L’Italia della paura è già qui. Basta consultare le ultime previsioni e si vede che, a fronte di un 5 stelle in lieve calo c’è una Lega in fase esplosiva. Grosso modo ognuno di questi movimenti dovrebbe raccogliere il 28 per cento dei voti: 56 per cento in due, la maggioranza assoluta. Ma, con un po’ di astuzia, possono avere più del 56 per cento dei deputati.
Questa non è un’Italia che fa ragionamenti o che riflette sulla propria situazione. Vive solo di paure. Paura dei negher, paura che qualcuno entri in casa sua di notte per rubargli il televisore e violentargli la figlia, paura che qualche governo, di notte, vada a frugare nei suoi conti correnti, paura che la signora Merkel gli porti via la Bmw parcheggiata davanti a casa (ignorando che la signora Merkel le Bmw le fa).
Questa Italia è lontana mille chilometri dall’Italia vincente in Europa che Renzi ci mostrava nelle sue slide all’inizio della sua esperienza di governo. Non c’è mai stata un’Italia vincente in Europa. Erano balle di Renzi. L’Italia è questa: un paese che sta cercando a fatica, di tirarsi fuori dalla palude, ultimo in Europa per crescita e produttività, pieno di debiti. Un’Italia che perennemente elemosina soldi in Europa.
Il risultato politico di questa situazione, è un’Italia irrazionale, istintiva, brutta. Ma è un’Italia che vota. E che oggi ha dato il suo consenso (e lo ridarà a settembre) a due formazioni politiche che hanno promesso la luna e che si propongono almeno tre obiettivi:
1- Spendere somme immani (100-120 miliardi, a debito).
2- Uscita dall’euro e dall’Europa per finanziare quei debiti con carta straccia stampata direttamente da loro.
3- Fine della democrazia, troppo fastidiosa, tutto il potere al popolo, cioè a loro, la nuova Kasta.
Più in generale, queste due formazioni vogliono sconvolgere il nostro modo di vivere (ci si potrà armare e sparare anche alle ombre) e anche la nostra collocazione internazionale. Non più vicini all’Occidente, ma vicini alla Russia di Putin.
Contro di loro non c’è niente. Berlusconi, con la sua Forza Italia sta attaccato a Salvini e sogna un piano alternativo: conquistare con il centro destra la maggioranza assoluta, cosa che può fare solo trascinandosi dietro il razzista Salvini e magari consegnandogli la guida del governo che ne nascerebbe. Dalla padella alla brace.
Il Pd è una specie di morto che cammina. Renzi è uscito dal suo silenzio zen per dire che si farà una lotta casa per casa. Per dire cosa non si sa. Non c’è un’idea vincente. In realtà la sinistra liberal-democratica è rimasto un slogan: Renzi non lo ha mai riempito di contenuti, se non qualche accenno populista (solo di recente ha ripreso a parlare di riforme).
Oggi il Pd va alla guerra c ontro le armate sovraniste con un esercito quasi disfatto e demotivato e senza una strategia chiara.
Di recente è stata lanciata l’idea dell’Alleanza Repubblicana: dentro tutti quelli che sono contro i sovranisti. Ottimo.
Se però a questa Alleanza non aderisce almeno un pezzo di Forza Italia, sarà soltanto una specie di Ulivo in formato ridotto e rissoso, come da tradizione. Cioè un soggetto perdente.
E allora l’Italia della paura risulterà vincente, farà i suoi disastri, distruggerà il nostro benessere e nessuno sa come potremo venircene fuori.
11 Comments
Sempre ottimista, il nostro Turani …! E Sergio subito ce lo regala, per tenerci su di morale!
E non si può negare che dica cose ragionevoli, in parte.
Il fatto è che da bravi italiani abbiamo sempre bisogno di un capro espiatorio, che ci sollevi dalle nostre responsabilità, dall’ignavia, dalla mancanza endemica di coraggio politico.
Renzi ed il PD sono perfetti per la causa: non importa che abbiano provato (e in larga misura realizzato) una quantità mai vista di riforme, che abbiano smosso uno stagno infetto da vent’anni di potere berlusconiano, NON contrastato dalla sinistra (il NON maiuscolo NON è un refuso!).
Anzi, proprio per averlo fatto, adesso essi sono indicati come la causa di tutti i mali.
Strano destino: ci costruiamo gabbie nelle quali ci chiudiamo, poi buttiamo fuori la chiave e cominciamo ad urlare:
“Fatemi uscire!”
Ci creiamo con le nostre mani condizioni di disagio e le ribaltiamo fuori di noi.
Creiamo categorie e ci restiamo appiccicati.
Oggi Michele Serra si spaventa della contrapposizione tra “governo del popolo” e “governo dei mercati”, prevedendo la scontata vittoria del primo.
No, non è quella la sfida. E invito le persone di buon senso a non fare confusione. I mercati sono uguali per tutti, è come il sole o la pioggia. E non si fa un governo solamente per il sole. Un buon governo non deve patire né il sole né la pioggia.
Guai a cadere nella dicotomia di Michele.
Il centrosinistra in questi anni ha dimostrato, checché ne dica Turani, che infatti in altri momenti era contento delle riforme avviate e fatte, di essere più adatto alle condizioni date, ha saputo gestirle. Malgrado l’ottusa, ma interessata, opposizione di tutti i media, dei maitre à penser, dell’intellighenzia di una inutile sinistra, ferita nell’orgoglio.
Questa destra populista vuole invece farci credere che non pioverà più, ma con tutta evidenza non è vero.
Sta a noi non cadere nel tranello. Nessuno cambia, nel breve, le condizioni atmosferiche. Ci vogliono decenni, secoli e tanta protervia per accanirsi contro la natura. Non basta Salvini e quel bamboccione di Di Maio: possono solo portarci sotto l’egida della Russia, della Polonia e dell’Ungheria. Non ti dico che sole pieno …!
La sinistra, il centrosinistra, c’è eccome. Saremmo milioni, se solo ci convincessimo che le scorciatoie sono fasulle e che insieme si va più lontano. Che non bisogna disperdersi in mille rivoli insignificanti. Essere cosciente che ne va del benessere di tutti.
Ancora ieri in piazza a Torino ho sentito un oratore (non un militante qualsiasi) affermare che non importa vincere, basta che la sinistra ci sia e si ritrovi intorno a rassicuranti parole d’ordine (anche se vecchie di decenni).
Ecco, usciamo da questa apatia, ritroviamo lo spirito vincente, l’orgoglio, la voglia di contare e non solo di testimoniare.
E troviamo il coraggio di urlare: “Fanculo ai sovranisti, fanculo ai populisti!”
Si può fare. Avanti.
Caro Ernesto,
ho postato questo Turani proprio pensando a te. Ultimamente ti eri lamentato perché avevo diminuito la presenza di Turani sul blog e allora un po’ per scherzo ho pensato di postarlo per farti arrabbiare visto appunto come trattava Renzi. Comunque sono d’accordo con te, qualcosa di vero c’è.
Sergio
Turani è persona intelligente e so che è arrabbiato almeno quanto me, e non (solo) con Renzi.
Turani ha ben chiari gli obbiettivi del riformismo, anche se a volte gli sfugge che nessun politico è libero di fare tutto quello che sarebbe più opportuno in un dato momento.
La politica richiede equilibrio, compromessi, capacità di mediare. E prevede che si perda, a volte, anche malgrado i risultati raggiunti, soprattutto se tutti insieme concorrono a darti addosso.
Turani sa, ed ha più volte detto, che Renzi è risorsa imprescindibile per il riformismo italiano e sa che è stato sottoposto, insieme al PD, ad un autentico stalking da parte di tutto l’establishment pregresso.
E lui si è pure tirato addosso gli strali di tutti, ben contenti di avere un bersaglio.
Ma adesso, serve ancora stare a rivangare? Non vediamo come siamo ridotti, con lo spread che vola verso 500 punti?
Chi si può preoccupare dei risparmi degli italiani se non noi?
Turani indichi progetti fattibili, faccia proposte operative. Gliel’ho già chiesto parecchie volte, ma il suo spirito critico, destruens, è più sviluppato della parte construens.
A noi serve quella adesso, serve come l’aria.
Buona fortuna a tutti.
che la situazione non sia rosea è di tutta evidenza. quindi mi astengo dal presentare la mia personale visione pessimistica. ho però in serbo uno scenario ottimistico. non credo siano tanto pochi gli elettori che abbiano qualche soldino in euro sul conto corrente e magari qualche buono del tesoro nelle sue varie forme. Credo sappiano molto bene che fine faranno i loro risparmi con la nuova lira. Quanti poi hanno uno stipendio o una pensione in euro credo sappiano come scenderà il loro potere d’acquisto e se non lo sanno possono rivolgersi al Prof. Savona che in una intervista ha preconizzato una svalutazione del 30 o 40 %. Mi pare già un bel blocco sociale, se, e qui sta il problema, lo si saprà informare e organizzare. Machiavelli scriveva che agli italiani si può togliere di tutto ma non la “robba”. E’ interessante poi la presa di posizione dei sindacati confederali e delle varie organizzazioni sociali e per ultimo, ma non ultimo, dei vescovi. Voglio aggiungere anche che gli aspiranti al reddito di cittadinanza credo lo vogliano in euro e non in lirette con un potere d’acquisto pressoché uguale al possibile REI. E’ pura illusione la mia? mi voglio illudere che la paura del negher sia superabile? una speranziella ce l’ho.
Ciao Sergio , ciao tutti, sempre piccante Turani . Per certi aspetti ha ragione ma mi trovo completamente d’accordo con Ernesto e non sto a ripetere perché. Credo che se ritroviamo una vera unità potremo dire la nostra anche alle prossime elezioni. Una cosa mi preme però dire. Le riforme fatte dal governo e quelle che ancora sono in cantiere mi hanno trovato d’accordo in tutto e per tutto pertanto posso essere classificato un Renziano ma vorrei suggerire da militante ma anche da padre a Renzi ” stanne fuori in questa tornata ci sarà tempo , la tua presenza nella prossima campagna elettorale può essere letta come una rivincita e soprattutto una divisione all’interno della sinistra. Oggi più che mai abbiamo bisogno di unità ” Qualcuno glielo faccia sapere
Marco bs
Sembra facile!
Ripeto (chiedo venia) quanto già scritto giorni fa.
La soluzione è quella di Socrate: la cicuta!
Radicale, definitiva, appagante, dimostrativa.
Altro che ruolo da mediano …!
I motivi non sono importanti, basta il “sentiment”, il senso comune, inappellabile.
E tutti vivremo più sereni e vincenti … finalmente!
Mi pare si facesse così anche ai tempi di Robespierre. Ah! bei tempi!
Auguri, Italia!
Caro Sergio,
è difficile governare un paese come l’Italia in cui tutti i partiti dicono tutto e il contrario di tutto. Questa sera sentivo, per televisione Salvini e poi un rappresentante del Movimento 5 Stelle,del quale non ricordo il nome, che confermavano di non voler uscire né dall’unione Europea e ne dall’euro. Subito dopo però i due rappresentanti suddetti, dietro insistenza del presentatore, ammettevano di avere un piano B per uscire dall’euro e dall’Unione Europea se quest’ultima non avesse accettato le loro proposte. Il loro piano B prevede il ritorno alla lira che sarebbe svalutata e tutti nostri risparmi compresa le pensioni e gli stipendi subirebbero un tracollo e forse sparirebbero. Io credo che dovremmo essere più onesti con noi stessi e soprattutto gli intellettuali, come il sig.Turati, dovrebbero spiegare agli italiani che tornare a coltivare il proprio orticello difendendolo dai barbari con il filo spinato non è possibile e non si può fare. Non possiamo difendere i nostri privilegi, noi occidentale, ancora per parecchio tempo e dovremmo occuparci dell’Africa, dell’Asia, dell’India se vogliamo sopravvivere. Noi tutti, e a maggior ragione gli intellettuali, dovremmo smetterla di criticare Qualsiasi idea ch’e’ diversa dalla nostra. Prendersela con qualcuno ,ad esempio Renzi che avuto il torto di tentare di fare qualcosa in questo paese, è ridicolo è controproducente se non si propone una soluzione alternativa. Io avrei una proposta. Eccola
Io sono disposto a mettermi insieme ed a lavorare con tutti coloro che vogliono rafforzare l’unione europea e la sua moneta. Spero che si costituisca un partito in cui possano unirsi uomini e donne che abbiano come obiettivo una grande, democratica e forte Europa, senza nessun piano B. Può darsi che questo partito non vinca l’ elezioni però io non sono disposto ad abbandonare questa strada e continuerò a lottare per questo. Certo parlare di Europa in senso generico è facile,ma io aggiungo di più. Voglio una Europa con un esercito, con un regime fiscale uniforme, e nella quale i poteri nazionali siano ridotti a favore di quelli dell’unione .
Utopia? Io penso di no e lotto per questo buonanotte a tutti Antonio De Matteo.
Totalmente d’accordo con Antonio
Come sempre condivido tutto quello che avete detto e mi dispiace che Turani che seguo, dica quelle cose molto generiche e non all’altezza alla sua fama.
Repetti Camillo
Prima Turani. Al quale consiglio di cominciare per tempo, se non l’ ha già fatto, ad accantonare riserve alimentari e ritirarsi in una baita dimenticata da Dio, in attesa della fine del diluvio.
Poi, la zattera per la sinistra. Anni fa’ Marco Pannella fondò un Partito Transnazionale. Oggi si potrebbe guardare a quell’ intuizione come una opportunità intelligente per gli uomini di buona volontà che non vogliono perder tempo a rifare ogni giorno l’ analisi del sangue di Renzi.
A Repubblica di Weimar è stata indebolita anche iniziative improvvide dei partiti di sinistra ( per cogliere il suggerimento di Codrignani)
Sandra Festi.