Giovanni Brusca è stato rilasciato dopo 25 (venticinque) anni di galera.
Ripercorro i miei ultimi 25 anni – 26 anni fa lavoravo come barista nel posto più figo del mondo, in Santo Spirito. Avevo appena terminato gli studi, ero interprete parlamentare ma facevo la barista. Ho vissuto la piazza, ho lavorato, mi sono divertita, poi ho avuto la mia prima e unica convivenza, sono diventata mamma, ho cambiato lavoro, ho ricambiato lavoro, ho visto mia figlia crescere, ho interrotto una convivenza, ho ricambiato lavoro, ho visto il mio corpo che cambiava, ho riricambiato casa e lavoro, ho seguito mia figlia mentre cresceva, sono stata a fianco di mia madre mentre cresceva, sono cresciuta…
25 anni – una vita
La galera – la reclusione – lo scopo finale non è buttare via le chiavi e aspettare che marcisca chi ha commesso un crimine, anche se il più atroce.
La differenza tra una persona (che potresti essere tu o che potrei essere io) che chiede vendetta e uno stato di diritto che va verso l’articolo 27 della costituzione che dice che “le pene devono tendere alla rieducazione del condannato”.
Là differenza netta esiste- e menomale che c’è.
Antonella Bundu – Facebook, 1 giugno 2021
4 Comments
Alcune riflessioni sul tema:
https://ilquadernodiet.blogspot.com/2021/05/la-benda-e-la-bilancia.html?m=1
Caro Ernesto,
quando parli di problemi da risolvere come quello della riforma della giustizia italiana ti capisco e condivido. Mi riesce invece difficile seguirti sul tuo blog quando parli di “quadrati e tondi” inneggiando al tuo idolo (una volta anche il mio) Matteo Renzi. La nostra società si può riformare solo col compromesso delle idee e non può essere che quest’ultimo, si debba fare solo e comunque sull’idea tua, la mia, di Sergio o quella di Renzi. La riforma della giustizia si farà se, partendo dai punti in comune delle varie forze politiche, nessuna esclusa, il presidente del consiglio dei ministri attuale, drMario Draghi, riuscirà a fare una sintesi accettabile per la maggioranza degli attori in campo che saranno disposti alla moderazione delle loro richieste. Smettiamola di cercare il Messia che ci salvi e contribuiamo ognuno con le nostre capacità e la nostra intelligenza a rendere la nostra società più democratica, solidale e giusta rispettando le idee altrui. Buona domenica a tutte/i Antonio De Matteo Milano
Ma quale Messia, Antonio!
Qui servono solo politici competenti, coraggiosi, e con visione di medio-lungo termine. Astenersi perditempo.
Draghi sta facendo il possibile, ma non basterà.
Abbiamo bisogno di cinque anni di riforme, riforme, riforme. Profonde, efficaci, equilibrate.
Il momento è favorevole, ma la classe dirigente mi pare timida, paurosa, preoccupata molto del presente e poco del futuro.
Ho interrogato la “palla di lardo” (quella di Gianni Mura …) e mi pare di avere capito il suo responso.
https://ilquadernodiet.blogspot.com/2021/06/la-palla-di-lardo.html
Purtroppo non andrà così, e me ne dolgo.
“Nescio, sed fieri sentio et excrucior.”
Catullo, un grande poeta latino più o meno contemporaneo di Cristo, parlando della vita degli esseri umani, affermava che la stessa e’ guidata essenzialmente da due sentimenti contrapposti e fondamentali, ma assolutamente necessari per la Sopravvivenza della nostra umanità. Lui diceva e scriveva in latino più o meno la frase seguente: Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
La traduzione dei latinisti moderni più o meno suona così come segue.
“Odio ed amo. Perché lo faccia, mi chiedi forse./ Non lo so, ma sento che succede e mi struggo. Dando per scontato il suddetto algoritmo, d’altra parte la realtà dimostra ampiamente la sua validità, dobbiamo concludere che tutti noi, caro Ernesto, siamo guidati e strapazzati dai suddetti due sentimenti, ma dipende da noi la vittoria del bene sul male o viceversa. Naturalmente la valutazione dei i due sentimenti succitati va fatta in funzione del noi e non dell’io, in sostanza se sono votato al bene devo farlo per la comunità e non solo per me stesso. Quanto sopra vale soprattutto per i politici che dovrebbero rappresentare noi e i nostri interessi e non loro ed i propri affari. Dovrebbero in sostanza ascoltare il popolo, le sue esigenze, le sue proposte ed orientarle facendo una sintesi e quindi un compromesso che possa valere per la maggioranza dei votanti alle prossime elezioni politiche. Gli esseri umani che praticano la politica, in particolare quella di centro sinistra, dovrebbero smetterla di proporre le loro idee senza curarsi dei problemi della gente ed ascoltare quest’ultima con attenzione e dedizione. Fino a quando i vari Letta, Renzi, Salvini, Meloni, eccetera eccetera, continueranno a progettare a tavolino la risoluzione dei problemi senza affrontarli e risolverli concretamente nella nostra società, non potrà esserci un vero e giusto progresso sociale e nessuna riforma funzionerà. Faccio un esempio. Se vogliamo far funzionare la nostra sanità anche in caso di pandemia dobbiamo andare nei quartieri a vedere che cosa dice e propone la gente. Io, grazie all’associazione di volontariato denominata “comitato bicocca“ Milano, della quale faccio parte come socio fondatore, ho potuto constatare quanto segue. Gli abitanti del mio quartiere a stragrande maggioranza chiedono a gran voce che lo studio del “medico di base” diventi il primo pronto soccorso, oltre che medico di fiducia, dotandolo di personale e strumenti diagnostici necessari al compito. Devo però dire che non troviamo un politico di nessuna tendenza disposto ad ascoltare queste nostre esigenze, ma quasi tutti ci raccontano che la sanità è una cosa complessa e va riformata nel luoghi “appositi”. Mi auguro che il presidente del consiglio professor Mario Draghi, tramite i suoi consulenti e collaboratori, possa ascoltare il popolo italiano tramite le numerose e fondamentali associazioni presenti sul territorio nazionale, cosa che i partiti non fanno più da parecchio tempo. D’altra parte la riuscita delle sue riforme può avvenire solo se le stesse risolvono i problemi degli italiani/e. Io, penso positivo e mi auguro che il centrosinistra trovi un compromesso tra le varie idee e si presenti all’elettorato con un programma unitario, e perché no, diretto dal professore Mario Draghi. Grazie per l’attenzione ed un caro saluto ad Ernesto e a tutti i frequentatori e le frequentatrice di questo blog. Antonio De Matteo Milano