Quando la Meloni arriverà ai ferri corti con Salvini (molto presto, perché con quei numeri non le servirà più) si rivolgerà a Conte, chiedendo una stampella più solida.
E lui gliela darà volentieri, perché è uno che vuole a tutti i costi tornare al governo. Non è tipo da opposizione ed ha i suoi personali sassolini da vendicare.
Chi ha votato M5S senza capire questo e senza capire che Conte ha fatto di tutto per andare da solo e capitalizzare questo risultato, ha fatto un grosso errore.
Ma quando non ci si ricorda che fu il Premier che avallava la chiusura dei porti, che non citava il nome del fratello di Mattarella, che fra Macron e LePen disse che lui non si esprimeva in quanto non francese e che sull’attacco a Capital Hill fu l’unico a tacere, beh, allora è grave.
Poi ci sono quelli più onesti: quelli che stanno scrivendo che un governo Meloni è meglio di un governo tecnico. Ecco coloro se non altro ammettono che stare con la fiamma tricolore non li sconvolgerebbe neppure un po’.
Del resto, esattamente questo sarà il loro destino.
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