Scrive una lettrice e pone una domanda apparentemente semplice:
“Perché, secondo te, i 5S tendono a distruggere l’economia e a portarci scientemente verso una situazione di povertà? Capisci cosa ci sia dietro?”
Cosa ci sia dietro non si sa (Trump, Putin), tutti interessati a mettere in difficoltà l’Europa. Varie indagini sono in corso nel mondo e prima o poi si capirà qualcosa.
Nel frattempo è possibile tentare una risposta. Anzi, essa si divide in due:
1- Questa maggioranza corre consapevolmente verso la povertà, i non-grandi lavori, la disoccupazione perché questo è il credo di una parte rilevante (i 5 stelle). A loro onore va detto che non lo hanno mai nascosto. Il loro ideale è un società non consumistica, nella quale non si fanno grandi lavori, e in cui una maggioranza di persone in sostanza non ha nulla da fare perché non serve nulla. Non servono strutture complesse di trasporto (alta velocità e autostrade) perché è inutile spostarsi: per andare dove a fare cosa? Nel nostro orticello o nel nostro quartiere c’è tutto quello che serve.
Poiché ci sarà poco da fare, perché ci sarà poco da produrre, un sacco di gente non avrà un lavoro e quindi nemmeno uno stipendio. Ma qui sovviene la genialità del reddito ci cittadinanza: 780 euro al mese (in origine previsto per 11 milioni di soggetti, grosso modo metà delle famiglie italiane). La cifra, 780 euro, è indicativa: si tratta, al di là delle polemiche, di un reddito di sopravvivenza, più che di cittadinanza. Con quella paghetta ci si fa veramente poco. Si tira a campare una vita modesta e che difficilmente supera i confini del proprio quartiere. Ma questa è la società della decrescita infelice, teorizzata da questi signori. Gran parte delle cose che possediamo o che compriamo non servono a niente. Che cosa ce ne facciamo di un SUV o di un televisore a 42 politici: si può vivere benissimo senza, anzi si deve vivere senza. Inutili i viaggi all’estero ornai c’è Internet e lì trovate tutto quello che vi serve. Anche tutto il sistema culturale (scuole, università, ecc.) è investito dal sospetto di totale inutilità i geni del passato si sono fatti per conto loro e poi c’è sempre Google, fonte di ogni sapere e di ogni curiosità.
Insomma, un piccolo mondo, poco costoso, in cui non serve nemmeno tanto uscire di casa. Meno di esce, meno si spende (chiusura domenicale dei centri commerciali e musei solo a pagamento).
Questo è il mondo che i 5 stelle hanno in testa e che discende notoriamente dalla storica avarizia di Beppe Grillo, che però si concede ville meravigliose e yacht di ottimo livello: ma questo va bene perché lui è il guru, è il santone, l’elevato, e come tale ha diritto a qualche privilegio. E anche gli eletti al parlamento, invece dei 780 euro al mese, possono tenersi i 15 mila euro al mese di stipendio più i rimborsi spese. Ma loro sono i sacerdoti del guru e un certo decoro si impone.
2- Ma c’è anche una variante più tecnica, e molto interessante. Se ai 5 stelle questa vita di sacrifici e di miseria, disegnata paradossalmente da un gaudente come Grillo, sta bene, ai compagni leghisti mica tanto. L’elettore tipo di Salvini è uno che in pochi anni è passato dalla bicicletta alla Mercedes, dal cappottino del papà rivoltato al cappottino di cammello firmato. Questi adorano il denaro, vivono per il denaro. Con il reddito di cittadinanza non ci pagano nemmeno il caffè al bar in piazza. Ma ecco allora che entra in gioco la squadra venezuelana: Borghi, Bagnai, Savona. Il tratto comune di questi signori è che il denaro è il denaro. Punto e basta. Più se ne stampa, più si è ricchi. Più ne circola, meglio è. Se i sindacati negli anni Settanta lanciarono l’orrendo slogan del salario come “varabile indipendente”, loro potrebbero lanciare lo slogan della ricchezza come variabile indipendente: basta stampare soldi. Non ci sono limiti.
Certo, bisogna uscire dall’Europa e dall’euro. E riprendersi la propria sovranità nazionale. Sovranità che consiste in due cose: chiusura delle frontiere (tanto andare in giro non serve e non vogliamo stranieri fra i piedi) e libertà di stampare a volontà la propria moneta, per diventare appunto più ricchi senza troppa fatica: basta far lavorare gli addetti alla zecca di Stato. E magari si potrà anche rialzare il reddito di cittadinanza: da 780 euro a 1000.
Naturalmente trattasi di assolute cretinate, totalmente prive di senso. Ma questo è il mondo che sta venendo avanti. Non va da nessuna parte, se non verso una miseria crescente, consapevolmente inseguita e teorizzata.
Riassumendo, ci stanno portando verso la povertà perché credono che la povertà sia migliore della ricchezza (più etica, scelsero di vivere infelici perché costava meno) e perché, caso mai si manifestasse una certa insofferenza, basterà stampare più soldi e la miseria scomparirà.
Devo spiegare che si tratta di una banda di dementi?
4 Comments
Questa inoppugnabile analisi di Turani dovrebbe fare definitivamente giustizia di ogni tentazione, tuttora serpeggiante nel PD e nella sinistra, di cercare un qualsivoglia contatto con quella banda di pericolosi mentecatti.
Si confonde la necessità di riprendere i voti di quegli elettori, un (bel) po’ sventati e superficiali, che li hanno votati (e non sono pochi), con l’eventualità di fornire una qualche sponda alla loro classe dirigente (si fa per dire, visto il livello di competenza dimostrato … !).
Il M5S come organizzazione rappresenta l’opposto di quello che è o dovrebbe essere un partito di centrosinistra.
Nulla, ma proprio nulla ci può accomunare.
Io spero che la smettiamo una volta per tutte con questo infausto tormentone e ci facciamo una ragione, ora e per sempre, che questi sono avversari (vorrei dire nemici, ma mi hanno insegnato che la politica non è la guerra).
Però, la politica non sarebbe la guerra, salvo che non si mettano in discussione i principi basilari delle nostre istituzioni, cosa che questa gente fa sistematicamente. Quindi, in fin dei conti, mi pare che proprio di nemici si debba parlare.
D’altronde, solo i più raffinati autori di elzeviri della buona borghesia possono esercitarsi nella ricerca delle sottili differenze tra loro e la Lega di Salvini.
Per me è tutta gente che ha in spregio la democrazia, ha in spregio la cultura, la scienza, il “metodo” che tanto ha regalato allo sviluppo dell’umanità.
Chi non l’avesse ancora fatto, dia una scorsa alla scarna bibliografia di Casaleggio padre per rendersi conto del livello di farneticazione raggiunto e mai smentito: anzi, sempre rilanciato.
E qualcun altro lo spieghi anche ai grandi editori …!
Non cadiamo in trappola, amici e compagni. Noi, per fortuna, con tutti i nostri difettacci, siamo diversi.
Siamo diversi, caro Trotta, ma anche da Turani però?
Dobbiamo quindi fare un compromesso e forse sarebbe meglio che Giuseppe (ammesso che si possa chiamarlo così) ci dicesse cosa dovrebbe proporre il partito democratico per avere il suo appoggio. La “critica” è l’arte più amata degli esseri umani e spesso ti consente di arrivare al governo del paese, ma poi se non risolvi i problemi dei cittadini hai poche speranze di mantenere la “tua poltrona”. Sarà quello che succederà ai governanti attuali, secondo me, abbastanza presto e noi del PD dobbiamo essere pronti per tornare al governo del paese. Quindi cominciamo a preparare un programma da presentare al paese e non perdiamo tempo ad inveire inutilmente contro gli attuali “governanti “ con i quali non avranno nulla da spartire tanti Italiani oltre a quelli del del PD. Io provo a chiedere a Turani quanto segue:
1 ) è giusto che nel PD ci siano gli imprenditori onesti e gli operai?
2 ) il partito democratico può avere al suo interno forze cattoliche progressisti e laici liberali socialisti ( ex comunisti ) ?
Io partirei da qui per rilanciare il PD.
Naturalmente non mi aspetto la risposta di Giuseppe Turani,
ma secondo me le risposte alle domande suddette sono necessarie per camminare insieme. Buona serata a tutti Antonio De Matteo
Siamo diversi, caro Trotta, ma anche da Turani però?
Dobbiamo quindi fare un compromesso e forse sarebbe meglio che Giuseppe (ammesso che si possa chiamarlo così) ci dicesse cosa dovrebbe proporre il partito democratico per avere il suo appoggio. La “critica” è l’arte più amata degli esseri umani e spesso ti consente di arrivare al governo del paese, ma poi se non risolvi i problemi dei cittadini hai poche speranze di mantenere la “tua poltrona”. Sarà quello che succederà ai governanti attuali, secondo me, abbastanza presto e noi del PD dobbiamo essere pronti per tornare al governo del paese. Quindi cominciamo a preparare un programma da presentare al paese e non perdiamo tempo ad inveire inutilmente contro gli attuali “governanti “ con i quali non avranno nulla da spartire tanti Italiani oltre a quelli del del PD. Io provo a chiedere a Turani quanto segue:
1 ) è giusto che nel PD ci siano gli imprenditori onesti e gli operai?
2 ) il partito democratico può avere al suo intern o forze cattoliche progressisti e laici liberali socialisti ( ex comunisti ) ?
Io partirei da qui per rilanciare il PD.
Naturalmente non mi aspetto la risposta di Giuseppe Turani,
ma secondo me le risposte alle domande suddette sono necessarie per camminare insieme. Buona serata a tutti Antonio De Matteo
Caro Antonio,
per ora rispondo io.
Sì, sì, definitivamente sì. E vorrei pure vedere …!
E’ sempre stato così fin dai tempi dell’Ulivo. Era così alla nascita del PD, è stato così con Renzi e dovrà essere così con chiunque verrà dopo.
Vogliamo mica tornare alla lotta di classe, no?
La sinistra è libertà, uguaglianza e fraternità, opportunamente declinate.
Per una disamina più dettagliata rimando i lettori al mio lungo post “Le anime della sinistra”.
Stai bene.
Ernesto