, NON è una bocciofila, ma un organismo politico che si propone di guidare la settima (ottava? poco importa) potenza economica mondiale.
L’elaborazione collettiva va finalizzata all’azione di governo.
Ci deve essere una fase di elaborazione ed una di esecuzione, e queste non vanno confuse e mischiate, altrimenti i cittadini non capiscono più nulla e si perdono giustamente le elezioni.
Questa atmosfera da congresso permanente non l’ha voluta Renzi, ma chi Renzi non ha mai accettato, ritenendolo un corpo estraneo al Partito. Questo è il problema che continuiamo a portarci dietro, irrisolto, dal 2013.
Se non risolviamo questo problema con uno scatto di buon senso (la minoranza deve riconoscere il suo ruolo e non pretendere di essere maggioranza, esercitando il ruolo nella fase di elaborazione), distruggeremo il Partito.
Nelle organizzazioni si comanda uno per volta e si decide chi comanda con un processo democratico: l’unanimismo è prodromo di inconcludenza ed irrilevanza.
Questa accusa del partito personale e di aver fatto le liste per gli amici è ingiusta ed anche infondata.
Io, nel mio collegio, dovrò votare per uno che ha fatto campagna per il NO al referendum, e lo farò disciplinatamente, anche se non volentieri: ti pare questo fare le liste per gli amici?
Come vedi faccio rilievi tutti e solo politici, e mi piacerebbe che tutti restassero in questo ambito, senza sconfinare in personalismi scorretti oltre che imbarazzanti.
Come ho già detto altre volte, non leggo più Repubblica e se non l’avesse citata Ernesto la dichiarazione di Sposetti non l’avrei mai letta, il che sarebbe stato meglio! E avremmo tutti focalizzato la nostra attenzione sulle scellerate parole di Casaleggio sr., di una gravità inaudita, indicative di un disegno talmente perverso e mostruoso da far pensare che a “partorirlo” sia stata una mente diabolica! L’aspetto molto preoccupante è che quel disegno, almeno nella sua prima parte, è stato realizzato. Ci dovremo impegnare molto seriamente e a fondo per evitare che giunga a compimento nella sua interezza!
Sul M5S un’analisi molto acuta e documentata l’ha fatta Jacopo Jacoboni nel libro “L’esperimento”.
Stiamo correndo il serio rischio di finire nelle mani di un esperimento di ingegneria sociale, costruito a tavolino con mezzi molto più sofisticati di quelli già usati da Berlusconi nel 1994 per Forza Italia.
Il nostro tessuto politico è così slabbrato che si presta molto a questi estemporanei ma pericolosissimi esperimenti di politica artificiale escogitati dalla destra populista.
E la sinistra che fa?
Discute, litiga, si divide, fa la guerra al leader di turno, convinta di affermare così la propria primazia intellettuale.
Quanta stupidità nel non capire chi è il vero avversario da battere!
Quanto male si provoca a chi si pretenderebbe di difendere!
E qualcuno si stupisce anche della posizione di Prodi…