Cari amici,
sono al tavolo da ore e non mi esce nessuna vignetta. È vero che sono al Tenco e speso distratto da cose bellissime: poesia, sogni e utopie della canzone d’autore, ma qualcosa vorrà pure dire. Mi sento come Rosanna che voterà PD a Palermo. I commenti dei tanti compagni giustificazionisti, quelli del “il PD ha diritto di critica”, non mi convincono. Cassese e Nicola Rossi non si possono liquidare così. L’unica cosa vera mi sembra questa: l’uomo è incapace di mettere in pratica il noi, è impulsivo e, in pratica, sta ripetendo gli errori che ci hanno fatto perdere il referendum.
Sergio
9 Comments
Caro Sergio,
il fatto è che non siamo abituati a giocare all’attacco.
Abbiamo sempre giocato di rimessa e perciò ci pare strano uno che punta i piedi e alza la voce.
Ciò nondimeno dobbiamo abituarci anche a fare a sportellate, altrimenti ci schiacciano senza pietà.
Qui nessuno ti regala niente e, se non ci conquistiamo uno spazio, torniamo nella palude che abbiamo sempre deprecato.
Renzi ha dimostrato che non è vero che questo paese non cambia: bisogna cambiarlo anche a spintoni.
Il problema è che non ce lo lasceranno fare senza resistere alla morte.
Leggi l’editoriale odierno di Ezio Mauro per renderti conto di come ci tratta la cosiddetta intellighenzia. Fortunatamente sono davvero tanti i commenti molto critici (tra i quali il mio).
Esiste un pezzo di Italia che è davvero stufa delle chiacchiere e vuole cambiare davvero. Dobbiamo dargli voce.
Adesso c’è un’opportunità. Cerchiamo di sfruttarla al meglio.
Coraggio!
Caro Mauro,
un editorialista, ex-direttore, in un’analisi politica ha il dovere di rispettare la consecutio temporum non solo sintattica ma anche storica.
Lei riconosce le mancanze della Banca e del Governatore.
Riconosce il diritto di critica da parte dei soggetti istituzionali.
Si chiede dove fosse la politica nel frattempo. Giusto, dov’era?
E imputa colpe all’unico Governo che ha messo mano al sistema, DOPO i disastri precedenti.
Chi e quando ha fatto la riforma delle popolari?
Chi e quando ha fatto il provvedimento a tutela dei risparmiatori?
Chi e quando ha evitato il collasso delle banche in dissesto?
E invece, chi e quando ha dormito sulla crisi del MPS? Questa sì di anni fa.
Chi e quando ha detto alla UE che qui era tutto ok? E l’abbiamo una banca è del 2005.
Lei, con De Bortoli, insiste sull’inestricabile groviglio di interessi, del quale non ha mai fornito un’evidenza. Aspettiamo lo scoop.
Sergio, te la suggerisco io una vignetta: Gesù crocefisso fra Renzi e Martina che dice ” anche voi poco furbi, eh?”
Caro Sergio,
se non ti sei ancora ripreso dallo scoramento, ti consiglio la lettura del domenicale di Scalfari: un puntuto e dettagliato elenco di errori compiuti a suo parere dall’improvvido nostro Segretario, quello votato da 1,3 milioni di coglionazzi come noi.
Ormai Renzi è sempre più trattato come un paria, o meglio come un rompiballe, ignorante e presuntuoso, a cui segnare gli svarioni con la matita rossa e blu.
Peccato che gli svarioni non li fa (solo) lui, come ho cercato di far rilevare con il commento che ho inviato e che allego.
A Scalfari sfugge che Visco SCADE il 31 ottobre e che non decide lui se rimanere.
Il nuovo Governatore viene nominato dal PdR su indicazione del PdC.
Il Governatore uscente NON ha diritto di prelazione e la sua eventuale riconferma non sta nelle sue mani, per l’ovvia attribuzione dei poteri.
Stupisce che anche Scalfari possa cadere in errori così marchiani.
Evidentemente gli fa velo la rabbia per l’imprevista posizione di quel rompiscatole di Renzi che, ohibò, ha pensato di dire la sua sull’operato della Banca. E chi è Renzi? Ma come si permette? E’ solo il Segretario del Partito che regge il Governo da 5 anni: ma che stia al suo posto!
Renzi non ha parlato di banche e banchette, ha solo fatto rilevare che la vigilanza della Banca è stata ca-rente, cosa acclarata e condivisa da quasi tutti. Fino a ieri.
Tutto il resto è illazione, bassa polemicuccia non degna di un giornale una volta autorevole.
Carissimo Compagno Direttore,
dopo avere letto i Tuoi “PENSIERI MIEI”, mi sono sentito ancora di più molto vicino a Te.
Ma non ti posso negare che le considerazioni dei compagni Trotta e Pasquini meritano sicuramente molta attenzione e ne terrò debito conto nella assemblea del Circolo di Pirri (frazione di Cagliari) che si terrà il prossimo 28 ottobre.
Però, vorrei chiedere a questi compagni di aiutarmi a formulare al compagno Segretario ed a tutta la Segreteria del Partito due domande:
la prima: quando facciamo di nuovo uscire il nostro Giornale “L’UNITA'” dove dibattere alla presenza di un pubblico più ampio, magari non del Partito, ma vicino al Partito o che vuole ascoltare la voce del Partito e sapere come si forma questa voce;
la seconda: non è proprio possibile al compagno Segretario abbassare il tono della voce (mi ricordo come era convincente il compagno Berlinguer, con quel tono di voce calmo, suadente; in particolare, quando accennava un sorriso: quella sua calma non gli faceva storcere la bocca, ma gli facevano ridere per primi gli occhi).
Un caro saluto
Sergio Cassanello
Rilancio con molta convinzione la domanda di Sergio su l’Unità, puntualizzando che il giornale che vorrei non è “del PD” ma un giornale di sinistra, come voleva nella lettera fondativa lo stesso Antonio Gramsci.
Ma davvero Scalfari , al quale devo gran parte della mia maturazione liberal democratica, pensa che gli italiani non sappiano cosa è e cosa deve fare la Banca d’Italia? e che conoscano solo le banchettine locali?
Caro fondatore, sono uno che per 35 anni ha fatto il rappresentante di commercio ed ho conosciuto negli anni migliaia di piccoli e medi imprenditori , alcuni anzi molti senza nemmeno alcun titolo di studio, ma le garantisco che tutti sapevano e sanno con esattezza quale ruolo ha la Banca d’Italia ed è per questo che molti, sicuri che se una banca propone un prodotto questo essendo passato al vaglio della banca nazionale l’hanno sottoscritto senza alcun dubbio.
Questo prodotto invece si è rivelato nel tempo non solo un pessimo affare ma addirittura è stato la causa di molti fallimenti di persone ed imprese.
Molti di questi truffati così raccontano.
Un mio Cliente un giorno senza alcun preavviso, e questo è successo ad altre migliaia di piccole e medie aziende, mi respinge un pagamento e mi comunica che non potrà pagare nemmeno le prossime scadenze perché chiederà un concordato preventivo. Già questo è un grosso problema finanziario che non sa come risolvere. Fin qui tutto chiaro? Oltre al danno a quel punto arriva anche la beffa. La banca sul quale arriva l’insoluto senza copertura ti viene a trovare e ti da tempo una settimana per rientrare, non solo ma siccome per lei sei tu l’inaffidabile ti taglia i fidi così tu non puoi più lavorare ma dico ( sempre uno di questi imprenditori) accreditatemi almeno sul conto quel prodotto di cui prima. Risposta, quel prodotto che lei ha sottoscritto oggi non vale più niente.
Sa egregio dottor Scalfari come hanno risolto la propria crisi finanziaria? O col fallimento, rimettendoci officina casa ecc. o facendosi prestare soldi da genitori, parenti o amici. Perché ormai sei segnalato alla Centrale Rischi e nessuno più ti fila.
Cosa pensa, crede non si siano informati di chi è la colpa? Certo della crisi ma sopratutto di chi non ha vigilato sul l’emissione di prodotti costruiti sul nulla.
Pensa davvero che la Banca d’Italia non abbia responsabilità su questo e che il suo responsabile non possa essere licenziato perché può creare Instabilità?
Lei pensa davvero che dire queste cose sia populismo? Io credo che il populismo è quello di chi deforma le cose per trarne vantaggio non di chi semplicemente dice la VERITÀ
Caro Sergio forse ti ho dato qualche spunto per una delle tue meravigliose vignette.
Ciao a tutti
Marco
Caro Sergio.
Ho nutrito grande stima e rispetto, negli anni, sia per Scalfari che per Mauro, ma rilevo che da parte di entrambi c’è stato un deciso spostamento, dalle posizioni “progressiste” a suo tempo manifestate, ad altre di chiaro stampo “conservatore”. Non credo di sbagliare se dico che questa “svolta” è coincisa con la posizione decisamente “anti renziana” assunta dall’amico/socio “padre/padrone” De Benedetti. D’altro canto, che con l’avvio della Commissione sulle banche e la messa in discussione della riconferma di Visco alla carica di Governatore della B. d’Italia si potesse sollevare un pandemonio, credo che Renzi l’avesse messo in preventivo. Quanti sono i così detti “capitani d’industria” italiani (parecchi meno che caporali!) che risulteranno aver beneficiato delle “allegre elargizioni di denaro”, da parte dei “signori” banchieri “intortati” con loro, arriveremo mai a saperlo? Per tornare al De Benedetti, si dice che lui abbia beneficiato di ben 600 milioni di euro, erogati da MPS per la fallimentare operazione Sorgenia, milioni che per MPS sarebbero poi finiti nei “crediti inesigibili” (o “deteriorati” che dir si voglia). Se così fosse, possiamo chiedere perché? E ritenere che i fruitori dei prestiti non rimborsati vogliano mantenere l’incognito, e non abbiano alcuna intenzione di scoperchiare un altro pentolone delle “oscure” commistioni fra politica e affari (più o meno puliti), è poi tanto “fantasioso”?
Silvano Fassetta – PD Rozzano
Caro Sergio,
rallegrati: tu hai problemi di ispirazione, qui a Torino abbiamo problemi di respirazione, e non è uno scherzo. Riscaldamento al minimo, porte e finestre chiuse, meglio non andarsene a spasso per la città, consiglia la Giunta Appendino. Prevedo un boom delle nascite, come negli anni Sessanta.
P.S. Il festival dedicato a Tenco penso sia stato molto bello, come lo sono tutti i posti dove la poesia è di casa.
Un abbraccio
Grazia Valente