Caro Sergio,
io non so te, ma questa faccenda del reddito di cittadinanza mi manda fuori di cervello. Ora, lentamente, molto lentamente, sta venendo fuori la verità: sempre stata per altro sotto gli occhi di tutti. Insomma, lo vogliamo capire o no che quello proposto dai Cinquestelle NON E’ ‘reddito di cittadinanza’? per il quale, come dice la parola stessa, basta essere cittadini? è chiaro, adesso, che ‘reddito di cittadinanza’ è stato un abuso di parola e che il progetto Cinquestelle – buono, cattivo, realizzabile, non realizzabile, questo non è il punto – è semplicemente una misura di contrasto della povertà, non così diverso da un reddito di inclusione, o comunque da una misura di Welfare classico? Dice Di Maio agli industriali: ‘Tranquilli, non lo diamo mica perché la gente se ne stia sul divano’. Benissimo, ma appunto: il ‘reddito di cittadinanza’ come tale non si preoccupa se uno sta sul divano o lavora dodici ore al giorno: è per tutti i cittadini e basta. O cliccate in rete, diobòno, che ci sono siti che spiegano benissimo la differenza! uno a caso: https://soldielavoro.soldionline.it/guide/educational-lavoro/reddito-di-cittadinanza
io non so te, ma questa faccenda del reddito di cittadinanza mi manda fuori di cervello. Ora, lentamente, molto lentamente, sta venendo fuori la verità: sempre stata per altro sotto gli occhi di tutti. Insomma, lo vogliamo capire o no che quello proposto dai Cinquestelle NON E’ ‘reddito di cittadinanza’? per il quale, come dice la parola stessa, basta essere cittadini? è chiaro, adesso, che ‘reddito di cittadinanza’ è stato un abuso di parola e che il progetto Cinquestelle – buono, cattivo, realizzabile, non realizzabile, questo non è il punto – è semplicemente una misura di contrasto della povertà, non così diverso da un reddito di inclusione, o comunque da una misura di Welfare classico? Dice Di Maio agli industriali: ‘Tranquilli, non lo diamo mica perché la gente se ne stia sul divano’. Benissimo, ma appunto: il ‘reddito di cittadinanza’ come tale non si preoccupa se uno sta sul divano o lavora dodici ore al giorno: è per tutti i cittadini e basta. O cliccate in rete, diobòno, che ci sono siti che spiegano benissimo la differenza! uno a caso: https://soldielavoro.soldionline.it/guide/educational-lavoro/reddito-di-cittadinanza
Allora: è mai possibile che in un paese dotato di un tasso intellettivo medio si sia fatta buona parte della campagna elettorale, e si discuta ora di governo, girando intorno ad un equivoco terminologico? E che si facciano proiezioni di spesa diverse e contrastanti, ancora parlando di ‘reddito di cittadinanza’? Quando se fosse davvero tale, il costo della proposta in campo sarebbe così semplice da calcolare: una elementare moltiplicazione del numero dei cittadini italiani (maggiorenni, suppongo), per un dato salario minimo…
Un abbraccio,
Riccardo Bruscagli
2 Comments
quanto hai ragione Riccardo! ma su quell’ambiguità gli stellati hanno conquistato il e ci hanno fatti neri. Credo che il PD abbia sottovalutato colpevolmente la forza di quella proposta, nascondendosi dietro la sua irrealizzabilità e tutte le altre varie controindicazioni. Ci voleva più coraggio e contrapporre con forza il REI, potenziandolo al massimo, e il salario minimo di legge.
Caro Riccardo, forse la mia intelligenza è sotto quel livello medio ma in campagna elettorale i 5S ci hanno indicato il reddito di cittadinanza come uno strumento di politica economica, necessario ed utile ad incrementare la linea di crescita in atto nel paese ( dato inconfutabile) con l’aumento dei consumi di quella fascia di popolazione ai margini del benessere minimo. E attenzione: è questo il tasto battuto con frenesia dai 5S. E allora non si faccia marcia indietro. Il messaggio è passato e con esso hanno raccolto una messe di voti soprattutto in quelle aree di maggiore sofferenza. Ora hanno l’obbligo di corredare quel programma di governo con le opzioni politiche su tutto il resto dei settori che caratterizzano la nostra vita di tutti i giorni: difesa, interni,lavoro, istruzione, sanità, cultura, politica estera e, soprattutto, controllo della spesa. Il PD sappiamo come la pensa (anche sulla povertà con il reddito di inclusione). Come la pensa Grillo ed i suoi ragazzi dobbiamo scoprirlo. Intanto il mondo va avanti. Con grande affetto, saluto tutti voi.