La tanto discussa e contestata decisione di Carlo Calenda di uscire dal patto troppo affrettatamente firmato con il PD e con i suoi irrinunciabili alleati (i perennemente sconfitti e perdenti della sinistra radicale) ha cominciato a fare un po’ di chiarezza.
Se ora, come auspicabile, si concretizzerà la nascita del mitico Terzo Polo con lo stesso Calenda, Renzi, Pizzarotti, Moderati, Repubblicani, un altro passo sarà stato compiuto. Verso dove?
La méta, ovvia e scontata per chi non disgiunge la politica dal pragmatismo delle cose possibili e concretamente fattibili, è l’unificazione di tutti i riformisti.
Mancano ancora (e mancheranno per un po’ …) i riformisti (non pochi) rimasti ingabbiati nel PD ormai a trazione massimalista e lontanissimo dalle originarie intenzioni dei suoi fondatori.
Il discorso di Veltroni al Lingotto di Torino nel luglio 2007 è purtroppo stato travolto dalla smania egemonica dei massimalisti, che non hanno saputo e voluto accettare la nascita di un vero partito riformista moderno pretendendo, come sempre, il diritto all’ultima parola: vogliono un partito socialista …
È andata così ed è inutile piangere sul latte versato. Come si dice con abusato luogo comune, il dentifricio, una volta uscito dal tubetto, non ci rientra più. Serve un nuovo tubetto …
E sta nascendo: con sussulti, sobbalzi, tra i frizzi e i lazzi della stampa generalista, che teme scossoni alle sue radicate certezze e sommovimenti nei delicati equilibri di potere di cui è garante.
Sta nascendo e non potrà che crescere, salvo non auspicabili autolesionismi, mai del tutto escludibili, purtroppo, in un panorama così turbolento.
Non è un Centro, non è moderato, non è una via di mezzo, pronta ad andare di qua o di là, in uno dei due forni tradizionali della politica del Novecento.
È un altro forno, il nuovo forno, alternativo agli altri due, diverso, e sarà indispensabile per governare l’Italia del prossimo decennio.
I suoi avversari saranno i populisti, i sovranisti, gli euroscettici, i massimalisti di sinistra e di destra, quelli che “o così o niente”, che “i poteri forti …”, “la finanza globale …”, il “mondialismo …”, “il nuovo modello di sviluppo …”, forse anche “la decrescita (in)felice”. Quelli che insomma pretendono che sia il mondo ad adattarsi ai loro desiderata e non che la politica debba trovare i modi giusti per entrare nel mondo e cambiarlo, gradualmente, ma cambiarlo: miglioristi, insomma, per riesumare un termine già in voga nel Novecento.
Le prossime elezioni saranno un banco di prova importante, ovviamente. Se la proposta riformista, seppur monca delle risorse ancora ingabbiate nel PD, saprà spiegare, saprà illustrare, saprà convincere che quella è l’unica strada davvero percorribile per tornare a crescere in equilibrio con i partner internazionali, da cui inevitabilmente dipendiamo, e con l’ambiente, da cui totalmente dipendiamo per la nostra vita, se ci riuscirà, non solo eviteremo il governo delle peggiori destre sul mercato, ma daremo anche un nuovo impulso allo sviluppo del Paese. Mario Draghi non si tirerà indietro, ne sono certo.
Questo è lo scenario auspicabile a mio avviso; questo ciò che spero, per tutti noi, per un Paese che ha bisogno di concretezza e serietà, di idee chiare e progetti fattibili e non degli elisir di lunga vita proposti dagli imbonitori della destra o del perenne “sol dell’avvenire” promesso dagli altri.
Il programma è già scritto: è il PNRR, così lucidamente spiegato da Draghi al Senato il 20 luglio scorso in termini di metodo di lavoro, di approccio ai problemi, senza furori ideologici, senza improbabili salti in avanti.
Lo scena si sta delineando, i tasselli cominciano ad andare al loro posto più logico; forse non basterà, forse serviranno altre traversie, altri dolori, ma questo dipende da tutti, da chi dovrà spiegare e motivare il nuovo quadro che si va componendo e da chi, come elettore, dovrà fare uno sforzo per uscire dai soliti schemi e dare fiducia alle possibilità del riformismo.
Tante volte abbiamo sbattuto il naso e ci siamo dovuti ricredere, ma la storia va avanti così, a piccoli passi, talvolta c’è uno strappo, un salto, ma indietro non si torna mai. Anche questo passaggio, delicatissimo, di settembre sarà decisivo ed in ogni caso determinante per gli sviluppi futuri.
Non sarà facile riprendere il discorso interrotto violentemente il 20 luglio da una banda di irresponsabili, abbacinati dal miraggio di un’elezione facilmente vittoriosa.
Ora bisogna reagire in positivo, non solo chiudendosi nelle mura di un fortino antifascista.
Qui il pericolo non è il fascismo, ormai relegato a folklore storico, ma è l’isolamento internazionale, la perdita di credibilità, di “accountability”, che deriverebbero dalla visione ristretta, limitata, provinciale del sovranismo piagnone e pauroso del futuro.
Negli ultimi decenni questo Paese ha purtroppo voluto sperimentare ogni tipo di azzardo, da Berlusconi a Grillo, a Salvini. Vogliamo sperimentare anche l’azzardo di Giorgia Meloni? Davvero pensiamo che abbia la capacità di affrontare i problemi che abbiamo davanti?
Sperimentiamo “la qualunque” pur di non accettare un sano riformismo?
Un po’ di lucidità, solo un po’, dovrebbe bastare per capire che è ora di mettersi su una strada più sicura, più tracciata, con destinazioni certe e riconoscibili.
Sarà lunga, ma “ogni lungo viaggio comincia con un primo passo” (l’antica cultura cinese illumina più di quella moderna).
E poi c’è il camion di “anatra di gomma” ad aprire la via …
“Anatra di gomma” è il soprannome del protagonista del film di Sam Peckinpah “Convoy” (1978), che narra la rivolta di un gruppo di sgarrupati camionisti alle angherie della polizia. Kris Kristofferson interpreta il loro leader “Rubber Duck”, ironico, efficace e furbo, contrapposto ai poliziotti un po’ stolidi e reazionari.
La sua filosofia dell’anatra è “stai tranquillo in superficie, ma sott’acqua pinneggia furiosamente”.
That’all, folks!
Mancano esattamente, a partire da oggi, 46 giorni all’alba del 25 settembre 2022, il giorno in cui il popolo italiano voterà, spero in massa, il nuovo parlamento che eleggera’, speriamo, un nuovo governo . Credo sia giunto il tempo di proporre le soluzioni ai problemi della nostra attuale società. Basta polemizzare con Calenda, Renzi, Meloni, Salvini ecc.
Io provo ad elencare le mie che non sono da intellettuale, ma semplicemente appartengono a uno dei tanti che spingono avanti la storia umana.
Per cominciare io valorizzerei tutti i pensionati, al posto di rottamarli, come proponeva qualcuno o semplicemente aumentare indiscriminatamente la loro pensione. In particolare li chiamerei, previo solo rimborso spese, a collaborare in tutte le istituzioni a partire dal parlamento. Il loro compenso ufficiale insieme all’offerte volontarie, di chi di soldi ne ha tanti, lo farei confluire in un fondo per aiutare la gioventù a studiare e poi trovare lavoro. Il vecchio, come me, o la vecchia, Se non ha una pensione da fame non ha bisogno di soldi e può essere utile, come già lo è in famiglia nella cura dei nipoti, per chi ha la fortuna di averli. Nell’ambito della rivalutazione delle energie terrestre, la vecchiaia va assolutamente considerata , secondo me, per rendere più sereno L’ultimo periodo della vita, di chi Come me si appresta a salutare il pianeta, e dare una mano alle nuove generazioni. Ad esempio il nostro grande vignettista Sergio Staino, che sicuramente ha una buona pensione da permettergli di vivere decentemente il resto della sua vita a lui ed alla sua famiglia, potrebbe devolvere parte dei suoi ulteriori introiti nel fondo suddetto che aiuterebbe il mondo giovanile e la sua prole . Io sono per i piccoli passi nella vita e per il compromesso sistematico delle idee. Non mi interessa il “terzo polo” politico fatto di arroganti e presuntuosi che mirano a costruirsi una carriera personale, egoistica e dannosa per la società che li ospita. Quindi mi fermo qui sperando che coloro che qui leggono facciano le loro proposte concrete e realiste al posto dei lunghi , barbosi, spesso offensivi discorsi nei confronti di chi la pensa diversamente da loro. Auguro a tutti/e una buona giornata, soprattutto a coloro che pensano di avere la verità in tasca come Renzi e Calenda. Antonio De Matteo Pescara.
gianni moscatellini
12 August 2022 at 8:43
Caro Antonio
la tua riflessione è la contraddizione rappresentata a fatto.
Chiedi “basta polemizzare” poi finisci con una “buona giornata a coloro che pensano di avere la verità in tasca come Renzi e Calenda”.
Le verità non le possiede nessuno, è il BUON SENSO che manca, la capacità di fare POLITICA, di ragionare nel merito non nell’articolare polemiche e ripicche personali. Su una cosa sono d’accordo con te, che ” sia giunto il tempo di proporre le soluzioni ai problemi della nostra attuale società”, ma questo lo si può fare, ora e sempre, se i problemi sono affrontati con la COMPETENZA, con la PROFESSIONALITA’, con la giusta LUNGIMIRANZA, il contrario di quanto è avvenuto negli anni passati dove ha prevalso, e mi auguro non prevalga più, la ripicca, l’invidia, la gelosia, l’autoreferenzialità, l’opportunismo, tutti vizi umani inevitabili ma sono loro i responsabili, in politica e nella nostra vita quotidiana, che non portano soluzioni ai problemi.
BASTA !!! con questo populismo semplificatore, con l’elemosine assistenziali, i problemi si affrontano e si risolvono se studi, impari dai più bravi, analizzi, programmi, pianifichi azioni mirate gestibili nel tempo.
Queste sono le regole per affrontare le cose, tutto il resto è fuffa.
Caro Ernesto
come sempre sono pienamente d’accordo con te. Questa è la strada giusta da percorrere.
Me lo copio e posto sul mio circuito.
Grazie
ciao
Gianni Moscatellini
Caro Ernesto, una integrazione
io sono convinto che in questo Polo Riformista deve trovare spazio quell’area Socialista Democratica e per dirla in schemi, quell’area ex pentapartito, rinnovata e migliorata, aggiungendo un area Ambientalista vera e pragmatica, non finta alla Bonelli.
Non so cosa farà il PD dopo l’elezioni, ma vedo all’orizzonte un congresso, spero VERO, che tracci una linea politica nuova abbandonando al loro destino i rancorosi e soprattutto i sinistroidi perdenti ormai su tutti i fronti, e creare, anche in modo federativo, un vero partito Laburista del 21° secolo.
Vedremo …
ciao
Gianni Moscatellini
Caro Gianni Moscatelli, mi fa piacere colloquiare con te, anche se abbiamo a volte idee diverse su come organizzare la futura società che io non vivrò, ma vorrei che i giovani, compreso mio figlio, potessero affrontare il cammino della loro vita nel migliore dei modi. Io non ho verità o buon senso ( ognuno ha il suo) da indicare, ma cerco di risolvere i problemi coinvolgendo il prossimo. Non mi interessano, pur rispettando il loro pensiero, gli esperti che continuano a predicare filosofie astratte ed incomprensibili, ma ascolto volentieri coloro che mi aiutano a risolvere i problemi della mia comunità.
Caro Gianni Moscatelli, faccio qualche esempio per meglio esprimere il mio concetto sopra esposto. L’ associazione di volontariato denominata “comitato Bicocca”, della quale faccio parte come socio fondatore e tesoriere ha coinvolto le istituzioni interessate (regioni, comuni, forze politiche) per cercare di valorizzare e rafforzare la medicina di quartiere e siamo soddisfatti della nuova legge del governo Draghi. La stessa prevede le case di comunità che renderanno sempre più protagonisti i medici di base nel seguire i propri pazienti evitando l’intasamento dei grandi ospedali inutilmente e con gravi disagi dei malati. Naturalmente seguiremo, come associazione, il percorso di questa legge nella Lombardia e nel mio quartiere per evitare che il tutto possa finire in niente, come spesso succede in Italia. Ora stiamo affrontando il problema degli assembramenti giovanili in quartiere e mediante le assemblee di prossimità, coinvolgiamo istituzioni, forze politiche ed abitanti di quartiere, cerchiamo insieme una soluzione condivisa. Renzi e Calenda li inviteremmo volentieri se no fosse che sono troppo impegnati nei mass media a spiegare la loro filosofia astratta per i cittadini/e. La politica, secondo me, si fa risolvendo insieme i problemi della nostra comunità e non criticando ed offendendo il nostro interlocutore. Io non sono d’accordo sulla politica attuale di Matteo Renzi e meno che meno su quella di Calenda, ma forse se parliamo di problemi veri possiamo trovare una soluzione condivisa.
La progettazione di qualsiasi cosa umana, secondo me, non si fa “a tavolino”, ma sul posto interessato. I filosofi possono orientare, ma poi bisogna “sporcarsi” le mani coinvolgendo la gente e questo è molto difficile. Renzi e Calenda dovrebbero, secondo me con tutto il rispetto, adottare la filosofia del grande giornalista Indro Montanelli che scrveva: “se non mi capite l’imbecille sono io”. Come vedi Gianni io condivido una idea di un uomo di destra lontano dal mio algoritmo di vita, ma razionalmente accettabile, anche se tanti “intellettualoni”” pensano il contrario.
Un caro saluto a te Gianni ed a chi legge su questo blog. Antonio De Matteo Pescara
Caro Antonio
le azioni che si fanno in ogni tipo di volontariato sono sempre e tutte meritevoli. Sono i ruoli che vanno distinti. Per affrontare i problemi di una società complessa come la nostra non basta accettare e applaudire il volontariato, la Politica, con i suoi dirigenti /amministratori devono, dopo aver studiato e approfondito, trovare soluzioni organiche, strutturate affinchè il problema si risolva in senso generale.
Partecipare alla pulizia di un fosso è una azione meritevole, che però non possono fare i ns rappresentanti politici, essi sono o dovrebbero essere, abilitati ad affrontare le problematiche affinchè il fosso non si sporca. E per farlo non servono politicanti, che per farsi vedere si mettono con il rastrello in mano o sventolano la bandiera della propaganda, servono persone COMPETENTI che invece trovano soluzioni reali e lungimiranti.
Ecco, questa campagna elettorale dovrebbe riuscire a far capire questo più che sventolare ognuno le proprie bandiere e lanciarsi in battute semplicistiche.
Draghi ha dimostrato, e sta dimostrando, questo: affrontare i problemi con competenza e abbandonare lo sventolio propagandistico delle solite bandiere.
Questo sarà l’impegno e l’azione concreta del terzo polo.
Un caro saluto
Gianni Moscatellini
Speriamo che Calenda e Renzi portino via voti al centro destra e non al PD. Sarebbe bello, per la salute del centrosinistra, se “il centro moderato” dei due leader succitati, potesse svilupparsi isolando Meloni e Salvini che rappresentano la destra integralista italiana . Buona giornata a chi legge Antonio De Matteo Pescara
Certo, è più che augurabile questa direzione, ma non basta caro Antonio.
La sinistra o centro-sinistra, del vecchio conio, non può essere più rappresentata da questo PD: ancora stretto ad una sinistra massimalista, ancora agganciato ad un populismo inutile e dannoso, soprattutto per la parte più debole della ns società.
Il PD deve decidere quale strada prendere, ossia se sceglie quella Riformista (fare le cose con programmazione e competenza) o sbandierare ancora idee massimaliste e legarsi ad ogni costo ad un apparato di potere, soprattutto autoreferenziale e rancoroso.
Questa scelta la può fare solo un congresso e soprattutto dopo aver perso una parte del suo elettorato, tagliando tante cose con il passato troppo spesso fallimentare o mai vincente.
Il terzo polo serve anche a chi vuole anticipare questo passaggio nella direzione Riformista, perchè questa sarà la vera area futura di contrapposizoone alle destre peggiori e quella che potrà affrontare costruttivamente la soluzione dei ns problemi.
Un caro saluto
Gianni Moscatellini
Cari, Gianni ed Ernesto, è il popolo che sceglie dopo aver ascoltato le varie nostre cortese arringhe. Noi abbiamo scelto e credo anche Sergio che tace sul suo blog, ma penso voterà, come me il PD. Vediamo quanti opteranno per la nostra idea. Io garantisco che rispettero ed onorero’ comunque il volere del popolo italiano: me lo chiede la democrazia rappresentativa sulla quale conveniamo insieme noi quattro ed è già per me un grande risultato. Un caro saluto Antonio De Matteo Pescara b
In attesa di qualche argomento che possa attivare il dialogo su questo blog, pubblico qualche informazione che potrebbe essere utile a chi legge.
Allungare la vita è sempre stato il sogno degli esseri umani ed in parte lo hanno realizzato. Potrebbero però continuare a perseguirlo stando a quanto si scrive sul
link allegato. Buona giornata a chi legge Antonio De Matteo Milano
Longevità: c’è un frutto che ci regala 5 anni di vita in più https://www.gazzetta.it/salute/23-08-2022/longevita-c-e-un-frutto-che-ci-regala-5-anni-di-vita-in-piu.shtml
Sintomi di Dorothy Parker,
Non sopporto il mio stato mentale:
sono scontenta, garrula, asociale.
Odio i miei piedi, odio le mie mani,
non m’interessano lidi lontani.
Temo il mattino, la luce del giorno;
odio, la notte, al letto far ritorno.
Maldico chi agisce onestamente
non tollero lo scherzo più innocente.
Non mi appagano un quadro, una lettura:
per me il mondo è soltanto spazzatura.
Sono cinica, vuota, scombinata.
Non so come non mi abbiano arrestata
per quel che penso. I vecchi sogni andati,
l’anima a pezzi, i sensi torturati.
Non mi è chiaro nemmeno come sto
ma certo non mi piaccio neanche un po’.
E litigo, cavillo, gemendo di paura:
penso alla morte, alla mia sepoltura.
L’idea di un uomo mi lascia sconvolta…
Sto per innamorarmi un’altra volta.
Rivista Poesia (N. 302, marzo 2015)
Io ho tutti i sintomi descritti nella poesia della poetessa Americana, sopra esposta, ma pensavo fossero dovuti alla inesorabile vecchiaia. Invece mi sbagliavo: mi sto innamorando e non lo sapevo. Non ho ancora capito chi mi sta tentando, ma aspetto motivato e questo mi aiuta molto a proseguire nell’ultimo tragitto.
Sergio ti è mai successo dopo i settant’anni di avere i sintomi suddetti e come è finita?
Buona giornata a chi legge Antonio De Matteo Milano
13 Comments
Molto interessante questa tua riflessione Ernesto. Ma spiegami cos’è l'”anatra di gomma” finale.
“Anatra di gomma” è il soprannome del protagonista del film di Sam Peckinpah “Convoy” (1978), che narra la rivolta di un gruppo di sgarrupati camionisti alle angherie della polizia. Kris Kristofferson interpreta il loro leader “Rubber Duck”, ironico, efficace e furbo, contrapposto ai poliziotti un po’ stolidi e reazionari.
La sua filosofia dell’anatra è “stai tranquillo in superficie, ma sott’acqua pinneggia furiosamente”.
That’all, folks!
Mancano esattamente, a partire da oggi, 46 giorni all’alba del 25 settembre 2022, il giorno in cui il popolo italiano voterà, spero in massa, il nuovo parlamento che eleggera’, speriamo, un nuovo governo . Credo sia giunto il tempo di proporre le soluzioni ai problemi della nostra attuale società. Basta polemizzare con Calenda, Renzi, Meloni, Salvini ecc.
Io provo ad elencare le mie che non sono da intellettuale, ma semplicemente appartengono a uno dei tanti che spingono avanti la storia umana.
Per cominciare io valorizzerei tutti i pensionati, al posto di rottamarli, come proponeva qualcuno o semplicemente aumentare indiscriminatamente la loro pensione. In particolare li chiamerei, previo solo rimborso spese, a collaborare in tutte le istituzioni a partire dal parlamento. Il loro compenso ufficiale insieme all’offerte volontarie, di chi di soldi ne ha tanti, lo farei confluire in un fondo per aiutare la gioventù a studiare e poi trovare lavoro. Il vecchio, come me, o la vecchia, Se non ha una pensione da fame non ha bisogno di soldi e può essere utile, come già lo è in famiglia nella cura dei nipoti, per chi ha la fortuna di averli. Nell’ambito della rivalutazione delle energie terrestre, la vecchiaia va assolutamente considerata , secondo me, per rendere più sereno L’ultimo periodo della vita, di chi Come me si appresta a salutare il pianeta, e dare una mano alle nuove generazioni. Ad esempio il nostro grande vignettista Sergio Staino, che sicuramente ha una buona pensione da permettergli di vivere decentemente il resto della sua vita a lui ed alla sua famiglia, potrebbe devolvere parte dei suoi ulteriori introiti nel fondo suddetto che aiuterebbe il mondo giovanile e la sua prole . Io sono per i piccoli passi nella vita e per il compromesso sistematico delle idee. Non mi interessa il “terzo polo” politico fatto di arroganti e presuntuosi che mirano a costruirsi una carriera personale, egoistica e dannosa per la società che li ospita. Quindi mi fermo qui sperando che coloro che qui leggono facciano le loro proposte concrete e realiste al posto dei lunghi , barbosi, spesso offensivi discorsi nei confronti di chi la pensa diversamente da loro. Auguro a tutti/e una buona giornata, soprattutto a coloro che pensano di avere la verità in tasca come Renzi e Calenda. Antonio De Matteo Pescara.
Caro Antonio
la tua riflessione è la contraddizione rappresentata a fatto.
Chiedi “basta polemizzare” poi finisci con una “buona giornata a coloro che pensano di avere la verità in tasca come Renzi e Calenda”.
Le verità non le possiede nessuno, è il BUON SENSO che manca, la capacità di fare POLITICA, di ragionare nel merito non nell’articolare polemiche e ripicche personali. Su una cosa sono d’accordo con te, che ” sia giunto il tempo di proporre le soluzioni ai problemi della nostra attuale società”, ma questo lo si può fare, ora e sempre, se i problemi sono affrontati con la COMPETENZA, con la PROFESSIONALITA’, con la giusta LUNGIMIRANZA, il contrario di quanto è avvenuto negli anni passati dove ha prevalso, e mi auguro non prevalga più, la ripicca, l’invidia, la gelosia, l’autoreferenzialità, l’opportunismo, tutti vizi umani inevitabili ma sono loro i responsabili, in politica e nella nostra vita quotidiana, che non portano soluzioni ai problemi.
BASTA !!! con questo populismo semplificatore, con l’elemosine assistenziali, i problemi si affrontano e si risolvono se studi, impari dai più bravi, analizzi, programmi, pianifichi azioni mirate gestibili nel tempo.
Queste sono le regole per affrontare le cose, tutto il resto è fuffa.
Un caro saluto
Gianni Moscatellini
Caro Ernesto
come sempre sono pienamente d’accordo con te. Questa è la strada giusta da percorrere.
Me lo copio e posto sul mio circuito.
Grazie
ciao
Gianni Moscatellini
Caro Ernesto, una integrazione
io sono convinto che in questo Polo Riformista deve trovare spazio quell’area Socialista Democratica e per dirla in schemi, quell’area ex pentapartito, rinnovata e migliorata, aggiungendo un area Ambientalista vera e pragmatica, non finta alla Bonelli.
Non so cosa farà il PD dopo l’elezioni, ma vedo all’orizzonte un congresso, spero VERO, che tracci una linea politica nuova abbandonando al loro destino i rancorosi e soprattutto i sinistroidi perdenti ormai su tutti i fronti, e creare, anche in modo federativo, un vero partito Laburista del 21° secolo.
Vedremo …
ciao
Gianni Moscatellini
Caro Gianni Moscatelli, mi fa piacere colloquiare con te, anche se abbiamo a volte idee diverse su come organizzare la futura società che io non vivrò, ma vorrei che i giovani, compreso mio figlio, potessero affrontare il cammino della loro vita nel migliore dei modi. Io non ho verità o buon senso ( ognuno ha il suo) da indicare, ma cerco di risolvere i problemi coinvolgendo il prossimo. Non mi interessano, pur rispettando il loro pensiero, gli esperti che continuano a predicare filosofie astratte ed incomprensibili, ma ascolto volentieri coloro che mi aiutano a risolvere i problemi della mia comunità.
Caro Gianni Moscatelli, faccio qualche esempio per meglio esprimere il mio concetto sopra esposto. L’ associazione di volontariato denominata “comitato Bicocca”, della quale faccio parte come socio fondatore e tesoriere ha coinvolto le istituzioni interessate (regioni, comuni, forze politiche) per cercare di valorizzare e rafforzare la medicina di quartiere e siamo soddisfatti della nuova legge del governo Draghi. La stessa prevede le case di comunità che renderanno sempre più protagonisti i medici di base nel seguire i propri pazienti evitando l’intasamento dei grandi ospedali inutilmente e con gravi disagi dei malati. Naturalmente seguiremo, come associazione, il percorso di questa legge nella Lombardia e nel mio quartiere per evitare che il tutto possa finire in niente, come spesso succede in Italia. Ora stiamo affrontando il problema degli assembramenti giovanili in quartiere e mediante le assemblee di prossimità, coinvolgiamo istituzioni, forze politiche ed abitanti di quartiere, cerchiamo insieme una soluzione condivisa. Renzi e Calenda li inviteremmo volentieri se no fosse che sono troppo impegnati nei mass media a spiegare la loro filosofia astratta per i cittadini/e. La politica, secondo me, si fa risolvendo insieme i problemi della nostra comunità e non criticando ed offendendo il nostro interlocutore. Io non sono d’accordo sulla politica attuale di Matteo Renzi e meno che meno su quella di Calenda, ma forse se parliamo di problemi veri possiamo trovare una soluzione condivisa.
La progettazione di qualsiasi cosa umana, secondo me, non si fa “a tavolino”, ma sul posto interessato. I filosofi possono orientare, ma poi bisogna “sporcarsi” le mani coinvolgendo la gente e questo è molto difficile. Renzi e Calenda dovrebbero, secondo me con tutto il rispetto, adottare la filosofia del grande giornalista Indro Montanelli che scrveva: “se non mi capite l’imbecille sono io”. Come vedi Gianni io condivido una idea di un uomo di destra lontano dal mio algoritmo di vita, ma razionalmente accettabile, anche se tanti “intellettualoni”” pensano il contrario.
Un caro saluto a te Gianni ed a chi legge su questo blog. Antonio De Matteo Pescara
Caro Antonio
le azioni che si fanno in ogni tipo di volontariato sono sempre e tutte meritevoli. Sono i ruoli che vanno distinti. Per affrontare i problemi di una società complessa come la nostra non basta accettare e applaudire il volontariato, la Politica, con i suoi dirigenti /amministratori devono, dopo aver studiato e approfondito, trovare soluzioni organiche, strutturate affinchè il problema si risolva in senso generale.
Partecipare alla pulizia di un fosso è una azione meritevole, che però non possono fare i ns rappresentanti politici, essi sono o dovrebbero essere, abilitati ad affrontare le problematiche affinchè il fosso non si sporca. E per farlo non servono politicanti, che per farsi vedere si mettono con il rastrello in mano o sventolano la bandiera della propaganda, servono persone COMPETENTI che invece trovano soluzioni reali e lungimiranti.
Ecco, questa campagna elettorale dovrebbe riuscire a far capire questo più che sventolare ognuno le proprie bandiere e lanciarsi in battute semplicistiche.
Draghi ha dimostrato, e sta dimostrando, questo: affrontare i problemi con competenza e abbandonare lo sventolio propagandistico delle solite bandiere.
Questo sarà l’impegno e l’azione concreta del terzo polo.
Un caro saluto
Gianni Moscatellini
Speriamo che Calenda e Renzi portino via voti al centro destra e non al PD. Sarebbe bello, per la salute del centrosinistra, se “il centro moderato” dei due leader succitati, potesse svilupparsi isolando Meloni e Salvini che rappresentano la destra integralista italiana . Buona giornata a chi legge Antonio De Matteo Pescara
Certo, è più che augurabile questa direzione, ma non basta caro Antonio.
La sinistra o centro-sinistra, del vecchio conio, non può essere più rappresentata da questo PD: ancora stretto ad una sinistra massimalista, ancora agganciato ad un populismo inutile e dannoso, soprattutto per la parte più debole della ns società.
Il PD deve decidere quale strada prendere, ossia se sceglie quella Riformista (fare le cose con programmazione e competenza) o sbandierare ancora idee massimaliste e legarsi ad ogni costo ad un apparato di potere, soprattutto autoreferenziale e rancoroso.
Questa scelta la può fare solo un congresso e soprattutto dopo aver perso una parte del suo elettorato, tagliando tante cose con il passato troppo spesso fallimentare o mai vincente.
Il terzo polo serve anche a chi vuole anticipare questo passaggio nella direzione Riformista, perchè questa sarà la vera area futura di contrapposizoone alle destre peggiori e quella che potrà affrontare costruttivamente la soluzione dei ns problemi.
Un caro saluto
Gianni Moscatellini
Cari, Gianni ed Ernesto, è il popolo che sceglie dopo aver ascoltato le varie nostre cortese arringhe. Noi abbiamo scelto e credo anche Sergio che tace sul suo blog, ma penso voterà, come me il PD. Vediamo quanti opteranno per la nostra idea. Io garantisco che rispettero ed onorero’ comunque il volere del popolo italiano: me lo chiede la democrazia rappresentativa sulla quale conveniamo insieme noi quattro ed è già per me un grande risultato. Un caro saluto Antonio De Matteo Pescara b
In attesa di qualche argomento che possa attivare il dialogo su questo blog, pubblico qualche informazione che potrebbe essere utile a chi legge.
Allungare la vita è sempre stato il sogno degli esseri umani ed in parte lo hanno realizzato. Potrebbero però continuare a perseguirlo stando a quanto si scrive sul
link allegato. Buona giornata a chi legge Antonio De Matteo Milano
Longevità: c’è un frutto che ci regala 5 anni di vita in più
https://www.gazzetta.it/salute/23-08-2022/longevita-c-e-un-frutto-che-ci-regala-5-anni-di-vita-in-piu.shtml
Sintomi di Dorothy Parker,
Non sopporto il mio stato mentale:
sono scontenta, garrula, asociale.
Odio i miei piedi, odio le mie mani,
non m’interessano lidi lontani.
Temo il mattino, la luce del giorno;
odio, la notte, al letto far ritorno.
Maldico chi agisce onestamente
non tollero lo scherzo più innocente.
Non mi appagano un quadro, una lettura:
per me il mondo è soltanto spazzatura.
Sono cinica, vuota, scombinata.
Non so come non mi abbiano arrestata
per quel che penso. I vecchi sogni andati,
l’anima a pezzi, i sensi torturati.
Non mi è chiaro nemmeno come sto
ma certo non mi piaccio neanche un po’.
E litigo, cavillo, gemendo di paura:
penso alla morte, alla mia sepoltura.
L’idea di un uomo mi lascia sconvolta…
Sto per innamorarmi un’altra volta.
Rivista Poesia (N. 302, marzo 2015)
Io ho tutti i sintomi descritti nella poesia della poetessa Americana, sopra esposta, ma pensavo fossero dovuti alla inesorabile vecchiaia. Invece mi sbagliavo: mi sto innamorando e non lo sapevo. Non ho ancora capito chi mi sta tentando, ma aspetto motivato e questo mi aiuta molto a proseguire nell’ultimo tragitto.
Sergio ti è mai successo dopo i settant’anni di avere i sintomi suddetti e come è finita?
Buona giornata a chi legge Antonio De Matteo Milano