Cara Teresa,
non dire che chi lancia l’ipotesi di un’apertura verso i grillini lo fa solo per opportunismo. Anch’io non amo Emiliano e considero una iattura averlo dentro il PD ma la questione non è certo questa, la questione è che una valanga di nostri compagni è stata risucchiata all’interno del corpo dei grillini e, in parte minore, della Lega. Questo perché abbiamo perso ogni contatto con la realtà, un processo che sembra irreversibile e che era partito dai tempi di D’Alema e le sue congiure. Non possiamo, a questo punto, fare un muro contro gli attuali vincitori e metterci seduti sulla riva del fiume ad aspettare che passi il loro cadavere. Dobbiamo intervenire politicamente come tu mi hai sempre ripetuto e come tu sai bene. Intervenire politicamente vuol dire prendere atto della sconfitta, discuterne, cercare di capire e organizzare studio, dibattito e presenza sul territorio. Cose che un segretario come Renzi ha dimostrato ampiamente di non volere e non saper fare. A livello parlamentare è importante agire sui due vincitori cercando di tenere lontani i peggiori (cioè i leghisti) dai seguaci di Di Maio. Contemporaneamente bisogna agire sulle contraddizioni interne del movimento grillino affinché i compagni che sono confluiti lì dentro e le tante persone oneste che sicuramente ci sono e ci stanno in totale buonafede si rendano conto di queste contraddizioni e le approfondiscano. Per questo, come ci insegnerebbe Gramsci, non dobbiamo salire sull’Aventino come ormai ha deciso Renzi ma prendere parte all’operazione politica parlando con Di Maio, parlando con le poche parti migliori di LeU e in contatto con la presidenza della Repubblica per costruire se non una prospettiva di crescita sociale almeno di chiarezza nelle proposte e di confronto tra le diverse qualità. Questo io ho imparato in tanti anni di militanza nel PCI e questo credo che si debba fare. Mi sembra che la stragrande maggioranza dei dirigenti del PD possa essere sensibile a questa strategia e non certo per puro opportunismo come sicuramente ci ripeterà il signor Travaglio. Dobbiamo mettere in atto un’operazione politica e tu, Teresa, capisci bene cosa intendo. Renzi si è già tagliato fuori, le dimissioni che ha dato sono una buffonata, in realtà vuol rimanere in sella per dirigere da solo il gioco. Ti sembra una cosa logica? A me ricorda i terribili giorni della fine di Stalin o della caduta di Lin Piao e dei tanti gerarchi che abbiamo costruito con il nostro comunismo. Dobbiamo farlo dimettere subito, gli uomini per sostituirlo ci sono e sono bravi. O portiamo entusiasmo a tutto il partito o non risuscitiamo.
Metto questa lettera sul blog per sentire l’opinione di altri compagni.
A proposito: non abbiamo un giornale perché Renzi non ha voluto continuare a farlo, ricordalo.
Con amore
Sergio
12 Comments
Caro Sergio,
solo per dirti che condivido quanto scrivi in risposta a Teresa Vergalli. La situazione è talmente grave da non consentire di scherzare col fuoco, come sta facendo ancora Renzi con la pantomima delle dimissioni. Qui non si tratta più di essere renziani o antirenziani, una pessima impostazione del problema del PD, che ci è stata imposta dal convergenete interesse di Renzi e dei suoi avversari. Questo è l’unico dato positivo di una sconfitta devastante, e se non riusciamo a farne tesoro siamo davvero finiti.
Mi pare chiaro che Renzi continua a giocare il suo gioco, mantenere il potere suo e, purtroppo, dei suoi fedelissimi (che hanno fatto e fanno danno, poiché accentuano posizioni conflittuali, le uniche da cui possono trarre vantaggio); il segretario ha consciamente scelto la strada dello scontro interno, e solo questo dovrebbe far riflettere sulla necessità del suo allontanamento; il resto è secondario. dobbiamo quindi comprendere che occorre uno sforzo titanico, gigantesco, coerente e lungo, per tornare ad avereun partito vero e che abbia un ruolo da protagonista al governo o all’opposizione; e questo non si ottiene con furbizie tattiche e lotte di potere. Naturalmente, per avere una vera svolta occorre non solo che Renzi si faccia da parte, ma che tutti quelli che credono nel progetto smettano di pensare a posizionamenti tattici, a trarre vantaggi momentanei dalla crisi della segreteria (come hanno provato a fare troppe volte) e si battano per idee e programmi, per questa rifondazione invocata da tutti, ma mai veramente perseguita coerentemente; e prima che anche questa parola diventi, come già appare, usurata e strumentale per altre battaglie meno limpide e nobili.
Nel frattempo, certo che occorre fare politica, in modo alto e credibile. Renzi adduce, come ragione per chiudere ai 5Stelle, il fatto che ci hanno insultato. Giusto; solo che se questa è la sola ragione la trovo un pò debole: se così fosse, in politica nessuno parlerebbe con nessuno, dopo una campagna elettorale; e Renzi meno di tutti, visto che non mi pare che risparmi insulti, sarcasmi etc., dentro e fuori del PD. Se Togliatti e De Gasperi avessero ragionato in questo modo, non avremmo ancora una Costituzione…Serietà vorrebbe che un segretario, che vuole ancora per giunta guidare il processo di formazione del governo, non si limitasse a questa banalità un pò infantile, e dicesse, come suggerisci tu Sergio, quali sono le nostre priorità, i nostri programmi non facilmente negoziabili in eventuali inevitabili discussioni politiche vere, da fasi finalmente in Parlamento (come lo ius soli, per dirne una, o una seria legge elettorale che, finalmente all’opposizione, possiamo proporre, o come risolvere l’eccesso di precarietà nel lavoro etc. etc.). Un partito serio, all’opposizione, propone, non rompe il giocattolo, poi si vedrà. Dire ora, con motivazioni risibili, che noi siamo opposizione a prescindere, prima che un’ovvietà, è una provocazione inutle; e prima che il presidente della Repubblica abbia cominciato le consultazioni, sa di ripicca e di rivalsa, sentimenti del resto ben presenti nell’infelice discorso di Renzi ieri. Non ho apprezzato, tuttavia, Emiliano, che in fondo è speculare a Renzi, e quindi fa il suo stesso gioco da sponda opposta, creando problemi forse al suo avversario interno, ma anche contribuendo alla confusione. Una fuga in avanti prima di aver seriamente cominciato a discutere, senza aver neanche atteso che i 5Stelle dicano qualcosa di sostanziale oltre alle formule rituali (il che dovrà avvenire almeno quando Mattarella comincerà le consultazioni, e comunque in occasione dell’elezione dei presidenti delle Camere) mi pare un errore, e siccome è voluto è anche grave.
infine, Sergio, libero di non crederci, ma avevo deciso di iscrivermi al PD prima che lo annunciasse Calenda (tranquillo, non penso che la mia adesione abbia un qualche valore, se non per me). Solo che non riesco a trovare nel sito del PD una qualche indicazione su come fare a prenere la tessera: un segno dei tempi?
Un caro saluto
Guido
Consiglio la lettura su La Stampa online di oggi dell’articolo di Jacopo Iacoboni dal titolo “Mafiosi, massoni, ebeti e maiali: dopo anni di insulti ora il M5S fa la corte al PD”.
Grazia
Cari compagni, caro Sergio, caro Guido, farsi pisciare addosso senza reagire da Beppe il vanculista e dai suoi adepti per quattro anni in nome della politica seria e alta, quella che ha portato fuori il Paese dalla crisi e sopratutto dal ridicolo. Va bene. Disconoscere quattro anni di Governo difficilissimo, voluto e sostenuto dall’intero Partito ( Del Rio,Serracchiani, Orfini, Fassino, ecc.ecc. ). Va bene. Inventarsi una superficialissima analisi della sconfitta elettorale tutta colpa di Renzi, che ha sempre avuto l’appoggio della Direzione e degli organi del Partito, in perfetta democrazia. Va bene. Però correre a far da stampella ai vincitori azzoppati dalla loro incapacità, invocando Gramsci mentre il buffo Di Maio invoca De Gasperi e Beppe dichiara che loro sono un po’ tutto, destra, sinistra , DC e h, no, questo no.
Correteci voi mentre Riondino fa la grande satira. Io non vengo.
Risposta a Paolo Pasquini
Francamente dispero del fatto che si possa discutere a partire dalla corretta rappresentazione delle opinioni che non si approvano, e che sono pù articolate dei tweet, giuste o sbagliate che siano. Ma in una fase così complessa capire il punto di vista altrui, e non banalizzarlo, è essenziale
– io non ho mai detto che Renzi èil solo responsabile: anzi, ho sempre crititicato duramente il finto unanimismo, che mascherava due fatti: avere maggior peso nel PD facendo leva sull’indebolimento di Renzi (vecchia politica), e evitare una vera discussione sui contenuti. E quindi siamo a questo punto, magari fosse colpa solo di renzi! Avremmo risolto i nostri problemi
-comunque, il segretario è oggettivamente responsabile, per la funzione che ricopre; in democrazia funziona così
-il PD non si è fatto mancare niente: De Luca e figli, Verdini indipensabile per una maggioranza con Alfano etc., siluramento di Prodi per l’elezione del presidente della Repubblica, dopo un’assemblea nella quale tutti avevano applaudito la proposta
-i 5 Stelle hanno capitalizzato sull’etica, sulla stanchezza per la vecchia politica e il disgusto diffuso per una classe dirigente percepita come arroccata al potere etc. In realtà, i problemi sono tali da far riflettere complessivamente sull’inadeguatezza della politica a risolvervi, ecerto anche sulla inadeguatezza dei 5Stelle. Non possiamo però imputare ai 5Stelle la colpa di aver capito come ottenere il consenso, senza chiederci cosa abbiamo fatto noi per non meritarci la sconfitta
-detto questo, un grande partito supera il riflesso condizionato della resa dei conti interna, e si attrezza per compiere scelte difficili ma per questo ragionate. Se il PD ha una classe dirigente, è ora di farlo vedere e di agire coerentemente
-dimissioni immediate del segretario; una discussione aperta sulle prospettive, una gestione collegiale vera dei passaggi cruciali della crisi
-possiamo decidere, con una procedura metodologicamente corretta, di stare all’opposizione e basta, m allora dobbiamo avere chiaro dove andiamo a parare: elezioni?governo di destra? nostro voto ai provvedimenti che ci convincono proposti da un governo retto da chi? Dai Verdini di destra o grillini, i “responsabili”?
-avviamo una discussione con i 5Stelle, dalla quale possiamo chiamarci fuori in qualunque momento, ma poiché siamo decisivi per la formazione di una maggioranza parlamentare, possiamo negoziare e andare a vedere le carte. Nessuno ci obbliga a condividere proposte che non ci convincono, o a votare un governo a prescindere
-dire che non ci parliamo perché ci hanno insultato sembra una lite fra adolescenti. Dire che non votiamo un govenro Stelle perché le loro proposte sono inaccettabili, e perché non vogliono accettare di disutere le nostre, è un modo responsabile di agire
-Tutto qui
Guido Clemente
Guido ha ragione, questo blog ha un senso se si discutono con rispetto le diverse opinioni. Non si possono liquidare con forzature di comodo e al limite dell’offensivo, dobbiamo tener conto che qualunque cosa che si scrive qui, sia condivisibile oppure no, nasce dalla voglia di capire la realtà e di aiutare la sinistra. Il testo del compagno Pasquini non rispetta per nulla queste caratteristiche.
Sergio
Mi chiedo il perché di questa frenesia di:
1) volersi sbarazzare di Renzi ora. Per questo ci sarà il congresso!
2) Andare col cappello in mano dai 5s .
Ma state scherzando, o cosa?
Non intendo ripetermi ulteriormente. La risposta circa la “giustezza” della posizione di Renzi l’ha data Ernesto, quando l’ha paragonata a quella di Martin Schulz in Germania, e credo che mai paragone sia stato più azzeccato. Ed è, appunto, una strategia che ha pagato, eccome! Se proprio dobbiamo far finta di nulla, riguardo a ciò che ci hanno rovesciato addosso (e continuano a farlo!) i 5 stelle in tutti questi anni, e per “ragione di stato” dovremo “tapparci il naso”, abbozzare e cercare con loro un accordo, che sia alle nostre condizioni di “pidioti” (così ci chiamano sul Web); chiediamo i ministeri dell’interno, degli esteri, della difesa, del welfare e dell’economia e vediamo se ci stanno! Ovviamente patteggiando un programma che ESCLUDA il “reddito di cittadinanza”, se non altro per incapienza finanziaria.
Siccome siamo (quasi) tutti compagni con l’età dei datteri, ci siamo mica dimenticati di quando Craxi, col suo “miserando” 11%, era l’ago della bilancia e dettava le condizioni sulla formazione dei governi?
Ci sarà mica bisogno di qualche massiccia dose di bromuro da distribuire tra di noi, vero?
Grandi Silvano e Paolo, ben detto.
Ma tutti hanno gran voglia di analisi del voto che non ci si accorge che al nord sul tema immigrati la Lega ha stravinto e al sud, con il reddito di cittadinanza idem, quindi qhi dice che i voti dei nostri sono andati dall’altra parte perché il partito non li ha capiti, dice fesserie.
I nostri come altri hanno cambiato radicalmente posizione perché il partito non poteva promette cose che negli anni passati poteva promettere e dare come lavoro sicuro, e piccoli privilegi vari.
Svegliamoci, se sono andati dall’altra parte, poi si accorgeranno che son stati fregati, Berlusconi docet, quando prometteva tutto e gli hanno dato il 38% a FI, ma adesso è con il sedere per terra .
Teniamo duro e vedrete che la situazione migliorerà, ci vorrà tempo e ci farà anche bene.
Camillo Repetti
Risposta a Guido Clemente
Caro Guido, io non ho argomentato, analizzato e soppesato; ho detto semplicemente che la stampella ai 5Stelle ( che sono già stampellati da un sacco di gente, compresa la Confindustria ) non la voglio fare. La mia è una scelta semplice e mi pare, dalle ultime notizie, che sia quella del Partito. Tu vedi cosa vuoi fare.
Certo che tra di noi c’è uno strano modo di ragionare, ci crediamo ancora indispensabili, che quasi tutto dipende da noi mentre il mondo va da tutt’altra parte.
A me hanno insegnato che la politica è tutt’altro che aleatoria ma una materia scientifica e che segue delle regole ben precise.
Quindi mi sembra già strano che un Partito uscito sconfitto dalle elezioni si lacera e si divide su una ipotesi di governo con i 5 stelle senza che questi l’abbiano ufficialmente proposta.
Aspettiamo, poi una volta che questa viene messa sul tavolo bisognerebbe capire cosa chiedono e quali margini possibili per una eventuale collaborazione.
Io penso che il problema non stia negli insulti ricevuti in tutti questi anni, non è nemmeno una questione di rendere pan per focaccia per quello che hanno fatto nel 2013 a Bersani, non è nemmeno senso di responsabilità, l’abbiamo già dimostrato con il governo Monti e dopo il referendum e potrei continuare.
Il problema si chiama “programma di governo”, il reddito di cittadinanza ci sono le condizioni per farlo? La legge Fornero la cancelliamo o Di Maio è disponibile a fare un passo indietro? Stessa cosa sui vaccini e potrei continuare.
Se il M5S è disponibile a rinegoziare il tutto allora se ne parla e si decide in merito, se invece si deve accettare il loro programma in cambio di qualche concessione non significante allora vuol dire che avevano ragione loro ed è giusto che ce la siamo presi in quel posto (scusatemi la volgarità ma credo di non arrivare a quella di Riondino con il suo “pezzente”).
Infine basta con Renzi, le sue dimissioni sono sul tavolo e penso che anche se lo volesse nel suo intimo, è troppo intelligente per non capire che per ora è fuori dai grandi giochi. Basta, basta e basta il popolo di sinistra è stanco di queste divisioni che sono state la vera causa della sconfitta.
Non scaldarti troppo, nessuno vuole lacerare. Stiamo solo riflettendo e contestando in parte il “mai” assoluto deciso da Renzi nei confronti di una possibile apertura ai grillini. Tutto prematuro, d’accordo, e nessuno ha la verità in tasca.
Caro Sergio, accolgo critica e invito alla serietà e alla correttezza, chiedo scusa a Guido e vengo ad argomentare. Intanto pare che il Partito Democratico unanime, tranne voci in totale minoranza e anche confuse, abbia deciso che non si governa coi capataz grillini ( da distinguere nettamente da chi li vota ). Aggiungo che personalmente non ci governerei insieme nemmeno i maiali. Le ragioni non sono di pancia ma di testa. Vediamo con chi abbiamo a che fare. C’è un geniale interprete della potenzialità della Rete di nome Gianroberto Casaleggio, fondatore e titolare della ” Casaleggio Associati s.r.l., società informatica ed editoriale che si occupa di consulenze in materia di strategie di rete ” Per conoscere le dimensioni intellettuali, le convinzioni interiori e il carattere di di Gianroberto Casaleggio basta andare su Wikipedia. Andateci. Poi guardatevi questo video:https://www.youtube.com/watch?v=HsJLRX-nK4w ( Prometeus – La Rivoluzione dei media ) Io sono rimasto agghiacciato dall’orrore. Quando avrete finito di leggere e vedere avrete anche capito che Movimento 5Stelle non è un movimento popolare e qualunquista, deve solo sembrarlo. E’ un progetto di conquista del potere sofisticato e nutrito anche da convinzioni filosofiche e morali. Per scardinare un sistema già malconcio come quello italiano occorreva buttare giù l’unico pilastro che continua a credere nella democrazia mediata e nella Costituzione che è il Partito Democratico. Il Partito Democratico è il nemico e va distrutto, senza malanimo ma anche senza tentennamenti. Casaleggio adopera l’arma che conosce meglio che è la Rete. Nasce una centrale strategica che orienta e guida decine di migliaia di applicatori e opera in ogni settore della Rete. Sa bene che ogni calunnia che gira in rete diventa verità indelebile e che il sistema italiano non ha difese. Fa diffondere notizie false su dissapori interni al Partito Democratico, presentendolo rissoso e inaffidabile. Irride ogni successo, sfotte ogni affermazione di serietà, affida il lavoro a seguaci entusiasti quanto sprovveduti, che sbrodolano offese a ogni ora del giorno. Abbiamo perso le elezioni perché ha funzionato perfettamente un nuovo metodo di lotta per il potere che stiamo solo imparando a conoscere. Con questo meccanismo avremo a che fare, da ora in poi.
Alla brillantissima operazione Movimento5Stelle si aggiunge il fastidio di quasi la totalità dei poteri economici in Italia per qualsiasi tentativo di introdurre serietà, onestà e trasparenza nei processi economici. Il Partito Democratico viene visto come una minaccia a interessi costituiti e questo spiega la campagna editoriale contraria di testate come La Repubblica e l’Espresso o di televisioni come La7. Non è un caso se la generale campagna di opposizione nasce col passaggio dal PD di Bersani e D’Alema a quello di Renzi. Bersani non faceva paura, Renzi e compagnia ( vasta, brava, importante ) sì.
Gianroberto Casaleggio è morto e va pianto. Ora quella che poteva essere un’epopea, anche se totalmente negativa , rischia di diventare la solita farsa all’italiana. E credo dovremmo augurarcelo.
Lungo ma succoso. Studiamo, compagni!
Caro Paolo,
non devi insegnare a me che cosa sia il Movimento 5 Stelle, insieme a te l’ho combattuto e lo combatto con tutta l’energia di cui dispongo. Spero che tu ricordi, tanto per fare un esempio, quella vignetta di Grillo che pensava che il discorso di Gramsci su Mussolini fosse rivolto a lui. Lontano da me quindi l’assolvere in qualunque forma l’origine e l’essenza del M5S, io faccio solo delle ipotesi di lavoro sull’atteggiamento da tenere dopo essermi accorto che nonostante tutte le nostre raccomandazioni, la fetta di persone oneste e sincere che dovrebbero stare con noi continuano invece a ingrandire quest’area. Allora cerco un modo di parlare a queste persone. Sbaglio? Può essere. Lo metto qui apposta per avere giudizi e confrontarmi.
Un abbraccio