Pubblico questa lettera di un caro amico che ha deciso di sostenere Cuperlo e quindi Zingaretti. Comunque la si pensi mi sembra molto interessante. Essendo una lettera privata ho tolto ogni riferimento personale.
Ho aderito al documento di Cuperlo come gesto simbolico, dato che non credo potrà incidere molto sull’andamento delle primarie. Queste pongono un problema, almeno a me: non voto Martina, perché è evidente che, malgrado lui, si sta delineando una specie di operazione zattera di salvataggio per un nutrito gruppo di renziani; non che siano appestati, ma il congresso dovrebbe appunto superare queste operazioni di riciclaggio che hanno impedito sempre, e continueranno a impedire, una discussione seria e l’emergere di una nuova classe dirigente e quindi leadership. Nessuno nega a queste persone il diritto di fare politica, ma in un sistema sano chi perde si ritira almeno per qualche tempo. Se ci fosse una seria discussione sul passato, e sul futuro, forse questo ritiro sarebbe un fatto naturale, verrebbe da sé.
D’altronde, così stando le cose, anche Zingaretti non ride; non può liberarsi, né fare a meno, di quanti stanno con lui esattamente come i renziani stanno con Martina, perché pensano di avere più spazio lì. Anche qui, non è il gusto di demonizzare, è la constatazione che questo congresso-primarie nasce su schemi perdenti. Anche se formulano programmi, nessuno li conosce, li segue e tanto meno li discute. Il meccanismo statutario nella situazione attuale è un suicidio collettivo, e di questo dobbiamo ringraziare tutti. L’incapacità di rimettersi in discussione è tipico delle oligarchie al tramonto, non riescono nemmeno a riconoscere che questo meccanismo funzionava col maggioritario, forse, ma non di certo col proporzionale e quando la possibilità di andare al governo da soli è nulla. Non dovrebbe esserci un meccanismo che privilegia la nomina di un leader, ma un meccanismo che favorisce la discussione programmatica e la formazione di un gruppo dirigente ampio che rappresenti istanze complementari. La scelta più coerente sarebbe non votare.
Tu cosa pensi? Dobbiamo continuare a sperare negli errori altrui?
8 Comments
No, non sono affatto appestati, e avevano anche vinto due congressi col 70% dei voti, dentro e fuori il Partito.
E i perdenti di allora non si erano affatto ritirati, neanche per un po’.
Avevano continuato a lottare, “unitariamente”, contro la Segreteria, fino alla fine.
Sia quelli che poi sono usciti sia chi è rimasto.
Credete davvero che si possa fare finta di niente?
Roberto Giachetti, che vi ostinate a non considerare come candidato in corsa, sta lì a testimoniare quella stagione e tutti i suoi ancora possibili sviluppi.
Gli altri continuino pure a sognare Jeremy Corbyn ed il suo residuale Labour pro-Brexit.
Non è quella la strada per vincere.
Mi fai incazzare, Ernesto, stai barando. Né io né Cuperlo né nessuno della Sinistra Dem ha mai espresso simpatie per Corbyn o Bertinotti che si assomigliano molto.
Le persone, come quel suddetto signore che non si firma, sono bravissime a protestare, a contestare qualsiasi proposta: loro non hanno nulla da proporre ed esercitano leggitimamente il mestiere di “critico”. I critici però non hanno mai fermato le grandi idee né tantomeno condizionato il popolo e la storia umana l’ha ampliamento dimostrato. Egregio signor anonimo, lei può non andare a votare alle primarie, può contestare, è libero di votare o meno il partito democratico, ma non può impedire in nessun modo a chi ha votato e sposato un’idea politica la possibilità di continuare a professarla. Io ho votato Renzi e non perché mi era simpatico lui ma perché credevo e credo nella sua filosofia politica e in quello che ha fatto, ma sono democratico fin infondo e dico che lei può sostenere il contrario, può esternare quello che vuole ma alla fine è il popolo del PD che decide e non certamente lei è neanche io. I tempi in cui il sacerdote predicava e la gente rispondeva amen sono finiti per fortuna e definitivamente. Chiunque vinca come segretario nazionale del partito democratico Italiano non potrà tornare indietro, secondo me, dovrà continuare la politica che ha portato avanti Renzi e. Gentiloni, aggiustandola, Pronto comunque ad ascoltare e vagliare altre proposte, ma le critiche ed i sermoni mi fanno sorridere ed andare avanti. Mi dispiace quando Sergio si va cogliere dalla arrabbia: quest’ultima rende l’essere umano più debole e facilmente attaccabile. Mi verrebbe da dire pace e bene a tutti ma un laico ed un po’ ateo può permettersi di dirlo? Comunque un abbraccio a tutti e buona serata. Antonio De Matteo Milano
Non sono solito non assumere la responsabilità di quello che dico; ho scritto una lettera privata a Sergio Staino, che ha deciso di pubblicarla sul blog in forma anonima, essendo appunto una lettera privata. Di qui l’equivoco, che però è salutare, a suo modo,perché ha onsentito di mostrare un livore, una intolleranza,e una inapacità d comprensione di ciò ho detto, da far preoccupare davvero. Non colgo, nonostante ci provi, molta differenza rispetto al modo diargomentare (!) di Salvini e soci. Sostenere che un gruppo dirigente che ha perso tutto in due anni (e non ho detto solo Renzi o i renziani, ho parlato di oligarchia) deve farsi da parte è una banalità, avviene dappertutto nel mondo delle democrazie mature, o per norme costituzinali (Staiuniti9 o per rassi (Gran Bretagna, Germania etc.). l’uscita di scena di Cameron, la ordianta successione alla Merkel, da lei stessa favora, il ricambio annunciato dalla May, non sono coe avvenute in u alro pianeta. Nel caso specific, poiché il progetto politioc di Renzi (questo sì, suo) era molto ambizioso, si era proposto di cambiar la società italiana e il partito, il suo fallimento è stato più rave, e tale da non consentire operaioni dorotee di mantenimento di un potere a qualunqe costo. Qui non parlo di Renzi slo, ma di tanti che lo hanno sostenuto, e ora on stanno contribedo alla discussion ce dovrebbe esserci. Questa siazione generale blocca, ha bloccato per alcuni anni cruciali, ogni rinnovamento programmatico, poiché ha costretto a una defatigate e inutile gara a cercare colpevoli, ad autoassolversi, a riposizionrsi (rispetto a cosa?). Tutto, tranen che rendere chiaro ciò che si vuole fare della società italiana, come la si analizza, la si vede, la si vuolegovernare. Guadareal passato è lecito, se Renzi vuole difendere il suo operato, ma non aiuta il partito a ritrovare una sua posizioe.
Tutto questo non mi pare né offensivo né meritevole di insulti. al massimo è scontato. Purtroppo coltivo una certa passione per la politica,e a volte acio l’errore di provare a discueter non capiterà mai più, in queste condizioni. il blog di Sergio non lo merita,e forse neanche io
Il livore e l’astio degli anti renziani lo si vede nello scritto di Guido che si mangia molte lettere nella foga di scrivere.
Serenità ci vuole e schiena diritta.
Saluti.
Camillo
caro Professore,
Io non ho nessun “livore” e nessun “odio”nei suoi confronti, ma volevo solo ribadire, mettendoci la faccia, come poi ha fatto lei, il seguente principio: le idee non muoiono mai se hanno un fondamento ed una credibilità e nessuno essere umano le potrà ammazzare. Matteo Renzi è uscito dal PD: non mi risulta abbia incarichi o si proponga come guida ancora; ma le sue idee posso raccoglierle e portarle avanti io o mi è vietato? Lei professore può vietarmelo in un modo solo: proporre le proprie idee al popolo del PD e vincere. Se questo succederà io rispetterò le sue proposte e collaborerò al nuovo progetto del partito democratico Italiano continuato a coltivare le miei idee che sono diverse dalle sue, ma certamente non vicine a quelle di Salvini . Caro Professore io e lei abbiamo una cultura diversa e la mia è inferiore, ma,mio padre contadino, mi ha insegnato a rispettare tutti coloro che hanno idee diverse dalle mie. Io questo principio l’ho sempre attuato e si figuri se adesso a settant’anni voglio ripudiarlo. Quindi abbiamo idee diverse ma lungi da me è l’offesa nei suoi confronti e se Lei si ritiene offeso mi scusi: non era questo il mio obiettivo e penso di averlo chiarito.
Buona giornata a tutti Antonio De Matteo Milano
Ho pubblicato la lettera di Guido Clemente perché mi sembrava e mi sembra ancora molto utile alla nostra discussione. Non capisco le tante reazioni così stizzose, non mi sembra che alcuni giudizi metodologici e un po’ anche di natura etica possano trasformarci in avversari politici.
Personalmente ho sostenuto Renzi fin dal suo esordio perchè rappresentava la novità rispetto ad un passato già provato e che aveva ampiamente dimostrato di essere superato, ma non mi sono mai sentito un renziano e ritengo il renzismo una sorta di definizione dispregiativa di quella parte che ha sostenuto quello che era nei fatti l’unica possibilità di innovazione che volenti o nelenti proveniva da noi stessi e non dall’esterno come spesso in maniera sbrigativa e errata si è cercato di ostacolarne il cammino. Se continiamo a d usare simile definizione, quella del renzismo per sostenere posizioni politiche per il prossimo congresso, che legettime sono, ma da far emergere con argomenti convincenti tanto necessari alla sinistra, non credo faciliterà il nostro tanto difficoltoso percorso. Auguri a tutti.Giorgio Bottoni da Ferrara.