Ciao Sergio, non ti scrivo dai tempi di quando eri direttore de L’Unità. Voglio condividere questo mio pensiero con te: Ora il quadro politico inizia a prendere forma. Sappiamo chi entra e chi è escluso dal Parlamento. Mi prendo la licenza di fare una previsione. Non credo che nel lungo termine il Terzo Polo sia risolutivo. Siamo distanti dalla Prima Repubblica e dal fenomeno Democratico Cristiano. Chi vota oggi il terzo polo di Calenda è normalmente distante da quella storia politica, iIrripetibile anche per indisponibilità della Chiesa. Forza Italia e Lega saranno a poco a poco prosciugate da Fratelli d’Italia creando le condizioni di una destra “trumpista” e le condizioni di un vero bipolarismo. Ci vorrà ancora tempo ma la direzione potrebbe essere questa. Se così fosse, la partita più difficile la si giocherà nell’area “Labour”. Solo se il Pd (che non necessariamente deve cambiare nome) riuscirà ad assorbire ed elaborare idee e stimoli, creando un contro altare alla Meloni, ha la possibilità di chiudere il cerchio bipolare che si cerca dal 1994. Chi può farlo? Una donna segretario ( e sarebbe la prima volta dai tempi del PCI) e magari giovane. Gira il nome di Elly Schlein. Chissà che non possa essere un collante e ridare entusiasmo e richiamare un po’ di astenuti.. Però bisogna passare per il congresso del Partitone (a questo punto in primavera) e valutare le tesi e i nomi (e non le correnti). Solo se ci sarà la volontà di rottura a sinistra si potrà pensare di realizzare un sistema solido e maturo perché l’elettore le ha proprio provate tutte: 2008 Forza Italia 37.40% 2014 Partito Democratico 40.80% 2018 MOVIMENTO 5 Stelle 32.70% 2019 Lega 34.30% 2022 FRATELLI d’Italia 26.6% e l’ultima arma che gli è rimasta è l’astensione.. Ti ringrazio dell’attenzione e ti saluto. Marco Ariatta
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Caro Marco
il “terzo polo” non è e non sarà una area di centro a nostalgia DC, ma sarà e dovrà essere parte di un’area RIFORMISTA e EUROPEISTA del 3° millennio e mai Populista.
Nel ripensare al bipolarsmo, applicabile in Italia (come altrove) solo con una legge elettorale a doppio turno, non dobbiamo ricommettere l’errore storico che in Italia c’è solo 1 sinistra, quella del PD, se intendiamo una “sinistra democratica” e non massimalista, ma un ventaglio di sinistre più o meno spinte verso un centro.
Questo è il progetto da costruire in contrasto ad una destra becera e ignorante, non certo di livello Merkel. Ci riusciranno certi personaggi ad abbandonare il perenne rancore rispetto ai politici più bravi e preparati? E soprattutto a far prevalere la competenza alle correnti?
Queste secondo me sono domande esistenziali per un progetto credibile.
un caro saluto
Gianni Moscatellini