Pare sia arrivato il turno di Enrico “palle-d’acciaio” Letta (fu lui a definirsi così, quando era Premier).
Uomo certamente non della sinistra, almeno come estrazione, viene chiamato dalla sinistra (qualsiasi cosa ciò voglia dire nel PD), che evidentemente non vuole assumersi direttamente la responsabilità di guidare il Partito. La solita doppiezza tardo-togliattiana o solo semplice confusione di idee?
Che cosa si aspettano possa fare Letta di meglio e di più di quanto ha fatto Zingaretti fina a tre giorni fa?
La minoranza, i cosiddetti ex-renziani, non pare entusiasta della soluzione e però dovrebbe trovare il coraggio di esplicitare tale contrarietà, anche se non sarà determinante: la chiarezza ne beneficerebbe.
Il momento è delicato, con tutta evidenza. Il PD rischia l’irrilevanza, rischia di essere scavalcato nell’iniziativa politica sia dal nuovo soggetto grillo-contiano, sia dall’iperattivismo della Lega, almeno quella managerial-giorgettiana, mentre Salvini continua a tenere calda l’ala più pittoresca (quelli che vanno a Pontida con le corna in testa, per intenderci …).
Draghi, col “suo” Governo, sta facendo e farà molto, ma non tutto.
Allora ci si chiede: il PD lo subisce o lo fa proprio, lo teme o lo aiuta? Lo lascia alla destra perché è un banchiere o gli fornisce idee e strumenti per fare le riforme? Lo stimola o lo frena?
A queste domande il PD deve rispondere ed il Segretario dovrà prendere posizioni chiare e comprensibili in proposito.
Come la pensa Letta? Ha una sua posizione autonoma o sposerà quelle prevalenti nella nomenclatura? E i militanti, gli iscritti, i simpatizzanti, che ne pensano? Qualcuno glielo chiederà?
Insomma, auguri al PD, ma tutti quelli che gravitano in quell’area dovrebbero interrogarsi e pure preoccuparsi delle manovre in corso. Per dire, Cottarelli è stato richiesto di stilare un programma di stampo progressista liberale da Calenda, Bonino, e qualche altro cespuglio. Italia Viva non ha mai smesso di essere propositiva e continuerà ad esserlo, ma il suo peso (e la sua influenza sul Governo) è quello che è.
“Grande è la confusione sotto il cielo, per cui la situazione è eccellente”, lo diceva Mao Zedong, ma lo ripeteva anche D’Alema. Entrambi, malgrado la proverbiale saggezza, non hanno lasciato tracce memorabili.
Possiamo fare di meglio?
4 Comments
Io penso questo, da ex PD ma anche interessato alla posizione del PD, in quanto facente parte di una area con cui necessariamente allearsi. Secondo me il PD deve decidere su alcune cose chiare:
1 – la prima domanda è: I pianeti politici del ‘900 + 20 del 2000 pensa che si possano ripetere così come erano in questo nuovo millennio oltre il 2020 e dopo Covid?
2 – LA SCELTA DI CAMPO – vuole una strutturale allenza con i 5 stelle, tutti belli e rinnovati (sic), con un ritorno ai DS, con Bersani & C.? o vuole essere un partito di una avanguardia RIFORMISTA e quindi un piano che inevitabilmente deve sposare l’area della sinistra democratica, un centro LibDem, l’area ambientalista – ecologista? Questi 2 campi non possono stare insieme, ne sono consapevoli?
3 – Pensa ancora di ripetere l’asfissiante personalismo che ha prodotto 7 segretari in 14 anni, o pensa di far dominare le idee, i progetti, le competenze a questo inarrestabile “fratricidio” continuo che non è più neanche tra ex PCI e ex DC, perchè oggi ha un’altra conformazione, forse peggiore di quella dei 2 ex partiti?
A me piacerebbe conoscere queste 3 risposte che ritengo esistenziali per tutti noi, poi si vedrà.
Un caro saluto
Gianni Moscatellini
A proposito del partito democratico Italiano, ho sentito dire che, il segretario nazionale uscente Nicola Zingaretti, che ha la maggioranza nella direzione nazionale del partito, sembra abbia chiesto, di essere sostituito alla guida del PD, ad Enrico Letta, ex presidente del consiglio dei ministri, quello per intenderci liquidato da Renzi con la famosa frase: “Enrico stai sereno“. Non so se l’operazione corrisponda al vero e se andrà in porto, ma devo dire che potrebbe essere un’ottima risposta ai tanti interrogativi dei dem. Spiego il perché. Io considero il professor Enrico letta un’ottima carta da giocare per riportare un po’ di ordine, di fermezza e passionalità nel partito. Per prima cosa ho apprezzato ed apprezzo la sua pacatezza e soprattutto la capacità grandissima che ha di evitare le polemiche. Non l’ho mai sentito inveire contro Matteo Renzi né tantomeno lamentarsi per la sua “cacciata”da Palazzo Chigi e penso che continuerà sulla stessa strada senza optare per la vendetta.
Non solo con la pacatezza, la gentilezza e la fermezza potrà occuparsi meglio del coordinamento tra le varie correnti PD, ma potrà dedicarsi a tempo pieno alla guida del partito, mentre Zingaretti aveva ed ha,anche il grave onere di governatore del Lazio, una grande regione, con l’aggravante di essere stato colpito dal COVID-19 anche pesantemente. Inoltre bisogna dire che con Letta segretario nazionale appoggiato dall’ex segretario, si ricostruisce il compromesso storico di Berlinguer tra democristiani di sinistra ed ex comunisti e da qui bisogna partire per elaborare il programma politico del PD presentandolo prima al popolo dello stesso e poi all’attuale presidente del Consiglio dei Ministri prof. Draghi. Non occorrerà ricorrere al referendum, elezioni o indagini a tappeto, ma sarà sufficiente che a livello di direzione generale nazionale siano approvate le strategie sui punti fondamentali e cioè: la riforma del lavoro, la riforma della scuola e quella della Sanità. Sì in questo momento secondo me le riforme sopracitate sono quelle fondamentali che il governo di unità nazionale può e deve fare.
Dico fra poco la mia sulle tre riforme essenziali. Comunque sarà necessario che il nuovo segretario, chiunque esso sia, raccolga le istanze maggioritarie dei territori e della direzione del partito nel suo progetto. Quando il segretario potrà parlare a nome e per conto della maggioranza del partito, solo allora potrà presentare al consiglio dei Ministri attuale le proposte del PD ed insistere per la loro approvazione. Ecco le mie idee sulle tre riforme suddette.
Per riformare la scuola sarà necessario rafforzare i poteri dei dirigenti scolastici e contemporaneamente quelli degli organi direzionale della stessa . Non ci vorrà molto visto che alcune cose sono già state fatte ed altre si possono facilmente aggiungere: basta ascoltare velocemente gli addetti. Per quanto riguarda il lavoro è assolutamente necessario riscrivere il suo statuto ed anche qui con l’aiuto dei sindacati non sarà difficile farlo. Per la sanità bisogna assolutamente rivalutare l’ambulatorio del medico di famiglia, facendolo diventare il primo pronto soccorso, oltre che studio del medico di fiducia. Anche qui la strada è abbastanza semplice da percorrere, visto che la triste esperienza della pandemia ha dimostrato che i medici della cosiddetta “mutua” sono fondamentali in qualsiasi malattia da prevenire e controllare. Spero che finalmente il PD attraverso il nuovo segretario possa parlare una voce sola quella della maggioranza ed a nome della stessa presentare una proposta sulle tre riforme fondamentali da portare a termine con l’attuale governo
Mi Auguro che ciò avvenga e faccio gli auguri al professor Enrico Letta In questo senso.
Grazie per la vostra attenzione e buona giornata a tutte/i Antonio De Matteo Milano
NB
Dopo aver scritto le mie suddette impressioni, ho avuto la fortuna, per caso, di ascoltare l’intervista del professor Enrico Letta alla TV sette e vado a letto contento e con molte speranze che si rafforzano anche questa mattina. Ha confermato abbastanza quello che io ho sopra scritto. In particolare ha precisato che le sue proposte se otterranno L’ approvazione in direzione saranno discusse nei circoli del PD integrandole e modificandole e poi diventeranno il programma politico dell’intero partito democratico a maggioranza. Ha evidenziato poi, finalmente dico io, Che lui non cerca l’unanimità. Io mi auguro in più che il nuovo segretario faccia rispettare le decisioni della maggioranza del partito in qualsiasi modo anche ricorrendo all’espulsione di coloro che non si adeguano. Quanto sopra non lo dico io, ma lo dice la democrazia rappresentativa per la quale tutti/e siamo d’accordo almeno a parole.
“Enrico Letta, ex presidente del consiglio dei ministri, quello per intenderci liquidato da Renzi con la famosa frase: “Enrico stai sereno“”.
Sarebbe ora di smetterla con questa “balla spaziale”.
https://ilquadernodiet.blogspot.com/2021/03/balle-spaziali.html
Buona giornata a tutti e comunque auguri al nuovo Segretario, sperando che sia più coraggioso, autonomo ed autorevole di quello uscente. (e non ci vuole molto …).
Le “balle spaziali”, purtroppo non possono più fermarsi, una volta lanciate. Tant’è che anche l’imperatore “Nerone” non sembra avesse bruciato Roma, eppure passa per piromane. Sostenere,però, che: “quel giorno fu la direzione del PD a chiedere a Renzi di sostituire Letta al governo con 136 si, 16 no e 2 astenuti”, mi sembra un po’ azzardato. Matteo Renzi aveva vinto le primarie col 70% circa dei votanti e quindi i componenti della direzione erano quasi tutti “suoi” e poi volendo poteva rifiutarsi di “immolarsi”, ma giustamente, anche per me, aveva vinto e chiese il passo. Certo poteva evitare di “provocare”, con la famosa frase che non è una balla, ma questo è un altro discorso. Quanto sopra era solo per chiarire il mio pensiero che di seguito preciso meglio. Non volevo screditare nessuno, ma rimarcare la pacatezza e la mancanza assoluta di polemica che il professore Enrico letta ha sempre mantenuto. Buon auspicio per il futuro del PD e del centro sinistra. Spero e mi auguro che i cercatori di Capri espiatori cessino per il futuro le loro ricerche affannose e collaborino a mettere appunto soluzioni efficaci per i gravi problemi del paese Italia. Comunque, di una cosa sono certo. Nel nostro campo di centro sinistra l’Amore impazza esultando e a nessuno di noi verrà mai in mente di isolare e meno che meno “scacciare o menare” lo sfortunato di turno che cupido colpisce con gaia facilità. Ringrazio per l’attenzione e buona giornata a tutte/i coloro che leggono. Antonio De Matteo Milano