Caro Sergio,
tornato a casa, ad agosto, ho ripreso la presenza a scuola e l’estate è diventata rovente, in senso letterale e metaforico: ho dovuto rispondere ad una decina di questionari sui metri quadri, i banchi, i professori, gli ATA, ripetuti pari pari nel giro di 24 ore con domande definitive, tipo: la sua scuola è in condizioni ottimali per iniziare bene a settembre l’anno scolastico 2020-21?
Verrebbe voglia di fare battute sarcastiche, ma non è il caso, stante anche l’incremento di Covid in giro per l’Italia, con il Sud a fare da incubatori per tutte le altre regioni.
Venendo ai due temi politici che hai condiviso, ci sarebbe da scrivere libri, sia per il Referendum che per la insana alleanza, di cui siamo inermi spettatori tesserati: sembriamo tanti Verdone che minacciava con un tesserino improbabile, “ ed io c’ho questo (la tessera!!)”
Del Referendum sulla riduzione dei deputati e senatori, un Partito come il nostro – PCI, PDS, DS, PD, Ulivo – che per ampliare la rappresentanza parlamentare ha patito il carcere e sacrifici indicibili, non avrebbe dovuto neppure discutere, stante anche la provenienza della proposizione, che da sola avrebbe dovuto farci contrapporre, per il bene della Politica, contro i politicanti dell’ultima ora!
Ed invece…
Ed invece una difesa ovvia del NO – visto che alla riduzione del numero non corrisponde nessuna modifica delle attività legislative con il permanere del bicameralismo perfetto – sta diventando uno sforzo di argomentazione, che, politicamente, è in sé uno scivolare sul terreno altrui: i famosi stolti che ti abbassano al loro livello e ti vincono per l’esperienza.
Addirittura, ora, con questi immaturi abbiamo (?) stretto una alleanza organica o stiamo per farlo.
Molti, anche tra i contrari, si stanno arrendendo perché non vi sono alternative: l’accordo è ineluttabile, di sicuro, per vincere le Regionali!
Mi viene in mente un bellissimo pensiero di Pavese, di cui ricorderemo i 70 anni dal suo in-sano gesto, il quale nei Dialoghi diceva: quel che un tempo era voglia, era scelta, ti si scopre destino!
Ma si può fare politica sotto la spada di Damocle del destino?
Certo, si può, ma il destino è ciò che si compie vivendo, non che accade, rinunciando ad agire!
Io avevo suggerito ben altra strada: il PD con Renzi, Calenda, Bonino, e la stessa LEU, avrebbe potuto stabilire un elenco di azioni credibile ma riformatrici, con tempi e modi definiti, ed imporlo ai 5Stelle.
Di fronte ad un loro diniego, costoro se ne sarebbero assunto la responsabilità, ma difficilmente avrebbero “staccato la spina” e la politica avrebbe trionfato, dando almeno un po’ di speranza anche ad una gioventù sempre più confusa e disorientata se non addirittura indifferente.
Gli dei, evidentemente, in questo momento ci sono nemici: e mi viene in mente il Moro di qualche anno fa secondo cui il futuro non è più solo nelle nostre mani, ma non vorrei che a tale frase dobbiamo togliere anche il solo!
Un abbraccio
Gerardo
6 Comments
Condivido con Gerardo, la paura gioca dei brutti scherzi, a volte ti fa perdere il lume della ragione e perdere la ragione in politica è molto grave, parché non la pagano tanto i ” politici” quelli ” importanti, ma noi che sono anni che soffriamo le cosidette ” pene dill’inferno…mi viene in mente Pasolini, quando incitava i giovani del ’68 a occupare le sezioni, Botteghe Oscure, a prendere in mano loro il PCI di allora, figuriamoci oggi…..di giovani ne vedo pochi a militare e nei circoli. Forse sono le generazioni più anziane, che di politica ne capiscono qualcosa, a occupare i circoli e il Nazaremo.
Altrimenti il rischio è di frantumarsi sempre più fino a scomparire.
Dire che il futuro è nelle nostre mani è come dire che l’astrologo azzecca sempre le previsioni.
Gli esseri umani non devono mai smettere di cercare con passione e costanza la fortuna ch’è determinante nella nostra vita, ma, secondo me , non è detto che gli eventi aiutino i nostri progetti,anzi spesso li distruggono irrimediabilmente e possiamo solo ricominciare se ci resta la forza e la vita. Gli insegnanti o coloro che si atteggiano a tali dovrebbero saperlo e spiegarlo ai giovani ed alle giovane attuali che hanno. capito benissimo l’algoritmo della vita e cercano di risolvere i problemi senza filosofare in cattreda.
Antonio De Matteo Milano
Caro Antonio De Matteo, da Milano, devo dire con tutta onestà che non ho capito questa affermazione che appare centrale nel tuo commento:
“Gli insegnanti o coloro che si atteggiano a tali dovrebbero saperlo e spiegarlo ai giovani ed alle giovane attuali che hanno. capito benissimo l’algoritmo della vita e cercano di risolvere i problemi senza filosofare in cattedra”.
Se fosse rivolta a me, ti assicuro che hai colto poco di quanto ho scritto: io mi occupo di politica da 45 anni ed è di questo che parlo, non certo di esistenzialismo, benché credo siano spesso sovrapponibili, essendo cresciuto in un periodo in cui il personale era politico ( tessera FGCI, 1975!) .
Dire che l’accordo con i 5* è ineluttabile, poiché non ammette alternative – e lo dicono tutti! – è come arrendersi ad un destino cinico e baro: io affermo che il destino non è ciò che si deve compiere, fatalisticamente, magari sotto l’influsso delle stelle, bensì ciò che costruiamo giorno per giorno, con la nostra azione e la nostra comprensione della realtà.
Certo, è dai tempi di Democrito che sappiamo essere la vita caso e necessità (per dirla con J. Monod) e con Darwin abbiamo inteso che il fenotipo è inestricabile intreccio di genotipo ed ambiente. ma io ho inteso con Marx che gli uomini debbano cambiare il mondo, dopo averlo compreso, ovviamente. Alla scuola ho gramscianamente attribuito il ruolo di levatrice di crescita morale e civile dei ragazzi, insegnando con Shakespeare ( Giulio Cesare) che: <> .
Se il PD si arrende alla contingenza, allora la Politica, che è scelta, può anche essere archiviata, e la mia adesione al partito ( tessera!) può anche passare in cavalleria.
( Giulio Cesare) che: <>
(Giulio Cesare) che: ci sono momenti della vita in cui la vita di una persona (Partito??) è nelle proprie mani.
Caro professor Gerardo Vespucci,
dal solo Nome non aveva capito che l’articolo su questo blog con il titolo “ lettera da un inerme spettatore tesserato” era attribuibile a te, ma comunque io volevo esprime il seguente concetto e lungi da me qualsiasi tentativo di non rispetto del pensiero altrui o di offese gratuite soprattutto nei confronti della tua persona con la quale ho già colloquiato piacevolmente e cortesemente altre volte.
Ho sempre sostenuto che la teoria e la pratica non si amano e spesso non coincidono. La Filosofia di Marx, affascinante per me ai tempi della mia giovinezza, poi realizzata nelle varie parti del nostro mondo ha creato soltanto disastri come la storia dimostra, facendomi concludere con grande delusione che la stessa non aiutava e non aiuterà gli esseri umani a vivere meglio come si sosteneva. Alla luce di quanto sopra scritto confermo il mio pensiero. I professori, a partire dai genitori, intesi come insegnanti, dovrebbero aiutare i giovani e le giovane a scegliere una filosofia e non tentare di imporre la loro o quella che loro amano di più.Per far questo dovrebbero affrontare i problemi della gioventù e cercare di trovare una soluzione nelle varie filosofie lasciando ai futuri attori della nostra società la scelta definitiva. Questo dovrebbe valere anche per il politico di turno che anziché attaccare l’avversario dovrebbe spiegare ai propri elettori perché la sua teoria risolve meglio i loro problemi rispetto a quella dell’avversario senza demonizzare offendendolo inutilmente quest’ultimo. Constato invece che nella nostra società vige il principio: “la mia idea è la migliore, incontestabile e le altre sono tutte sbagliate”. Naturalmente in queste condizioni manca il colloquio tra di noi e l’unico sistema per attivarlo è quello di convincere,con la libera votazione, il maggior numero di persone ad appoggiare, condividere la nostra idea e “ comanderà chi vincerà”. Questo dice la democrazia rappresentativa, l’unico sistema, secondo me, applicabile nella nostra società per risolvere i nostri problemi serenamente ed equamente. Concludendo io sono convinto che la linea politica del PD attuale sia quella giusta e spero che gli elettori la confermino. Per risolvere i problemi italiani insieme alla unione europea, che la destra di Salvini vuole sfasciare, non c’è un altro Algoritmo, diverso da quello che prevede il recupero della gioventù del movimento cinque stelle nel governo del nostro paese, e che il PD sta facendo con buoni risultati. Come diceva un grande politico: “ci sarebbe una soluzione per evitare la vecchiaia ma è peggio” e questo vale anche per chi non vorrebbe governare con il Movimento 5 Stelle. Naturalmente la mia è una idea come tante altre e quindi opinabile e modificabile in base al “caso” che si verificherà. Ringrazio tutti per l’attenzione, in particolare il professor Gerardo Vespucci al quale auguro un grande successo come preside e principale organizzatore dell’apertura della sua scuola in tempo di COVID-19. Antonio De Matteo Milano
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