Caro Sergio,
finalmente possiamo assistere alla nuova rivoluzione popolare guidata dai più sofisticati salotti tra via Condotti e via Frattina:
sai com’è in una democrazia rappresentativa la cosa peggiore è accettare che forse, se non si hanno buone idee e progetti, non si rappresenta nulla e nessuno… si perde la certezza di una fetta di torta, mentre ora c’e la campagna elettorale e una gran voglia di fare…un’uscita in piazza col megafono, un giro di birra a campo dei fiori… ‘na magnata de carciofi a trastevere dopo ‘sta protesta contro il golpe tambroniano… ‘na rivolta contadina contro Ettore Rosato, ‘na sommossa operaia contro Gentiloni, un ammutinamento contro Mattarella…
oh.. ma ‘ndo annate?!
Valentina
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Leggo su Repubblica che la minoranza, in particolare il ministro Orlando ed il governatore Emiliano, avrebbero disertato il decennale all’Eliseo.
Fosse vero, ma temo che lo sia, saremmo di fronte ad un’ulteriore atto inconsulto di frazionismo masochista.
Walter giustamente ha detto che si aspetta un giorno, un giorno almeno, senza polemiche. Quel giorno non arriva ancora e chissà se e quando arriverà.
Ma come possiamo pensare di vincere le elezioni più dure della nostra storia, viste le responsabilità che abbiamo di fronte agli italiani, in queste condizioni? Cosa possono pensare militanti, simpatizzanti ed elettori?
Perché un ministro del Governo, capo della minoranza, sfidante del Segretario in carica, sente di NON dover partecipare alla commemorazione del decennale del SUO Partito? E l’altro sfidante, un Governatore?
O forse non lo sentono più loro …! L’avrebbero sentito loro, se avessero vinto il congresso?
Troppo comodo!
Vorrei sperare proprio che avessero un forte mal di denti …!
Ovviamente “un ulteriore atto“
Personalmente, quel che dovevo dire di Orlando e di Emiliano credo d’averlo già detto. Definire, ancora una volta, inaccettabile il loro comportamento nella circostanza mi pare il minimo. Cos’abbiano in mente non è dato sapere, ma non mi aspetto nulla di buono. Temo che anch’essi siano alla ricerca di una visibilità, mediante proprie “candidature” alle prossime politiche, in assenza delle quali non escludo possano rovesciare il tavolo. Tuttavia una cosa è certa, almeno per quanto mi riguarda ed è che, stando così le cose e in assenza di un chiarimento definitivo, proseguire il cammino assieme a loro non sarà facile. Chissà perché, ma mi viene il dubbio che Macaluso alludesse a loro nel preconizzare una “nuova scissione” nel PD.