Testo della lettera ricevuta dalla proprietà.
OGGETTO: nomina Luca Falcone.
Abbiamo il piacere di comunicarVi che a far data dal 21 maggio p.v. il ruolo di Direttore Editoriale del quotidiano verrà assunto da Luca Falcone.
La presente sostituisce integralmente le precedenti comunicazioni con la nomina di Sergio Staino.
Con i migliori saluti.
L’Amministratore Delegato
Dott. Guido Stefanelli
8 Comments
Caro Sergio,
soolo due righe per sottolineare il degrado dei rapporti anche umani che traspare da questo comunicato. Intanto, è formulato molto male sul piano anche tecnico; quindi, non dice una parola sul tuo lavoro, sulla tua generosità. Giusot o sbglato che fosse il progetto di rilancio dell’Unità, chi ci ha creduto e si è sarificato per queto merita rispetto e l’onore delle armi nella sconfitta.Sconfitta determinata, sostanzialmente che non si può fare un giornale espressione delle idee di un partito e dell’area vasta che ad esso si riferisce se la pte maggioritaria del gruppo dirigente di quel partito in sostanza non ci crede, non crede cioè nel partito. il discorso sarebbe lungo, né ho voglia di affrontarlo qui, ma un segno di solidarietà volevo vhe ti arrivasse.
io al rilancio dell’unità ci avevo creduto, è andata male purtroppo ma grazie all’abbonamento che avevo sottoscritto ho potuto scoprire e accedere a questo blog. a proposito come posso fare per invogliare gli amici e compagni del PD ad iscriversi in modo che possano leggerlo e se vogliono esprimere le loro idee?
grazie marco sironi
Come hai fatto tu: mandando il link e invitandoli ad iscriversi.
Sergio
Caro Sergio, spero che anche se non ti hanno rinnovato l’incarico, di cosa poi spiegamelo, visto che l’Unità è chiusa da tempo, ti voglio ringraziare per il tentativo di rianimare un giornale che era letto da pochi, ma che il partito poteva e doveva mantenere in vita.
Questa è una delle poche cose che rimprovero a Renzi, con tutti i soldi che si spendono nel partito, penso che anche se l’Unità era in perdita, si doveva comunque mantenere viva.
Questa oramai è storia, negativa per il PD, ma andiamo avanti, leggendoti sul tuo blog, che spero non chiuda.
Saluti e grazie per l’impegno.
Camillo Repetti
Senza alcun dubbio una comunicazione brutta e scostante nella forma e, soprattutto, padronale e irriverente nei contenuti. Sergio Staino non è uno qualunque ma un pezzo importante della storia della sinistra e del nostro giornale. E’ grave, anzi gravissimo. Mi auguro che quel signore si ravveda e modifichi con adeguati comportamenti l’infelice atteggiamento. Non è in discussione la possibilità della proprietà di alternare il gruppo dirigente ma una lettera così, a mio giudizio e per esperienze personali, rappresenta un’azione di mobbing che squalifica chi l’ha scritta e la governance della società. Si può giocare con i risultati ma non con i sentimenti. Andassero a documentarsi chi è Staino, magari leggendo qualche copia di Tango o Cuore, due corposi inserti, poi autonomi, dell’Unità a cui diede lustro e prestigio. Tutta la mia solidarietà a Sergio e sono convinto che questo blog sarà sempre più la sua rivincita editoriale. Al contrario di quel signor Stefanelli, noi, che ti seguiamo e con passione commentiamo i tuoi post, siamo penne svelenite, educate, di esperienza. Un caro saluto ed un’esortazione: “non mollare”. Per te ma soprattutto per noi, tuoi incrollabili estimatori
Perfino nelle squadre di calcio quando si licenzia un allenatore per lo scarso rendimento della squadra lo si ringrazia per il lavoro svolto, nemmeno quello.
Sono fra quelle poche migliaia di persone che continuava a comprare e leggere l’Unità per abitudine e perchè mi piaceva, era l’unico giornale da dove potevi capire la verità sulla vita interna del PD e non solo.
Ma era evidente la frattura fra il direttore e la sua redazione con la proprietà della testata.
Era evidentissima la diversità della missione, un direttore e una redazione che credevano nel loro lavoro e ci mettevano tutta la loro intelligenza e tutto il loro impegno di fare un giornale, e di contro una Società che si era assunto l’onere di finanziarla ma senza crederci, un fastidio, un favore a chi non si poteva dire di no.
Questo è stato uno degli errori di Renzi, dopo essersi sbilanciato pubblicamente per un rilancio del giornale, l’ha messa nelle mani di una società i cui dirigenti forse non erano nemmeno di sinistra, e l’ha lasciata andare verso il suo destino.
Mi viene solo un dubbio e cioè che nel giornale non ci credeva nemmeno lui, ma ha solo usato il rilancio per spostare voti verso la sua persona perchè nonostante tutto il marchio L’Unità è tuttora molto sentito nella sinistra del PD.
Non credo che un partito di centrosinistra con questi dirigenti possa avere un futuro.
Una bandiera gloriosa rimane tale per sempre, ma non la puoi usare nelle future battaglie. I fatti lo dimostrano: il giornale l’unità non è riuscita a stare in piedi da sola affermandosi Idealmente ed economicamente nella nostra attuale società.
Caro Sergio la tua bravura e la tua intelligenza non è e non sarà messa in discussione: non ci sarà nessuno che farà rinascere l’unità e per bene che vada non si chiamerà tale.
Buona giornata a tutti. Antonio De Matteo Milano
Quattro righe fatte apposta perché formalmente dovevano essere fatte. Neanche un ringraziamento, come se andasse tutto bene. Non aggiungo altro davanti a questa strafottenza!