Posto questa pagina con le lettere di ieri e oggi di Avvenire per farvele conoscere e, soprattutto, per ringraziare le persone che mi sono vicine.
STAINO/1. UN GRAZIE SINCERO PER QUESTO ANNO
Caro direttore, caro Marco, è domenica e prendo la penna. Ti confesso che quando ho visto la prima “striscia” di Sergio Staino su “Avvenire” ho fatto un brutto pensiero: «Credo che non durerà a lungo»… Invece è andata avanti per un anno. Di questa presenza ringrazio te (che te ne sarai dovute sorbire di lettere cattive!) e Sergio, che si è cimentato nell’impresa (perché tale era ed è stata!). Quando questa mattina, terminata la celebrazione della santa Messa, sono rientrato in canonica e, prima di mettermi a tavola, ho preso in mano “Avvenire” per la consueta lettura quotidiana, già lo “strillo” in prima pagina mi avvertiva che un “triste” compleanno veniva celebrato. Pensando al tuo generoso impegno, ho ritenuto opportuno metterci anche la mia faccia, per quel poco che conta, accanto alla tua e a quella di Sergio. Vuol essere il mio grazie sincero. Buon lavoro a te e a Sergio da
don Agostino Valentini
Trento
STAINO/2. «HELLO, JESUS!» APPUNTAMENTO ATTESO
Caro direttore, mio marito e io siamo abbonati ad “Avvenire” perché è un giornale libero i cui «articoli parlano delle sofferenze del mondo, delle lotte degli umili contro l’infamia, lo sfruttamento e l’ingiustizia, attento alle grida di dolore che si levano dalle parti più lontane e nascoste del mondo», perché è un quotidiano culturalmente raffinato e intelligente e infine perché sfogliarlo è estremamente piacevole! «Hello Jesus» era, per noi, un appuntamento atteso con piacere perché espressione di raffinata, sincera ed intelligente ironia, peccato non poter più sorridere e riflettere sugli spunti suggeriti da Sergio Staino. La prego voler dimostrare, per quel che conta, la nostra simpatia a Staino anche per la bella lettera di saluto da lui scritta e ringraziamo lei per la altrettanto bella e profonda risposta.
Cristina Romano Spica e Massimo Montardi
Imperia
STAINO/3. INVETTIVE CHE RATTRISTANO
Gentile direttore, leggo con dispiacere che Staino ha deciso di non pubblicare più le sue strisce su “Avvenire” a seguito di insulti e minacce a lui stesso e al giornale. Questo mi ha particolarmente ferito. Non ho trovato alcunché di sconveniente nelle strisce di Staino, anche se spesso graffianti e proprio per questo capaci di indurre a riflessioni. Se queste invettive provengono da credenti, la cosa mi rattrista ancor di più. Vuol dire non solo che i contenuti e lo stile del nostro giornale faticano a solcare le coscienze, ma anche che – in questa epoca di contrapposizioni violente – non si riesce a fare il minimo sforzo per capire le ragioni e i punti di vista dell’altro. E se così non si fa, che tipo di cristianesimo si vive? Questa “ortodossia” è avvelenata, al pari di quella di un Sinedrio che non ha saputo cogliere la Verità perché fuori dei propri schemi mentali. Penso che Staino sia così intelligente da saper distinguere, anche se questo non attenua l’amarezza.
Luigi Di Marco
STAINO/4. «GRAZIE PER AVERCI FATTO SORRIDERE»
Gentile direttore, vorremmo, mio marito e io, ringraziare il signor Staino per averci fatto sor- ridere in questi mesi, nonostante i miei problemi di salute. Anni fa Staino non ci piaceva per niente; era (allora) davvero irrispettoso verso la religione. Oggi non condividiamo tutte le sue idee politiche, ma… La prima striscia con un tenerissimo Gesù tra i fanciulli e quella con l’abbraccio al padre putativo sono indimenticabili. Certo, san Giuseppe, un giorno, dirà a Staino, sorridendo: «Sono più alto e più magro di come mi disegnavi tu! E la mia Sposa ha una dolcezza e una grazia che non hai saputo bene cogliere, ma Lei vi ama tanto e ti ha subito perdonato».
Paola e Guglielmo Pedussia
Torino
STAINO/5. BLASFEMO E VERGOGNOSO “AVVENIRE”
Signor direttore, ora il buon Dio ha fatto “sparire” dalla scena il vostro vignettista comunista Staino del blasfemo e vergognoso quotidiano “Avvenire”. Abbia fede che farà “sparire dalla circolazione” anche i “vari” Bergoglio, Enzo Bianchi e “compagnia cantante”, lei compreso, con tutto il seguito dei vari massoni di ogni ordine e grado. Sarà tremenda la Giustizia di Dio su questi empi traditori.
Gianluigi Bazzorini
STAINO/6. DIRETTORE, MA LEI È CATTOLICO?
Signor direttore, sono molto, molto, felice che Staino abbia lasciato la collaborazione con “Avvenire”. Sono, da sempre, una grande lettrice di fumetti, anche quelli non sempre benevoli verso Gesù e il cristianesimo e la Chiesa: ma tanta manipolazione maliziosa di Gesù (reso un comunista e non il Figlio di Dio) non l’avevo mai vista. Credo che tanti lettori la pensino come me e, come me, penso siano anche laureati, lettori di libri e fumetti di vario genere. Dare dell’ignorante a chi non la pensa come te è davvero ingiurioso e scorretto. Detto questo, se però lei, direttore, ci tiene così tanto a Staino si dovrebbe dimettere, perché il suo sentire è incompatibile con la direzione di un giornale cattolico. Signor direttore, lei è cattolico?
Beatrice Rossetti
STAINO/7. GRAZIE SERGIO GRAZIE DIRETTORE
Caro direttore, con viva emozione ho letto la seconda pagina del nostro “Avvenire” di domenica 21 ottobre 2018 con il «Caro direttore- Caro Sergio». Non possiedo le belle doti di Marina Corradi per scrivere cose che fan vibrare i sentimenti umani più belli. Mi limito solo a ringraziare di cuore, lei e Staino, senza aggiungere altro. E a metter da parte, come cosa da conservare con cura anche questa bellissima pagina di “Avvenire”. Fraterni saluti.
Giancarlo Guivizzani
Faella (Arezzo)
STAINO/8. STRISCIA NON SOLO ORIGINALE MA STIMOLANTE
Caro direttore, sono un sacerdote e ogni domenica leggevo con piacere i “messaggi” di Sergio Staino. Oggi voglio ringraziarlo appunto per quei “messaggi” in forma di striscia, non solo originali ma stimolanti: e voglio fargli una preghiera, perché trovi il modo di continuare a incontrare il suo Jesus e a raccontarci questo incontro dalla sua angolazione, aiutando anche il cattolico credente a osservare con altri occhi la realtà umana. Grazie a lei, direttore, e alla redazione di “Avvenire”.
don Silvano Bracci
STAINO/1. QUELLE LETTERE POSITIVE E MAI INVIATE
Gentile direttore, sono un abbonato ad “Avvenire” da alcuni anni (non ricordo più quanti) e questo per dire che è un giornale che mi piace, che mi aiuta, che mi dà idee, che stimola la mia vita… Non credo di aver mai scritto al direttore ma, in relazione alla scelta di Staino di interrompere la collaborazione con “Avvenire”, mi sento in dovere di inviarle queste poche righe. La scelta di Staino è dovuta alle «troppe voci dissonanti… ». Dopo aver letto nel giornale di oggi (domenica 21 ottobre, ndr)«Staino saluta con un abbraccio: “Jesus non merita il microscopio”», ho pensato che forse le lettere che vengono inviate ad “Avvenire” su Staino sono soprattutto quelle di chi è contrario alla scelta fatta a suo tempo di iniziare una collaborazione tra il giornale e Staino stesso. Ho pensato quindi, anche se fuori tempo massimo e con un certo senso di colpa, che è necessario che manifesti la propria idea anche chi, come me, vede (vedeva… ) questa collaborazione come una buona occasione di confronto tra posizioni su alcune questioni diverse, ma tutte con l’obiettivo della ricerca della Verità, e della crescita delle persone che leggono “Avvenire”. Penso anche che la mia lettera, e quella di tanti altri che come me non hanno manifestato la mia stessa idea, poteva forse far risultare minoritaria la posizione di chi oggi sembra aver “vinto” e forse avrebbe convinto Staino a restare… Con tutta la mia stima e il mio apprezzamento per il lavoro che svolge, le invio i miei saluti.
Mario Benedetti
Bevagna (Pg)
STAINO/2. AVETE STRUMENTALIZZATO IL CRISTO, PENTITEVI
Direttore, anche se Staino se ne è andato, ci ricorderemo di quello che avete fatto. Strumentalizzare il Cristo per motivazioni politiche e banalizzarlo è inaccettabile soprattutto per coloro i quali si professerebbero cattolici. Arriverà il tempo della Giustizia! Pentitevi e chiedete scusa branco di canaglie!
Filippo Bianchi
STAINO/3. EPPURE ERA UN’OTTIMA INIZIATIVA
Caro direttore, ho letto con grande dispiacere che Staino non proseguirà la collaborazione con il nostro “Avvenire”. Il dispiacere naturalmente riguarda i motivi, e in particolare l’ostracismo di certi signori… Eppure mi era parsa una ottima iniziativa. Per quello che vale, a Staino e ad “Avvenire” va il mio piccolo ringraziamento «per averci provato».
Luca Fabri
Genzano di Roma
STAINO/4. CRESCE UN CLIMA DI CHIUSURA E INTOLLERANZA
Caro direttore, ho letto con grande tristezza dell’interrompersi della collaborazione di Sergio Staino con il “nostro” giornale. È una grande perdita e un chiaro segnale del clima di intolleranza e di chiusura che sempre più sta crescendo nel nostro Paese e purtroppo anche nel mondo cattolico. Caro Sergio (ci scusi per la familiarità) grazie, grazie di cuore, perché attraverso il sorriso ci ha fatto riflettere sui mutamenti della nostra società e ci ha aiutato a diventare più “umani”.
Agostino e Mara Usai
STAINO/1. A CHI TOCCA DI ANDARE ALLìINFERNO? SOLO DIO LO SA
Caro direttore, lo sa, sono uno sempre fuori dal coro… ma mai avrei mai pensato che una “striscia” simpatica come “Hello, Jesus!” di Staino sollevasse tante polemiche. Sono convinto che solo chi sorride andrà in Paradiso e pensavo che fosse gradita a molti. La verità, per me, è brutale: molti cattolici andranno sicuramente all’inferno.
Francesco Zanatta
Brescia
Mi ero ripromesso di non rispondere a nessuna di queste lettere sul “saluto” di Sergio Staino a noi tutti. Ma lei, caro amico, riesce quasi sempre a farmi reagire. E mi lascio spingere a farlo dalla sua conclusiva e amarissima «brutale verità», a costo di entrare con «timore e tremore» – o, se vuole, con piccola scienza e grande speranza – su un terreno spinoso e rovente come quello dell’inferno. Non so se l’inferno sia vuoto o pieno di popolate malebolge, e comunque non oso immaginare nessuno consegnato all’eterna tristezza, perché solo Lui sa. Ma continuo a credere e a sperare che la tenerezza del Padre, il sacrificio del Figlio e la forza dello Spirito sono così grandi che, infine, il sorriso di Dio illuminerà e darà senso alla libertà e all’amore che c’è in ognuno di noi. (mt)
STAINO/2. FAR SORRIDERE E FAR PENSARE È UN DONO
Caro direttore, le scrivo di domenica, ho appena letto la lettera di Sergio Staino e la sua risposta. Sono un abbonato e un lettore che aspettava la “striscia” di Staino perché l’ho trovata sempre divertente ma con la grande capacità di farti pensare, come è dono di pochi. È un peccato non averla più su “Avvenire”; sono un cattolico, o meglio un cristiano, che si arrabatta con i propri dubbi e le problematiche di tutti coloro che sono in questo mondo. Mi ritengo anche una persona fortunata, con un buon lavoro e una bella famiglia, 61 anni due nipotini e reduce da una grave malattia che ora si è risolta. Unico cruccio trovarmi a lasciare alle mie figlie e ai miei nipoti un mondo che non mi piace più, pieno di astio, di cattiveria e di estremismi di tutti i tipi che ho paura non porteranno nulla di buono. Anche nella mia parrocchia sento discorsi e frasi che non dovrebbero stare in bocca a nessuno, figuriamoci a chi si professa cristiano… Mi piacerebbe avere raccolte tutte le strisce che Staino ha fatto per “Avvenire”! Un caro saluto a lei, direttore, e a Staino.
Guido Stoppacciaro
Corciano (Pg)
STAINO/3. HA FATTO BENE A LEVARSI DI TORNO
Direttore, la presenza di Staino su “Avvenire” è una delle migliori testimonianze sul livello al quale è sprofondata la Chiesa bergogliana. Staino ha fatto proprio bene a levarsi di torno.
Luciano Badesso
Grosseto
STAINO/4. “AVVENIRE” È UN PO’ PIÙ POVERO
Caro direttore, la chiusura delle strisce di Staino è un peccato,in tutti i sensi. “Avvenire” è un po’ più povero.
Mauro Terragni
Novate Milanese
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Egregio signor Gianluigi Bazzorini,
Io non credo che esista un dio come il suo, ma se dovesse esserci stia tranquillo: saremo in molti a morire combattendo contro lei ed il suo dio. Io spero in un Dio buono e generoso che aiuti l’umanità a vivere senza odio e cattiveria che albergano pesantemente nel suo animo, signor Gianluigi. Antonio De Matteo Milano