Mamma mia quante sicurezze. Quella che non abbiamo saputo propagandare i nostri successi perché eravamo troppo intenti a discutere è una balla tremenda. Non li abbiamo saputi propagandare perché qualcuno ha finito di distruggere il partito sul territorio abbandonando i cittadini alle paure dei migranti e alle promesse di leghisti e grillini. E questo qualcuno è il giglio magico. A meno che non si pensi che uno strumento utile da quel punto di vista come l’Unità non sia stato chiuso per volontà dei marziani. Lo si è ritenuto inutile, Renzi non mi ha mai dato un’intervista nonostante lo avessi implorato più volte, così come si sono ritenute inutili le scuole di partito, le attività di formazione dei quadri, gli scambi fra esperienze positive e territoriali (ricordiamoci Barca). Tutto si è centrato sul capo e sul suo gruppetto, il resto pancia a terra e zitti. Caro Silvano, leggi per favore l’editoriale di Cassese, persona che conosco e stimo massimamente e poi dimmi dov’è che sbaglio.
Un abbraccio
Sergio
p.s. non perdiamo tempo a litigare, stiamo discutendo molto seriamente e molto utilmente.
7 Comments
Caro Sergio, dispiace la tua aggressività su una tesi, quella di Silvano, che piaccia o no è il sentimento più avvertito nel PD. Terra terra: ci siamo stancati di assistere a continui scontri tra leaders che puntano ad una visibilità fine a stessa. Non eravamo noi “base” troppo intenti a discutere dimenticando di “propagandare” i nostri successi. I nostri successi non sono slogan ma cose realmente fatte ed obiettivi realmente raggiunti. E come ci contrastavano gli illuminati 5S e Lega? Semplice: infondendo paure sul pericolo del diverso (non solo di pelle ma anche di orientamento sessuale o di religione o collocazione territoriale), generando, in tal modo, nella gente sfiducia verso le Istituzioni senza portare a sostegno un dato. L’unico? La litigiosità dei dirigenti del PD . Insomma, una volte per tutte, ci spieghi che cos’è questo Giglio Magico? Leggo, ancora, che Renzi ha voluto chiudere l’Unità. Chi come me è vissuto a pane e quotidiano del PCI (che bello ricordare il 1^ Maggio del 1977 quando riuscimmo a diffondere e vendere un milione di copie) fa veramente male leggere che l’Unità ha chiuso non per un problema oggettivo (la fine del finanziamento pubblico ai partiti obiettivamente favorevole ai ricchi proprietari di tv e ai movimenti “etere” assistiti) ma per un preordinato disegno di Renzi, Del Rio, Martina, Minniti, Orlando, Calenda, Boschi( la proprietaria della Banca Etruria come martellato dai 5S e dalla lega) Padoan, notoriamente ex comunisti. A questo io non credo e perciò, anche se continuo a ritenerti un grande professionista integerrimo, leale e coerente credo che non possa far risalire ad una intervista colpevolmente non concessa l’unica causa della dolorosa chiusura del quotidiano. Chi come me, che negli ultimi tempi di copie de L’Unità ne comprava due (e guarda che siamo tanti e tutti comunisti doc) come può reagire? Beh, parrà strano, ma proprio perché figli di quella cultura del confronto e non dello scontro, della discussione e non del’insulto, della partecipazione e non del riflusso l’unica risposta è stata e sarà quella di aderire senza se e senza ma ad un progetto che non ha proposto Renzi ma Moro e Berlinguer. E quello continuerò a condividere con milioni di concittadini che sanno anche perdere con dignità come con arroganza non sanno vincere quelli del nuovo che avanza. Quelli, per intenderci, che in diretta facebook dal Senato affermava con disprezzo” qui ce stanno a pià per culo”. Quelli che “non stiamo mica a Ballarò” blaterato in faccia a Bersani. Che governino. Hanno i numeri. Noi democraticamente li sosterremo nell’impresa: ma dall’opposizione. Scusami per lo sfogo. Un abbraccio ed ancora un ringraziamento per questo spazio.
Ti preciso solo una cosa: il Giglio Magico per me è composto, oltre che da Renzi, da Lotti, Boschi e Bonifazi. Sono loro che hanno influenzato sempre il nostro segretario. Io ho detto che Renzi ha voluto chiudere l’Unità lasciandola sola senza nessun tentativo di usarla come voce unitaria della sinistra e quindi del nostro partito. Il non avermi concesso interviste, il non aver mai voluto fare un incontro con la redazione, il non avermi voluto dentro la Leopolda, il non avermi mai fatto salire sul palco di una iniziativa di partito per parlare anche del giornale, sono tutti fatti che dimostrano la voglia di non far crescere il giornale. Gli altri della Direzione non c’entrano, anzi, da Fassino a Martina, da Veltroni a Franceschini, da Cuperlo alla Pollastrini, alla grande Livia Turco, a Orlando, Delrio, Damiano, Alfredo Reichlin, Macaluso e tanti altri che adesso mi sfuggono, si sono molto spesi per non chiuderla. In fondo ci bastava raddoppiare le 5000 copie per essere al sicuro dal punto di vista editoriale. 5000 copie divise per i circoli del partito quante copie fanno? Un’inezia. Renzi non ci ha dato neanche quell’inezia. Ma la stessa cosa vale per tutte le iniziative territoriali: o erano marchiate dal segretario e il suo gruppetto o non se ne faceva di nulla. Dico tutto questo adesso perché, da bravo compagno, non le ho tirate fuori prima per non danneggiare il PD alla vigilia di una importante prova elettorale. Ho ripreso contatti civili con Matteo e ho lavorato come se questa cosa non fosse avvenuta ma ho sofferto, ho sofferto molto quando Renzi dichiarò a Repubblica che l’Unità era una iniziativa economica in cui lui non c’entrava nulla. Il non riconoscerla più come un’iniziativa politica messa in piedi da lui (perché se lui non mi chiamava io non sarei mai andato a fare il direttore) è stata una grande offesa non solo verso me e tutti i redattori ma per le tantissime personalità che hanno accettato di scrivere su l’Unità consci di aiutare un progetto politico, non una piccola impresa commerciale. Da Dacia Maraini a Moni Ovadia, da Sofri a Deaglio, da Cassese a Givone a Claudio Bisio, Sandra Bonzi, Linda Brunetta, Guccini, Ascanio Celestini, Marcelle Padovani… Tutti a lavorare gratuitamente non per un ideale o per un impegno politico ma per un’impresa commerciale. Questo è stato il nostro segretario, non dimenticatelo.
Gisto Massimo, è quello che pensiamo in tanti, ripeto a Sergio e a tutti noi, basta con l’alibi di Renzi e il giglio magico, l’ho detto e lo ripeto, spiace anche a me che l’Unità abbia chiuso perché mi sento orfano di un giornale di partito, del mio partito, ma così è andata e adesso però basta e avanti con giudizio.
Camillo Repetti
Anch’io ho notato dal giorno dopo le elezioni un brusco cambiamento di tono di Staino nei confronti di Renzi,
Renzi essendo segretario del Partito ha colpe superiori a tutti gli altri, ma non è il solo ad averne e penso anch’io che questo continuo litigare, questa continua delegittimazione reciproca ha spaventato l’elettore moderato di centrosinistra (moderato nel senso di non tifoso) che ha finito di scegliere l’astensione o addirittura fare il salto.
Oramai le elezioni sono andate come sappiamo, Renzi nonostante tanto scetticismo (anche su questo si è parlato a sproposito) ha dato le dimissioni, ora pensiamo a come ripartire.
Dire Si ad un eventuale partecipazione di Governo?
Oggi al riguardo c’è un bel articolo di Ezio Mauro molto esplicativo e che condivido.
Invece ancora una volta mi sembra che pecchiamo di presunzione nel voler assumere sulle nostre spalle il dovere della responsabilità, perchè noi siamo la grande forza, non è più cosi.
Il M5S e la coalizione di centro destra hanno vinto le elezioni alla grande ed è su di loro che il popolo italiano ha posto la loro fiducia e quindi anche la responsabilità, è mai possibile che ai verso i grillini c’è sempre l’atteggiamento di benevolenza paternalistica?
Di Maio non può continuare a dire noi dialoghiamo con tutti, che vuol dire, tutti assieme o destra e sinistra pari sono.
Di Maio è disponibile a ridiscutere i suoi 10 punti, ad accoglier le richieste degli altri ?
Insomma invece di parlare di schieramenti perchè non si parla di programma di governo mediato e condiviso.
Ciro, parli dei grillini come fossero dei marziani. Tu sai quanto io sia stato feroce dal momento in cui Grillo ha alzato la testa dalla sua sdraio sulla spiaggia di Porto Cervo. Fin dai tempi di Emme, inserto satirico del nostro giornale, li abbiamo denunciati e denigrati quali manipolo di populisti protofascisti e quindi lontana da me ogni forma di paternalismo nei loro confronti. Oggi le cose cambiano, oggi l’elettorato del M5S si è arricchito di tanti nostri elettori e allora quando vedo tra i grillini genitori di bambini amici di classe dei miei nipotini, quando vedo lavoratori che si fanno un mazzo tanto sulle nostre colline, nelle nostre aziende, insegnanti, persone belle e generose, che smettono di votare a sinistra e scelgono i grillini perché arrabbiati con noi e soprattutto con gli atteggiamenti del nostro segretario, vorrò o no rivedere il mio atteggiamento? Vogliamo chiederci in cosa abbiamo sbagliato? Abbiamo comunicato male da un punto di vista tecnico o piuttosto abbiamo comunicato troppo bene l’arroganza, la superficialità e l’improvvisazione che hanno caratterizzato il segretario e il suo piccolo gruppo? Questo è il problema. E’ un alibi dire che non abbiamo saputo comunicare, abbiamo saputo comunicare le cose peggiori di noi e le cose peggiori di noi fanno capo al segretario. Io non voglio che questi compagni che oggi hanno votato grillino continuino a votare Grillo, li voglio riportare a noi, è un mio dovere ed è un dovere del partito. Io non so proporre strade o comportamenti o, almeno, non li so proporre con sicurezza. Metto in discussione alcuni elementi, alcuni propositi, ma guai a considerare tutti queste come delle inutili e dannose chiacchiere. Come diceva Brecht: “quell’uomo che attraversa oggi la strada come potranno mai raggiungerlo i suoi compagni?” Ecco, in troppi hanno attraversato la strada, rendetevene conto.
Caro Sergio, seguendo il tuo insegnamento, rimango e rimarrò a vita in questo partito e nel prossimo se decidesse di cambiare ulteriormente nome. Quello che hai scritto, non lo nego, mi ha veramente rattristato. Per due motivi: 1) ti ho immaginato con il tuo folto barbone e la tua grande mitezza mentre vergavi quelle parole probabilmente più dolorose di una frustata. E francamente avrei voluto affiancarti, fuori da questo coso, e condividere con te l’amarezza. I tuoi sono fatti non opinioni e su questo Renzi, se ce ne sarà l’opportunità, dovrà rispondere con precise controdeduzioni, fermo restando che su molte sue iniziative governative rimane inalterata la mia stima nei suoi confronti, Ma L’Unità non doveva essere chiusa. Ed a lui vorrei ricordare che quel foglio per noi non era un semplice giornale da consultare ma un vero e proprio luogo di confronto, una facebook dell’epoca, un’iniziativa politica come tu giustamente scrivi. Basterebbe ricordare alcuni titoli a 9 colonne su significativi momenti della nostra storia repubblicana…Dei veri e propri editoriali. 2) mi tremano le dita sulla tastiera quando leggo quei nomi cui tu fai riferimento e che secondo la tua testimonianza ti hanno affiancato in questa battaglia . Ma porca miseria, 5000 copie!!!! Io che ne vendevo 30 copie al lotto 29 di Primavalle a Roma, 100 appartamenti, la domenica mattina. Pensa, all’epoca, in tutto il quartiere quanto ne vendevamo!! Ma se questo è, allora, compagni che leggete, non si può accettare questo epilogo. Per noi, ma soprattutto per i nostri figli e nipoti. Quindi, ritengo assolutamente fattibile un tuo rinnovato impegno come direttore del L’Unità. Tu sei in grado di proporre un piano editoriale perché hai idee, capacità organizzative e, soprattutto, una indiscutibile autorevolezza tipica di un leader riconosciuto. A noi, invece, si tratta di sottoscrivere uno, due, cinque abbonamenti. Da 400 a 1.000 euro ad anno fino ad una sicura autosufficienza ed oltre. Blatero? Fantastico? Intanto una vostra opinione non costerebbe neanche il costo di una copia. Grazie Sergio. Intanto, qualora si accendesse un’animata discussione su questo e su altri punti politicamente importanti con “il Giglio magico” Intanto, qualora si accendesse un’animata discussione su questo e su altri punti politicamente importanti con “il Giglio magico” possiamo sperare di non assistere all’ennesima scissione? Un abbraccio
Certo che possiamo. Grazie.