Caro Sergio,
fossi a Firenze o nei dintorni andrei senza dubbio alla Leopolda, così come sono stato al Lingotto a marzo (e lì c’eri anche tu).
Il tuo giudizio, un bel po’ sprezzante, nell’intervista a Repubblica credo che sia conseguente ai fatti dello scorso anno.
D’altronde, in quel momento, andare a vendere l’Unità lì manifestava un intento forse un po’ provocatorio!
Comunque sia, andrei oltre l’incidente.
Come sai, la Leopolda non è una manifestazione di partito, è una riunione di persone interessate ad una politica progressista, pre-partito.
Il PD fa bene a non metterci il cappello sopra.
Che poi la Leopolda sia anche una vetrina di risorse a me pare solo positivo.
Abbiamo sempre detto che dobbiamo cercare i talenti dovunque essi siano, e non solo nei circoli.
Chiamalo think-tank, chiamalo laboratorio, chiamala kermesse di idee, chiamalo come vuoi, ma un posto in cui si discute liberamente e senza steccati del futuro del Paese per me è sempre molto ben accetto.
La sinistra dovrebbe essere una comunità che va oltre il recinto dei partiti: se no, dove li trovi 15 milioni di elettori?
E se la Leopolda attira anche chi vuol mettersi in mostra, ebbene, che male c’è?
Se propone sciocchezze, nessuno se lo filerà, se propone cose intelligenti, allora è meglio che le dica lì.
Non facciamo i verginelli: io uno bravo e intelligente lo voglio in squadra, anche se è un po’ eccentrico. Non vorrei lasciarlo alla concorrenza.
Solo così si rinnova la classe dirigente e si infonde nuova linfa al Partito ed alla comunità che lo circonda.
Dobbiamo avere il coraggio di dare spazio ad altri Renzi (o Martina, Richetti, Decaro, …), se ce ne sono, perché dopo di lui ne serviranno altri, e non saremo noi, né quelli della nostra generazione (inclusi i cinquantenni).
Sogno un Partito in mano ai trenta quarantenni, invidio i canadesi che hanno Trudeau e mi dispiace per i fratelli Milliband, esclusi dal vecchio ed innocuo Corbyn.
Ovviamente l’età deve coniugarsi con la testa giusta, i valori giusti, ma la tenzone delle idee è il sale della sinistra, quella vera, quella che cambia il mondo.
Caro Sergio,
vai alla Leopolda anche tu; vacci anche per me.
Sono sicuro che troveresti mille spunti per la tua satira intelligente e stimolante, che come sempre ci fornirebbe materiale per esercitare quel pensiero critico che è alla base del progresso.
Con affetto.
Peccato, peccato davvero caro Sergio, perché anch’io ritengo che tu, invece, alla Leopolda dovresti proprio andarci e intervenire pure, dicendo quello che pensi! Mi sorprende che una persona intelligente e riflessiva come te non capisca come, in determinate circostanze, certi “gesti” possano assumere un significato particolare ed importante. Tu, andandoci, mica farai la figura di quello che fa come se nulla fosse successo tra te e Renzi, ma magari trova pure l’occasione per un chiarimento. Ripensa alla critica che hai fatto a Bersani, perché non ci è andato le prime volte, e vedi se nel tuo atteggiamento non trovi delle analogie col suo. A me piacerebbe molto partecipare, ma abito nei pressi di Milano, troppo lontano.
Con sincera stima ed affetto.
Silvano
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Caro Sergio,
fossi a Firenze o nei dintorni andrei senza dubbio alla Leopolda, così come sono stato al Lingotto a marzo (e lì c’eri anche tu).
Il tuo giudizio, un bel po’ sprezzante, nell’intervista a Repubblica credo che sia conseguente ai fatti dello scorso anno.
D’altronde, in quel momento, andare a vendere l’Unità lì manifestava un intento forse un po’ provocatorio!
Comunque sia, andrei oltre l’incidente.
Come sai, la Leopolda non è una manifestazione di partito, è una riunione di persone interessate ad una politica progressista, pre-partito.
Il PD fa bene a non metterci il cappello sopra.
Che poi la Leopolda sia anche una vetrina di risorse a me pare solo positivo.
Abbiamo sempre detto che dobbiamo cercare i talenti dovunque essi siano, e non solo nei circoli.
Chiamalo think-tank, chiamalo laboratorio, chiamala kermesse di idee, chiamalo come vuoi, ma un posto in cui si discute liberamente e senza steccati del futuro del Paese per me è sempre molto ben accetto.
La sinistra dovrebbe essere una comunità che va oltre il recinto dei partiti: se no, dove li trovi 15 milioni di elettori?
E se la Leopolda attira anche chi vuol mettersi in mostra, ebbene, che male c’è?
Se propone sciocchezze, nessuno se lo filerà, se propone cose intelligenti, allora è meglio che le dica lì.
Non facciamo i verginelli: io uno bravo e intelligente lo voglio in squadra, anche se è un po’ eccentrico. Non vorrei lasciarlo alla concorrenza.
Solo così si rinnova la classe dirigente e si infonde nuova linfa al Partito ed alla comunità che lo circonda.
Dobbiamo avere il coraggio di dare spazio ad altri Renzi (o Martina, Richetti, Decaro, …), se ce ne sono, perché dopo di lui ne serviranno altri, e non saremo noi, né quelli della nostra generazione (inclusi i cinquantenni).
Sogno un Partito in mano ai trenta quarantenni, invidio i canadesi che hanno Trudeau e mi dispiace per i fratelli Milliband, esclusi dal vecchio ed innocuo Corbyn.
Ovviamente l’età deve coniugarsi con la testa giusta, i valori giusti, ma la tenzone delle idee è il sale della sinistra, quella vera, quella che cambia il mondo.
Caro Sergio,
vai alla Leopolda anche tu; vacci anche per me.
Sono sicuro che troveresti mille spunti per la tua satira intelligente e stimolante, che come sempre ci fornirebbe materiale per esercitare quel pensiero critico che è alla base del progresso.
Con affetto.
Peccato, peccato davvero caro Sergio, perché anch’io ritengo che tu, invece, alla Leopolda dovresti proprio andarci e intervenire pure, dicendo quello che pensi! Mi sorprende che una persona intelligente e riflessiva come te non capisca come, in determinate circostanze, certi “gesti” possano assumere un significato particolare ed importante. Tu, andandoci, mica farai la figura di quello che fa come se nulla fosse successo tra te e Renzi, ma magari trova pure l’occasione per un chiarimento. Ripensa alla critica che hai fatto a Bersani, perché non ci è andato le prime volte, e vedi se nel tuo atteggiamento non trovi delle analogie col suo. A me piacerebbe molto partecipare, ma abito nei pressi di Milano, troppo lontano.
Con sincera stima ed affetto.
Silvano
Va bene, andrò
Bene, la tua presenza stimolerà la partecipazione di altri che, come me, non ci è mai andato.