Caro Paolo, bisogna metterci in testa che viviamo ormai circondati dai populisti, di tutti i tipi e di tutti i colori. Populisti sono tutti quelli che agiscono in politica cercando di raccattare voti senza avere nessun orizzonte in testa di quel che vogliono ottenere con il loro lavoro, senza avere in testa un’idea, un progetto, una parvenza di società futura da raggiungere e sviluppare. Non ce l’ha la destra della Meloni né tanto meno la Lega di Salvini, ma non ce l’hanno ancor meno i grillini e gli ex grillini di Conte, ciarlatani improvvisatori sempre a rincorrere la scorciatoia di giornata, senza pensare a dove questa porti. Potrebbero averla gli pseudo-socialisti di Calenda e Renzi, ma la loro vanità e la loro ambizione personale, li porta continuamente fuori strada. E, purtroppo, non ce l’abbiamo noi del PD ormai ripiegati alle scelte del giorno per giorno, indecisi se abbracciare i contiani e terzo polo. E allora come si può fare a muoversi con un partito così poco “partito”, diviso in tante correnti con la maggioranza dei leader che pensano solo alla loro sistemazione. L’unica cosa seria sarebbe rifondare il partito, ripartire dal congresso per riportare nel nostro lavoro quotidiano gli obiettivi e le metodologie che sono sempre state quelle di una sinistra seria, da Togliatti a Berlinguer, soprattutto Berlinguer. Occorre diffondere ideali, prospettive e valori sociali, occorrono dirigenti capaci di analizzare la società circostante, spiegarla alla gente o almeno si nostri iscritti, e indicare come muoverci. Un partito come quello che abbiamo oggi, frammentato e incolto, non può allearsi con degli sciagurati come i 5stelle, se non al prezzo di fare come abbiamo fatto fino ad adesso, andandogli dietro, leccandogli il culo e lasciarsi affogare in una quotidianità improvvisata e deleteria. In definitiva un partito com’è il nostro adesso deve reimparare a studiare, a capire dove si sta muovendo il mondo, quali sono le prospettive future, gli agganci internazionali giusti e, soprattutto deve far studiare e preparare una nuova classe dirigente, quei tanti giovani che esistono, che hanno voglia di cambiare il mondo ma ai quali nessuno insegna come muoversi. Elly Schlein è una di questi, è colta, ha grandi idee e, soprattutto, grande passione. é una dirigente che dovrebbe essere associata a qualcuno più a conoscenza della nostra storia. Più allievo dei Reichlin e dei Formica, per citarne uno, fortunatamente ancora vivo e utile. Se, così disarmati come siamo, cerchiamo l’incontro con i 5stelle, finiremo necessariamente infettati dal loro dissoluto populismo, come fa il covid sul piano fisico. Dobbiamo stringere i denti e vaccinarsi: vaccinarsi contro le improvvisazioni e superficialismo, vaccinarsi confrontandosi con le persone più lucide della cultura internazionale, far capire che non è il numero dei voti ottenuti e delle poltrone conquistate che potrà salvarci se in testa non abbiamo le idee chiare su cosa vogliamo e su come intendiamo muoverci per raggiungerle, e oggi tutto questo ci manca. E chi tenta, come l’ultimo Letta, di capirlo, finisce sbeffeggiato.
10 Comments
Caro Sergio
la tua riflessione è condivisibile in buona parte e realistica sullo stato delle cose, ma perchè ancora questo risentimento sul terzo polo “la loro vanità e la loro ambizione personale, li porta continuamente fuori strada” ? Ma come si può stare in un partito “così poco “partito”, diviso in tante correnti con la maggioranza dei leader che pensano solo alla loro sistemazione”? I concetti di progetto che evidenzi, Renzi e Calenda li sostengono da qualche anno ma sempre disattesi per il solito “rancore” senza senso, anche quando stavamo al 40%. Quando si capirà che questa anima “Staliniana” di ammazzare sempre i più vicini e propri leader non ci porta, e non ci ha portato, da nessuna parte?
La soluzione a questa voglia di fare tutti le prime donne? La creazione di una Federazione di progetto seria, Riformista, Europeista e cercare di avere l’umiltà di far emergere chi ha le capacità politiche e strategiche . E’ ora di finirla di avere la presunzione che in Italia di sinistra c’è solo il PD con le sue patenti inutili. Questo concetto, secondo me è stato anche il grosso errore del PCI e delle sue varianti.
In Italia le sinistre sono tante ma le più costruttive sono quelle spostate verso un centro progressista, non sono di certo chi predica ancora un massimalismo fuori dal tempo ed è in quella direzione dobbiamo andare in una Italia, ancora troppo “fascista” e populista.
un caro saluto
Gianni Moscatellini
Caro Gianni,
mi togli le parole di bocca …
In realtà, la vanità e l’ambizione personale mostrata dalla dirigenza del PD è incommensurabilmente maggiore di ogni altra cosa.
Questo PD è un groviglio di interessi personali senza nessuna linea guida e inoltre rifugge da chiunque un’idea ce l’abbia, come anche Sergio sa benissimo.
La strada è chiara, basta avere l’onestà intellettuale di riconoscerla e seguirla, una buona volta.
Chi vuole, sa che si può fare.
Ora c’è solo un’infinita tristezza per quello che saremo costretti a sopportare nei prossimi misi (o anni?).
Buona fortuna.
Caro Sergio, la nostra sconfitta era stata largamente prevista ed è arrivata purtroppo, ma siamo sicuri che il PD di Letta ha sbagliato tutto, come raccontano gli intellettuali? Io penso di no.
A differenza dei cervelloni che occupano i giornali e le televisioni, penso che il prof. Letta abbia fatto il possibile per comporre un centro sinistra vincente. Ha fatto l’accordo con Calenda che dopo la firma lo ha ripudiato e lo stesso dicasi con Conte. Ha provato in tutti i modi a convincere il popolo italiano che una Europa forte fa bene all’Italia e che le distanze tra chi ha tanto e chi poco vanno ridotte. Gli italiani/e hanno risposto a maggioranza: meglio Meloni che ha avversato il governo Draghi di unità nazionale ed è contro l’unione Europea forte. Non solo, ma chi ha proposto una linea politica diversa da quella del PD, nel campo del centro Sinistra ad esempio il cosiddetto terzo polo, ha preso ancora meno voti del PD. Per dirla tutta se il PD avesse accettata la proposta di Calenda e Renzi ora viaggerebbe sulla stessa loro percentuale elettorale intorno al 8%, contro 19% circa che lo fa restare primo partito della futura opposizione. Ora Letta può dire al popolo Italiano , come scriveva il grande Montanelli: “se non mi avete capito l’imbecille sono io”, ma che siano quelli del terzo polo mancato, a dirgli imbecille dopo che la loro proposta politica è fallita peggio di quella di Letta mi sembra semplicemente inverosimile. Ovviamente la parola imbecille la diceva Montanelli per dire che sbaglia sempre chi non viene capito e non chi non capisce. Non solo, ma aggiungo che coloro che pensano di non aver sbagliato nulla è si considerano i primi della classe nonostante la cocente sconfitta, hanno poche speranze di convincere a passare con loro quella parte di popolo italiano che ha vinto oggi le elezioni e che si appresta a governare. Cercare il capro espiatorio, lo ho già scritto ieri su questo blog, non serve a nessuno ed io non intendo polemizzare con chicchessia , ma vorrei solo poter continuare a dire la mia idea rispettando quella altrui. Concludo dicendo che per battere la destra che ha vinto oggi non occorre scimmiottare le sue proposte politiche, ma serve presentare un programma di governo alternativo e credibile ed a questo deve lavorare il PD. Ringrazio il prof Letta per il suo impegno e la sua onesta politica e mi auguro che continui a rimanere nel PD. Grazie per l’attenzione, anche a coloro che la pensano diversamente da me, e serena giornata a chi legge Antonio De Matteo Milano
Continuate a non voler fare i conti con il riformismo e vi rinchiuderete in una ridotta novecentesca, insieme ai cinquestelle.
Il progetto di “Italia sul serio” è appena cominciato e può solo crescere, quello del PD (e mi sanguina il cuore a constatarlo!) è appena fallito miseramente, dietro le fumisterie di Bettini, Provenzano, Orlando, Emiliano e Boccia. Peccato!
Fate il Congresso, fatelo in fretta ed approfonditamente: decidete dove volete andare, una buona volta.
Chiedetevi perché Walter Veltroni, il fondatore del PD, non ha detto una parola in questa campagna elettorale …
Purtroppo il suo PD non esiste più.
Noi stiamo costruendo una nuova cosa e una nuova casa, per chi vorrà abitarla …
Cari amici, Ernesto Trotta e Gianni Moscatelli, sinceramente non vi capisco a proposito delle votazioni appena terminate.
La vostra formazione politica che non è una coalizione ha perso, come lo stesso vostro leader Calenda ha ammesso. Come associazione di partiti Non sareste Entrate neanche in Parlamento non superando la quota minima del 10% dei votanti stabilito dalla legge. Nonostante tutto continuate a ripetere che voi siete una forza in crescita mentre il PD è finito nonostante abbia una percentuale di voti più del doppio della vostra. Nel PD tutti starebbero lottando per interessi personali, mentre Renzi e Calenda si stracciano le vesti per dare da mangiare ai poveri e sono apprezzati dall’imprenditore Briatore. Tutta la vostra filosofia del liberal socialismo che esalta il merito come unico metodo di valutazione personale io e quelli come me che votano PD, non riusciamo a capirla, ma può essere che il grande Indro sbagliava o perlomeno la sua frase era da interpretare in un modo diverso ed all’incontrario. Quindi mi arrendo e dico : l’imbecille sono io che non capisco.
Peccato, per voi: gli “imbecilli” che non vi votano sono tanti nella ” prateria dove voi gironzolati. Per quanto mi riguarda io mi trovo bene con gli” imbecilli”e continuerò a votare PD che sicuramente dovrà cambiare linea politica. Noi dem ci adeguiremo per parlare agli” imbecilli” che sono tanti e votano mentre voi continuate pure a parlare con i Papi che sono pochi e spesso non votano. Un abbraccio non da nemico, ma da amico un po scemo non per colpa sua. Buona giornata a chi legge Antonio De Matteo Milano
Caro Antonio
qui non si tratta di ragionare su chi è più o meno “imbecille”. Il ragionamento che faccio io, e mi pare condiviso anche da Ernesto Trotta, che al PD è mancata non solo una VISION ma una STRATEGIA POLITICA, che ha iniziato a disattendere sin dalla segreteria Renzi.
Ma come si fa a bruciare leader a ripetizione (Veltroni, Prodi,…) e poi Renzi che aveva portato il partito al 40%? Bisogna essere dei seri masochisti , in una Italia a dominio centro destra, se al raggiungimento di quelle %, tutte sognate da 70 anni a questa parte, si brucia, si distrugge, si boigotta un leader solo per antipatia o meglio solo perchè CAPACE POLITICAMENTE, rispetto ad un livello di mediocrità assoluta circolante nella dirigenza PD, Nazionale e territoriale. Sia ben chiaro anche Renzi qualche errore strategico lo ha fatto, ma cerchiamo di andare alla sostanza. Io nella vita mi affianco a quelli più bravi di me, soprattutto per imparare non cerco di tacciarli “antipatici” e boicottarli.
Quindi se vogliamo esaminare il livello di “imbecillità” dobbiamo riflettere parecchio.
Ma lasciamo il passato veniamo al presente e futuro.
L’errore di Letta e TUTTO IL PD? Ancora, di non aver avuto una STRATEGIA POLITICA , a breve e a lungo termine. Si sapeva che il cdx vinceva, ma si doveva avere la capacità di ragionare su 2 obiettivi paralleli: il primo impedire che la Dx avesse tutti i numeri, ma non lo potevi fare ammucchiando di tutto e di più. Gia fatto con Prodi, NON FUNZIONA, NON SEI CREDIBILE.
Il secondo, mentre pensavi al primo obiettivo, dovevi gettare le basi per un nuovo progetto RIFORMISTA, EUROPEISTA, non certo POPULISTA , cercano di fare POLITICA non la pagellina dei simpatici, esasperando il rancore come arma di riscatto.
Tutto questo non l’hai fatto nè con una area Riformisa spostata al centro, nè con i populisti 5stelle, perchè poteva essere anche questa una scelta, e ora mi dici chi è più “imbecille”? E’ chiarissimo siete voi con questo PD, ormai FALLITO rispetto al progetto Veltroni.
Vuoi che ti tracci una mia visione di futuro?
Il PD è costretto a spaccarsi tra chi vuole stare un una’area Riformista e chi un un’area populista con i 5stelle e frange di sinistra massimalista. Non vedo altre opzioni se non quella di continuare in questo bailam di “stamo insieme e volemose bene”.
Io tifo perchè quella parte Riformista costruisca con noi questo progetto, senza un nuovo partito, ma in una semplice federazione, poi in futuro si vedrà.
La lagna “è colpa di …. ora l’uno ora l’altro” non la sopporto più. Volete fare POLITICA ? Abbiate il coraggio di tirare fuori i marroni e fate una scelta, agli italiani serve questo. Il resto è solo fuffa.
un caro saluto
Gianni Moscatellini
Bravo Antonio!!!
Hai scritto: “La vostra formazione politica [il sedicente “TERZO POLO” che polo non è, come da me ben esposto in precedenza] che non è una coalizione [infatti è un PARTITO UNICO] ha perso, come lo stesso vostro leader Calenda ha ammesso. Come associazione di partiti non sareste entrate neanche in Parlamento non superando la quota minima del 10% dei votanti stabilito dalla legge.” GIUDIZIO PERFETTO!!
E’ ciò che al signor Trotta ho esposto a chiare lettere ma che sembra non VOLER capire (non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire).
Hai scritto: “Nonostante tutto continuate a ripetere che voi siete una forza in crescita mentre il PD è finito nonostante abbia una percentuale di voti più del doppio della vostra.” COMMENTO PERFETTO!!
E’ il tipico comportamento di chi si crede saccente, di chi è presuntuoso ed egocentrico (Renzi in primis).
Il cosiddetto “TERZO POLO” (in realtà un PARTITO UNICO) è arrivato SESTO tra i sei partiti principali, cioè è arrivato ULTIMO!! (ha meno voti perfino di FI, e addirittura la metà dei 5S).
Quindi, in conclusione, è proprio il caso di dire “DA CHE PULPITO VIEN LA PREDICA!!” DA CHE PULPITO!!!
Caro Angelo Campitelli, grazie per i tuoi complimenti al mio scritto.
Io penso però che tra gli esseri umani debba continuare il colloquio fino a trovare un compromesso sui problemi della nostra comunità,da risolvere, per evitare le guerre inutili, disastrose e controproducenti.
Quindi mi tocca fare alcune precisazioni per gli amici di questo blog, in particolare Ernesto e Gianni.
La parola “imbecille”, usata dal grande Montanelli, non prevedeva come significato l’offesa, come già ho precisato nel precedente scritto, ma voleva semplicemente dire che se la mia idea non viene percepita non è colpa di chi non la percepisce, ma mia.
Quindi per far avanzare una mia idea io devo tener conto della platea che l’ascolta e se la platea non la capisce, e con le votazioni si ha un riscontro preciso, devo trovare il sistema per presentarla in un altro modo e non prendermela con coloro che non l’hanno capita e non l’hanno appoggiata,ncome ha fatto Calenda ultimamente.
Gianni Moscatelli dice rivolgendosi a me quanto segue.“ Ora mi dice chi è imbecille, visto che il PD non ha saputo scegliere ne i riformisti e ne i populisti? È chiarissimo siete voi con questo PD, ormai fallito rispetto al progetto Veltroni.” Bene, può essere che noi del PD siamo “imbecilli” nel senso che non abbiamo saputo comunicare bene la nostra idea, la nostra linea politica agli elettori, ma di questo siamo coscienti visto il risultato della votazione e cercheremo di rimediare col compromesso tra le varie e valide idee che ci sono nella grande famiglia dem, al prossimo congresso PD. Voi invece di Italia viva di Renzi e azione di Calenda non avete questo problema visto che vi è già chiaro tutto ed affermate di aver ottenuto un buon punto di partenza nelle recenti elezioni politiche. Non dovete neanche fare un congresso per eleggere un capo. Mi pare che Calenda sia il vostro capo , almeno così ho capito, e Gianni ed Ernesto mi sembra concordino sul programma di quest’ultimo insieme al senatore Matteo Renzi. Alla luce delle cose sopraddetto è evidente che noi del PD abbiamo sbagliato tutto e però un .19% del popolo votante ci ha confermato la propria fiducia portandoci al secondo posto tra l’elenco dei partiti italiani. Strano però questo fatto caro Gianni ed Ernesto. Noi che abbiamo sbagliato tutto abbiamo conquistato più voti di voi che avete l’idea giusta, secondo voi, che però capiscono in pochi, meno del 8% dei chiamati alle urne.
Oh può essere che la ragione sia dalla vostra parte: le minoranze diventano spesso maggioranze, ma,secondo me, è meglio partire da una minoranza più numerosa come quella del PD. Un caro saluto a tutti coloro che leggono, senza rancore e con disponibilità al colloquio sempre, rispettando le idee altrui. Antonio De Matteo Milano
Caro Antonio
solo per la cronaca: Primo, il Pd raggiunge quella percentuale con l’apporto di Articolo 1, Socialisti, ed altre frange di sinistra che avevano fatto la scissione dal PD prima che la facesse Renzi (però Renzi è il traditore, loro sono i compagni da capire) per cui la % si abbassa di diversi punti fino ad arrivare intorno al 15% ca.
Secondo, Italia sul Serio è un partito nato da circa 1-2 mesi, martellato nei mesi scorsi da percentuali sondaggiste del 2-4% e mi sembra lapilassiano che non aveva gli strumenti organizzativi che invece poteva avere il PD.
Terzo, caro amico nella vita la definizione “imbecille” non è figurativa, troppo spesso è reale. Sapessi quante volte io lo sono stato realmente per le caz…te fatte… ma la differenza è che io ho danneggiato me stesso e purtoppo alcune volte anche la mia famiglia. Un partito politico che non può essere esente da questo appellativo, capita, i danni li crea alla propria comunità ma anche e soprattutto al Paese in cui vive.
Questo non significa che gli altri, compreso noi, siamo portatori della verità, è una semplice e oggettiva constatazione.
Comunque, mi sembra inutile parlarci qui all’infinito. Nella mia esperienza politica ho capito che in Politica il “buonismo”, “l’unità di stare insieme” costi quel che costi non ci può essere, è un danno sostanziale per se stessi e per gli altri.
In Politica, sicuramente ci vuole competenza, compromesso, certamente umiltà di ascolto, capacità di mediazione, chiaramente entro certi limiti, riconoscere i più bravi, anche se purtroppo molto spesso domina (come nella vita) gelosia ed invidia.
Solo attraverso queste cose si costruiscono e si impongono leader e una classe dirigente all’altezza della situazione.
Ora a voi PD, fallito il progetto Veltroni, nelle condizioni date, non spetta altro che decidere fermamente di stare o da una parte (Riformismo) o dall’altra (Populismo).
Decidete in fretta perchè l’Italia vi aspetta.
Buona giornata
Gianni Moscatellini
Ciao Antonio.
Dici “Io penso però che tra gli esseri umani debba continuare il colloquio fino a trovare un compromesso sui problemi della nostra comunità, da risolvere, per evitare le guerre inutili, disastrose e controproducenti.”
Nobile obiettivo quello del “trovare un compromesso”, ma…… la Storia insegna che il compromesso non è sempre possibile (esempio: non ci può essere compromesso tra i sostenitori del vaccino e i “no-vax”, così come non ci può essere compromesso tra i sostenitori dell’aborto e i contrari, o tra i sostenitori del crocifisso a scuola e i contrari).
Ergo, purtroppo, certe guerre sono inevitabili!!
Per quanto riguarda le elezioni, credo non ci sia più tanto altro da dire: il danno provocato dal duo Renzi-Calenda (il finto “terzo polo”, di fatto il sesto partito) è stato enorme, e anche questo ha dimostrato che con certe persone il COMPROMESSO non è oggettivamente possibile (in questo caso per il loro carattere di “prime donne” o di “galli nel pollaio”), a ulteriore dimostrazione di quanto esposto sopra.