Lentamente, dolorosamente, con fatica Salvini e Di Maio stanno scoprendo che al di fuori delle loro sette esiste il mondo. Salvini, che dei due è il meno sveglio, continua a dire che aspetta pazientemente la convocazione di Mattarella. Arriverà, perché è istituzionale: ma non per conferirgli l’incarico di presidente del Consiglio. Forse solo per dirgli che non glielo darà mai.
Infatti Salvini, lo sta scoprendo ora con dolore, non ha alcuna maggioranza: ma in un sistema parlamentare di tipo proporzionale questo serve.
Lui ha fatto un po’ di telefonate per cercare dei voti, ma si è preso solo delle porte sbattute in faccia: nessuno, per fortuna, vuole avere a che fare con un razzista come lui, che ha promesso di cercare gli immigrarti clandestini casa per casa e di buttarli fuori (chissà dove).
Non solo, gli sta capitando di peggio. Poiché comincia a capire che aria tira, si è messo a trafficare con l’altro aspirante premier, Di Maio. Almeno per dividersi le presidenze di Camera e Senato. Ma gli sta andando male anche qui: troppa ingordigia. A Berlusconi, al quale i colloqui Salvini-Di Maio non vanno giù, son subito girate le scatole e ha precisato che Salvini non è il leader del centro-destra: è il leader della Lega, un tranquillo 17 per cento, con il quale non ha diritto nemmeno allo sconto al cinema, non a palazzo Chigi.
Sta scoprendo, dolorosamente, che non ha vinto niente, insomma. Continua a girare per i talk a fare la voce grossa, ma sa che è già fuori gara. Forse non avrà nemmeno la presidenza del Senato: Forza Italia la rivendica per un suo uomo. D’altra parte, senza Forza Italia, Salvini ha persino meno voti del Pd e quindi potrebbe pretendere poco o niente.
L’altro auto-investito premier, Di Maio, è all’incirca nella stessa situazione. Ormai non parla quasi più di palazzo Chigi (non glielo daranno mai, non ha la maggioranza nemmeno lui), ma strepita per la presidenza della Camera. E non rinuncia alle bugie stile 5 stelle: la presidenza della Camera a noi è indispensabile per abolire i vitalizi. Peccato che siano già stati aboliti: la presidenza quindi, se è per questo, può andare anche a mio zio.
In realtà, se i due volessero davvero fare un loro governo (insieme) la strada c’è. Lo ha spiegato benissimo stamattina Giuliano Ferrara.
Dovrebbero presentarsi da Mattarella con un nome, per la presidenza, accettabile e terza: persona per bene, di riconosciuta autorevolezza, ben vista in Europa (Flick, Cottarelli, e altri) e una rosa di ministri che non siano degli scappati da casa.
E con un programma che non sia quell’insieme di scemenze che vanno propagandando da mesi: uscita dall’euro, decrescita felice, reddito di nascita, non vax, non Tap, ecc.
Insomma, se vogliono davvero fare il loro governo populista (primo e unico in Europa), come prima cosa devono farsi da parte, sparire, farsi dimenticare e mandare avanti qualche persona accettabile.
Non lo faranno mai. Un po’ perché sono ambiziosi oltre l’immaginabile e un po’ perché sarebbe come ammettere che possono fare il “loro” governo solo a patto di farlo dirigere da un altro. Una vergogna e una sconfitta politica da cancellarli dalla scena.
E allora?
Allora si andrà avanti ancora per mesi con questa finta dei due che stanno cercando di fare un governo. Governo che tutti sanno essere impossibile.
Alla fine, daranno la colpa a Renzi, il quale farebbe bene a andare tre mesi in California, dimenticando a casa il cellulare: non c’ero, non ho visto, non so, chi li conosce?
Comment
Comincio, francamente, a vacillare. Adesso Di Maio e Salvini sono ridotti a due poveri cristi con l’aspirazione di governare senza avere responsabilità. Tradotto: vado in televisione, faccio il bravo ragazzo, metto insieme il disagio e l’utopia, poi mi siedo sul divano e delego qualcuno a firmare gli atti di governo. E buonanotte a mesi di supponenza, volgarità, falsità che ci hanno portato a questo risultato con buona pace delle tv e dei giornali. E adesso? Inutile invocare Mattarella. O si mettono insieme i due enfan prodige ( ma Salvini sono 20 anni che fa Salvini) o….Noi stiamo analizzando i motivi della sconfitta con la serietà e la durezza che ci hanno sempre contraddistinto e quindi non siamo disponibili. Buona fortuna a loro e all’Italia intera