Carissime/i
Grazie a tutti noi che il 3 marzo abbiamo seguito l’insegnamento di Antonio Gramsci ‘ Il pessimismo della ragione e l’ottimismo della volontà’ e abbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo. Il Popolo della Sinistra c’è ancora: con il PD e oltre il PD.
E ora pensiamo all’Europa e a noi che siamo qui.
Pensiamo a Firenze e al Quartiere 4. Uniti nella diversità.
E’ tanto difficile. Ma dobbiamo inventare.
Centro Sinistra o Sinistra Centro?
Radicali e Riformisti.
Insieme.
In politica vince chi sa inventare cose nuove.
Vi abbraccio
Franco Quercioli
3 Comments
E così ha vinto il “mite” Zingaretti.
Speriamo non sia troppo mite, perché il compito che lo aspetta fa tremare i polsi e attorno a lui si aggirano figure non molto rassicuranti circa la visione riformista del PD.
Consenso ne ha, legittimazione pure. Nessuno dichiara di volersi mettere di traverso. Nessuno alza barricate o minaccia scissioni.
Almeno così pare nelle prime ore. Vedremo.
Io credo che a Nicola Zingaretti servirà molto sangue freddo, tanta pazienza, ma anche una dose formidabile di determinazione.
Lo stile è tutto diverso da quello renziano, il linguaggio pure, ma la sostanza dei problemi è spessa come e più di prima.
Non mi ripeto su ciò che a mio parere serve al PD: vorrei solo augurarmi che non si ceda ai tatticismi ed alla politica di bassa lega.
Ci sono priorità imprescindibili, ovvero:
– vincere in Piemonte (e Zingaretti oggi è già da Chiamparino) aggregando tutte le forze attive della Regione in qualsiasi forma (liste civiche comprese)
– confermare alle europee le percentuali delle ultime regionali (come minimo, visto che sarà meno dello straordinario 40,8% del 2014) col simbolo del PD, studiando apparentamenti, e non necessariamente alleanze, con le altre forze europeiste (rilancio l’idea del “bollino” azzurro con le stelle, comune a tutti i Partiti europeisti nei vari Paesi)
– procedere a grandi passi verso il consolidamento di un’area maggioritaria di centrosinistra, che punti a coinvolgere il 40% dell’elettorato. Non è affatto impossibile: basta non perdersi in chiacchiere con i cespugli e badare alla foresta, ovvero ai cittadini. Non spaventiamoci dell’egemonia: va costruita sulle idee e non con i vertici, spesso bizzosi e vanitosi, delle altre formazioni.
Per tutto questo la “mitezza” serve poco: polso fermo, invece sì. Discutere e decidere. Non illudiamoci: non ci sono scorciatoie.
Zingaretti deve approfittare dello straordinario risultato raggiunto e procedere spedito. Il momento è favorevole, malgrado tutto. Diventasse “divisivo”, sarebbe un guaio.
Sono sicuro che tutto il Partito possa stargli “fianco a fianco” e accompagnarlo nel compito.
Dia l’esempio coinvolgendo tutti, senza smania di dimostrare di “voltare pagina” ad ogni costo.
I libri sono tutti fatti da tante pagine, cosicché è solo naturale voltarle per “andare avanti” nella storia.
(Ecco, ho usato gli slogan dei tre candidati alle primarie).
Auguri, Segretario!
Sono d’accordo con te Ernesto, Zingaretti deve riorganizzare il partito e non farsi imbrigliare dalla minoranza, e poi uscire con una proposta politica nazionale ed europea chiara, io dico con il simbolo PD, così facendo ci si prende delle responsabilità dirette senza trincerarsi all’interno di liste quasi anonime.
Spero che mantenga le promesse fatte nel discorso dell’altra sera ed essendo andato subito a Torino in aiuto a Chiamparino è stata una buona mossa che deve poi essere conseguente nel dibattito pro TAV senza tentennamenti.
Saluti a tutti
Camillo
Bravo Trotta.Sottoscrivo tutto.