Ricordo come Staino ebbe uno sprazzo di lucidità a Luglio quando postò un’intervista a Renzi che sosteneva la necessità di trovare un accordo per non far naufragare il ddl Zan. Quella lucidità, vedo, è durata poco.
Non rendersi conto che a mandarlo a sbattere è stato chi l’ha fatto votare pur sapendo di avere una dozzina di senatori dissenzienti nelle sue fila (dichiaratamente dissenzienti, peraltro) non è degno di lui.
Ma ahinoi, la connessione sentimentale con un passato che non esiste più è evidentemente dura a morire.
D’altronde la Direzione de La Stampa, il caro Giannini, non accetterebbe ironie all’inverso …
Vero, Sergio?
PS: comunque la vignetta è senza dubbio pregevole ed anche raffinata …
Allora dirò che la vignetta, pur pregevole e raffinata, si inserisce nel “mainstream”, nella corrente di pensiero dominante.
Così è meno “volgare”?
Ernesto
Una parte del PD ha volutamente affossato la legge per poter dare la colpa a Renzi e IV.
È la risposta al tentativo di staccare il PD dai cinque stelle.
Le parole del vicesegretario Provenzano sono chiarissime: spara accuse immotivate senza un minimo di pudore né ritegno.
Pura cattiveria.
Rino Formica diceva che la politica è sangue e m…a.
Qui manca il primo, per fortuna, ma della seconda c’è grande abbondanza.
Chi paga sono i cittadini indifesi: ma di quelli non frega niente a chi vuole solo distruggere e non costruire.
Chi conosce certa sinistra sa bene che preferisce perdere, per potersi dichiarare vittima.
Assumersi responsabilità positive è fuori dalla loro cultura.
Mala tempora currunt …
Aggiungo: La Future Investment Initiative cui partecipa Renzi è programmata da mesi, ed è di dominio pubblico. Letta ha detto l’altro ieri di trattare, poi ieri all’improvviso si è deciso di votare senza trattare, pur sapendo che non c’erano i voti. Proprio ieri.
Il tifo violento alla stadio per la propria, squadra non contribuisce a far vincere quest’ultima, ma riesce solamente a renderla più antipatica insieme ai suoi tifosi e non cambia il risultato della gara.
Gli errori servono per migliorare il futuro, non per giustificare il passato in tutti i campi ed in quello politico ancora di più.
La mancata approvazione del disegno di legge Zan dei giorni scorsi sancisce la sconfitta di tutte le forze politiche del parlamento italiano che non riescono a licenziare una legge già parzialmente approvata dalla Camera dei deputati e non garantiscono a tutti i cittadini/e gli stessi diritti e doveri. Ora perdere tempo, da parte di tutti noi, nel giustificarsi e nella ricerca del capro espiatorio serve unicamente a ribadire la validità del vecchio proverbio Popolare che segue.
” La corda si spezza quando la si tira troppo e Siccome ci serve bisogna evitare la rottura in futuro”. Quindi Bando alle chiacchiere e cerchiamo da subito un compromesso. Visto che il disegno di legge tornerà nella commissione parlamentare alla ricerca di un compromesso maggioritario delle idee, l’unico algoritmo ammesso nella nostra democrazia rappresentativa, facilitiamo il colloquio nel centro sinistra che porti Finalmente al licenziamento di una legge più o meno giusta per la maggioranza degli italiani/e. Evitiamo quindi di polemizzare inutilmente su questo blog e discutiamo civilmente, come sempre o quasi, per suggerire una qualche soluzione ai nostri rappresentanti in parlamento.
Pace e bene a tutti/e e buona giornata Chi legge Antonio De Matteo Milano
Prevale una lettura retroscenistica della politica, con un gusto che ha conquistato anche i palati più raffinati. Si può dire che la pagina politica dei quotidiani sarebbe poca cosa e noiosissima senza il sale dei Minzolini-Verderami e compagnia. Fuori dei retrobottega posso dire che un grande partito (ma il PD non lo è da tanto tempo) non si fa guidare dai gruppi di pressione (la comunità lgbt lo è in misura extra large) ma mette in comunicazione sensibilità particolari con il senso comune generale, nel quale non ho difficoltà a mettere il punto di vista cattolico, cercando un equilibrio tra mediazione politica e sociale. Nella sconfitta di Letta ci vedo soprattutto la reductio ad unum della strategia della sinistra, ridotta ormai al fronte unico antifascista, al bipolarismo interpretato ( come negli anni ‘30) nella opposizione di fascismo-antifascismo.
Con Renzi come la mettiamo? Diciamo che è una ‘risorsa’ tattica in attesa di strategie e la chiudiamo qui.
Emanuele Ceglie
Mah, io ho solo enunciato dei fatti. Mi dica com’è possibile dare una lettura politica razionale di questa scelta. Domenica Letta chiede di trattare perché mancano i voti, si apre un tavolo, all’improvviso martedì pomeriggio il PD decide di andare al voto il giorno dopo non avendo i numeri – e non mi si dica che non lo sapevano. L’umore dei senatori di area femminista e cattodem era noto a me, che sono nessuno, figurarsi se non lo sapeva il capogruppo del PD.
Ovvero hanno deciso, scientemente, di mandare al macero il DDL Zan.
Non esiste nessuna lettura “politica” che possa giustificare questa scelta. Nessuna.
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Ricordo come Staino ebbe uno sprazzo di lucidità a Luglio quando postò un’intervista a Renzi che sosteneva la necessità di trovare un accordo per non far naufragare il ddl Zan. Quella lucidità, vedo, è durata poco.
Non rendersi conto che a mandarlo a sbattere è stato chi l’ha fatto votare pur sapendo di avere una dozzina di senatori dissenzienti nelle sue fila (dichiaratamente dissenzienti, peraltro) non è degno di lui.
Ma ahinoi, la connessione sentimentale con un passato che non esiste più è evidentemente dura a morire.
Sergio non resiste al richiamo della foresta …
D’altronde la Direzione de La Stampa, il caro Giannini, non accetterebbe ironie all’inverso …
Vero, Sergio?
PS: comunque la vignetta è senza dubbio pregevole ed anche raffinata …
Caro Trotta,
il riferimento alla mia supposta sudditanza nei confronti di Giannini è una volgarità non degna di te.
Sergio
Allora dirò che la vignetta, pur pregevole e raffinata, si inserisce nel “mainstream”, nella corrente di pensiero dominante.
Così è meno “volgare”?
Ernesto
Una parte del PD ha volutamente affossato la legge per poter dare la colpa a Renzi e IV.
È la risposta al tentativo di staccare il PD dai cinque stelle.
Le parole del vicesegretario Provenzano sono chiarissime: spara accuse immotivate senza un minimo di pudore né ritegno.
Pura cattiveria.
Rino Formica diceva che la politica è sangue e m…a.
Qui manca il primo, per fortuna, ma della seconda c’è grande abbondanza.
Chi paga sono i cittadini indifesi: ma di quelli non frega niente a chi vuole solo distruggere e non costruire.
Chi conosce certa sinistra sa bene che preferisce perdere, per potersi dichiarare vittima.
Assumersi responsabilità positive è fuori dalla loro cultura.
Mala tempora currunt …
Aggiungo: La Future Investment Initiative cui partecipa Renzi è programmata da mesi, ed è di dominio pubblico. Letta ha detto l’altro ieri di trattare, poi ieri all’improvviso si è deciso di votare senza trattare, pur sapendo che non c’erano i voti. Proprio ieri.
Il tifo violento alla stadio per la propria, squadra non contribuisce a far vincere quest’ultima, ma riesce solamente a renderla più antipatica insieme ai suoi tifosi e non cambia il risultato della gara.
Gli errori servono per migliorare il futuro, non per giustificare il passato in tutti i campi ed in quello politico ancora di più.
La mancata approvazione del disegno di legge Zan dei giorni scorsi sancisce la sconfitta di tutte le forze politiche del parlamento italiano che non riescono a licenziare una legge già parzialmente approvata dalla Camera dei deputati e non garantiscono a tutti i cittadini/e gli stessi diritti e doveri. Ora perdere tempo, da parte di tutti noi, nel giustificarsi e nella ricerca del capro espiatorio serve unicamente a ribadire la validità del vecchio proverbio Popolare che segue.
” La corda si spezza quando la si tira troppo e Siccome ci serve bisogna evitare la rottura in futuro”. Quindi Bando alle chiacchiere e cerchiamo da subito un compromesso. Visto che il disegno di legge tornerà nella commissione parlamentare alla ricerca di un compromesso maggioritario delle idee, l’unico algoritmo ammesso nella nostra democrazia rappresentativa, facilitiamo il colloquio nel centro sinistra che porti Finalmente al licenziamento di una legge più o meno giusta per la maggioranza degli italiani/e. Evitiamo quindi di polemizzare inutilmente su questo blog e discutiamo civilmente, come sempre o quasi, per suggerire una qualche soluzione ai nostri rappresentanti in parlamento.
Pace e bene a tutti/e e buona giornata Chi legge Antonio De Matteo Milano
Prevale una lettura retroscenistica della politica, con un gusto che ha conquistato anche i palati più raffinati. Si può dire che la pagina politica dei quotidiani sarebbe poca cosa e noiosissima senza il sale dei Minzolini-Verderami e compagnia. Fuori dei retrobottega posso dire che un grande partito (ma il PD non lo è da tanto tempo) non si fa guidare dai gruppi di pressione (la comunità lgbt lo è in misura extra large) ma mette in comunicazione sensibilità particolari con il senso comune generale, nel quale non ho difficoltà a mettere il punto di vista cattolico, cercando un equilibrio tra mediazione politica e sociale. Nella sconfitta di Letta ci vedo soprattutto la reductio ad unum della strategia della sinistra, ridotta ormai al fronte unico antifascista, al bipolarismo interpretato ( come negli anni ‘30) nella opposizione di fascismo-antifascismo.
Con Renzi come la mettiamo? Diciamo che è una ‘risorsa’ tattica in attesa di strategie e la chiudiamo qui.
Emanuele Ceglie
Mah, io ho solo enunciato dei fatti. Mi dica com’è possibile dare una lettura politica razionale di questa scelta. Domenica Letta chiede di trattare perché mancano i voti, si apre un tavolo, all’improvviso martedì pomeriggio il PD decide di andare al voto il giorno dopo non avendo i numeri – e non mi si dica che non lo sapevano. L’umore dei senatori di area femminista e cattodem era noto a me, che sono nessuno, figurarsi se non lo sapeva il capogruppo del PD.
Ovvero hanno deciso, scientemente, di mandare al macero il DDL Zan.
Non esiste nessuna lettura “politica” che possa giustificare questa scelta. Nessuna.