Non c’è candidato migliore di Lilli Gruber per battere i nazionalismi illiberali – Adriano Sofri
Ho ascoltato e visto Lilli Gruber da Fabio Fazio. Penso che non ci siano candidati migliori di lei a guidare un vasto schieramento europeista e democratico alle elezioni europee. Mi pare che un’alternativa ai nazionalismi illiberali e demagogici non possa venire che da una ispirazione europea, tanto più in Italia, dove i partiti un tempo popolari hanno toccato il fondo della mortificazione. E che l’impegno a sollecitare e costruire quell’alternativa debba raccogliere donne e uomini d’Europa amanti della libertà e della giustizia e disinteressati a qualsiasi propria partecipazione al potere politico e dunque a qualsiasi candidatura: paghi della propria arte, del proprio mestiere, della propria professione, e in pensiero per il destino comune, per chi sia spogliato di arte e professione e mestiere, per la minaccia alle libertà, alla salute del pianeta, alla pace, all’intelligenza delle generazioni a venire. I partiti al lumicino si pelino pure le loro gatte. Il Pd ha già un elenco nutrito (nutriente?) di candidati alla segreteria – maschi tutti, strana dimostrazione che la differenza fra uomini e donne è ormai superata, come è, pare, superata quella tra fascismo e antifascismo, destra e sinistra eccetera. Altri sono pentiti del proprio quasi niente per cento e si chiederanno che cosa farne, altri del proprio quasi niente per cento sono entusiasti e fanno a meno di chiederselo, altri fanno piani per mirare a un nuovo ennesimo quasi niente per cento. Se si miri responsabilmente a raccogliere i voti e le speranze dei cittadini fiduciosi in un’Europa dei diritti e dei doveri, della solidarietà sociale e della libertà civile, c’è bisogno di una convergenza la più larga e aperta. Si può auspicare l’avvento di “facce nuove” nella parte democratica: erano già venute, del resto. Ma i pochi mesi che mancano alla consultazione europea non bastano a improvvisare nuove classi dirigenti e nuovi leader. Alle elezioni si va per scegliere fra due orientamenti di fondo opposti – mai come oggi. Già alle elezioni politiche nazionali anziani e provati professionisti della politica di sinistra avevano ritenuto di presentarsi con un nuovo nome e uno strampalato casting, dopo aver compiuto una scissione alla vigilia: come se, alla loro età e con la loro esperienza, potessero aver dimenticato il 1921, e contato su una transumanza gregaria.
C’è un disastro oggi che può volgersi in un piccolo vantaggio: il disfacimento spinto dell’Europa istituzionale. Nessuno può proporsi una mera “resistenza” all’assalto cosiddetto sovranista e populista: c’è la liquidazione dell’Europa, e il suo infeudamento a potenze insofferenti dell’idea stessa di democrazia, o la costruzione di un’altra Europa, orgogliosa della propria democrazia. Ascoltavo l’appello che Gruber pronunciava con veemenza in coda al dialogo con Fazio, quasi scusandosene – o fingendo gentilmente di scusarsene – e mi dicevo che una della sua autorevolezza sapeva che uno spettatore ragionevole avrebbe avuto quel pensiero: perché non lei? Io l’ho avuto, appunto, e non sono suo amico, e non ho il minimo desiderio di essere invitato al suo programma. Non ho nemmeno il diritto di voto e mi guardo dal riaverlo: sono personalmente disinteressato, appunto, dunque non devo sistemarmi e sono angosciato dai tempi che corrono. Perché lei? Parecchie buone ragioni. Conosce il mondo e le sue lingue. L’Europa, di cui è stata buona parlamentare. L’altra sponda del Mediterraneo e il medio oriente, in cui è stata inviata ed efficace scrittrice. Ha una vastissima esperienza di figurine pubbliche, che per anni ha convocato alla sua tavola tenendo più o meno a bada la propria competenza mediamente molto superiore alla loro. Ha una tenacia ammirevole, come poche altre personalità pubbliche, Emma Bonino per esempio, cui nuoce il suo stesso pregio, di trovarsi coerentemente dalla stessa parte da un’intera vita. Ha avuto, se non sbaglio, un’attenzione scrupolosa alla propria moralità quanto al denaro pubblico – in altri campi nessuno può mettere il naso. Ha per tutte queste ragioni una popolarità vasta e non demagogica. Da candidata europea nel 2004 fece il pieno dei voti in ambedue le circoscrizioni in cui si era presentata. Se ne dimise nel 2008 per nostalgia del giornalismo, la sua vocazione. Forse è il momento di fare la strada inversa. Ho appena trovato, andando qua e là su Google, una sua intervista a Franco Recanatesi della Repubblica al tempo del governo Monti. Diceva di Monti: “Fa quel che può nella stretta dei partiti, che da parte loro stanno conducendo un gioco molto rischioso. Non hanno capito che non c’è più tempo, che, come dicono in Germania, ‘Es ist fünf vor zwölf’, mancano cinque minuti a mezzanotte…”. Ecco, l’arringa di Gruber in coda al dialogo con Fazio sembrava avvertire: E’ mezzanotte.
Mi piacerebbe sentire le obiezioni. E’ antipatica? Può darsi, chi non lo è. Troppo settentrionale e raffinata per ascoltare e farsi ascoltare dalle famose genti del sud? Siete troppo pessimisti sulla gente del sud e su Gruber. Ha gestito il suo prestigioso programma in modo da favorire di fatto l’inconcepibile governo leghista-grillino? Penso anch’io di sì, in parte: è gran tempo di rimediare. Forse non ne ha alcuna voglia? E’ possibile, probabile, riguarda lei. Avete una candidata, o un candidato, “unitario”, migliore, più capace e più efficace?
Adriano Sofri, Il Foglio, 30 ottobre 2018
Cliccando QUI si può ascoltare l’intervista della Gruber da Fazio.
3 Comments
Autorevoli commentatori come Adriano Sofri, e poi Peppino Caldarola, e forse anche altri, sono rimasti così affascinati dalla “cazzimma europeista” (parole di Caldarola) di Lilli Gruber intervistata da Fazio, tanto da proporla (seriamente!) come leader di una ipotetica lista unitaria europeista alle prossime elezioni europee.
Si evoca in parallelo addirittura la forza della signora Merkel e l’autorità di Mario Draghi! Fantastico!
Sofri in verità riconosce che la signora ha qualche responsabilità per come “ha gestito il suo prestigioso programma in modo da favorire di fatto l’inconcepibile governo leghista-grillino”, ma non importa: il fascino della “cazzimma europeista” lo ha conquistato lo stesso, e con lui chissà quanti altri.
Ma cosa ha detto Gruber di così ammaliante? Analisi inedite, intuizioni sorprendenti, nuove linee strategiche?
Ascoltare per credere, Gruber ha detto (con calore e buona dizione, per carità!) quello che ogni persona di buon senso pensa e, se ne ha voglia ed occasione, dice tutti i giorni, più volte al giorno, ovunque, dal parrucchiere come in ufficio o dal macellaio.
E il bello è che lo dicono anche tutti i politici non euroscettici, tutti. Ma, evidentemente, senza credibilità.
La signora Gruber invece, col suo fascino, di credibilità ne avrebbe.
Dimenticando che lei e il suo editore Cairo hanno coccolato in ogni modo questi nuovi fantastici e senza dubbio euroentusiasti dirigenti grilloleghisti, concedendogli linee di credito che MAI furono concesse ai derelitti e bistrattati governi di centrosinistra, che hanno comunque rimesso l’Italia in carreggiata, dopo le mirabolanti imprese dell’altra fantastica classe dirigente, quella berlusconiana.
Vuoi mettere il brivido della novità, del mai sperimentato, del salto nel vuoto, …! Eccitante, frizzante, coinvolgente!
Altro che quegli antipatici, pedanti e saccenti dei governi precedenti!
Ma Sofri ed accoliti si rendono conto che con le loro sparate (serie o semiserie) dimostrano di avere introiettato completamente la logica grillina del “vanno bene tutti, Di Maio, Lezzi, Toninelli, e quindi anche Gruber, purché dicano quello che la gente vuole sentirsi dire”?
Fino a comprendere anche Merkel o Draghi: tutti uguali, equivalenti; se bucano il video, se “acchiappano”, come si dice.
Avrei una proposta: per il nuovo leader della sinistra mettiamo su un bel “talent show”: una ventina di puntate, successo assicurato.
Il vincitore, dopo una dura selezione, sarà senz’altro il migliore!
PS: attenzione! Quanto sopra sta accadendo veramente. Quanti distinguono le primarie (in USA o in Italia, non importa) da un “talent show”?
Meditiamo, gente, meditiamo!
Lenin diceva: “se sei per la rivoluzione devi combattere lo Stato sociale democratico e tifare per lo Stato reazionario“ e
poi spiegava: “il Popolo deve scegliere tra la vita e la rivoluzione”. Questa teoria la usano tutti coloro che sono ancora per la rivoluzione del proletariato e l’istaurazione del comunismo già fallito miseramente nel secolo scorso. Quanto tu, (genericamente) vuoi portare al potere degli Stati uniti d’Europa un personaggio che in tutti i modi ha favorito coloro che vogliono sfasciare l’unione europea da che parte stai? Io non credo che a te stia a cuore l’Europa unita e forte, ma al contrario penso che tu stai usando un cavallo di Troia e non dico cosa sei. Inoltre questo “tu” generico, secondo me, fa lo stesso ragionamento che facevano i brigatisti , poi arrestati, presenti nel mio consiglio di fabbrica negli anni ottanta che Consideravano i membri del partito socialista e del partito comunista italiano revisionisti e pericolosi controrivoluzionari , tanto che il sottoscritto fu inserito nelle liste di proscrizione della “colonna Alasia” dei brigatisti dissidenti per essere eliminato o nella migliore dell’ipotesi “gambizzato” , mentre consideravano gli opportunisti, benevoli nei loro confronti, degni governanti pur considerandoli incapaci e deboli. Il mio discorso è un discorso generico e non mi riferisco in particolare a nessuno, ma se qualcuno si identificano nei miei personaggi immaginari sono pronto a rispondere alle sue domande. Dopo la meditazione parlate, parlate gente: la libertà di parola non è stata ancora soppressa e non verrà soppressa, se ognuno di noi farà la sua parte. Buona serata a tutte Antonio De Matteo
Ma questa candidata è la Gruber che fa 8e1/2 ?
Ma la avete vista e sentita quando accoglieva i nuovi nei suoi programmi?
Adesso non gli piacciono più ?
Opportunisti allo sbaraglio, che abbiamo già visto e provato.
Magari la Gruber non neanche in mente di attivarsi e sono solo desiderata di qualcuno che deve per forza scrive qualcosa.
Basta, vogliamo persone politiche con sperimentata esperienza da mandare in Europa.
saluti
Camillo