Caro Sergio
Ti ringrazio per avermi inviato la presentazione del libro di Deaglio. Nostri i tempi del 68, senza certezze e molte speranze. si studiava per affacciarsi ad un mondo già non più nostro ma che continuava a non voler morire. Anni pesanti, faticosi due volte, sia per la difficile scuola sia per dover comprendere realmente nel profondo la realtà che ci stava intorno. Lo leggerò certamente.
Colgo l’occasione per soffermarmi sulla “discesa in campo” dell’attuale Presidente del Senato Pietro Grasso. Fatto peraltro già stigmatizzato da un lettore sul tuo blog e con il quale sono molto d’accordo. Pochi ne parlano, forse perché ha fondato un movimento dal nome “Liberi e uguali” che è come dire “vogliamoci bene” o forse perché dice di essere di sinistra, ovviamente a sinistra del PD che fino a prova contraria è già di sinistra. Con benevola condiscendenza si trascura tale fatto e si continua a parlare del padre della ministra Boschi incuranti della massima che ci ricorda come le colpe (eventuali) dei padri non possono ricadere sui figli. Si dimentica che il presidente del Senato è la seconda carica istituzionale del paese e che diventerebbe un assurdo giuridico vederlo come presidente di un movimento politico. Non sono preoccupato del fatto che sia sceso in campo sostanzialmente contro il PD, partito che peraltro ha contribuito a farlo eleggere, sono molto preoccupato del fatto che se domani, non è escluso, vincessero le destre, mentre il Presidente della Repubblica continuerà nel suo ruolo tradizionale, il Presidente del Senato, seconda carica istituzionale, potrà rappresentare un patito politico che a differenza della sinistra sempre all’opposizione sarà invece al governo e così la frittata sarà fatta, Confido nei Bersaniani, molto sensibili ai valori della democrazia, a porgere attenzione a tale fatto che rischia di creare un precedente dalle conseguenze imprevedibili per riuscire a raggiungere un 10% di consensi alle prossime elezioni. Confido anche nella comprensione degli elettori di sinistra- sinistra che dopo tanto parlare di democrazia, di lavoro, di disoccupazione giovanile e di povertà, affidano le loro speranze a un rappresentane che non potendo essere, in quanto magistrato, di sinistra non si è occupato di lavoro, di disoccupazione giovanile ne tanto meno di povertà.
Un carissimo saluto
Alessandro
Leave A Reply