Caro Sergio, forse ti sfugge la carica antidemocratica di quel movimento. Chi insulta le istituzione, le banalizza a casta, le asserve governo per il governo, mettendo sullo stesso piano noi e Salvini, ecc. ecc. non è proprio un interlocutore ideale. Io non svendo il PD a questa gente senza senso dello Stato. Se parlare si deve, prima o poi si dovrà, bisogna che ci siano le premesse minime. Serve tempo e non fretta di fare il contrario di quanto dice Renzi.
Sangue freddo, pazienza, il PD non è un giocattolo. Vedo sempre troppa voglia di cercare argomenti per dividersi piuttosto che per unirsi.
Adelante, con juicio
Insomma, en marche, ma di passo.
Caro Ernesto,
ho una lunga letteratura da esporre su quel che ho sempre pensato e penso su Grillo e il suo movimento. Erano gli stessi argomenti che la stragrande maggioranza dei compagni del Partito Comunista opponevano alla scelta togliattiana di allearsi con tutti gli antifascisti senza mettere in discussione il regime monarchico, la famosa “svolta di Salerno”, appunto. E’ questo che turba i miei sonni e mi fa sembrare troppo semplicistica la scelta di restare a guardare. Da una parte abbiamo un partito di destra (la Lega) lucido e capace che ci sta portando sulle strade di Visegrad, dall’altro abbiamo un’accozzaglia di iracondi rabbiosi mescolati a tanti nostri delusi e anche a qualcuno che per colpa nostra, forse, ha perduto la strada. Io credo che il nostro dovere sia tener conto di questa differenza, poi, come muoversi e come fare non lo so e non mi metto in cattedra. Discuto e pongo dubbi come ho imparato a fare da anni.
Ernesto Trotta
26 April 2018 at 23:54
Caro Sergio, l’esempio non calza.
Togliatti aveva davanti De Gasperi e sapeva che ci saremmo giocati la forma istituzionale col referendum.
Allora non mancavano uomini col senso dello Stato, anche tra i monarchici.
Oggi sì: basta ascoltare il silenzio del M5S sulle orribili esternazioni della “base” su Napolitano.
Inoltre qui non si tratta di stare a guardare: su tratta di mettersi nelle condizioni di maggiore forza contrattuale possibile.
Invece vedo gente che sbava per sedersi al tavolo.
Al tavolo ci si siede se e solo se M5S ripudia esplicitamente le sue folli posizioni antidemocratiche.
Di Maio NON deve essere IL candidato, ma solo il capo delegazione. Il premier è l’ultima cosa da discutere.
I programmi vanno discussi nel merito “alla tedesca”, e non come per l’Unione di Prodi.
Siamo noi che dobbiamo pretendere garanzie, non loro.
Noi non togliamo castagne dal fuoco: mettiamo sul fuoco le nostre proposte programmatiche.
Vedrai che ci staranno. Basterebbe che noi parlassimo per una volta con una sola voce e non ciascuno con l’idea di fare il contrario di quello che dice Renzi.
Lo ripeto, anche se forse non sono stato chiaro nel precedente commento: qui c’è gente che come linea politica ha l’opposto di Renzi. Nient’altro.
in questo modo M5S ci tirerà dentro come stampella e poi butterà su di noi la colpa del fallimento di un’alleanza nata con premesse fragili e poco chiare.
Quanto ai dubbi, sarebbe disumano non averne. Cionondimeno, chi fa politica ad un certo punto sceglie e va avanti.
Tanto la controprova è impossibile.
con assoluta umiltà non posso negare che la Tua “battuta” possa avere fondamenti per adeguate riflessioni: ma se la figlia di Bobo avesse chiesto a me il perché di tante difficoltà (e voltastomaco) di parlare con i grillini, le avrei risposto: “cara figliola, forse eri nata da poco, e non puoi ricordare, quando il Compagno Bersani, oltre che compagno anche persona per bene (per dirla con linguaggio piccolo-borghese, quale io sono, nonostante la mia tessera del PCI), fu sbeffeggiato in “streaming” da un’accozzaglia di volgari buffoni mentre tentava di dare un Governo al Paese, Forse, non è in linea, ma, dammi il beneficio del rimbambinimento dell’età (anni 71), e di avere perso la pazienza. Vai Tu cara figliola, spetta a Te e ai Tuoi coetanei più giovani di superare la mia sensazione di “rigetto”. Figlia mia, Ti abbraccio, dimmi cosa devo fare e votare!”
Ecco cosa mi suggerisce la Tua, sempre, immancabilmente precisa e gradita, considerazione “fumettistica”.
Grazie, e buon lavoro Compagno Direttore.
Sergio Cassanello
Andiamoci a parlare coi 5stelle ma ad alcune condizioni.
Si deve discutere dei programmi e della loro realizzazione con i ns. ministri e tenendo presente la reale situazione economica di questo benedetto Paese.
Tutto deve essere fatto in streaming così ci sarà da ridere
E a proposito di ridere deve esserci anche quel comico ( padrone) che ha inventato il movimento non solo il suo bamboccio e vedrete che questa volta saremo noi a ridere
Marco bs
Il segretario del partito democratico Martina sta facendo un ottimo lavoro coinvolgente anche l’ex segretario Matteo Renzi. La direzione del PD deciderà ed io accetterò e sosterrò la decisione del massimo Organo dirigenziale del PD, qualunque essa sia.
Spero che i singoli dirigenti del partito democratico facciano la stessa Cosa. Basta con il solito ricatto: “ se non fate quello che dico io me ne vado”. Chi non vuole adeguarsi a quanto deciderà da direzione del PD esca dal PD: è più serio che continuare con l’ostruzionismo e la denigrazione del partito. Un caro saluto a tutti e tantissimi auguri al presidente Giorgio Napolitano. Antonio De Matteo Milano
Caro Antonio,
non ho sentito nessuno che dicesse “o così o me ne vado”. Lo hanno detto ai suoi tempi i vari Fassina e Civati ma adesso non mi sembra proprio. Non lo dicono di certo Fassino, né Cuperlo né Orlando, né chiunque dei tanti compagni che a mio avviso giustamente criticano la gestione attuale di Renzi. Anch’io sono molto contento di Martina e ogni giorno non gli faccio mancare la mia testimonianza di affetto e di sostegno ma se c’è qualcuno che lo sta mettendo duramente in crisi cercando di delegittimarlo, è proprio il gruppettino del giglio magico di Renzi. O no? Per tranquillità posso dirti che qui a Scandicci abbiamo già tutti rinnovato la tessera del 2018.
come non condividere l’intervento di Antonio! Parola per parola, punto per punto. Bravo Martina e bravo Matteo per aver scelto un vice così capace. Io sono un renziano della seconda ora e non solo ho condiviso le scelte di Renzi ma non accetto il gettare su di lui le responsabilità della sconfitta elettorale. Partiamo dal considerare che nessuna forza di governo può sottrarsi al disastro quando si trova a gestire uno stato con l’11% di disoccupazione e il 30% di disoccupazione giovanile con l’impossibilità di attingere risorse da un debito pubblico ormai alle soglie del dissesto. Renzi ha giocato una scommessa impossibile (è vero!), l’unica però tentabile in una situazione disperata. Oggi non conosco le idee di Matteo in merito all’apertura al dialogo con i 5S e rifiuto le tante “fasulle” interpretazioni giornalistiche. Personalmente ritengo che il percorso aperto da Martina sia la retta, difficile, via e spero che Matteo dimostri ancora una volta il suo spessore e carisma assecondandone le iniziative.
Il mio professore di italiano di tanti anni fa diceva sempre: “puoi distruggere un uomo ma non la sua idea“. La filosofia contenuta in quella frase suddetta è diventata la mia guida nella vita. A me non interessano gli uomini e le donne ma le loro idee ed ascolto tutti compreso il “giglio magico” e poi scelgo chi appoggiare. Credo che anche nella direzione del partito democratico del 3 maggio 2018 succederà la stessa cosa: l’idea migliore otterrà la maggioranza che detterà la linea del partito. Spero e mi auguro che dopo la votazione tutti ,dirigenti, iscritti, simpatizzanti , ,sosterranno la linea votata del partito democratico . L’idea che vince non necessariamente è quella giusta, ma è sicuramente quella che la maggioranza dei votanti capisce meglio. Chi sostiene un’idea diversa e perde non può poi dare la colpa a chi vince, ma deve scoprire perché la sua filosofia non è stata capita e magari cambiare strategia. Lunga vita al partito democratico! Un caro saluto a tutti Antonio De Matteo Milano
NOI, soggetto plurale, dobbiamo andare all’ appuntamento suggerito dal Presidente Mattarella, consapevoli che ” veniamo da lontano” e fieri di esperienze storiche.
Mi auguro che nel presentarsi ai giovani e inesperti del movimento 5Stelle il nostro partito sappia trovare un linguaggio e delle ragioni adulte,frutto delle nostre radici democratiche degasperiane e della scuola riformatrice socialista.
Spero che i nostri rappresentanti sappiano alzarsi di una spanna sopra le piccole beghe di mercato dei posti.
Questa smania pedagogica…Alfano mastella verdini erano una stampella. Ora si tratta di fare gli Alfano di un movimento strutturalmente fascista. La fretta poi ad accettare il dialogo…. In cambio poi di una ridicola e finta chiusura a Salvini… Il pd ha perso tanto anche perchè non è un partito ma una marmellata di prime donne pronti a smentire la linea decisa in direzione… Se volete perdere l”ultima parvenza di dignitá politica fate pure…la tragedia di un partito diventato ridicolo…
Sono d’accordo con chi sostiene che bisogna, nell’interesse del paese, dialogare e non sottrarsi al confronto. Però cara Sandra, spero di non essere accusato di lesa maestà, registro che questi simpatici giovanotti, al primo appuntamento con la democrazia dopo una netta vittoria elettorale, in pochi giorni si sono messi d’accordo con il centro destra e si sono spartiti 50 delle 51 cariche istituzionali e di garanzia. Uno di questi giovani è proprio l’on.le Fico il quale, senza avvertire alcuna esigenza di confrontarsi con i perdenti (cioè il PD), si è insediato alla Presidenza della Camera chiedendo ed ottenendo i voti della pattuglia berlusconiana. Per carità, ora è la terza carica dello Stato, che è anche il mio Stato; quindi, grande rispetto. Ma il richiamato voto nel 2002 al PD quando ancora non esisteva, le passeggiate nel centro di Roma scortato da una miriade di militari e non dai cittadini, una sua aspirazione e di tutti i grillini prima del 4 Marzo, la frase “incontro positivo” con il PD senza alcun riguardo degli organi dirigenti del partito chiamati a valutare le sue proposte da esploratore, lasciano trasparire, a mio giudizio, un atteggiamento furbesco e supponente. Spero di sbagliare e, comunque, sono totalmente d’accordo con Antonio, e non da ora ma dal 1962, la mia prima adesione alla FGCI. Si discuta, ma scelta una strategia quella diventa la linea di tutto il partito. Un saluto a tutti voi e soprattutto a Bobo che comunque quando parla lascia il segno.
Quei giovanotti per me non sono per nulla simpatici. Con questa premessa, ripeto che è un dovere andare al CONFRONTO ! Armati, come suggerisce Staino, di tutta la storia del nostro partito.
Sandra Festi – Bologna
‘Mi auguro che nel presentarsi ai giovani e inesperti del movimento 5Stelle il nostro partito sappia trovare un linguaggio e delle ragioni adulte’. Ma cos’è tutto questo pedagogismo? State aprendo la strada ad un nuovo fascismo, e pensate di fare un picnic sull’erba? Volete fare gli Alfano di un partito strutturalmente autoritario? Bobo parla di Verdini etc. ma quello che finge di ignorare sono i rapporti di forza che avevamo con Verdini Mastella etc. e quelli che andremo a stabilire. Dopo un cedimento del genere, ma chi potrà avere ancora rispetto per il PD?
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Caro Sergio, forse ti sfugge la carica antidemocratica di quel movimento. Chi insulta le istituzione, le banalizza a casta, le asserve governo per il governo, mettendo sullo stesso piano noi e Salvini, ecc. ecc. non è proprio un interlocutore ideale. Io non svendo il PD a questa gente senza senso dello Stato. Se parlare si deve, prima o poi si dovrà, bisogna che ci siano le premesse minime. Serve tempo e non fretta di fare il contrario di quanto dice Renzi.
Sangue freddo, pazienza, il PD non è un giocattolo. Vedo sempre troppa voglia di cercare argomenti per dividersi piuttosto che per unirsi.
Adelante, con juicio
Insomma, en marche, ma di passo.
Caro Ernesto,
ho una lunga letteratura da esporre su quel che ho sempre pensato e penso su Grillo e il suo movimento. Erano gli stessi argomenti che la stragrande maggioranza dei compagni del Partito Comunista opponevano alla scelta togliattiana di allearsi con tutti gli antifascisti senza mettere in discussione il regime monarchico, la famosa “svolta di Salerno”, appunto. E’ questo che turba i miei sonni e mi fa sembrare troppo semplicistica la scelta di restare a guardare. Da una parte abbiamo un partito di destra (la Lega) lucido e capace che ci sta portando sulle strade di Visegrad, dall’altro abbiamo un’accozzaglia di iracondi rabbiosi mescolati a tanti nostri delusi e anche a qualcuno che per colpa nostra, forse, ha perduto la strada. Io credo che il nostro dovere sia tener conto di questa differenza, poi, come muoversi e come fare non lo so e non mi metto in cattedra. Discuto e pongo dubbi come ho imparato a fare da anni.
Caro Sergio, l’esempio non calza.
Togliatti aveva davanti De Gasperi e sapeva che ci saremmo giocati la forma istituzionale col referendum.
Allora non mancavano uomini col senso dello Stato, anche tra i monarchici.
Oggi sì: basta ascoltare il silenzio del M5S sulle orribili esternazioni della “base” su Napolitano.
Inoltre qui non si tratta di stare a guardare: su tratta di mettersi nelle condizioni di maggiore forza contrattuale possibile.
Invece vedo gente che sbava per sedersi al tavolo.
Al tavolo ci si siede se e solo se M5S ripudia esplicitamente le sue folli posizioni antidemocratiche.
Di Maio NON deve essere IL candidato, ma solo il capo delegazione. Il premier è l’ultima cosa da discutere.
I programmi vanno discussi nel merito “alla tedesca”, e non come per l’Unione di Prodi.
Siamo noi che dobbiamo pretendere garanzie, non loro.
Noi non togliamo castagne dal fuoco: mettiamo sul fuoco le nostre proposte programmatiche.
Vedrai che ci staranno. Basterebbe che noi parlassimo per una volta con una sola voce e non ciascuno con l’idea di fare il contrario di quello che dice Renzi.
Lo ripeto, anche se forse non sono stato chiaro nel precedente commento: qui c’è gente che come linea politica ha l’opposto di Renzi. Nient’altro.
in questo modo M5S ci tirerà dentro come stampella e poi butterà su di noi la colpa del fallimento di un’alleanza nata con premesse fragili e poco chiare.
Quanto ai dubbi, sarebbe disumano non averne. Cionondimeno, chi fa politica ad un certo punto sceglie e va avanti.
Tanto la controprova è impossibile.
Carissimo Compagno Direttore omonimo,
con assoluta umiltà non posso negare che la Tua “battuta” possa avere fondamenti per adeguate riflessioni: ma se la figlia di Bobo avesse chiesto a me il perché di tante difficoltà (e voltastomaco) di parlare con i grillini, le avrei risposto: “cara figliola, forse eri nata da poco, e non puoi ricordare, quando il Compagno Bersani, oltre che compagno anche persona per bene (per dirla con linguaggio piccolo-borghese, quale io sono, nonostante la mia tessera del PCI), fu sbeffeggiato in “streaming” da un’accozzaglia di volgari buffoni mentre tentava di dare un Governo al Paese, Forse, non è in linea, ma, dammi il beneficio del rimbambinimento dell’età (anni 71), e di avere perso la pazienza. Vai Tu cara figliola, spetta a Te e ai Tuoi coetanei più giovani di superare la mia sensazione di “rigetto”. Figlia mia, Ti abbraccio, dimmi cosa devo fare e votare!”
Ecco cosa mi suggerisce la Tua, sempre, immancabilmente precisa e gradita, considerazione “fumettistica”.
Grazie, e buon lavoro Compagno Direttore.
Sergio Cassanello
Andiamoci a parlare coi 5stelle ma ad alcune condizioni.
Si deve discutere dei programmi e della loro realizzazione con i ns. ministri e tenendo presente la reale situazione economica di questo benedetto Paese.
Tutto deve essere fatto in streaming così ci sarà da ridere
E a proposito di ridere deve esserci anche quel comico ( padrone) che ha inventato il movimento non solo il suo bamboccio e vedrete che questa volta saremo noi a ridere
Marco bs
Caro Sergio,
Il segretario del partito democratico Martina sta facendo un ottimo lavoro coinvolgente anche l’ex segretario Matteo Renzi. La direzione del PD deciderà ed io accetterò e sosterrò la decisione del massimo Organo dirigenziale del PD, qualunque essa sia.
Spero che i singoli dirigenti del partito democratico facciano la stessa Cosa. Basta con il solito ricatto: “ se non fate quello che dico io me ne vado”. Chi non vuole adeguarsi a quanto deciderà da direzione del PD esca dal PD: è più serio che continuare con l’ostruzionismo e la denigrazione del partito. Un caro saluto a tutti e tantissimi auguri al presidente Giorgio Napolitano. Antonio De Matteo Milano
Caro Antonio,
non ho sentito nessuno che dicesse “o così o me ne vado”. Lo hanno detto ai suoi tempi i vari Fassina e Civati ma adesso non mi sembra proprio. Non lo dicono di certo Fassino, né Cuperlo né Orlando, né chiunque dei tanti compagni che a mio avviso giustamente criticano la gestione attuale di Renzi. Anch’io sono molto contento di Martina e ogni giorno non gli faccio mancare la mia testimonianza di affetto e di sostegno ma se c’è qualcuno che lo sta mettendo duramente in crisi cercando di delegittimarlo, è proprio il gruppettino del giglio magico di Renzi. O no? Per tranquillità posso dirti che qui a Scandicci abbiamo già tutti rinnovato la tessera del 2018.
come non condividere l’intervento di Antonio! Parola per parola, punto per punto. Bravo Martina e bravo Matteo per aver scelto un vice così capace. Io sono un renziano della seconda ora e non solo ho condiviso le scelte di Renzi ma non accetto il gettare su di lui le responsabilità della sconfitta elettorale. Partiamo dal considerare che nessuna forza di governo può sottrarsi al disastro quando si trova a gestire uno stato con l’11% di disoccupazione e il 30% di disoccupazione giovanile con l’impossibilità di attingere risorse da un debito pubblico ormai alle soglie del dissesto. Renzi ha giocato una scommessa impossibile (è vero!), l’unica però tentabile in una situazione disperata. Oggi non conosco le idee di Matteo in merito all’apertura al dialogo con i 5S e rifiuto le tante “fasulle” interpretazioni giornalistiche. Personalmente ritengo che il percorso aperto da Martina sia la retta, difficile, via e spero che Matteo dimostri ancora una volta il suo spessore e carisma assecondandone le iniziative.
Caro Sergio,
Il mio professore di italiano di tanti anni fa diceva sempre: “puoi distruggere un uomo ma non la sua idea“. La filosofia contenuta in quella frase suddetta è diventata la mia guida nella vita. A me non interessano gli uomini e le donne ma le loro idee ed ascolto tutti compreso il “giglio magico” e poi scelgo chi appoggiare. Credo che anche nella direzione del partito democratico del 3 maggio 2018 succederà la stessa cosa: l’idea migliore otterrà la maggioranza che detterà la linea del partito. Spero e mi auguro che dopo la votazione tutti ,dirigenti, iscritti, simpatizzanti , ,sosterranno la linea votata del partito democratico . L’idea che vince non necessariamente è quella giusta, ma è sicuramente quella che la maggioranza dei votanti capisce meglio. Chi sostiene un’idea diversa e perde non può poi dare la colpa a chi vince, ma deve scoprire perché la sua filosofia non è stata capita e magari cambiare strategia. Lunga vita al partito democratico! Un caro saluto a tutti Antonio De Matteo Milano
NOI, soggetto plurale, dobbiamo andare all’ appuntamento suggerito dal Presidente Mattarella, consapevoli che ” veniamo da lontano” e fieri di esperienze storiche.
Mi auguro che nel presentarsi ai giovani e inesperti del movimento 5Stelle il nostro partito sappia trovare un linguaggio e delle ragioni adulte,frutto delle nostre radici democratiche degasperiane e della scuola riformatrice socialista.
Spero che i nostri rappresentanti sappiano alzarsi di una spanna sopra le piccole beghe di mercato dei posti.
Sandra Festi – Bologna
Questa smania pedagogica…Alfano mastella verdini erano una stampella. Ora si tratta di fare gli Alfano di un movimento strutturalmente fascista. La fretta poi ad accettare il dialogo…. In cambio poi di una ridicola e finta chiusura a Salvini… Il pd ha perso tanto anche perchè non è un partito ma una marmellata di prime donne pronti a smentire la linea decisa in direzione… Se volete perdere l”ultima parvenza di dignitá politica fate pure…la tragedia di un partito diventato ridicolo…
Sono d’accordo con chi sostiene che bisogna, nell’interesse del paese, dialogare e non sottrarsi al confronto. Però cara Sandra, spero di non essere accusato di lesa maestà, registro che questi simpatici giovanotti, al primo appuntamento con la democrazia dopo una netta vittoria elettorale, in pochi giorni si sono messi d’accordo con il centro destra e si sono spartiti 50 delle 51 cariche istituzionali e di garanzia. Uno di questi giovani è proprio l’on.le Fico il quale, senza avvertire alcuna esigenza di confrontarsi con i perdenti (cioè il PD), si è insediato alla Presidenza della Camera chiedendo ed ottenendo i voti della pattuglia berlusconiana. Per carità, ora è la terza carica dello Stato, che è anche il mio Stato; quindi, grande rispetto. Ma il richiamato voto nel 2002 al PD quando ancora non esisteva, le passeggiate nel centro di Roma scortato da una miriade di militari e non dai cittadini, una sua aspirazione e di tutti i grillini prima del 4 Marzo, la frase “incontro positivo” con il PD senza alcun riguardo degli organi dirigenti del partito chiamati a valutare le sue proposte da esploratore, lasciano trasparire, a mio giudizio, un atteggiamento furbesco e supponente. Spero di sbagliare e, comunque, sono totalmente d’accordo con Antonio, e non da ora ma dal 1962, la mia prima adesione alla FGCI. Si discuta, ma scelta una strategia quella diventa la linea di tutto il partito. Un saluto a tutti voi e soprattutto a Bobo che comunque quando parla lascia il segno.
Quei giovanotti per me non sono per nulla simpatici. Con questa premessa, ripeto che è un dovere andare al CONFRONTO ! Armati, come suggerisce Staino, di tutta la storia del nostro partito.
Sandra Festi – Bologna
‘Mi auguro che nel presentarsi ai giovani e inesperti del movimento 5Stelle il nostro partito sappia trovare un linguaggio e delle ragioni adulte’. Ma cos’è tutto questo pedagogismo? State aprendo la strada ad un nuovo fascismo, e pensate di fare un picnic sull’erba? Volete fare gli Alfano di un partito strutturalmente autoritario? Bobo parla di Verdini etc. ma quello che finge di ignorare sono i rapporti di forza che avevamo con Verdini Mastella etc. e quelli che andremo a stabilire. Dopo un cedimento del genere, ma chi potrà avere ancora rispetto per il PD?