Bellissima, Sergio: come è sempre bella l’intelligenza, anche in momenti disastrosi come questo.
Ma, volendo tornare seri (attenzione: anche la satira è una cosa seria, soprattutto quando è così fulminante …), vorrei fare qualche considerazione sul “linguaggio” di Biden, che oggi tutti si sentono in dovere di sbeffeggiare: è diventato il nuovo “spin”, al quale nessuno sembra sapersi sottrarre, di qua e di là dell’Atlantico.
(Questo è un altro degli effetti collaterali e perversi del populismo, dove ognuno gioca a giudicare i leader come fossero a X Factor …, dimenticando che difficilmente sono lì per caso. E il caso di Giuseppe Conte è l’eccezione che conferma la regola …)
Ma vi pare che un uomo di quasi 80 anni, che fa politica da oltre 50 anni, che ha ricoperto tutti i massimi ruoli possibili, che fa il Presidente dell’unica Grande Potenza democratica rimasta sulla faccia della terra, possa davvero parlare a vanvera, e in una occasione così, in Polonia, a poche miglia dai confini della Russia? Ma vogliamo scherzare?
Contrariamente a quanto tutti ripetono a pappagallo, Joe Biden NON parlava a braccio, leggeva dal “prompter” (controllate il filmato!) un articolato discorso preparato dai e con i suoi collaboratori, mica dagli autori di un tv show.
Quelle parole, come anche il “macellaio”, sono state un chiaro segnale a qualcuno dentro il Cremlino per dirgli che gli USA sono pronti ad aiutare un cambio di regime.
“For God’s sake, this man cannot remain in power” è un’indicazione politica e non una gaffe.
Chi doveva capire ha senz’altro capito.
Gli altri seguono lo “spin” …, che forse era previsto anch’esso.
Solo la Storia dirà se si è trattato di un errore di valutazione.
Christian Rocca su Linkiesta ricorda il famoso “Mr. Gorbachev, tear down this wall!” di Ronald Reagan nel 1987 a Berlino, altra supposta imprudenza, che però cambiò il mondo.
Era addirittura una citazione di Roger Waters dei Pink Floyd …
La Costituzione ci offre una guida sicura, se riusciamo a declinare in chiave universale i suoi precetti. Infatti, l’aggressione immotivata e ingiustificabile contro la sovranità dell’Ucraina rappresenta proprio l’esempio evidente del tipo di guerra che, più di ogni altro, l’articolo 11 della Costituzione ci insegna a “ripudiare”: la guerra come «strumento di offesa alla libertà degli altri popoli».
E la resistenza del popolo invaso rappresenta l’esercizio di quel diritto fondamentale di difendere la propria patria, che l’articolo 52 prescrive addirittura come «sacro dovere».
Dunque, non è concepibile nessuna equidistanza; se vogliamo essere fedeli ai nostri valori, dobbiamo sostenere il popolo ucraino che lotta per non soccombere all’invasione, per non perdere la propria libertà.
Questo sostegno non può e non deve significare inimicizia nei confronti del grande popolo russo, anzi. Anche questo popolo subisce le conseguenze nefaste delle scelte e della condotta disumana dei suoi governanti. Condotta che reca offesa alla memoria dei 20 milioni di caduti dell’Unione Sovietica – dunque russi e ucraini insieme – nella guerra vittoriosa contro il nazifascismo.
Credo che proviamo tutti lo stesso senso di ripugnanza, di angoscia e anche di impotenza di fronte a questa guerra. Possiamo solo unirci nel chiedere un immediato cessate il fuoco, la fine dell’invasione russa, l’invio di rapidi aiuti alla popolazione civile, l’avvio di trattative a oltranza, l’affidamento all’Onu di un ruolo di interposizione, il ristabilimento di una pace autentica basata sulla giustizia e il rispetto dei diritti dei popoli.”
Il dibattito investe ovviamente le coscienze, anche a sinistra, convinzioni profonde e non andrebbe banalizzato, nè tanto meno strumentalizzato a fini di parte, come invece, purtroppo accade soprattutto da destra, per coprire le proprie responsabilità.
C’è infatti un tentativo di spostare il fuoco, per nascondere un elemento fondamentale: che gli amici di Putin in Italia stanno a destra. Da Salvini che fino a pochi giorni fa girava con la maglietta “Meglio Putin che Mattarella”, ai finanziamenti ad associazioni sovraniste e anti europee, alla Meloni che lo definiva “custode dell’identità cristiana”; solo per fare alcuni esempi
Liliana Segre . PS : tutto il resto sono chiacchiere .
“La politica”in generale non è quella che raccontano i mass media. È fatta di incontri segreti, di frase ad effetto pronunciate di fronte ai popoli che comunicano messaggi cifrati ad avversari ed amici, di accordi falsi, di strette di mani finte, di omicidi inconfessabili ecc. È sporca? SI, ma serve per evitare la guerra nella propria comunità e vivere il più possibile in pace. Proprio come hanno fatto, fanno e faranno gli USA.
Il presidente americano Biden, dando del macellaio dittatore a Putin dice al popolo americano che gli amici di Putin in usa, ad esempio l’ex presidente Trump, sono uguali e quindi vanno isolati ed allontanati dalla democrazia rappresentativa. Contemporaneamente esorta i russi a leberarsi di un tiranno se vogliono vivere Democraticamente in pace con la comunità mondiale. Concordo quindi corn Ernesto: il vecchio Presidente americano Biden attualmente , non ha L’Alzheimer o la demenza senile se pronuncia la parola macellaio, né tantomeno fa una gaffe. I grandi statisti, I grandi uomini politici Non parlano mai a vanvera ed i Vignettisti bravi, come Sergio lo capiscono e spiegano molto bene. Buona giornata a chi legge Antonio De Matteo Milano
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Bellissima, Sergio: come è sempre bella l’intelligenza, anche in momenti disastrosi come questo.
Ma, volendo tornare seri (attenzione: anche la satira è una cosa seria, soprattutto quando è così fulminante …), vorrei fare qualche considerazione sul “linguaggio” di Biden, che oggi tutti si sentono in dovere di sbeffeggiare: è diventato il nuovo “spin”, al quale nessuno sembra sapersi sottrarre, di qua e di là dell’Atlantico.
(Questo è un altro degli effetti collaterali e perversi del populismo, dove ognuno gioca a giudicare i leader come fossero a X Factor …, dimenticando che difficilmente sono lì per caso. E il caso di Giuseppe Conte è l’eccezione che conferma la regola …)
Ma vi pare che un uomo di quasi 80 anni, che fa politica da oltre 50 anni, che ha ricoperto tutti i massimi ruoli possibili, che fa il Presidente dell’unica Grande Potenza democratica rimasta sulla faccia della terra, possa davvero parlare a vanvera, e in una occasione così, in Polonia, a poche miglia dai confini della Russia? Ma vogliamo scherzare?
Contrariamente a quanto tutti ripetono a pappagallo, Joe Biden NON parlava a braccio, leggeva dal “prompter” (controllate il filmato!) un articolato discorso preparato dai e con i suoi collaboratori, mica dagli autori di un tv show.
Quelle parole, come anche il “macellaio”, sono state un chiaro segnale a qualcuno dentro il Cremlino per dirgli che gli USA sono pronti ad aiutare un cambio di regime.
“For God’s sake, this man cannot remain in power” è un’indicazione politica e non una gaffe.
Chi doveva capire ha senz’altro capito.
Gli altri seguono lo “spin” …, che forse era previsto anch’esso.
Solo la Storia dirà se si è trattato di un errore di valutazione.
Christian Rocca su Linkiesta ricorda il famoso “Mr. Gorbachev, tear down this wall!” di Ronald Reagan nel 1987 a Berlino, altra supposta imprudenza, che però cambiò il mondo.
Era addirittura una citazione di Roger Waters dei Pink Floyd …
La Costituzione ci offre una guida sicura, se riusciamo a declinare in chiave universale i suoi precetti. Infatti, l’aggressione immotivata e ingiustificabile contro la sovranità dell’Ucraina rappresenta proprio l’esempio evidente del tipo di guerra che, più di ogni altro, l’articolo 11 della Costituzione ci insegna a “ripudiare”: la guerra come «strumento di offesa alla libertà degli altri popoli».
E la resistenza del popolo invaso rappresenta l’esercizio di quel diritto fondamentale di difendere la propria patria, che l’articolo 52 prescrive addirittura come «sacro dovere».
Dunque, non è concepibile nessuna equidistanza; se vogliamo essere fedeli ai nostri valori, dobbiamo sostenere il popolo ucraino che lotta per non soccombere all’invasione, per non perdere la propria libertà.
Questo sostegno non può e non deve significare inimicizia nei confronti del grande popolo russo, anzi. Anche questo popolo subisce le conseguenze nefaste delle scelte e della condotta disumana dei suoi governanti. Condotta che reca offesa alla memoria dei 20 milioni di caduti dell’Unione Sovietica – dunque russi e ucraini insieme – nella guerra vittoriosa contro il nazifascismo.
Credo che proviamo tutti lo stesso senso di ripugnanza, di angoscia e anche di impotenza di fronte a questa guerra. Possiamo solo unirci nel chiedere un immediato cessate il fuoco, la fine dell’invasione russa, l’invio di rapidi aiuti alla popolazione civile, l’avvio di trattative a oltranza, l’affidamento all’Onu di un ruolo di interposizione, il ristabilimento di una pace autentica basata sulla giustizia e il rispetto dei diritti dei popoli.”
Il dibattito investe ovviamente le coscienze, anche a sinistra, convinzioni profonde e non andrebbe banalizzato, nè tanto meno strumentalizzato a fini di parte, come invece, purtroppo accade soprattutto da destra, per coprire le proprie responsabilità.
C’è infatti un tentativo di spostare il fuoco, per nascondere un elemento fondamentale: che gli amici di Putin in Italia stanno a destra. Da Salvini che fino a pochi giorni fa girava con la maglietta “Meglio Putin che Mattarella”, ai finanziamenti ad associazioni sovraniste e anti europee, alla Meloni che lo definiva “custode dell’identità cristiana”; solo per fare alcuni esempi
Liliana Segre . PS : tutto il resto sono chiacchiere .
“La politica”in generale non è quella che raccontano i mass media. È fatta di incontri segreti, di frase ad effetto pronunciate di fronte ai popoli che comunicano messaggi cifrati ad avversari ed amici, di accordi falsi, di strette di mani finte, di omicidi inconfessabili ecc. È sporca? SI, ma serve per evitare la guerra nella propria comunità e vivere il più possibile in pace. Proprio come hanno fatto, fanno e faranno gli USA.
Il presidente americano Biden, dando del macellaio dittatore a Putin dice al popolo americano che gli amici di Putin in usa, ad esempio l’ex presidente Trump, sono uguali e quindi vanno isolati ed allontanati dalla democrazia rappresentativa. Contemporaneamente esorta i russi a leberarsi di un tiranno se vogliono vivere Democraticamente in pace con la comunità mondiale. Concordo quindi corn Ernesto: il vecchio Presidente americano Biden attualmente , non ha L’Alzheimer o la demenza senile se pronuncia la parola macellaio, né tantomeno fa una gaffe. I grandi statisti, I grandi uomini politici Non parlano mai a vanvera ed i Vignettisti bravi, come Sergio lo capiscono e spiegano molto bene. Buona giornata a chi legge Antonio De Matteo Milano