Caro Sergio,
la notizia dell’innalzamento del rating Standard & Poor’s per l’Italia è subito scivolata giù giù giù nelle pagine dei siti, fuori dalle prime pagine dei giornali, in fondo a tutti i TG, sostituita da ben più importanti notizie, come le dimissioni del Capo di Gabinetto di Chiara Appendino, la convocazione di Obama in una giuria popolare, il fumo a Torino, l’ANPI contro il fascismo, ed in ogni caso pareggiata dalla innocua e routinaria lettera della UE sulla nostra manovra.
Dichiaro solennemente: “Ora e sempre libertà di stampa!”, ci mancherebbe, ma si può immaginare un Paese così coglione (mi si passi il francesismo) da voler nascondere una notizia che ogni persona con un minimo di sale in zucca dovrebbe salutare a colpi di cannone (a salve, ovviamente!)?
Dopo 15 (quindici!) anni questi spocchiosi (ed anche poco affidabili, in verità) finanzieri americani ci sollevano dalla spazzatura in cui siamo stati a lungo e, pur di non parlare anche solo benino del Governo degli ultimi 4 anni, si minimizza, si svilisce un risultato che, fosse stato al contrario (a pari inaffidabilità delle fonti), avrebbe fornito titoli con insulti, condanne, anatemi, per settimane!
Libertà di stampa ma anche libertà di critica, per favore!
A me tutti questi paiono dei pericolosi pazzi masochisti, nessuno escluso: pur di insistere nelle loro tesi preconcette e faziose, nella lotta all’odiato nemico PD con Segretario in testa, sono disposti ad auspicare la rovina del Paese: tanto peggio tanto meglio, come nella peggiore delle abitudini nel nostro sistema politico informativo!
Tutti i massimalisti sperano sempre che la rovina porti acqua alla loro funesta causa e con questo criterio il secolo scorso è stato teatro delle peggiori bestialità umane.
Non impariamo mai nulla dalla Storia.
Non ho parole e quindi mi fermo qui.
Dico solo che la nostra informazione deve essere diversa. Dobbiamo martellare, sempre e comunque, non su una stolta agiografia del recente passato, ma solo sulle cose concrete, visibili e misurabili, che abbiamo intorno. Positive ed anche negative, ché anche di queste ce n’è per i beati, purtroppo.
E noi: “Continuiamo così, facciamoci del male”, diceva Nanni Moretti in Bianca.
Se non vediamo più “il sol dell’avvenire”, ci sarà almeno un po’ di luce, anche artificiale, nel presente?
Buona settimana,
Ernesto Trotta
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