«Meravigliosa»: così Sergio Staino giudica la vittoria di Nicola Zingaretti alle primarie del Pd. Felice, molto, anche dell’affluenza. Dalla sua Scandicci l’autore di Bobo, coscienza critica con ironia dei tormenti e delle contraddizioni della sinistra e del “partito”, già direttore dell’Unità nel suo ultimo anno in edicola, giornalista, si rallegra anche per un effetto collaterale del 70% o quasi di voti a favore dal governatore del Lazio: lo reputa un colpo micidiale, e necessario, a Matteo Renzi e il segno che si vuole ripartire.
Staino, come valuti la vittoria di Zingaretti?
La valuto come una cosa meravigliosa: segnala veramente la voglia di esserci e rinascere come partito, è fondamentale. Hanno detto che è la vittoria degli anziani. Buttala via, se gli anziani continuano o tornano ad avere l’entusiasmo inizieranno i giovani alla politica: non vorrai che i giovani arrivino da sé …
Sull’affluenza?
È stata veramente una bella sorpresa. Ci dovrebbe far riflettere anche sulla comunicazione. Sono state primarie volutamente passate sotto silenzio tranne l’ultimo giorno: era passata a livello di media l’idea che queste primarie non fanno notizia, che è inutile dar loro tanto spazio a parte un po’ di noterelle sul Tre della Rai, sui tre sfidanti ma non sul popolo intorno. Forse l’arci-abbondanza di Salvini, Di Maio e i Cinque stelle può aver creato quel senso di overdose che ha spinto parecchi ad andare a votare. In più è indubbio che abbia inciso la voglia di dare una lezione a Renzi: all’inizio avevo puntato più su Martina, non perché non avessi fiducia in Zingaretti ma mi sembrava che creasse problemi la commistione tra presidente della Regione e candidato a segretario. Però Martina ha perso il treno, si è fatto fagocitare da alcuni del giglio magico: in Toscana Luca Lotti è stato deleterio per lui
Ma il Pd ci ha un anno a fare le primarie, non fa una vera opposizione, balbetta …
Con il senno di poi Renzi ha danneggiato molto il Pd fino alle elezioni. E dopo ha contribuito al danneggiamento continuando a comandare. Abbiamo fatto errori strategici come il non aver parlato con i grillini: con quel risultato delle urne del 4 marzo scorso era doveroso, prima di dare la palla a Salvini, tentare di parlarci, non dare per scontato che erano nostri nemici. Il giudizio sui dirigenti grillini era giusto ma tanti che li avevano votati non si potevano abbandonare. Renzi ha chiuso tutto e da lì è andata sempre peggio, è intervenuto su tutto, anche con il beneplacito dei media perché quando cercavano un’opinione nel Pd cercavano lui. Renzi ha avuto questo atteggiamento sprezzante verso il partito. Al di là delle sue posizioni politiche Zingaretti ha goduto anche del fatto che se votavi lui chiudevi con Renzi.
Gli elettori Cinque stelle?
Credo che ieri tra i tanti andati a votare ci siano anche Cinque stelle. Alcuni li conosco: Luca Raffaelli, ottimo storico del fumetto, a Roma aveva votato Raggi e adesso ha fatto propaganda per Zingaretti.
Paolo Mieli ospite da Fabio Fazio ieri sera ha avvertito: l’affluenza è un buon segnale ma attenti a festeggiare, un milione e 800mila persone votò Renzi alle primarie e poi alle elezioni si è preso un k.o.
Certo, se Zingaretti si comporta come Renzi e tradisce le aspettative fa k.o. anche lui. Con Renzi il problema non è che le persone cambiano idea ma si accorgono di essere state ingannate. Non credo che al nuovo segretario accadrà però: ha idee chiare, sa come muoversi, sa che bisogna ridar fiato ai territori, non fare un partito di tweet, non avere l’uomo che decide da solo. Questi fattori hanno portato Renzi al crollo: non si può fare un paragone simile. Zingaretti ha dimostrato nei fatti di saper governare e di sentire gli umori del nostro popolo.
Infine. A sinistra del Pd non serve una forza “forte” o almeno robusta? Mdp, Leu, Potere al popolo alle europee pare che correranno separatamente facendosi concorrenza e rischiando di non arrivare alla soglia del 4%.
Ho le idee precise su questo fatto: è psicoanalitico. Siamo di fronte a patologie: sono persone molto belle a cui voglio bene, ma dal punto di vista politica è zero: come si può pensare di avere buone idee di metterle in pratica da soli? Devi confrontarti con gli altri lavorando insieme ma nessuno lo ha fatto. La persona che più mi ha commosso in queste elezioni è stata Linda Giuva, moglie di D’Alema: è andata a votare alle primarie. È il segnale che quella è la linea giusta della sinistra: da anni lo dico a Giuva, è sprecata per D’Alema, le dico di lasciare quell’uomo, è solo se stesso, sono tutti diventati così, Cofferati, Bersani, Fassina, Civati … Lasciamoli in pace ma Linda è grande.
19 Comments
Caro Sergio, iniziamo male; ho votato serenamente Martina, ho sperato che comunque vi fosse subito un segretario legittimato, sono stato contentissimo della affluenza, se fosse stato per me sarei restato ore in fila respirando questo risveglio democratico; ho apprezzato le parole di Martina, Giachetti ed anche di Renzi, tutte improntate al riconoscimento della vittoria di Zingaretti e alla esigenza, ora, di lavorare uniti, pancia a terra, per salvare il paese, alla fin fine…
E tu? ancora questo “rancore” nei confronti di Renzi, sposi persino la vulgata che gli ascrive chissà quali inganni, quando poi è stato sempre sincero e coerente con le sue idee ed il suo disegno, che ovviamente può non essere condiviso, ma non può essere mistificato e stravolto.
Con Renzi abbiamo vissuto il periodo più riformista di cui il PD è stato capace, ed anche una stagione di buon governo.
Poi , certo, ha trascurato il Partito, non ha saputo veramente riformarlo rottamando i notabilati correntizi, non ha saputo o voluto fare liste di candidati di spessore, ha scelto alcuni collaboratori non all’ altezza, aggiungo pure che non ha saputo vigilare sui suoi familiari, non perchè li ritenga colpevoli, sono fedele al dettato costituzionale, ma perchè avrebbero dovuto improntare ogni loro attività a sobrietà e trasparenza assoluta etc. etc.; motivi sufficienti per farsi da parte, e lo ha fatto, salvo evocarne il suicidio.
Detto questo non vedo quale utilità le tue osservazoni, tuttora ancorate al passato, possano avere rispetto alla esigenza di oggi, unificare nel rispetto reciproco tutte le realtà del Partito, essere migliori, in questo, dei tanti predecessori, di maggioranza e soprattutto della allora minoranza, oggi fuori, nel nulla.
Un milione e 800 mila persone hanno voluto fisiologicamente voltare pagina, spero però non contro, ma per.
Credo che Zingaretti sarà abbastanza avveduto per comprenderlo, se no di strada ne faremo poca.
Un abbraccio,
Salvatore Bini
Caro Salvatore,
rispondo a te perché con Sergio sarei tentato di non parlare più. Però ci legge e quindi parlo anche a lui.
Ma sono molto molto incazzato.
Spero proprio, lo spero davvero con tutto il cuore, che Zingaretti sia più lucido di alcuni suoi sostenitori, tra cui Sergio, o anche quello Smeriglio, che smania per riportare dentro gli “scappati di casa” e intavolare una bella trattativa con Toninelli, Lezzi, Di Battista, Giarrusso, Bonafede, … sai che grande politica!
Non fosse così, questo Partito sarebbe davvero senza speranza (Roberto, con la sua faccia ben nota, è già andato fuori dalle palle, ma anche il nobile sentimento rischia di scomparire per sempre!).
Il PD dovrebbe ancora una volta essere grato a Matteo Renzi, che con molta intelligenza ha trovato il modo di fare politica a favore suo, del suo libro, del Partito e delle Primarie. Senza candidarsi a nulla e senza appoggiare nessun candidato.
Da un mese si parla di lui, delle sue presentazioni, dei pienoni, del PD, delle primarie e di come lui, il diavolo, le avrebbe sabotate. I simpatici e cordiali Tito di Repubblica e De Angelis di HP hanno ricamato per giorni.
Ora, con quasi due milioni di votanti, resta difficile sostenere che Renzi ha sabotato (ha fallito anche lì!) e allora ecco la “sonora lezione” che avrebbe ricevuto.
L’intervista di Sergio gronda astio, rancore, cattiveria gratuita.
Poi però ha apprezzato un mio commento (che si trova allegato ad un altro post del blog), nel quale mi sforzo di dare una lettura equilibrata e disciplinata (io che ho fatto campagna e votato per Giachetti-Ascani) del risultato delle Primarie.
Siamo di fronte a qualche forma di dissociazione grave, forse dovuta all’ebbrezza della vittoria del candidato appoggiato dalla famiglia D’Alema (lui non si è presentato, ma ha mandato la moglie, che signore!). Ma Sergio fa anche da consulente familiare, sobillando divorzi …!
Mamma mia!
Voglio svegliarmi e trovare un’aria diversa.
Meno male che il neosegretario ha dato subito prova di equilibrio ed intelligenza politica, correndo qui a Torino da Sergio Chiamparino, per sostenere lui e la TAV. Ha capito le priorità vere e fortunatamente rifugge da atteggiamenti da Curva Sud.
Spero abbia le palle per non farsi trascinare dai suoi peggiori consiglieri.
Ripeto anche qui: auguri, Segretario!
Ernesto, ma che succede? Non riesci a ridere neanche su D’Alema. Linda è molto diversa da suo marito, è una compagna di grande intelligenza, proprio il contrario di Massimo. Penso tu abbia dato una lettura troppo oscurantista della mia intervista.
Ho letto quello che è scritto.
E che non mi pare equivocabile.
Non è corretto gabellare per satira i giudizi politici: è un modo per non prendersi la responsabilità politica di quello che si dice. Troppo comodo.
Lo fa e lo ha sempre fatto Crozza, lo fa e lo ha sempre fatto Grillo, persone che non vorrei mai vedere nel mio stesso Partito (e se ci fossero, me ne andrei via).
Sono loro responsabili dell’imbarbarimento e del declino della vita politica italiana; come e più di Salvini, che almeno è uno coerentemente e chiaramente di destra. Inequivocabilmente.
Lo fai anche tu? Peccato!
Attenzione! Il PD è in un momento molto delicato: ci giochiamo la sopravvivenza, nostra e dell’idea di centrosinistra.
Molto dipende anche dai nostri comportamenti Dovremmo prenderne coscienza. In fretta.
Zingaretti dovrà essere molto determinato, se vorrà avere qualche probabilità di successo.
Forse lo aiuterà più la minoranza che la sua rancorosa, trapassata e raccogliticcia maggioranza.
Ancora auguri al Segretario!
Ernesto, ma che dici! Rancorosa e raccogliticcia maggioranza. Sono compagni bravissimi che vogliono il bene del partito. Io la satira l’ho fatta su D’Alema e ne ho fatta a quintalate nel mio passato e purtroppo lui non ha imparato nulla e sta morendo nel suo egocentrismo, esattamente come sta succedendo a Renzi. Se la pensi così diventa satira anche il tuo “auguri al segretario!”. Paragonare poi Crozza a Grillo mi sembra molto sbagliato. Grillo, come ho sempre detto, è un bandito da disprezzare da tutti i punti di vista. Crozza, al momento dell’ascesa dei grillini, ha avuto un innamoramento insano che lo ha portato a rovinare la sua satira con esplicite e pericolose simpatie politiche ma negli ultimi tempi non mi sembra così, fa una satira a tutto raggio e con grande capacità. Il suo Toninelli o il suo Vittorio Feltri sono dei capolavori. Devi prenderne altro: Renzi non lo ha rovinato nessuno, tanto meno la satira o i nostri compagni. Si è rovinato da solo con una supponenza incredibile. Ma come fai, Ernesto, a prendere sul serio uno che vuole essere il capo assoluto del partito e al momento delle primarie dichiara tranquillamente che non dirà per chi vota? Ti sembra serio? E anche uno che non se ne vada dal PD solo perché i sondaggi che fa fare gli danno implacabilmente un possibile risultato che non supera il 4%?
Io son contento, è vero, e già dalle prime possibilità riorganizzative che si prospettano sarò felicissimo se Gentiloni prenderà il posto di Orfini; sarò felicissimo se Calenda diventerà il nostro interlocutore preferito; se Pisapia sarà candidato per il PD alle Europee; che Bonifazi lasci la cassa del partito dopo tutti i guai che ha combinato, compreso il fallimento de l’Unità. Non è rancore, sono solo giusti provvedimenti che avrebbe potuto prendere lo stesso Renzi se solo avesse amato più il partito e meno se stesso.
I miei auguri al Segretario sono sinceri.
E non ritengo di dover aggiungere altro.
Vabbè, ci risentiamo quando ti è passata.
Sergio
Caro carissimo Sergio! Anche io sono contenta. E felice della tua contentezza. Anche se non sono d’accordo quasi su nulla della tua analisi .Non ti arrabbiare,ti prego,ti voglio bene anche se non ti conosco personalmente è proprio per questo ti spiego amichevolmente perché:
1) ero sicura che ci sarebbe stata una grande affluenza (avevo scommessoo fa con amici anche se un po’ d’ansia….!).
2) sono andati a votare perché si sono violentemente rotti i c……sia dei renziani che degli antirenziani ,di tutto questo insopportabile e ingiustificato livore o fanatismo e vogliono il PD e BASTA.Punto.
3) la maggior parte NON vuole l’accordo politico con il Movimento 5stelle.Ascoltare,discutere,convincere,recuperare gli elettori grillini naturalmente SI mi pare ovvio ,non siamo mica cretini! E’ politica.
4)perché sono contenta io? Ho votato Giachetti e penso che sia un bene che nel partito ci siano opinioni diverse e varie su cui discutere e confrontarsi .La democrazia si rafforza anche così.E penso anche,perché sono e voglio essere positiva,l’ampiezza del consenso a Zingaretti gli darà la tranquillità e generosità necessarie per ascoltare tutti . Troppo ottimista?!?
5)infine,caro Sergio,grazie di cuore se hai avuto la pazienza di leggermi fino in fondo
Rossana Banti
Ti ho letta sì, e ti abbraccio. Al contrario di te, io sono d’accordissimo con te e sono contento perché credo sinceramente che mai e poi mai Zingaretti penserà a qualunque tipo di accordo con i grillini in quanto struttura politica ma solo nella chiave che tu stessa hai sottolineato come prassi normale per la politica. In tal senso posto sul blog la bella vignetta di Laura. Per quanto riguarda la polifonia delle voci nel partito, e quindi la presenza di Giachetti, questo riguarda soprattutto lui: è lui che accenna troppo spesso alla possibilità di andarsene. Comunque la felicità maggiore che provo me la dà il numero dei partecipanti alle elezioni. La vittoria di Zingaretti è un sovrappiù di speranza.
Baci
Non sogno spesso con ricordi, ma La notte scorsa, complice il caldo anomalo in questi giorni, il seguente sogno mi ha turbato ed incuriosito spingendomi ad esporlo su questo blog per capirne insieme a voi il significato. Dunque mi trovavo alle porte dell’aldilà insieme a San Pietro che mi aveva autorizzato ad aiutarlo nella scelta dei nuovi arrivati. Da lontano, avanza un mio coetaneo, forse un po’ più anziano, vestito di bianco, capelli e barba altrettanto luccicanti dello stesso coloro, occhiali scuri, passo deciso, anche se un po’ brancolante, ed alzando la mano chiede di essere ascoltato. San Pietro si illumina di un sorriso
accogliente ed autorizza il vecchio a parlare, il quale con piglio deciso e gentile pronuncia la seguente frase: “io sono disposto ad andare in qualsiasi posto basta che non ci siano “renziani” in giro.” Io guardo San Pietro ed aspetto fiducioso una risposta da lui che arriva così: “la situazione è in questi termini: in paradiso siamo tutti renziani, compreso il grande capo, all’inferno sono tutti D’Alemiani, in purgatorio tutti Bersaniani e Civatiani. Come vede la scelta è molto ampia.” Il nuovo arrivato si irrigidisce un po’ nella sua tunica bianca, ma senza scomporsi ed implorando quasi dice: “posso aspettare fino a quando non arriva un’amica mia carissima di nome Linda che seguirò con piacere e senza indugio?” San Pietro lo guarda con l’affetto e sorridendo dice: “certo, ma fino a quando non arriverà la tua amica dovrei stare in silenzio ed ignorato da tutti in quell’angolo buio.” Qui finisce il mio sogno e torno alla realtà per fortuna, ma una domanda a Sergio voglio farla. Certo se la realtà fosse quella esposta nel sogno saresti veramente sfigato: oltre ad avere sul tuo blog tanti “renziani” che non accennano a pentirsi, come i miei compagni di ventura, Ernesto, Camillo, Marco, Salvatore, eccetera eccetera, non avresti scelta diversa neanche nell’aldilà. Tranquillo Sergio: coloro che come me hanno sostenuto e mai abiurato Matteo Renzi, non sono cattivi e si adatteranno molto bene anche nel partito di Zingaretti che non ho votato, ma che apprezzo e stimo e sono pronto a collaborar con lui per far diventare grande e tornare al governo il PD. Lunga vita al partito democratico Italiano e al suo nuovo segretario Nicola Zingaretti, al quale vanno i miei Migliori auguri per la sua grande vittoria, Un abbraccio Sergio a te ed a tutti coloro che mi leggono, grazie. Antonio De Matteo Milano
.
Divertente però ti sei dimenticato di sognare che quel vecchio cieco aveva fatto i salti mortali per aiutare i renziani a fare un buon partito prendendo un sacco di sberle dagli altri. Spero tanto che abbiate capito che la stima politica e umana che ho sempre dimostrato verso i tuoi amici di corrente nel mio blog è del tutto inalterata.
Sergio
…bella intervista, caro Sergio.
condivido pienamente anche il tuo entusiasmo, che ho anch’io espresso e toccato… ‘de visu’.
ieri sera, in via la spezia a roma, quasi semibuia, faceva anche freddino, c’era ancora una bella fila.
ho avvertito anche una certa resipiscenza diffusa… molti sono tornati nella ‘vecchia’ casa, col ‘vecchio’ entusiasmo.
viva i vecchi, allora! si fa sempre presto a ritornare giovani.
ma stiamo anche con i piedi per terra, e lo sguardo lontano.
abbracci.
Melanton.
“vecchi casa”, “vecchio entusiasmo”, “vecchi” compagni.
Ma qualcuno pensa davvero di tornare al governo così?? Con questo blocco sociale?
Oppure semplicemente non gliene frega niente di tornarci!
Sentire il solito insopportabile Gianni Cuperlo gioire perché “ora basta con la vocazione maggioritaria, avanti con la coalizione” dice tutto di questa mentalità. Coalizione con chi?
Io ho quasi 70 anni ma non voglio ammuffire in una inconcludente alleanza di siglette di sinistra.
La vocazione maggioritaria è fonte di enormi responsabilità politiche e quindi spaventa a morte chi preferisce nascondersi dentro una bella coalizione, in cui si chiacchiera tanto ma non si conclude nulla.
Coi vecchi compagni, nelle vecchie case e col vecchio entusiasmo!
Intanto facciamo governare Salvini, così possiamo tornare in piazza a manifestare lo sdegno e la protesta.
Sveglia, amici e compagni, sveglia!
Non c’è la restaurazione che cercate: la storia va sempreavanti.
Credo lo sappia anche Zingaretti (speriamo!)
Caro Ernesto,
non so perché ti incaponisci su questa storia della “restaurazione”. Abbiamo semplicemente “rottamato” un segretario che parlava bene, ci ha fatto sperare ma poi ci ha infilato in un vicolo cieco. Tutto qui. Dov’è la restaurazione? Coloro che non hanno capito la necessità di innovazione e sono usciti dal PD per formare un altro partito (intendo tutti, da D’Alema a Cofferati a Fassina etc) non rientreranno nel PD. Nessuno del PD li vuole ancora come possibili dirigenti e loro, se devono tornare alla base, non ci torneranno mai. Inoltre devi tener conto di tre cose: la coalizione, con tutti i raggruppamenti di sinistra, centrosinistra e liberal democratici (Bonino e Calenda) riguarda le elezioni europee, è una coalizione di difesa dell’Europa che va condotta nel modo più ampio possibile. Il Partito, Ernesto, è un’altra cosa. Il PD farà parte di questa coalizione, con o senza firma, ma ne farà parte. Invece tutti gli alleati di questa coalizione non faranno parte del PD, chiaro?
Seconda cosa: il PD dovrà far crescere e sguinzagliare in tutti i territori le energie che sono uscite fuori attraverso quel milione e mezzo di votanti delle primarie per far trionfare la civiltà laica e progressista su questo governo e su questo clima che questo infame governo ha costruito.
Terzo punto: non hai notato come si sta già cacando sotto Salvini? Facci caso. E’ persona intelligente e ha capito al volo che per lui adesso saranno giorni bui.
Tutto qui, tranquillo, nessuno vuole tornare al centralismo democratico delle Botteghe Oscure ma nemmeno al centralismo sordo e impenetrabile degli ultimi anni al Nazareno.
Con affetto,
Sergio
Amici, tutti, è un piacere leggervi perché imparo sempre buone cose e vedo che molti di voi, di noi, anche se non hanno votato Zingaretti, non perché Renziani, ma perché come uomo di partito si conosce poco, aldilà di esperienze giovanili e come valido amministratore.
Ma adesso è il mio e nostro segretario e quindi pancia a terra e pedalare tutti nella stessa direzione.
Un abbraccio.
Camillo
Caro Sergio
io non ho dubbi, e scommetto anche per i miei amici di corrente, sulla tua stima umana e politica che ricambiamo con affetto e riconoscenza: possiamo avere idee diverse ma i valori che ci accomunano per la democrazie, la libertà, la solidarietà e l’unione dei popoli, sono talmente forti che non temono pericoli. I sogni quasi mai si realizzano e non commentano fatti accaduti, ma aiutano la fantasia umana a non morire. Grazie ancora per la tua ospitalità su questo blog ed avanti insieme per una società migliore in Italia e nel Europa unita . Buona giornata a tutti Antonio De Matteo Milano
Caro Trotta.Purtroppo non è solo una questione anagrafica ,se lo fosse ci sarebbe solo da avere un po’ di pazienza, il tempo è galantuomo,come dice Renzi! Io ho 90 anni e non me ne frega niente della “vecchia casa ,dei vecchi entusiasmi …” Voglio case nuove entusiasmi nuovi progetti e sogni e realtà nuove di oggi e di domani.La lingua ,il linguaggio di Renzi era ed è nuovo e questo fa paura.Non capiscono o non vogliono capire.Zingaretti è già un po’ meglio,speriamo guardi avanti e non dietro.cerco di essere positiva e mi faccio coraggio. Comunque SVEGLIA davvero,per tutti noi!!
Ti auguro altri 90 anni così.
Un abbraccio.
Grazie! Un abbraccio anche a te.