Non si può scegliere tra un’incompetenza totale e acclarata propria per natura dei 5 stelle e la destra dura, dilagante a Ostia. Se anche i pentastellati riuscissero a governare in un territorio tanto difficile, ci dovremmo aspettare una debolezza tale da non poter frenare cosche e fascisti, e con questi ultimi si potrebbero verificare anche connubi ideologici e quindi amministrativi sulla base di una vicinanza politica che si sta rivelando sempre più stretta.
Il nemico per ambedue gli schieramenti è solo la sinistra. Fatta fuori quella non riesco a pensare i cinquestelle come antidoto alla destra che già comanda, attraverso malavita e violenza, sul litorale.
Non voterei, sceglierei l’astensione, sperando che altri la pensino come me e che facendo altrettanto, si raggiunga una percentuale altissima. Sarebbe l’unico segnale davvero clamoroso del rifiuto della società civile a prendere parte a una contesa che ha già contorni foschi e preoccupanti.
Sarebbe la prima volta in vita mia, non ho mai pensato di astenermi dal voto che ritengo un dovere democratico. Ma se fossi un cittadino di Ostia non parteciperei a elezioni che non rappresenterebbero un briciolo di ciò che sono e che penso.
8 Comments
Le elezioni non sono un sondaggio di opinione; sono uno strumento per decidere chi deve gestire la cosa pubblica.
Le elezioni amministrative non hanno quorum, il che vuol dire che sono valide anche se votano in dieci.
Quindi un risultato ed un vincitore ci saranno sempre, qualunque sia la nostra posizione.
L’astensione o la scheda bianca non partecipano in alcun modo al processo di selezione.
Un voto espresso è comunque una scelta responsabile, alla luce della situazione esistente: insomma è scegliere il male minore (che poi, nella realtà e con meno divaricazione, è la normalità di ogni elezione).
Esprimere un voto non significa aderire a quella scelta, ma solo esprimere una preferenza nelle condizioni date.
Nel caso di Ostia è tutto amplificato, vista la caratura dei contendenti: ciononostante uno dei due vincerà.
Il fascista consoliderà certamente un potere già affermato sul territorio; il grillino avrà scarse capacità di intervento; inoltre, potrebbe scendere a patti con gli altri; ma questo non è certo.
Io, tra il certo e l’incerto, non avrei dubbi.
Capisco però che la scelta non è indolore.
Il dolore però è parte integrante della nostra vita e va accettato …
Sarà filosofia spicciola, però è innegabile.
La scelta è davvero difficile. Non voglio farla lunga. Mi affascinerebbe una valanga di schede bianche, ma sarebbe una magrissima soddisfazione oltretutto pressocchè impossibile a realizzarsi. I 5S proclamano onestà e allora che dimostrino con i fatti quello che sanno fare!
Stavolta mi dissocio dalla linea di Trotta e mi dichiaro d’accordo con la scelta della Viganò. Ritengo che i 5s siano anch’essi fascisti, tante e tali sono le constatazioni che per loro la democrazia non esiste, sia nei rapporti interni al movimento che nei riguardi di quello che considerano il loro unico, vero avversario, cioè il PD di Renzi. Abbiamo visto che la tanto sbandierata “democrazia del web” si è dimostrata una vera e propria pagliacciata; quando l’elezione via internet ha premiato candidati diversi da quelli che voleva lui, il “guru” le ha annullate! Ora il “grullo” si ritrova tante di quelle cause di iscritti espulsi con motivazioni risibili che ha ipotizzato di reintegrarli tutti, con tante scuse! Per quanto riguarda il PD e Renzi, poi, ricordo la valanga di “fake news con cui hanno condotto la campagna referendaria e le vicende riconducibili al caso Consip. E non dimentico le “squadracce” di loro attivisti che si recavano e si recano ad accogliere Renzi ovunque vada per lanciargli addosso i peggiori insulti.
Anche per me sarebbe la prima volta in vita mia,caro Sergio. Ho sempre votato,dal 1946 primo voto alle donne e avevo appena compiuto l’età per votare. Ma andrei comunque al seggio per votare scheda bianca.
Il voto è sempre un fatto molto personale e quindi insindacabile.
Il mio è solo un tentativo di razionalizzarne l’approccio.
in estrema sintesi mi sentirei di dire che:
– il non voto (astensione, bianca o nulla) è un voto di pancia, o di coscienza, se preferite: non sono d’accordo con l’offerta, quindi mi sottraggo alla scelta;
– il voto espresso (qualunque esso sia) è un voto di testa; partecipo scegliendo quella che ritengo possa essere la soluzione migliore, nelle condizioni date. Ovviamente ciò non comporta alcuna adesione ideale, ma solo un’espressione contingente.
Io finora ho sempre seguito questo schema logico.
Faccio rilevare che, se tale schema fosse largamente diffuso tra gli elettori, avremmo come conseguenza una drastica semplificazione del quadro politico, a tutto vantaggio della corretta gestione della cosa pubblica, che verrebbe ad essere polarizzata su effettive e concrete alternative di governo, piuttosto che disperdersi in mille rivoli, spesso inconsistenti.
Insomma, il voto utile contro quello spesso inutile (e dannoso).
Caro Trotta,dato che ho seguito le tue varie analisi e sono sempre d’accordo conte vorrei capire bene. Ok bisogna sempre votare.Io,con la scelta di scheda bianca ( unica possibilità mi pare) intendevo affermare fortemente la mia totale avversità sia ai fascisti che ai 5 stelle . Che altro potrei fare? Tu che faresti? Tutto ipotetico,naturalmente,non sono a Ostia,per fortuna!
Cara Rossana,
fortunatamente vivo a Torino e non mi sono trovato in situazioni così “imbarazzanti” (a parte aver ignominiosamente perso il ballottaggio con Appendino!).
Inoltre non conosco la situazione di Ostia, che comunque sembra davvero molto complicata.
Ciò detto, io ho illustrato uno schema logico: a me dispiace non esprimere il mio parere in un processo che coinvolge tutti i cittadini.
Il voto non espresso è una rinuncia, che non serve a nulla e non incide. Al massimo mi mette in pace con la coscienza.
Invece decidere di votare, in questi casi, non è aderire alla parte scelta, ci mancherebbe!, è solo giudicare quale delle due parti può essere meno dannosa per gli interessi che mi stanno a cuore.
Nel caso di Ostia, per quel poco che ne so, mi pare meno dannoso il voto al M5S che quello ai fascisti dichiarati. Se fossi lì, forse avrei più informazioni e quindi non voglio farne un caso specifico.
Può comunque essere utile trasferire lo schema dalle nostre parti, a sinistra.
Se fossi un elettore della cosiddetta sinistra “very left”, indignato, antagonista, operaista e quant’altro, mi chiederei a che serve votare un Partito o movimento di quell’estrazione, che però non ha la benché minima possibilità di incidere, o perfino di entrare in Parlamento, vista la legge elettorale.
Mi chiederei se davvero voglio indirettamente far vincere le destre (o M5S, che sempre destra è) o se sarebbe invece meno peggio far vincere un centrosinistra, anche se quest’ultimo dovesse davvero starmi sullo stomaco, perché sarebbe comunque meno dannoso degli altri.
In questo senso il mio schema in generale polarizza le scelte, evita il prolificare di partitini irrilevanti e di pura testimonianza e mi da anche la possibilità di avere una qualche voce in capitolo nelle future scelte di Governo.
Questo non significherebbe aver abdicato alle mie idee più radicali (si fa per dire!), ma solo non contribuire ad un ulteriore aggravamento della situazione generale.
Io sono favorevolissimo al massimo pluralismo delle idee, sia nel Partito che nell’area politica, ma al momento del voto bisogna mettere i piedi per terra e adattarsi alla realtà, secondo le regole elettorali e considerando l’offerta di forze in campo.
Ripeto: le elezioni non sono un sondaggio di opinione, sono uno strumento istituzionale.
Ai bersaniani non chiedo mica di rientrare nel PD o di aderire alle sue politiche, chiedo solo di non far vincere Salvini o Grillo, che dovrebbe essere anche un loro obbiettivo, dando per assodato che tanto loro, da soli, non vinceranno, tanto meno con questa legge elettorale.
Purtroppo sembra prevalere la logica del dispetto, ma scambiarlo per una scelta politica mi pare davvero troppo!
Spero di avere articolato con chiarezza il mio pensiero.
Un abbraccio.
Caro Ernesto,grazie della tua risposta! Sono ancora una volta d’accordo con te,ma ,in questo ipotetico gioco su Ostia,io,che sono di natura molto ottimista, in questo momento penso male . Credo cioè che i bersaniani non voteranno scheda bianca ma voteranno Grillo per dispetto ! Un abbraccio a te.