Caro Sergio,
ho letto sulla Repubblica di ieri la tua intervista e quella del sindaco Carancini sulla manifestazione di sabato e devo dirti di essermi trovato più in sintonia con le motivazioni del sindaco che con quelle da te espresse. Mi capita raramente di non condividere il tuo pensiero ma questa volta non ti ho capito.
ho letto sulla Repubblica di ieri la tua intervista e quella del sindaco Carancini sulla manifestazione di sabato e devo dirti di essermi trovato più in sintonia con le motivazioni del sindaco che con quelle da te espresse. Mi capita raramente di non condividere il tuo pensiero ma questa volta non ti ho capito.
Certamente non sono ne politico ne intellettuale, per cui sono anche preso dal dubbio che sia io a non averci capito niente ma la vicenda Macerata la leggo cosi.
1) Perchè di fronte alla risposta positiva dell’ANPI e di Libera di sospendere e rimandare la manifestazione, alcune forze politiche e non, si sono accodate ai soliti centri sociali che invece hanno confermato la manifestazione?
2) Perchè non si è voluto accettare lo spostamento della data di una settimana? Tu dici non è la stessa cosa, fammi capire, non ci arrivo. A me hanno sempre insegnato il valore dell’unità e mi chiedo meglio una manifestazione immediata ma amputata o una unitaria una settimana dopo.
3) Perchè dopo gli attacchi al PD, alle sue “ambiguità, di Liberi e Uguali erano presenti solo i dirigenti di Sinistra Italiana e Civati mentre i D’Alema, i Grasso e i Bersani si son tenuti bel lontani.
4) Non c’è bisogno di ricordarti che Traini altre ai sei immigrati ha sparato contro la sede del PD e nella manifestazione a cui tu hai partecipato oltre alle ingiurie delle Foibe si son gridati slogan contro il PD e Minniti e non contro la Lega o Casa Pound.
5) Dopo quello che si è sentito in quella manifestazione contro Renzi e Minniti accusato di collusione (Gino Strada) o colpevole di migliaia di morti, ti chiedo cosa sarebbe successo se Renzi avesse accettato il tuo invito.
In molti pensavamo che la destra, come fece Fini a Roma qualche hanno fa, avrebbe approfittato degli eventi, mai avrei immaginato che fosse la sinistra ad usarla come arma contundente in campagna elettorale contro il PD.
Si chiedeva solo di non cedere alle provocazioni e di tenere i toni bassi vista la già poca civile campagna elettorale (il Presidente della Repubblica), si chiedeva solo un po di tregua per una piccola e civilissima città di provincia coinvolta suo malgrado in un evento inimmaginabile, di non essere strumentalizzata ed invece non è stato possibile.
L’occasione era troppo ghiotta per farsela scappare.
Ma non credi che da questa faccenda la Destra ne uscirà ancora più forte?
Caro Ciro,
nel tuo ragionamento dimentichi una cosa importante: non si trattava di scegliere fra due date bensì di aderire o meno ad una manifestazione che comunque si sarebbe realizzata. Una cosa non escludeva l’altra tant’è vero che parti dell’Anpi, dell’Arci e di altre organizzazioni erano presenti sabato a Macerata. Io sono andato insieme a tanti altri proprio per quel sentimento di unità antifascista e democratica che muove tutti noi, te compreso. Se fossi venuto anche tu ti saresti accorto che non era una manifestazione dei centri sociali anche se, ovviamente, le poche centinaia di questi militanti estremisti erano come sempre le più rumorose. La stragrande maggioranza dei partecipanti non ha neanche sentito gli osceni urli sulle foibe e in molti ci siamo differenziati e distinti dalle stupide dichiarazioni del solito Gino Strada. Sarò un illuso ma penso seriamente che la presenza dei compagni del PD nel corteo di Macerata (ed ovviamente non mi riferisco solo a me o Sofri ma a centinaia di compagni che erano presenti) sia stata molto utile per confrontarsi con una sinistra un po’ smarrita e in cerca di punti di riferimento. Io ed altri questi punti di riferimento glieli abbiamo mostrati presentando, visto che la cosa sembra ti interessi di più, il voto al PD e alla sua coalizione come lo sbocco più conseguente di una posizione fortemente democratica e antifascista. Pensa un po’ se fossimo stati molti di più del PD quanto avremmo potuto seminare fra le migliaia di persone oneste indignate per l’atto di terrorismo vissuto dalla città e per la pistolettata contro la sede del PD. Altro che aiuto alle destre, caro Ciro. La mia paura invece è quella che con questo atteggiamento iper difensivo corriamo il rischio di nascondere il cuore, la passione e l’indignazione civile che fortunatamente ancora vivono all’interno del PD. Non è con il ritornello “tutto va ben, madama la marchesa” che si vincono queste elezioni ma valorizzando come dialettica politica necessaria quello che tu consideri dei dannosi mugugni di dissenso politico. O il centralismo democratico vale solo in una direzione?
Sergio
Sergio
8 Comments
Caro Sergio, questa volta non mi trovi d’accordo.
Leggo su Macerata che durante la manifestazione scuole, bar negozi ( addirittura sbarrati con tavole di legno inchiodate) insomma una situazione da coprifuoco.
Il fascismo non lo combatti così, lo combatti coinvolgendo la gente, il popolo. Non con l’allarme o la paura.
Mi ricordo la manifestazione antifascista del 28 maggio 1974. Siamo partiti da Piazza Cesare Battisti in 5000 mila, abbiamo attraversato tutta la città ai lati del corteo molta gente che batteva le mani, i commessi dei negozi fuori a seguirci con partecipazione. Questa è una manifestazione antifascista non quella dov’è la gente ha paura e se questa è la sensazione meglio rinviarla e lasciare decantare l’odio. Il consenso non lo trovi muro contro muro.
Marco BS
Io sono d’accordo con te, non capisco dov’era l’odio in quella manifestazione. Nessuno ci ha trattato male, la paura che era stata diffusa non era colpa dei partecipanti ma degli ondeggiamenti dei partiti tra cui, purtroppo, il PD. Mi dispiace che non c’eri perché ti saresti trovato a tuo agio. Detto questo, vivaddio che ogni tanto non ci si trovi d’accordo.
Anche io caro Sergio, non sono d’accordo totalmente alla tua risposta data a Ciro e mi sembra un poco difensiva per non parlare di arrampicata sugli specchi e credo che in molti come te(LEU e altri) abbiano sentito solo il bisogno, detto in modo rozzo, ma ci capiamo, di rimarcare un motto ” mi si nota di più se ci sono o se non ci sono” e non tutte l altre belle cose che dici e che si potevano e si potranno fare unitariamente.
Mi dispiace ma oggi ti sono critico.
Ciao
Camillo Repetti
Più che critico mi sembri offensivo se pensi questo di me.
Ciao
Sergio
Il bello con te è confrontarsi civilmente come fra compagni come in una sezione del PCI, a volte si usano toni duri (non come nelle sezioni) ma sempre con rispetto e reciproco ascolto.
La mia opinione non è affatto scaturita dalla mia preoccupazione del voto al PD, do già per scontato una sonora sconfitta e per dirla tutta sono anche tentato di non andare a votare perchè stanco di questo continuo litigio del gruppo dirigente dove non capisco quanto di personale e quanto di politico c’è in questo scontro fratricida.
Io ho solo ascoltato parole di saggezza da parte del Presidente della Repubblica e la necessità oltre che le preoccupazioni di un sindaco che chiedeva solo un momento di respiro per la propria città.
Se a questo aggiungo la mia lunga militanza di base nel PCI e nel Sindacato dove mi hanno sempre insegnato il valore dell’unità mi sembrava più giusto aspettare una settimana e farla unitariamente e credo sarebbe stata tutt’altra storia.
Proprio ieri mattina sentivo Carla Cantone da Agorà dove a rinforzare la mia convinzione ha rammentato quando Lama in occasione del rapimento di Moro si rifiutò di fare una manifestazione immediata ma volle prima riunire tutte le forze costituzionali anche a costo di scendere in piazza una settimana dopo. Ma in questo momento sono altri i motivi che fanno prendere decisioni a sinistra.
Non lo dir nemmen per scherzo che non vai a votare.
Un abbraccio
Ti regalo una vignetta fatta per la CIA Toscana, la riconosci dai protagonisti: una gallina e un maiale.
Un compagno non rinuncia a votare, MAI, neanche quando la scelta politica ha un forte costo emotivo. Quanto alla partecipazione al corteo di Macerata, io sarei andata se avessi avuto il tempo di organizzarmi. Un dilemma simile è già stato vissuto altre volte, quaando il partito si trovava al governo. Credo che tu, Staino, ti ricordi certe manifestazioni di protesta, cui il partito non voleva/poteva aderire.
Sandra Festi.