Devo confessare di essere diventato, mio malgrado, un ammiratore dei 5 stelle. La loro protervia va oltre i limiti dell’umano e ascende a vette quasi divine. Non hanno mai aperto un libro in vita loro, ma sembrano appena scesi dall’Olimpo.
A Di Maio tutto il mondo conosciuto ha spiegato in lungo e in largo che il problema italiano consiste nella bassa crescita e nella stagnazione della produttività. Ma lui si inventa la dignità, un non-problema. Nessuno si è lamentato per il trattamento dei lavoratori, grosso modo lo stesso in tutta Europa.
Quello della dignità è un tipico problema inventato. Qui non ci sono operai schiavizzati o malmenati. Più o meno il codice civile e i diritti dei lavoratori sono rispettati ovunque. Ove non lo fossero, ci sono gli ispettorati del lavoro. Ma Di Maio doveva inventarsi qualcosa, a fini propagandistici. E così, non capendo assolutamente niente di industria e di lavoro, è andato sul moralismo: la dignità. E insiste, contro tutto e contro tutti. Come se la sua fosse una rivelazione divina. E non la sciocchezza del secolo. Gli hanno spiegato che rischia di fare qualche centinaia di migliaia di disoccupati, in un paese che ne ha già tanti, troppi, ma lui tira dritto, sempre con quel sorrisetto un po’ da ebete che non sa mai dove si trova e che cosa stia facendo.
Di Maio è il primo esemplare umano di essere totalmente impermeabile. Niente lo tocca, niente lo scalfisce. Sembra un robot di titanio. Corre verso lo sfascio del paese con la stessa allegra inconsapevolezza che fino a ieri gli faceva scrivere cose insensate e violentissime in Rete (“Alfano, si dimetta entro 5 minuti”, ma perché? Chi sei?).
Il suo dante causa (cioè padrone) Davide Casaleggio è ancora peggio. Più misterioso, meno sorridente, gli piace essere immaginato come lo stregone che sta nascosto nella sua buia caverna a preparare pozioni magiche e filtri d’amore.
Quanto a scempiaggini, rivaleggia con l’allievo Di Maio. L’ultima che si è inventato è che la democrazia rappresentativa è alla fine. Arriva la civiltà dei clic, il popolo che decide. E questo in un paese dove non decolla nemmeno Netflix, dove almeno ti fanno vedere dei film a poco prezzo. E dove, come abbiamo scoperto tutti, i clic servono soprattutto per mandare in parlamento e al governo dei perfetti idioti che non sono nemmeno in grado di capire di che cosa si stia parlando. Da quella che dice che il Pil sale perché la gente usa i condizionatori (fatta subito ministro) a quell’altra che va in commissione bilancio, ma non conosce il bilancio (“Poi vi mandiamo quello bravo”, dice il suo boss).
Di discutere o polemizzare con Casaleggio non vale la pena. Basterà ricordargli che se tutto il mondo civilizzato ha deciso di usare il bidet e il sistema rappresentativo una ragione ci sarà pure. Forse il fatto che tutti gli altri sistemi (lavarsi nelle fontanelle pubbliche e votare online) sono peggiori. Ci sono cose che ormai sono acquisite, sono parte integrante della nostra civiltà. Di tutte le civiltà democratiche del mondo. Ma Casaleggio non lo sa. Lui vive attaccato ai suoi computer. Il mondo sono i suoi schermi. Schermi che trasudano balle e stupidaggini, molte delle quali messe lì proprio da lui e dai suoi allievi. Solo che ormai la tempesta di fake news è tale che nemmeno loro si capiscono più niente e le prendono per vere.
Per il loro bene, di Casaleggio e dei suoi adepti, servirebbe proprio un’indagine specialistica. Qualche poliziotto e molti medici.
Questi ormai sono lanciati sulla tangente e sono persino oltre il fascismo. Sono in un metauniverso tutto loro e che di reale non ha niente. Il mondo che hanno in testa è un mondo nel quale Casaleggio e quattro idioti gestiscono il paese via computer. Nemmeno Putin, nemmeno Trump sono arrivati a tanto.
Ma noi siamo sempre qui sulla terra. E rischiamo di farci molto male. Sono peggio della xylella. Fanno fermati, in fretta. Non invitati alle feste del Pd. Mai.
2 Comments
Caro Turani ,
il problema non sono “i 4 idioti “, ma i milioni di Italiani che li hanno votati che non possono essere considerati “idioti”altrimenti rischia di rimanere da solo tra gli Italiani normali, Non perdiamo tempo con gli epiteti che hanno come unico risultato l’aumento del simpatizzanti della lega di Salvini e del movimento cinque stelle di L. Di Maio e parecchi “vavanculo”a chi li scrive o li pronuncia. Spiegamo piuttosto, e a lei ch’e’ un intellettuale dovrebbe riuscire meglio, che i problemi non si possono risolvere con gli slogan, ma secondo regole ed algoritmi precisi e sperimentati. Gli algoritmi non sono una parolaccia o un slogan ma sistemi e procedure concrete e precise realizzate in base ad esperienze e regole già conosciuta e studiate e non si possono inventare con un click. Per i motivi suddetti il governo attuale non è riescito a produrre fino adesso leggi che realizzino le loro promesse elettorali e forse non le produrranno mai. Infatti non puoi abolire la legge Fornero senza aver prima individuato i miliardi di euro che ti servono per abolirla. Non riesce a far crescere l’occupazione se non riduce le tasse sul lavoro, dopo aver trovato i soldi, rendendo così conveniente per l’imprenditore assumere a tempo indeterminato. Forse con ragionamenti simili, senza offendere nessuno, riusciremo a fare in modo che gli eventuali “ idioti” non abbiano seguaci . Io penso che la strada che ho indicato sia meno impervia e più utile della sua sig. Turani, ma rispetto la sua idea e chiedo scusa per la mia eventuale presunzione. Buona serata a tutti Antonio De Matteo Milano
Avete ragione tutti e due, si devono dire le cose senza ipocrisie e Turani le dice, cose che pensano in tanti.
Poi anche Antonio dice cose giuste, ci vuole un mix vincente.
Repetti