Carissimo Sergio,
evviva per le tue vignette su La Stampa del sabato. Che è un giornale serio, senza eccessivi fronzoli. Spero che ti valorizzi e che ti gratifichi.
Mi hai mandato l’intervento di Cuperlo. L’ho ascoltato due volte. E’ alto e in quel momento e in quella sede molto significativo. Come è solito per Cuperlo, anche un po’ troppo sottile. Lui vola alto, ma in politica, anche nelle sedi di addetti ai lavori, è necessaria anche la semplicità, purché non diventi approssimazione e superficialità. .
Sono poco contenta dell’attuale situazione italiana ed anche europea. La Sicilia era prevista prevedibile. La mossa di Grasso un po’ meno e non voglio pensar male. Renzi è ancora lui, a volte troppo ruvido come se se le cercasse le critiche. Ma io credo che abbiamo bisogno della sua energia e forse della sua strafottenza. Non è tempo, purtroppo, di sottigliezze e di perfezioni. C’è il pericolo dei grillini e del loro inquietante pressapochismo e della oscura potenza della loro rete, a cui dovremmo prestare maggiore attenzione. Contestualmente c’è il rigurgito del neofascismo nelle sue varie sfumature, razzismo, xenofobia, nazionalismo.
Non c’è che sperare in un ravvedimento unitario a sinistra, difficile e problematico viste le virate di un Bersani e compagnia bella.
Ho poi saputo della nuova nomina in casa Anpi: Carla Nespolo. Una donna, e non so se basta per essere contenti. Anche le donne sono brave a fare del male, a volte. C’è Gio Bosco che la conosce e ne parla bene, ma guarda caso politicamente è scivolata in Rifondazione. Senza contare che fa parte di quella élite politica che ha ben attinto alle mammelle della Repubblica, con quattro consigliature tra Camera e Senato. Vedremo se ci sarà un ripensamento critico sul disastro del rifiuto alle riforme. Sulla permanenza in Parlamento, però, io non sono per la limitazione prefissata. Se un parlamentare è bravo e lavora sodo, è giusto che venga riconfermato nell’incarico, almeno per il tempo sufficiente a portare a termine i progetti iniziati. Ed è giusto anche che venga pagato bene. Le posizioni settarie le lascio ai nostalgici dell’articolo 18 o di quelli che preferiscono uno sbarbatello impreparato ad un serio e competente studioso di storia, di economia e di problemi mondiali.
Ho molti dolori sulla ignoranza di troppa gente, vedi i voti di Ostia. C’è troppa ammirazione o condiscendenza verso i disonesti, i prepotenti, il che spesso significa mafiosi. Cosa abbiamo insegnato o non insegnato ai giovani e ai vecchi in questi anni? I cattivi esempi fanno scuola e quelli buoni mancano. Continuo sempre a sperare, Veltroni o Cuperlo che sia. Ma spesso sono dubbiosa e triste. Chissà se ho tempo abbastanza per vedere l’alba.
Ti penso e ti voglio bene. Non mollare, come cerco di fare anch’io nel mio piccolo.
Teresa Vergalli
3 Comments
Carissima Compagna Teresa,
grazie. Non riesco a dirTi altro se non grazie. Lucida, garbata, semplice ma decisa.
Non mi scandalizzo di usare per Te tanti aggettivi.
Continuerò anch’io (che non ho poi così tanto tempo) – come ho già detto al Compagno Direttore – la mia piccolissima resistenza (che oggi trova un grande conforto nelle Tue parole) nel mio piccolo ambiente familiare, di lavoro, di ricerca e di studio (nonché di affetti).
Ciao
Sergio Cassanello
Caro Sergio , sono molto contento che TERE sia riuscita ad entrare nel Blog, almeno così spero.
Cara TERE , non ho bisogno di dirti che sono d’accordo su quello che dici , c’è lo siamo scritto l’oro altro giorno . Però vorrei soffermarmi su una cosa che mi provoca un po’ di ripulsa . Mi viene detto che si deve rispettare il ruolo istituzionale dei Presidenti della Camera e del Senato , d’ accordo …però incomincino a rispettarlo loro stessi , invece , scusate , di sputare nel piatto che ancora oggi mangiano . Invece di sgomitare tutti i giorni volendo essere i primi della classe in tutto , dando giudizi a dire poco offensivi verso il partito ,il pd , che li ha collocati i quegli altissimi posti istituzionali : la seconda e la terza carica istituzionale , si impegnassero intanto a portare a termine la legislatura , lavorando , in particolare al Senato , perché vengano approvate irritanti leggi che da tempo ,giacciono proprio li,in Senato.
Poi se vogliono dare in contributo alla sinistra , non diano quei giudizi inaccettabili sul Pd , per non dire direttamente su
Ma com e si permettono di usare la carica istituzionale , per schierarsi contro il Pd che li ha eletti .
Vogliono fare politica attiva , contribuendo addirittura , ad alimentare divisioni , si DIMETTANO dalle loro loco cariche privilegiate e poi vadano con chi vogliono . Con tutto il rispetto a quelle Istituzioni , ma forse a suo tempo , si è’ sbagliato le persone , o no’ ?
Come non comprendere e condividere lo stato d’animo di Teresa Vergalli? Ma, cara Teresa, siamo in tanti “diversamente giovani” come te ad aver fatto, noi sì, autocritica e “revisionismo storico” vero del nostro essere stati comunisti e di aver creduto in quei principi che tanti, parecchi ancora sulla breccia e pieni di arrogante protervia, hanno invece usato solo a fini di tornaconto personale. Quelli traditi nei loro ideali siamo noi, non altri! E’ anche per questo che abbiamo visto in Renzi il “nuovo”, quello che rompeva certi schemi rigidi in cui “gli altri” ci avevano costretto per troppi anni. Certo, Renzi a volte è stato arrogante (ora molto meno a dire il vero), ha fatto diversi errori, soprattutto non è stato scaltro in certe situazioni quando non ha capito che creava troppe aspettative che, avrebbe dovuto saperlo, non sarebbe stato poi in grado di soddisfare! Ma cos’hanno fatto, di più o meglio di lui, quelli che si sono eretti a suoi critici feroci? Nulla, hanno solo saputo condurci di sconfitta in sconfitta, restando imperterriti al loro posto, riuscendo a farci perdere anche nelle poche occasioni in cui avevamo vinto (come, d’altro canto, si apprestavano a fare anche stavolta, ma è mancato loro il tempo)! Almeno Renzi, quando ha perso il referendum (e molti italiani non rimpiangeranno mai abbastanza di aver votato No!), si è dimesso sia da Presidente del Consiglio che da Segretario del Partito e solo per la grande mobilitazione di chi in lui ha continuato a credere non ha abbandonato la politica! Eppure, cara Teresa, sono convinto che noi possiamo ancora dare molto, soprattutto per la “memoria storica” di cui siamo portatori e per l’esempio che possiamo rappresentare per tanti giovani. Coraggio, ce la possiamo fare!