Caro Maurizio,
sono veramente deluso dal comportamento di Marco Minniti. Gliel’ho anche scritto ma ormai non risponde. Più volte parlando con lui gli avevo spiegato il perché della mia posizione a tuo favore, perché, come ti ho detto e ho scritto anche sul mio blog, tu sei l’unica persona la cui elezione a segretario può aiutare la crescita di un partito unitario, pur con le sue tante e diverse componenti. Una segreteria Martina non offre ai renziani la scusa per andarsene e contemporaneamente può parlare, nei limiti del possibile, con qualche fuoriuscito un po’ più ragionevole degli altri. Una segreteria Martina metterebbe la sinistra che guarda a Bersani in un ruolo non identificativo ma comunque di sostegno esterno al partito e, contemporaneamente, acquieterebbe la vocazione straripante e autoreferenziale dei renziani.
L’ingresso in campo di Minniti sconvolge questa situazione e in nessun modo si potrebbe impedire di cogliere questa sua discesa come un accordo di fatto con Renzi ed una sua eventuale vittoria porterebbe tutta la parte del PD critica verso la politica sui migranti ad allontanarsi dal partito. Insomma, la sua candidatura sarebbe una candidatura fortemente divisiva, tendente a radicalizzare lo scontro. Avremmo cioè un congresso Minniti versus Zingaretti e la tua figura passerebbe necessariamente in secondo piano. Renzi ha già dichiarato che se viene scelto Zingaretti se ne va dal partito, dimostrando per l’ennesima volta di essere tutt’altro che un costruttore di comunità identitarie e di partiti. A quel punto anch’io, ovviamente, se dobbiamo contarci, mi vedrò costretto a votare Zingaretti. E con me penso tanti altri.
Ciao
Sergio
8 Comments
È giusto sponsorizzare un candidato alla segreteria nazionale del partito Democratico Italiano, ma sarebbe più giusto conoscere la lista dei pretendenti alla massima carica del partito suddetto e non mi pare che ci sia: Minniti e Martina non hanno ancora deciso se presentarsi o meno. Mi sbaglio? Io mi aspetto che i futuri candidati ufficiali abbiano un programma politico da proporre e da pubblicare su tutti i siti compreso questo blog. Certo io non voterò il candidato che vuole epurare i renziani, come, mi pare di capire, vogliano fare i candidati Boccia e Zingaretti. ma sono pronto a considerare e riconoscere la linea politica vincente al prossimo congresso come quella di tutto il PD senza se e senza ma e continuerò a votare Partito democratico Italiano. Non penso che Matteo Renzi uscirà dal partito democratico, chiunque sia il prossimo segretario. nazionale: non credo sia così coglione da confermare “di essere tutt’altro che un costruttore di comunità identitarie e di partiti”. Voglio fare un appello a tutti i dirigenti del partito democratico Italiano.Non distruggiamo il PD: è l’unica forza politica, organizzata e presente su tutto il territorio nazionale, che può fermare i “nuovi barbari” che avanzano prepotentemente distruggendo tutto senza costruire niente ed istigando all’odio il popolo Italiano con false promesse. Convinciamo il popolo italiano che noi non elimineremo i nostri avversari e rispetteremo le loro idee nell’ambito della democrazia, della libertà e della solidarietà che garantisce la nostra costituzione e l’Europa unita e forte. Basta con le polemiche inutili e buon congresso a tutti. Spero che prossimamente il Partito democratico abbiamo un segretario nazionale forte e riconosciuto da tutti e cessino finalmente le dispute e “distingui” che fino ad oggi hanno affossato “la sinistra” Italiana e mondiale. Buona giornata a tutti Antonio De Matteo
Caro Sergio, sono d’accordo con Antonio.
Anche io aspetto che escano i nomi dei candidati ufficiali, fino ad ora sono solo indiscrezioni, a parte qualcuno che effettivamente si è candidato.
Credo che sbagli continuando a dare addosso a Renzi e non credo che Martina, brava persona e buon dirigente, abbia le palle per contrastare le voglie personali dei capicorrente attuali che hanno combattuto non lealmente Renzi durante la sua segreteria, essendo loro comunque in minoranza avrebbero dovuto usare altri mezzi per evidenziare le loro controproposte, minoritarie comunque e non festeggiare con spumante la perdita del referendum.
Caro Sergio, lo vuoi capire e lo vogliamo capire che se tutto il partito avesse fatto campagna elettorale pro referendum, forse, dico forse lo avremmo magari vinto o perso meno male e l’Italia sarebbe stato un altro paese più moderno e rapido nel fare le riforme necessarie.
Comunque la mia non è una riflessione nostalgica e minoritaria, ma vedo che anche suo giornali qualcuno comincia a dirlo che se passava il referendum, sarebbe tutto cambiato e credo in meglio.
Saluti a tutti.
Camillo
Sul referendum ho la coscienza a posto perché l’ho appoggiato fino in fondo e non vedo quindi cosa c’entri con il congresso. Non aspetto che si candidi e, al contrario, sto chiedendo a mani giunte a Minniti di non farlo. E’ un errore? E’ un sogno? Non so, ditemi voi ma mi sembra che non posso chiedergli di non candidarsi se aspetto che si candidi. E’ un po’ ingarbugliata ma l’avete capita.
Vorrei anche smetterla di parlare di candidati con le palle, gli unici due con le palle nel nostro recente passato sono stati D’Alema e Craxi e non mi sembra che abbiano ottenuto dei buoni risultati.
Ho letto tutti gli interventi : sono estenuata, come tutti i nostri elettori che preferiscono andare a letto, piuttosto che ascoltare altri sezionatori del capello…
La sinistra si può salvare solo cambiando il mazzo di carte. Oppure cambiando gioco.
Sandra Festi- Bologna
Sono totalmente d’accordo con Antonio. Chi vuole e crede di avere le capacità ed il concreto sostegno di una parte significativa del
partito si candidi. E’ una vita che assisto a Congressi più o meno complicati. Giornate, nottate di discussioni ed approfondimenti. Poi, come democrazia impone, si procedeva alla nomina del candidato espressione della linea maggioritaria scelta dai delegati. Ecco la parola magica: delegati. Cioè compagni eletti nelle riunioni di sezione, gente in carne ed ossa e non un clik informatico. Ovviamente, superfluo ricordarlo, chi non veniva eletto stringeva la mano al segretario incaricato ed entrava nella Direzione del partito per contribuire a raggiungere gli obiettivi politici ma, anche, per svolgere un importante ruolo di verifica e di proposta nei momenti nei quali fosse necessaria una eventuale correzione di linea. Sto fantasticando?? Delirando? Se si, complimenti al bulletto Matteo ed all’ischitano Giggino che mi hanno colpito ed affondato. Se no, allora desidererei che qualcuno ci spiegasse perché la battaglia politica deve essere contro Renzi in quanti Renzi ( io personalmente non lo conosco ma apprezzo i contenuti della sua azione di governo) e non contro quei due ologrammi e dei loro scherani ormai invasori alieni di Tv e giornali a reti unificati. Ha ragione Antonio: non ci si chieda di dividerci sulle persone (chi non apprezza Zingaretti, Minniti, Martina, Boccia _ purtroppo non c’ una candidata) e chiunque sarà eletto avrà tutto il mio, nostro sostegno
Ritengo utile in vista del congresso leggere l’ultimo libro di A. Occhetto “La lunga eclissi” per comprendere meglio l’origine della crisi mondiale della sinistra. io almeno l’ho ritenuto molto utile e ringrazio Achille, che da sempre stimo, per il suo contributo. Dobbiamo, in vista delle scelte future, non lasciarci assorbire troppo dall’attualità ma cercare di interpretarla alla luce della comprensione degli avvenimenti passati. G.
A due anni dal referendum e ad otto mesi dalla sconfitta elettorale siamo ancora rimasti a Renzi si, Renzi no.
Io elettore non iscritto al PD mi chiedo se Dirigenti e iscritti tengono al futuro di questo Partito e soprattutto alle classi sociali di cui hanno la pretesa di rappresentare.
Io penso di no.
Io penso che la partita congresso è iniziata in forte ritardo, nel modo sbagliato (complice le regole interne del Partito) e penso che finirà male e cioè che tutto continuerà come prima.
Il giudizio sulla esperienza di governo da Monti a Gentiloni lo stabilirà la storia nei prossimi anni ma un partito ancorato al presente e che guarda al futuro deve stare ai fatti, e i fatti oggi ci dicono che il PD e i vertici della sua classe dirigente sono fortemente screditati nell’opinione pubblica del Paese e quindi a mio parere si dovrebbe guardare ad un rinnovamento di uomini non o poco “compromessi” con il recente passato e nuove regole statutarie a incominciare dalle primarie interne al Partito.
Io mi aspetterei un generoso passo indietro di tutti quei dirigenti che a ragione o a torto sono divisivi, si può benissimo essere utili alla causa senza incarichi di prima linea.
Io mi sarei aspettato un congresso unitario con una libera discussione sulle linee del partito, ma senza la conta fra candidati e le divisioni fra correnti perchè l’esperienza ci ha insegnato che queste divisioni rimangono e portano guai.
Personalmente non ho nulla contro Renzi, Zingaretti, Minniti, Boccia ma essi indipendentemente dalla loro volontà rappresentano le correnti che hanno diviso il Partito fino ad oggi.
Io vedrei bene mettere il Partito nelle mani di due giovani dirigenti che pur con una storia recente ben riconoscibile, hanno mostrato una certa autonomia mettendosi anche contro i loro leader di riferimento e mi riferisco a Martina e Richetti, due figure diverse ma che si completano reciprocamente.
Qualcuno obietterà sul loro carisma, ma il carisma si acquisisce col tempo e sul campo l’importante è che abbiano idee e progetti compatibili (e per me che questa estate ha ascoltati entrambi lo sono) e che abbiano il supporto di tutto il Partito.
Ciro Rosiello
La democrazia rappresentativa vuole che sia il popolo a scegliere il suo leader principale e quelli secondari e non posso decidere io ed imporre la mia idea. Il suddetto concetto è valido soprattutto per il popolo del PD e per questo io ieri sono andato a votare per scegliere il segretario regionale Lombardo del partito democratico italiano. Alla votazione, sufficientemente pubblicizzata sui media ed online, potevano partecipare tutti quelli che hanno intenzione di votare PD oltre agli iscritti, quindi la democrazia e la libertà di ognuno viene rispettata. Io ho scelto tra due candidati, che si sono proposti raccogliendo le firme ,e due linee politiche diverse, anche queste pubblicate online e sui giornali, ed ho votato il candidato che più si avvicina alla mia filosofia politica ed all’idee che voglio realizzare. Alla fine dello scrutinio chiunque sia il candidato vincente sarà il mio segretario che appoggerò con onestà e convinzione. Io non penso di avere la verità in tasca e neanche alla mia idea come la migliore, ma non accetto il dogma a priori e sono pronto a riconoscere le idee altrui maggioritarie nella comunità del PD. Certo le idee vanno stimolate ed orientate e questo è il compito degli intellettuali, dei filosofi, degli opinionisti ecc ecc, ma quest’ultimi non potranno arrogarsi il diritto di aver ragione sempre anche quando il popolo interessato all’argomento, boccia le loro proposte. Quando io espongo un idea e la maggioranza dei cittadini a cui mi rivolgo non la condivide, devo pensare alla mia incapacità e non è quella dei miei interlocutori. Non posso dare del “cretino” a tutti se quello che dico non è condiviso, ma devo cercare un modo diverso di esporre il mio pensiero e convincere i miei interlocutori della bontà ed utilità delle mie proposte. Non vedo un altro sistema politico migliore di quello dalla democrazia rappresentativa, ma sono pronto ad ascoltare attentamente e valutare altre filosofie che però dovranno essere realizzate solo se la maggioranza del popolo italiano lo vorrà nel rispetto della nostra costituzione Repubblicana. Non credo che quanto sopra scritto sia utopia, ma sono convinto che sia la realtà concreta alla quale io mi atterrò sempre e rispetterò, aspettando con serenità “ l’utimo giorno”. Buona giornata e buon inizio settimana a tutti. Antonio De Matteo Milani