Siamo Giancarla Codrignani e Laura Renzoni Governatori, cittadine bolognesi che hanno sempre avuto a cuore il futuro del paese, e desideriamo condividere alcune argomentazioni sul voto referendario che – danneggiato dalla sovrapposizione con elezioni amministrative – deciderà sulla riduzione della nostra rappresentanza in Parlamento.
Siamo molto preoccupate per la decisione finale del Pd che, dopo aver votato per tre volte NO in Parlamento, ha definitivamente deciso il SI’ per adeguarsi alla scelta del M5S. Una di noi due è iscritta al Pd, ma voteremo no. La giustificazione formale della modifica – il risparmio sulla spesa politica – è inaccettabile per la sua irrilevanza, ma soprattutto perché mortifica la civiltà della vita sociale. vorremmo che si dicesse finalmente basta all’antipolitica, anche perché la mancanza di informazione e discussione ha lasciato soli i cittadini che sembrano avere dimenticato il senso della rappresentanza, della stessa istituzione parlamentare e perfino della personale responsabilità del voto. Suggestionati da antiche tendenze qualunquiste che hanno indotto ad attaccare non le “caste” e le lobbies ma le istituzioni, e da slogan nazionalisti (azzerati dal transnazionale Covid19?), abbiamo subito un’ignobile legge sulla sicurezza, vediamo crescere la violenza, non ci rendiamo conto che la cittadinanza italiana, ormai coniugata con quella europea, ci responsabilizza anche in ordine alle prossime proposte governative (ovviamente da sottoporre al Parlamento) in ordine al Recovery Fund. Rischiamo di perdere alcuni dei nostri diritti.
Infatti questa riforma:
– non conta sulla promessa legge elettorale per provvedere alle esigenze applicative della riforma,
– manca di un quadro di riferimento che finalizzi la riduzione numerica alla maggior efficienza del lavoro parlamentare rendendo inaffidabile una riforma che può prevedere un’evoluzione oligarchica, tanto più che sono state presentate proposte per abolire il vincolo di mandato che renderebbe il parlamentare soggetto al partito di appartenenza, e per istituire il referendum confermativo che può delegittimare qualunque legge approvata dal Parlamento,
– colloca il nostro Parlamento al penultimo posto in Europa per indice di rappresentatività e sconvolge il rapporto tra i cittadini e l’istituzione che i costituenti avevano voluto di 1 deputato ogni 100.000 abitanti e di 1 senatore ogni 200.000,
– indebolito il rapporto dell’istituzione con gli elettori, rafforza la discrezionalità dei partiti forti e comporta la compressione dei gruppi minoritari.
Il Parlamento deve restare il fondamento dello Stato di diritto e la Costituzione non può essere oggetto di manovre di potere. Voteremo NO.
2 Comments
Voterò Si convinto e sicuro di non fare correre nessun rischio alla nostra democrazia. La riduzione dei parlamentari, votata dalla maggioranza del parlamento italiano compreso il PD, costringerà, i partitini, le numerose associazioni, i tantissimi Masaniello, i generali senza esercito, come diceva qualcuno che poi ha preferito diventare ”comandante solitario”, ad accettare e praticare il compromesso delle idee , se vorranno partecipare alla gestione della cosa pubblica. Politicamente parlando la sinistra sarà costretta a smetterla di essere una catena di montaggio di “ Masaniello” pronti a blindare e santificare le proprie sparute ed inconcludenti idee attribuendole Inutilmente alla maggioranza del popolo italiano e barricandosi “sull’aventino” con il loro dogma Integralista, oscurantista ed inconfutabile. Nelle grandi democrazie non sono rappresentati nel parlamento nazionale l’opinioni di minoranza direttamente dai partitini, ma da due partiti principali che raccolgono le varie idee ed arrivano ad un compromesso, come succede ad esempio in USA. L’Italia è come un pollaio con tanti galli e come dice il proverbio non diventa mai giorno. Io spero che la suddetta riforma costituzionale con la vittoria del SI al prossimo referendum normalizzi il “pollaio”.
Dovremmo forse imparare, per allargare la democrazia, che quando andremo a votare non sceglieremo un partito per realizzare la nostra idea ma voteremo quello che meglio la rappresenta. Buona domenica a tutti e soprattutto a coloro che la pensano diversamente da me. Antonio De Matteo Milano
Domenica e lunedì prossimo in sette regioni italiane si vota per il rinnovo dei consigli regionali. È importante visionare i programmi dei singoli candidati governatori: solo così si può scegliere il modo migliore per cercare di realizzare,sia pure parzialmente, le nostre idee, nella gestione dei territori in cui noi viviamo. Con gli abitanti delle suddette regioni vorrei discutere e per questo mi permetto di scrivere qui di seguito alcune mie considerazioni sul cosiddetto “voto utile”.
Io ragiono così. Parto dal presupposto che non potrò scegliere la forza politica che realizzerà le mie idee, ma devo optare per quella che più si avvicina al mio pensiero: neanche le divinità mettono d’accordo tutti sulle loro idee. Quindi, per fare una scelta oculata,devo leggermi e cercare di capire i programmi dei candidati governatori che posso facilmente trovare sul web o comunque sui volantini cartacei che si trovano presso le sezioni dei singoli partiti. Io non voto coloro che si limitano ad attaccare il proprio avversario dicendo: “è un incapace, un ladro, un comunista,un fascista ecc.” evitando così di parlare del loro programma e disimpegnandosi sulla gestione del territorio. Non mi faccio ingannare dagli slogan tipo: “prima i pugliesi, i toscani ecc”, oppure sulla questione degli emigranti,” aiutiamoli a casa loro impedendo loro di partire con il blocco navale”, ma vado a verificare sui loro programmi come realizzeranno i suddetti intenti e controllerò, in caso di vittoria della Forza politica che io voterò, come e quando realizzeranno le loro promesse. Certo i programmi elettorali possono essere disattesi, ma certamente meno degli slogan che essendo vaghi non si possono contestare. La politica è importantissima per la gestione della nostra società e quindi è assolutamente necessario che tutti noi ce ne occupiamo concretamente a partire dai territori. Concludo dicendo: andiamo a votare in massa alle prossime elezioni e cerchiamo di realizzare le nostre idee difendendo la nostra democrazia rappresentativa. Buon inizio settimana tutti Antonio De Matteo Milano